Husqvarna toglie i veli alla Svartpilen 801, moto che sfrutta la base meccanica della 790 Duke mescolandolo al classico stile Husqvarna. Ecco tutte le foto

Nuova Husqvarna Svartpilen 801, tutte le foto

        Uno dei modelli Ducati che rappresenta al meglio il sapore della libert&agrave;, pieno di stili e personalizzazioni davvero infinite &egrave; lo Scrambler, apparso per la prima volta sul mercato nel 2015. Riprogettata poi nel tempo, la moto ha introdotto nel suo segmento elementi tecnologici che la rendono pi&ugrave; sicura, come l&rsquo;ABS Cornering e il Ducati Traction Control, gestiti attraverso Riding Mode. Al netto di questo, lo Scrambler rimane &ndash; considerato l'intento alla base della sua realizzazione &ndash; un modello che deve essere personalizzato, per adattarsi cos&igrave; a tutte le esigenze e a tutti i gusti. Ecco perch&eacute;, oltre alla possibilit&agrave; di scegliere 9 colori diversi attraverso un kit di personalizzazione che cambia totalmente il look della moto, si aggiunge anche un&rsquo;ampia proposta di accessori originali pensati per allinearne l&rsquo;estetica al gusto di ciascun motociclista. La gamma di accessori Il catalogo accessori Ducati propone un silenziatore Termignoni realizzato con camicia verniciata in nero e fondello in fibra di carbonio. Una fascetta in tinta fra fondello e camicia riprende la colorazione di serie della moto e completa il look sportiveggiante di questo silenziatore omologato per la circolazione su strada ma chiaramente ispirato al DNA racing Ducati. &Egrave; poi possibile equipaggiare la moto con una coppia di cerchi a raggi, indicati per chi apprezza e vuole accentuare il lato pi&ugrave; classico e stiloso dello Scrambler, a cui si pu&ograve; unire il Ducati Quick Shift, un sistema che permette di salire e scendere con le marce senza l'utilizzo della frizione e senza chiudere il gas, aumentando la rapidit&agrave; di accelerazione e decelerazione. Nella gamma &egrave; poi compreso il Software di navigazione turn-by-turn, basato sul Ducati Multimedia System, che sfrutta la strumentazione TFT della moto per visualizzare le indicazioni del percorso calcolato dalla Ducati Link App. Grazie alla collaborazione con Rizoma si pu&ograve; poi arricchire ogni Scrambler di elementi in alluminio ricavato dal pieno e sapientemente modellati dalle lavorazioni CNC. Leggerezza e precisione caratterizzano questa linea di accessori che comprende tappo serbatoio, contrappesi manubrio, leve al manubrio e pedane poggiapiedi. Ci sono poi anche gli specchietti retrovisori in alluminio ricavati dal pieno, molto leggeri e omologati per la circolazione su strada, e poi per ccentuare il lato avventuroso dello Scrambler , Ducati propone come accessorio una piastra protettiva sotto-coppa in alluminio, leggera e robusta: la sua forma segue quella della parte inferiore del motore proteggendo efficacemente l&rsquo;area del filtro e dei circuiti dell&rsquo;olio da eventuali detriti o urti. Concludiamo con gli indicatori di direzione a LED disponibili in coppia e utilizzabili anche per sostituire gli elementi posteriori di serie. Il supporto di questi indicatori &egrave; in alluminio ricavato dal pieno con anodizzazione nera di alta qualit&agrave;. Il monoLED ad alta intensit&agrave; garantisce una reattivit&agrave; istantanea all&rsquo;accensione e un&rsquo;ottima visibilit&agrave; in ogni condizione di luce, con evidenti vantaggi sulla sicurezza attiva in marcia. PROVA Ducati Hypermotard 698 Mono: ignoranza controllata        

La moto nasce con l'idea di essere personalizzata da ogni motociclista che l'acquista, in base ai suoi gusti e anche al suo carattere

Ducati: ecco la nuova linea accessori personalizzabile per la Scrambler

        Hanno esordito quest'anno all&rsquo;interno della gamma "modern-classic" targata Triumph. Stiamo parlando delle inedite Speed 400 e Scrambler 400 X, nuove porte d&rsquo;accesso al mondo delle &ldquo;senza tempo&rdquo; della Casa d&rsquo;oltremanica. Due novit&agrave; con i motociclisti pi&ugrave; giovani nel mirino ma non solo. Perch&eacute; grazie ad una serie di scelte tecniche ben congeniate, hanno dimostrato di poter mettere in campo prestazioni tali, da renderle appetibili anche ad un pubblico pi&ugrave; smaliziato in cerca di &ldquo;facilit&agrave;&rdquo;. Senza dimenticare la consueta attenzione alla qualit&agrave; e ai dettagli, tipica delle moto di Hinckley... grandi e piccole. Di seguito, le prime impressioni durante il test sulle belle strade nei dintorni di Valencia. La prova completa, con approfondimenti e contenuti esclusivi, la trovate invece sul prossimo numero di In Moto a breve in edicola. TRIUMPH SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: IL DESIGN  Guardando la line up delle &ldquo;modern-classic&rdquo; britanniche, la Speed 400 affianca le roadster Speed Twin 900 e 1200, mentre la Scrambler 400 X, le sorelle maggiori Scrambler 900 e 1200. Entrambe concepite e disegnate a Hinckley, ricalcano l&rsquo;impronta stilistica &ldquo;di famiglia&rdquo; senza particolari rinunce in termini di fascino e impatto visivo, proponendo quindi la medesima allure delle grandi, seppure in chiave &ldquo;ridotta&rdquo; (pi&ugrave; che altro, in termini di dimensioni).&nbsp;La Speed 400 - faro tondo e stile classico (vedi l&rsquo;alettatura sulla testata del motore), condito sapientemente con elementi &ldquo;modern&rdquo; (cerchi e scarico su tutti) - propone livree in duplice tonalit&agrave; nei colori Carnival Red, Caspian Blue e Phantom Black.La Scrambler 400 X, invece, esalta la sua immagine all-road con alcune dotazioni aggiuntive, come le protezioni riservate al faro anteriore e al radiatore, i paramani, il parafango anteriore maggiorato e il terminale di scarico. Anche in questo caso, 3 sono le varianti cromatiche: Matt Khaki Green &amp; Fusion White, Carnival Red &amp; Phantom Black, Phantom Black &amp; Silver Ice. Leggi anche: Prova Kawasaki Eliminator 500: i voti del #sottoesame SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: COME SONO FATTE  Partiamo dal motore monocilindrico di 398 cc raffreddato a liquido. Un&rsquo;unit&agrave; completamente nuova - in grado di esprimere 40 CV di potenza massima e un picco di coppia di 37.5 Nm - che nella prova sul campo si &egrave; rivelato una piacevole sorpresa, a ulteriore conferma che un buon &ldquo;mono&rdquo; pu&ograve; dire assolutamente la sua in questa categoria; soprattutto se caratterizzato da una curva di erogazione e da una rapportatura del cambio particolarmente azzeccati, come in questo caso. Le valvole sono azionate da bilancieri a dito dalla massa ridotta, mentre il trattamento DLC contribuisce a ridurre i valori di attrito cos&igrave; da consentire al motore di prendere giri rapidamente senza andare a scapito della trattabilit&agrave;.Il telaio &egrave; in acciaio tubolare con telaietto posteriore avvitato, mentre il forcellone &egrave; a doppio braccio in alluminio. Il setup delle sospensioni&nbsp;tiene conto della diversa natura delle due moto, cos&igrave; come alcune quote ciclistiche e misure. La Speed 400 &egrave; equipaggiata all&rsquo;anteriore con una forcella big-piston upside-down da 43mm e 140mm di escursione, mentre al posteriore lavora un sistema monoshock con serbatoio esterno e 130mm di escursione. I cerchi da 17&rsquo;&rsquo; sono in alluminio, mentre l&rsquo;impianto frenante prevede un disco da 300 mm e pinze a 4 pistoncini di tipo radiale.La Scrambler 400 X ha un passo pi&ugrave; lungo e sospensioni dalla maggiore escursione (150mm per entrambe), ruota anteriore di 19&rsquo;&rsquo; e un manubrio pi&ugrave; largo per garantire maggiore controllo anche in situazioni di leggero sterrato. Il freno anteriore passa al diametro di 320mm e prevede pastiglie dal compound differenziato per una frenata pi&ugrave; modulabile e quindi maggiormente orientata alla tipologia di moto.Sia la Speed 400 che la Scrambler 400 X vantano acceleratore Ride By Wire e controllo di trazione (disattivabile) oltre all&rsquo;immancabile ABS (a doppio canale, che nel caso della Scrambler 400 X puo&rsquo; essere disattivato per l&rsquo;uso off-road). Smartphone e sistemi di navigazione possono essere alimentati tramite la presa di ricarica supplementare prevista di serie per entrambi i modelli. Anche l&rsquo;antifurto immobilizer &egrave; di serie SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: ERGONOMIA E POSIZIONE DI GUIDA Tutto, su queste due Triumph, &egrave; improntato alla massima abitabilit&agrave; e accoglienza a bordo, con alcuni distinguo. Entrambe le moto sfruttano una sezione centrale del telaio particolarmente &ldquo;slim&rdquo;, che combinata ad un&rsquo;altezza da terra di 790mm, per la Speed 400, e 835mm, per la Scrambler 400 X, le rende particolarmente facili in manovra. Quest&rsquo;ultima, in particolare (la Scrambler) se da un lato potrebbe essere meno intuitiva per chi &egrave; meno dotato di gamba (vista la maggiore altezza della sella), dall&rsquo;altro bilancia con un&rsquo;impostazione tipica del segmento - larghezza e posizione manubrio, ad esempio - che massimizza il controllo e la gestione della moto in ogni circostanza. Impostazione, che si ritrova anche alla guida, con pedane ricollocate rispetto alla Speed, e in generale una postura caratterizzata dal busto meno proteso in avanti. TRIUMPH SPEED 400: COME VA  Un mezzo dalla facilit&agrave; estrema, adatto ad un uso a 360&deg;, che risulta particolarmente divertente da guidare - tanto in citt&agrave;, quanto su un bel percorso ricco di curve - grazie ad alcune scelte tecniche indovinate. Come ad esempio la rapportatura corta, che dona vivacit&agrave; all&rsquo;erogazione rendendo la moto reattiva e veloce nel salire di giri. Il risvolto della medaglia &egrave; un uso piuttosto frequente del cambio quando si cerca un po&rsquo; di brio nel misto, per via del limitatore che interviene in fretta; e cos&igrave;, anche nello stretto, ci si ritrova piuttosto facilmente a infilare la quarta. Per fortuna, l&rsquo;elasticit&agrave; del propulsore &egrave; tale che si pu&ograve; godere di una spinta corposa e decisa, anche richiamando il gas da un numero bassissimo di giri, nei rapporti pi&ugrave; alti.&nbsp;Qualcuno potrebbe obbiettare che questa Speed non &egrave; una moto nata per essere strapazzata tra le curve. Vero! Per&ograve; attenzione a non sottovalutarla, perch&eacute; si tratta comunque di una "piccola insospettabile": complice le quote ciclistiche indovinate e una dotazione tutto sommato semplice ma efficace, nella guida pi&ugrave; allegra regala soddisfazione, sfoderando agilit&agrave; nei cambi di direzione, rigore in piega e tanta reattivit&agrave;; persino nel veloce, dove mezzi di questo genere spesso mostrano la corda, mettendo in campo precisione&nbsp;e stabilit&agrave; che stupiscono piacevolmente. Una resa dinamica appagante, il cui merito va anche alla scelta di proporre, come primo equipaggiamento, gomme di qualit&agrave; come le Metzeler Sportec M9RR.A convincere meno, invece, &egrave; la frenata: per ottenere arresti decisi occorre agire sulla leva con energia, andando anche un po&rsquo; a scapito della modulabilit&agrave;. TRIUMPH SCRAMBLER 400 X: COME VA  Quanto rilevato sul propulsore e sulle performance, ovviamente, vale anche per la Scrambler 400 X. Dove, per&ograve;, la differente impostazione generale fa percepire la sensazione di guidare tutta un&rsquo;altra moto. Il manubrio largo, la posizione di guida col busto eretto, la sella pi&ugrave; alta, le pedane centrate, le gambe pi&ugrave; &ldquo;distese&rdquo;, ogni cosa richiama le tipiche sensazioni dell&rsquo;universo scrambler; quindi moto &ldquo;easy go&rdquo;, perfette in citt&agrave;, nelle gite tranquille fuori porta e - perch&eacute; no - nelle piccole avventure su facili sterrati, grazie alla ruota anteriore da 19&rsquo;&rsquo;.&nbsp;Tra le curve, l&rsquo;azione &egrave; meno incisiva rispetto alla sorella Speed 400 (a causa della maggiore inerzia direzionale ed effetto giroscopico dovuti alla ruota maggiorata): con la &ldquo;X&rdquo; &egrave; pi&ugrave; proficuo pennellare, che aggredire le curve. Insomma, su asfalto, il meglio di s&eacute; lo offre nella guida rotonda: piuttosto che cercare inutili spigoli, meglio gustarsi a pieno il piacere di lasciarla &ldquo;danzare&rdquo; tra una piega e l'altra, ben assecondata da una frizione morbida e da un cambio preciso negli innesti.Le sospensioni, con una taratura standard piuttosto centrata, copiano bene le asperit&agrave; del manto stradale e non mostrano (troppo) il fianco neanche quando ci si lancia decisi su un percorso sterrato; dove - nella guida in piedi - si fanno apprezzare l&rsquo;ottimo controllo offerto dal manubrio, il feeling con l&rsquo;avantreno (grazie alla ruota da 19&rsquo;&rsquo;) e particolari azzeccati come il pedale del freno posteriore pi&ugrave; ampio (e quindi pi&ugrave; facile da utilizzare); anche qui, per&ograve;, come sulla Speed 400, la leva di quello anteriore, nella guida su strada, va strizzata a fondo per ottenere decelerazioni decise. SPEED 400 E SCRAMBLER 400 X: CONCLUSIONI E PREZZI Ben fatte, insospettabilmente divertenti, &ldquo;piccole&rdquo; ma senza restituire l'immagine di una moto piccola. Con in pi&ugrave;, quel fascino tipico delle &ldquo;modern-classic&rdquo; di Hinckley che fa girare per strada quando le si vede arrivare. E tutto questo, ad un prezzo (almeno per il momento) davvero interessante: 5.495 euro per la Speed 400; 6.195 euro per la versatile Scrambler 400 X.       

Perfette per iniziare, grazie a scelte tecniche azzeccate regalano soddisfazioni anche a chi ha gi&agrave; esperienza sulle spalle. Ottima la qualit&agrave; costruttiva. La prova, nei dintorni di Valencia

Test Triumph Speed 400 e Scrambler 400 X

Abbiamo provato le nuove modern-classic della Casa britannica sulle belle strade intorno a Valencia

Triumph Speed 400 e Scrambler 400 X: la gallery del test

Hanno fascino da vendere e contenuti tecnici che, in molti casi, nulla hanno da invidiare a proposte di stampo pi&ugrave; moderno. Sono le moto&nbsp;scrambler, che stagione dopo dtagione&nbsp;hanno conquistato il cuore degli appassionati grazie alle loro caratteristiche distintive, ispirate allo stile degli anni &#39;60, mixate a soluzioni moderne e funzionali in fatto di guida e sicurezza. Questa categoria, con pneumatici semi-tassellati parafanghi alti, scarichi elevati, rappresentano una vera e propria cultura a s&eacute;, ricca di modelli che hanno fatto la storia. Ma quali sono le proposte presenti sul mercato o in vista&nbsp;del&nbsp;2024 ? Ne abbiamo voluto scegliere qualcuna.&nbsp;  VELOCIFERO, ARRIVA RACE-X: SCRAMBLER ELETTRICA PER CHI HA 16 ANNI  &nbsp;  Royal Enfield Scram 411    Tra le migliori moto Scrambler da tenere sott&#39;occhio per il 2024, la Royal Enfield Scram 411 si distingue per il suo design essenziale e la vasta gamma di colori disponibili. &quot;Sorella minore&quot; della Himalayan, promette&nbsp;una guida fluida e agile anche su terreni accidentati, nonostante alcune limitazioni nelle sospensioni&nbsp; e la potenza di circa 24 CV del motore da 411 cc. Con un prezzo di 5.200 euro, rappresenta un&#39;opzione economica per chi cerca una Scrambler di qualit&agrave;.  Royal Enfield Scram 411, la video prova  &nbsp;  Fantic caballero 500    La Fantic Caballero 500 Scrambler, disponibile anche nelle versioni Deluxe e Anniversary, rappresenta un connubio di qualit&agrave; e prestazioni che si fondono nella tradizione di Fantic. Il suo motore monocilindrico raffreddato a liquido eroga una vivace potenza di 43 CV, garantendo buone prestazioni che si uniscono a&nbsp;una bella dose di maneggevolezza&nbsp;in confronto ad altre moto di pari cilindrata. Nonostante la limitata praticit&agrave; per lunghi viaggi si rivela una bella alleata per le divagazioni in leggero off-raod o le sgroppate sul breve e medio raggio. Prezzo: 6.890 euro.  Video-prova Fantic Caballero 500: una base, 5 gusti!  &nbsp;  BMW R nineT    La scrambler secondo BMW si chiama R nineT Scrambler, moto introdotta nel 2016 e aggiornata, presenta una ruota anteriore da 19 pollici, barre in stile trail e telaio in tubi di acciaio. Condividendo la potenza di 110 CV e il mix di meccanica moderna e stile retr&ograve; con le altre RnineT, la versione Scrambler offre inoltre un&#39;ampia possibilit&agrave; di personalizzazioni attingendo a piene mani al vasto catalogo BMW. Prezzo: 16.250 euro.  &nbsp;  Ducati Scrambler Icon    La nuova generazione della Ducati Scrambler Icon mantiene l&#39;essenza retro della roadster italiana ma con specifiche notevoli.&nbsp; Le tre edizioni disponibili sono la Scrambler Full Throttle, la Nightshift e la Ducati Scrambler Icon, ma in generale il modello conserva il suo distintivo mix di linee tradizionali e personalit&agrave; italiana. Il motore da 803 cc e 72 CV offre una guida facile e disimpegnata, soprattutto in contesti urbani grazie anche alla buona ergonomia e leggerezza della frizione. Prezzo: 10.690 euro.  &nbsp;  Triumph scrambler 900    La Triumph Scrambler 900 &egrave; una moto basata sulla Street Twin Bonneville da 900 cc. Nonostante il cambio di nome (prima si chiamava Street Scrambler), la Scrambler 900 conserva lo stesso stile, la qualit&agrave; e l&#39;autenticit&agrave; retr&ograve; della Street Scrambler originale, offrendo una potenza di 64 CV con nuove modalit&agrave; di guida commutabili. La moto &egrave; anche disponibile in una versione conforme alla patente A2. Prezzo: 11.395 euro.  &nbsp;  Ducati 1100 Tribute Pro    La famiglia &quot;maxi&quot; di Scrambler di Ducati &egrave; stata lanciata nel 2017. Attualmente, ci sono tre varianti disponibili: Ducati Scrambler 1100 Dark Pro, Ducati Scrambler 1100 Sport Pro e Ducati Scrambler 1100 Tribute Pro. La Tribute Pro, offre uno stile vintage con dettagli come il logo Ducati retr&ograve;, cerchi a raggi neri, livrea gialla &quot;Giallo Ocra&quot; e una sella speciale con cuciture a vista marroni. Ha un motore da&nbsp;1.079cc&nbsp;che eroga una&nbsp;potenza di 85 cv a 7.250 giri/min, con una coppia generosa fin dai bassi regimi.&nbsp;I Riding Mode sono tre, ognuno associato a diversi Power Mode e differenti livelli di Ducati Traction Control. Da evidenziare la presenza di un&nbsp;faro anteriore con guidaluce a LED.&nbsp;Prezzo: 14.990 euro.  &nbsp;  Moto Morini Seiemmezzo SCR    La Moto Morini SCR sfrutta un bicilindrico in linea di 649 cc che al nostro banco ha fatto segnare 61,3 CV a 8.950 giri e circa 57 Nm, dati rilevati alla ruota e quindi molto vicini a quello che &egrave; il dichiarato (sono disponibili anche in versione depotenziata per le patenti A2). Il telaio, un traliccio in tubi di acciaio che sfrutta il motore come parte stressata, e il forcellone in alluminio. Il tutto per un peso di 212,4 kg. Prezzo di 7.390 euro f.c.  Prova Moto Morini Seiemmezzo SCR e STR: aria fresca tra le entry level VIDEO  &nbsp;  Honda CL500    &nbsp;Honda&nbsp;ha reinterpretato&nbsp;la base tecnica della&nbsp;CMX500 Rebel&nbsp;senza dimenticare il proprio heritage:&nbsp;la CL500, infatti, si rif&agrave; alla CL72 bicilindrica del 1962. Una novit&agrave; &ldquo;furba&rdquo;, nel senso migliore del termine; una street-scrambler modaiola, Honda fino al midollo, desiderosa di attrarre appassionati di ogni livello, alla ricerca di un mezzo da usare in citt&agrave;, nelle gite tranquille fuori porta e - perch&eacute; no - nelle piccole avventure su facili sterrati&nbsp;grazie alla ruota anteriore da 19&rsquo;. Il motore &egrave; bicilindrico parallelo da 471 cc, adatto anche ai possessori di patente A2, da&nbsp;46,6 CV.&nbsp;Prezzo: 7.190 euro.  Prova Honda CL500: una vita in vacanza VIDEO  &nbsp;  Triumph Scrambler 1200 X e XE    Triumph ha presentato la versione aggiornata della Scrambler 1200 per il 2024, offrendola in due varianti: X ed XE. La Scrambler 1200 X &egrave; dotata di ABS in curva, controllo di trazione sensibile alla piega e presenta un motore pi&ugrave; ampio con un picco di coppia inferiore di 250 giri rispetto alla versione precedente. Se l&#39;obiettivo &egrave; principalmente l&#39;uso su strada, la Scrambler 1200 X rappresenta forse la versione pi&ugrave; indicata. Prezzo: 14.995 per la X, 16.595 euro per la XE.  Prova Triumph Scrambler 1200: modelle inglesi 

I dieci modelli pi&ugrave; accattivanti per estetica, prestazioni e prezzo che offre il nuovo anno in arrivo

Le migliori scrambler sul mercato: ecco la Top 10 per il 2024

Se c&rsquo;&egrave; un&rsquo;azienda legata a doppio filo alle moto cosiddette classiche, quella &egrave; Triumph. &Egrave; da tempi non sospetti che l&rsquo;azienda inglese crede fortemente in questo genere di moto, quelle che riescono a nascondere la tecnologia e presentarsi in un abito dolce e senza tempo. Poi &egrave; arrivata la moda delle special, tutti ne volevano una, e Triumph cosa ha fatto? Ha aumentato il carico, ampliando la sua offerta con nuovi motori, modelli e categorie. Da qualche anno ci sono anche queste Scrambler 1200, che Triumph ha deciso di aggiornare in tanti, numerosi dettagli. Prima di tutto nel nome: sparisce la XC, ora c&rsquo;&egrave; la X; confermata invece la XE, pi&ugrave; elitaria ed endurista. Le abbiamo messe alla prova, in strada e offroad.  Triumph Scrambler 1200: come sono fatte    Uno degli obiettivi era poter offrire le Scrambler 1200 a un prezzo inferiore al passato. Impresa difficile, visti i tempi che corrono, ma Triumph ha lavorato di cesello, limando qui e l&agrave;, e il risultato&hellip;lo vediamo pi&ugrave; avanti. Ma non &egrave; solo una questione di costi: Triumph voleva anche differenziarle in maniera pi&ugrave; significativa, proponendo la X non solo come la &ldquo;sorella povera&rdquo; della XE, ma anche come moto pi&ugrave; orientata alla guida su strada. Per prima cosa, entrambe ora sono equipaggiate di nuove sospensioni Marzocchi (prima Showa - Ohlins: sospettiamo che il fornitore italiano sia pi&ugrave; economico). Sulla X la corsa delle sospensioni scende a 170 mm, prima 200, ed ecco spiegato perch&eacute; la sua indole pi&ugrave; stradale (ora per&ograve; la forcella non &egrave; regolabile). Questo ha permesso tra le altre cose di scendere con l&rsquo;altezza sella, 820 mm contro i precedenti 840. Marzocchi anche per la XE, ma qui la corsa utile, come in passato, &egrave; di ben 250 mm; nessuna maxi enduro arriva a tanto. Confermato lo schema della sospensione posteriore, due molle in serie che permettono di avere una risposta progressiva, come anche il telaio, un traliccio in tubi di acciaio specifico per le Scrambler e adatto anche agli urti del fuoristrada, e anche le ruote a raggi tubeless in misura 21 e 17 pollici. Ovviamente tra le due moto cambiano tutte le quote ciclistiche, interasse, avancorsa ecc.  Triumph Scrambler 1200: tecnologia    Altra novit&agrave; &egrave; che ora la piattaforma inerziale (fornita da Continental) non &egrave; pi&ugrave; appannaggio della sola XE ma sbarca anche sulla pi&ugrave; accessibile X, che quindi vede l&rsquo;arrivo di controllo di trazione sensibile all&rsquo;angolo di piega e ABS Cornering. Cinque le modalit&agrave; di guida, inclusa la Off-road. Sulla XE c&rsquo;&egrave; anche la Offroad PRO.&nbsp;Sulla XE arrivano nuove pinze Brembo Stylema che lavorano dischi di 320 mm, roba da superbike, mentre &egrave; confermato il forcellone pi&ugrave; lungo di 32 mm per avere maggiore stabilit&agrave; in off-road. Entrambe le versioni poi beneficiano di migliorie al motore, che rimane un bicilindrico parallelo a 270&deg; a corsa lunga, 1.200 cc, ma che dovrebbe garantire pi&ugrave; spinta ai medi regimi grazie al nuovo corpo farfallato singolo da 50 mm e ai collettori di scarico dal disegno differente. Ecco i numeri: 90 CV a 7.000 giri (prima 7.400) e 110 Nm a 4.250 giri (prima 4.500). Questi accorgimenti gli consentono di essere in regola con l&rsquo;Euro5+. Gli pneumatici sono Metzeler per entrambe: Karoo Street per la X, Tourance per la XE; volendo per quest&rsquo;ultima ci sono anche le Anakee Wild. Tra le due cambiano anche altre piccole cose, come la strumentazione (Full TFT sulla XE, TFT/LCD sulla X), i paramani e il paracoppia in alluminio (di serie sulla XE). I pesi sono di 228 kg per la X, 230 kg la XE, entrambi in ordine di marcia. Un&rsquo;altra &ldquo;rinuncia&rdquo; necessaria a poter scendere col prezzo &egrave; per esempio la mancanza dell&rsquo;avviamento keyless sulla XE; ne sentiremo la mancanza? Siamo certi di no.  Triumph Scrambler 1200: come vanno su strada    Per raccontare come vanno le nuove Scrambler 1200 bisogna partire dall&rsquo;obiettivo di Triumph, che secondo noi &egrave; stato raggiunto: con piccole modifiche sono riusciti a differenziare in maniera pi&ugrave; decisa i due modelli, che ora hanno ciascuna una loro ragion d&rsquo;essere. Come gi&agrave; detto, la X non &egrave; pi&ugrave; soltanto la versione base, ma una moto dall&rsquo;indole pi&ugrave; stradale. Lo si capisce subito, gi&agrave; salendoci in sella. La X &egrave; relativamente bassa da terra, e toccare coi piedi non &egrave; affare riservato a pochi. Nonostante ci&ograve;, le pedane non sono troppo vicine al piano seduta e la piega assunta dalle gambe risulta perfetta anche dopo parecchie ore in sella. Il manubrio non &egrave; lontano dal busto e agli estremi si piega verso il pilota. Si sta col busto eretto, ma non &egrave; difficile trovarsi in avanti in una posizione pi&ugrave; dinamica. La XE &egrave; tutt&rsquo;altra faccenda. Il manubrio &egrave; pi&ugrave; largo (65 mm) e orizzontale e la sella qui &egrave; a quote siderali, 870 mm: spostarla a motore spento non &egrave; semplicissimo. Come non lo &egrave; fare inversione, per esempio, se siete alle prime armi. La X &egrave; una moto pi&ugrave; stradale anche in movimento. &Egrave; una moto ben bilanciata. Il peso c&rsquo;&egrave; ma &egrave; in basso, e le sospensioni assicurano sempre ottimi livelli di rigore e stabilit&agrave; a centro curva. La forcella potrebbe essere meno frenata nella fase di compressione, vero, soprattutto per assorbire meglio i dossi; ma stiamo parlando di finezze. Chiaramente, se amate le sensazioni di una moto 100% stradale, rimarrete delusi: i cerchi a raggi, specialmente l&rsquo;anteriore da 21 pollici, offrono parecchia inerzia, soprattutto in ingresso curva. Se cominciate a guidare in maniera pi&ugrave; che brillante, bisogna un po&rsquo; accompagnarla dentro la curva. Una volta arrivati l&igrave;, per&ograve;, potrete gustarvi tutta la sua stabilit&agrave;. La XE non offre questo tipo di rigore, nella guida su strada. La lunga escursione delle sospensioni infatti significa tanto beccheggio, in frenata e in accelerazione, e quando ci si trova in percorrenza su lunghi curvoni l&rsquo;avantreno non d&agrave; mai la sensazione di essere piantato a terra. Non &egrave; un problema di scorrevolezza (di quella ce n&rsquo;&egrave; fin troppa), &egrave; che avendo cos&igrave; tanta corsa utile, ed essendo la prima parte di corsa decisame sfrenata, la ruota anteriore &egrave; sempre piuttosto leggera. Sembra una moto da enduro vera; e in effetti, quando capita di lanciarsi in uno sterrato, cambia l&rsquo;abito da fighetta e si trasforma in un uno stambecco.  Triumph Scrambler 1200: come vanno in &quot;Off&quot;    Quelle che su strada sono delle sospensioni un po&rsquo; troppo sensibili ai comandi, in off-road sono semplicemente l&rsquo;ideale per assorbire qualunque ostacolo. Arrivare a tampone &egrave; praticamente impossibile, anche quando spremuta oltremodo. E poi c&rsquo;&egrave; il motore, un alleato formidabile. &Egrave; dolce, pastoso, potente ma non eccessivo; riesce a conciliare la botta di coppia tipica dei grossi bicilindrici a corsa lunga con una risposta al gas melliflua. &Egrave; perfetto per chi comincia, perch&eacute; non risponde in maniera brusca (giusto in prima marcia, un po&rsquo;), ma anche per chi &egrave; pi&ugrave; smaliziato, che sapr&agrave; sfruttare la sua coppia motrice per prodigarsi in traversi infiniti. Eccellenti i freni, potenti ed estremamente modulabili (sulla X sono pi&ugrave; che buoni, nonostante le poco appariscenti pinze assiali Nissin a due pistoncini), ottimo anche il cambio, corto e preciso (peccato per la mancanza di un quickshifter, anche optional). L&rsquo;elettronica ha una taratura piuttosto &ldquo;safe&rdquo;, predilige cio&egrave; la sicurezza alla prestazione. Significa che, nel Riding Mode Enduro, il controllo di trazione e l&rsquo;ABS (solo sulla ruota anteriore) sono vigili e permettono ai meno esperti di cavarsela; per chi &egrave; pi&ugrave; abile, invece, meglio optare subito per la modalit&agrave; Enduro PRO, che esclude controllo di trazione e ABS su entrambe le ruote. Il suo punto debole semmai &egrave;, anche in questo caso, il peso. Non &egrave; per tutti gestire in off-road i suoi 230 kg, specialmente se la strada si attorciglia in un groviglio di tornanti e strappetti. Meglio portarla su lunghi curvoni sterrati, dove poter godere del suo motore e della qualit&agrave; delle sospensioni.  CONCLUSIONI E PREZZO    Brava quindi Triumph, perch&eacute; con poche ma significative modifiche ha saputo differenziare le due &ldquo;sorelle-gemelle&rdquo;, abbassando leggermente il prezzo ma senza scendere a compromessi, se parliamo di qualit&agrave;. Basta guardarle da vicino: c&rsquo;&egrave; pochissima plastica e tanti materiali nobili. Sulla XE anche i parafanghi sono in alluminio&hellip; Ma quindi, quanto si risparmia? La XE costa 600 euro meno di prima, quindi 16.595 euro, mentre la X addirittura 1.200 euro meno, ora 14.995 euro. Entrambe sono disponibili in tre colorazioni e nella ricca gamma accessori sono comprese le manopole riscaldabili, una borsa posteriore da 35 litri e un parabrezza alto &quot;Dakar&quot;, passando poi dal parafango anteriore alto o alle barre di protezione del motore in acciaio inossidabile. Il sistema completo di bagagli offre ora 102 litri di capacit&agrave; di stivaggio totale. Costano ancora un po&rsquo; pi&ugrave; della concorrenza (ma qual&rsquo;&egrave; la concorrenza diretta? Noi non l&rsquo;abbiamo trovata), ma la qualit&agrave; c&rsquo;&egrave; tutta. 

La gamma si rinnova in numerosi dettagli, prima di tutto nei nomi: ora sono la X e la XE, due moto diverse ma che condividono la cura per i dettagli. E costano anche meno, che non guasta

Prova Triumph Scrambler 1200: modelle inglesi

La gamma delle Scrambler 1200 si rinnova in numerosi dettagli, prima di tutto nei nomi: ora sono la X e la XE, due moto diverse ma che condividono la cura per i dettagli tipicamente Triumph. E costano anche meno, che non guasta

Triumph Scrambler 1200 X e XE, le foto della prova

        Velocifero svela tre nuove proposte di mobilit&agrave; elettrica dal tocco sportivo al salone EICMA. Si tratta di due moto e uno scooter caratterizzati da un'estetica accattivante ed un'elevata attenzione ai consumi e alle emissiomi: ecco Race X, Jump Scrambler e Tennis E. VELOCIFERO, ECCO IL MONOPATTINO DA 200 CV PER IL RECORD MONDIALE &nbsp; Race-X  Race-X &egrave; un ibrido tra una naked sportiva e una scrambler totalmente elettrica. Con un picco massimo di 10 kW, offre un'autonomia di 170 km grazie a una batteria agli ioni di litio da 6.480 Wh (6,48 kWh). Pu&ograve; raggiungere una velocit&agrave; massima di 110 km/h ed essere ricaricata al 100% in sole 2,5 ore. Il display TFT da 5,5" consente di gestire tutte le funzioni, comprese le 4 mappe di guida: P, Eco, Sport e Sport+. Con un telaio in alluminio e un peso totale di 153 kg, la Race-X entrer&agrave; in produzione da marzo 2024, disponibile in quattro accattivanti colorazioni a un prezzo di 7.600 euro. Pu&ograve; essere guidata a partire dai 16 anni.&nbsp; &nbsp; Jump Scrambler  La Jump Scrambler &egrave; una minimoto da cross che offre il massimo del divertimento anche su terreni insidiosi. Con una batteria da 2.808 Wh, la versione base promette 85 km di autonomia, estendibili a 120 km optando per la batteria da 3.600 Wh. La velocit&agrave; massima &egrave; limitata a 45 km/h, garantendo sicurezza su terreni impegnativi. Con un telaio in tubi di acciaio leggero, pneumatici tassellati tubeless e un motore da 3.000 W continui (5.000 W di picco), il Jump Scrambler pesa solamente 91,4 kg. La ricarica richiede circa 4-5 ore per la batteria da 2.808 Wh e 5-6 ore per quella da 3.600 Wh. L'illuminazione a LED, il display TFT da 5" e l'omologazione come 125 rendono questa opzione elettrica ideale per gli amanti dell'avventura offroad. &nbsp; Tennis E  Il Tennis E &egrave; uno scooter equipaggiato con un motore elettrico da 3.000 watt (3 kW) con picco di 5 kW, che offre una coppia massima di 175 Nm e un'autonomia superiore a 80 km grazie alle due batterie estraibili da 2,88 kWh. Sviluppato con la tecnologia IPM, pu&ograve; affrontare pendenze fino a 18&deg;. Offre tre modalit&agrave; di guida (Eco, Comfort e Sport) e un display TFT da 5,5". Dispone di ruote da 12" e gruppi ottici a LED per una visione ottimale in ogni condizione di luce. EICMA: TRE COSE CHE ABBIAMO IMPARATO DALL'EDIZIONE 2023       

Alla kermesse milanese, il marchio italiano ha presentato due moto e uno scooter che vanno ad aggiungersi alla sua gamma

Velocifero, ad EICMA 2023 per svelare tre novità elettriche

Triumph si prepara a fare il suo ingresso nel 2024 presentando le sue Scrambler 1200 X e XE in versione 2024 con affinamenti tecnici e nuove colorazioni. Due proposte ispirati alle "desert sledge" che hanno fatto la storia. Entrambe vantano un motore da 1.200 cc che eroga 90 CV a 7.000 giri/min e una coppia massima di 110 Nm a 4.250 giri/min. Il telaio robusto è abbinato a ruote a raggi in acciaio inossidabile e cerchi leggeri in alluminio.

EICMA 2023, Triumph Scrambler 1200 X VIDEO

        Jonathan &Aring;str&ouml;m &egrave; un appassionato di motori che nel 2020 ha fondato RGNT, azienda che unisce tradizione e tecnologia per produrre moto elettriche artigianali e con un'estrema attenzione ai dettagli nel piccolo stabilimento a Kungsbacka, in Svezia.  TOP 10: LE MOTO PI&Ugrave; COSTOSE DEL 2023 (SOGNI QUASI IMPOSSIBILI) Diverse all'esterno, ma con uno stesso cuore La gamma RGNT si compone di due modelli, la Classic e la Scrambler. Entrambe sono dotate di un pacco batteria agli ioni di litio da 60 kg alloggiato in un telaio a doppia culla. La batteria, con una capacit&agrave; di 9,5 kWh, offre un'autonomia di circa 150 km con una ricarica completa che richiede approssimativamente 4 ore. Per quanto riguarda il motore, la potenza di picco &egrave; di 21 kW, con una coppia di 390 Nm, capace di spingere il veicolo a una velocit&agrave; massima di 120 km/h. Le RGNT vantano anche una modalit&agrave; di guida Boost che regala una potenza aggiuntiva di 20 kW, equivalenti a circa 27 CV extra. Le RGNT sono prodotte "su richiesta" e le moto possono essere completamente personalizzabili&nbsp;nei materiali e nelle rifiniture a seconda della richiesta del cliente.&nbsp;In Italia, i prezzi delle moto RGNT partono da 14.495 euro per il modello Classic e 15.495 euro per la Scrambler.&nbsp; EICMA 2023, TUTTO QUELLO CHE C'&Egrave; DA SAPERE: BIGLIETTI E CALENDARIO       

Le moto sono completamente personalizzabili nell'estetica a seconda dei gusti del cliente. Il motore offre 21 kW di potenza e un'autonomia di 150 km con una ricarica completa

RGNT Classic e Scrambler, artigianalità elettrica "su richiesta"

RGNT, azienda svedese fondata da Jonathan &Aring;str&ouml;m, produce moto elettriche dal design classico e vintage con opzione di personalizzazione completa. Offrono due modelli, Classic e Scrambler, con batterie da 9,5 kWh, autonomia di 150 km e potenza di 21 kW

RGNT, l'elettrica in versione Classic e Scrambler FOTO

        Il 2024 sar&agrave; per Triumph l'anno del lancio ufficiale della Triumph Speed 400 2024 e della Triumph Scrambler 400 X 2024. I modelli saranno disponibili nelle concessionarie dal prossimo anno e i clienti che le sceglieranno non solo avranno tra le mani una moto moderna e dotata di ottima guidabilit&agrave; ma potranno anche usufruire di un notevole vantaggio.  Prezzi e manutenzione La Speed 400 2024 sar&agrave; proposta al prezzo di 5.495 euro, mentre la Scrambler 400 X 2024 sar&agrave; disponibile a 6.195 euro (franco concessionario). Gli intervalli di manutenzione, tra i pi&ugrave; estesi nella loro categoria, sono previsti ogni 16mila chilometri. Questa caratteristica non solo assicura una maggiore tranquillit&agrave; ai motociclisti, ma si traduce anche in un notevole risparmi economico. TRIUMPH SCRAMBLER 1200 X E XE: NOVIT&Agrave; 2024 PER LE MODERN CLASSIC        

Gli intervalli di manutenzione inoltre sono tra i pi&ugrave; estesi della categoria, con un notevole risparmio

Triumph, svelati i prezzi della Speed 400 e Scrambler 400 X 2024

Triumph si prepara a fare il suo ingresso nel 2024 presentando le sue Scrambler 1200 X e XE in versione 2024 con affinamenti tecnici e nuove colorazioni. Due proposte ispirati alle &quot;desert sledge&quot; che hanno fatto la storia. Entrambe vantano un motore da 1.200 cc che eroga 90 CV a 7.000 giri/min e una coppia massima di 110 Nm a 4.250 giri/min. Il telaio robusto &egrave; abbinato a ruote a raggi in acciaio inossidabile e cerchi leggeri in alluminio.    TRIUMPH MX 250: PASSERELLA AL SUPERMOTOCROSS CON STANTON E CARMICHAEL  Differenze e caratteristiche comuni  Le differenze tra le due versioni riguardano sia l&#39;aspetto ergonomico: dal design del manubrio (pi&ugrave; largo nella XE di circa 65 centimetri), sia l&#39;aspetto della ciclistica, con sospensioni e impianto frenante diverso. La Scrambler 1200 XE &egrave; dotata di pinze anteriori monoblocco radiali Brembo Stylema di ultima generazione con doppio disco di 320 mm, mentre la Scrambler 1200 X utilizza un sistema di freni Nissin.&nbsp;  La Scrambler 1200 X offre un&#39;accessibilit&agrave; superiore con un&#39;altezza della sella di 820 mm (riducibile a 795 mm con una sella bassa opzionale) e una gamma di accessori dedicata. Dall&#39;altra parte, la XE vanta aggiornamenti tecnici significativi, inclusi freni Brembo Stylema e sospensioni regolabili.  Data la sua predisposizione off-road la XE vede, oltre ad un focellone pi&ugrave; lungo di 32 mm, sospensioni regolabili, con un&#39;escursione di 250 mm delle ruote, sia anteriore che posteriore. Entrambe le moto sono equipaggiate con pneumatici Metzeler.  A livello tecnologico parliamo di ABS e traction control Cornering, cinque modalit&agrave; di guida,(Sport, Road, Rain, Off Road e Rider Configurabile, la XE dispone anche della modalit&agrave; Off Road Pro), piattaforma inerziale Continental e Display TFT a colori integrati e personalizzabili per Scrambler 1200 XE, schermo LCD/TFT per la X.    PREZZO E DISPONIBILIT&agrave;  Le Scrambler 1200 X e XE 2024 sono disponibili in una variet&agrave; di combinazioni di colori inedite: la XE sar&agrave; disponibile in Phantom Black &amp; Storm Grey con accenti rossi, nel nuovo Baja Orange &amp; Phantom Black, o in Sapphire Black. La Scrambler 1200 X, invece, in Carnival Red, nell&#39;inedito Ash Grey o il Sapphire Black&nbsp;La X &egrave; venduta ad un prezzo che parte da 14.995 euro, mentre la XE da 16.595 euro.  TRIUMPH MX: ECCO LE IMMAGINI DELLA NUOVA OFF-ROAD 

Ispirate alle icone del passato, offrono un&#39;ergonomia e una ciclistica differenti ma condividono lo stesso motore da 90 CV di potenza

Triumph Scrambler 1200 X e XE: novit&agrave; 2024 per le Modern Classic

Triumph Motorcycles rivela due nuovi modelli Scrambler per il 2024, la Scrambler 1200 X e la Scrambler 1200 XE. Ispirate alle icone del passato, offrono prestazioni di alto livello e un design accattivante per gli amanti del fuoristrada

Triumph Scrambler 1200 X e 1200 XE

        Arriva nelle concessionarie e store online Ducati la nuova collezione abbigliamento Scrambler: Milestone. E' composta da giacche uomo e donna con protezioni in tessuto soft-shell, guanti e casco jet Arai, e si integra con i capi pi&ugrave; casual a marchio Ducati, come i jeans tecnici e le giacche in pelle dal sapore spiccatamente cittadino. L&rsquo;abbigliamento della capsule collection Milestone &egrave; caratterizzato da uno stile casual, outdoor e contemporaneo, per un uso sia in moto che quotidiano. La giacca  Tra le principali novit&agrave; la giacca in tessuto SCR62 Milestone, prodotta da Spidi per Ducati, che rappresenta un mix di comfort e praticit&agrave; in pieno stile Scrambler Ducati. Disponibile nella versione uomo e donna, &egrave; caratterizzata dall&rsquo;esterno in tessuto softshell a 3 strati con membrana antivento e traspirante e micropile interno per il massimo comfort termico. L&rsquo;interno &egrave; costruito da una fodera in rete di poliestere indemagliabile e ad alta dispersione di sudore e da un giubbino termico staccabile ed utilizzabile separatamente. Essendo dotata anche di protezioni su spalle e gomiti e predisposta per l&rsquo;inserimento del paraschiena, questa giacca va bene per una gita fuori porta. L&rsquo;elevata versatilit&agrave; &egrave; sottolineata anche dal particolare design di questo capo in cui i colori &ndash; ispirati alla natura &ndash; si abbinano a molte versioni delle moto urbane in gamma. Guanti e casco  I guanti da moto Milestone SCR62, realizzati in tessuto elasticizzato e microfibra similpelle ad alta resistenza, hanno protezioni termoformate in poliuretano sulle nocche e chiusura regolabile con Velcro. Il cinturino antiscalzamento sul polso aumenta il comfort per consentire una maggiore aderenza; il fit &egrave; morbido e comodo e i colori ispirati alla natura sono ideali per l&rsquo;uso urbano. Il casco Milestone , invece, &egrave; realizzato dal Centro Stile Ducati su base Arai, presenta un design minimal e sofisticato. &Egrave; concepito per l&rsquo;uso urbano, ma comunque adatto anche ad un utilizzo Touring. La calotta esterna &egrave; rigida e resistente e offre un&rsquo;ottima protezione in caso di impatto. All&rsquo;interno &egrave; presente una calotta brevettata in EPS a densit&agrave; differenziate, caratterizzata da aree la cui compattezza varia a seconda della zona da proteggere. Oltre ad un&rsquo;elevata protezione, il casco offre anche un ampio campo visivo, grazie alla visiera dotata di un sistema di apertura ad asse variabile. Il sistema di ventilazione e la forma naturale ed ergonomica della calotta favoriscono la stabilizzazione del casco alle alte velocit&agrave; e la riduzione delle turbolenze, massimizzando il comfort e rendendo il casco perfetto anche per lunghe percorrenze. DUCATI WORLD PREMI&Egrave;RE: IL 27 LUGLIO PRIMA NOVIT&Agrave; 2024        

La collezione &egrave; composta da giacche uomo e donna con protezioni in tessuto soft-shell, guanti e casco jet Arai

Ducati, arriva la nuova capsule collection Scrambler

Le intenzioni della nuova Spartan sono ambiziose e sono quelle di introdursi nel mercato dei giovanissimi grazie alle sue sembianze scramblerine e al prezzo da hard discount. Ecco le foto della prova

Test Mondial Spartan 125, LE FOTO DELLA PROVA

Chi ha qualche capello bianco in testa (se ancora ne ha&hellip;) ricorder&agrave; senza dubbio il nome Mondial. Terminati i fasti di un tempo, tutto &egrave; rimasto immobile fino al 2015, quando il grosso importatore Pelpi buss&ograve; alla porta di Mondial. Da allora &egrave; il gruppo brianzolo a vendere le moto del Marchio, che oggi sono piuttosto variegate. Una delle novit&agrave; pi&ugrave; interessanti &egrave; questa Spartan 125: l&rsquo;abbiamo provata e vi raccontiamo come se l&rsquo;&egrave; cavata nel nostro consueto #SottoEsame.&nbsp;    MONDIAL SPARTAN 125: DESIGN  Sar&agrave; per le sue forme da scramblerina, fatto sta che la Spartan 125 &egrave; tra le novit&agrave; che ci ha stuzzicato maggiormente il palato nell&rsquo;attuale gamma Mondial. Una moto che fa della semplicit&agrave; delle linee il suo punto di forza, con un design pulito caratterizzato dal faro tondo equipaggiato di luci a LED, il serbatoio a goccia, la sella piatta con cuciture ricamate a vista e fianchetti in alluminio (ricordo sfumato delle Moto Guzzi V7&hellip;). Bravi, bel lavoro. VOTO 8,5    MONDIAL SPARTAN 125: CONTENUTI TECNICI  Il pacchetto meccanico della Mondial Spartan 125 &egrave; quantomai semplice: un telaio monotrave in acciaio abbraccia il piccolo monocilindro 4 tempi da 125 cc a singolo albero a camme (2 valvole), raffreddato ad aria, capace di 11,6 CV a 9.000 giri e 9,5 Nm a 7.000 giri. Lavora con un cambio a 5 rapporti e ha misure quasi quadre: 57 x 48,8 mm sono alesaggio e corsa. A livello di sospensioni, la Spartan utilizza una forcella(ina) con steli di 37 mm con 64 mm di corsa utile, mentre al posteriore ci sono due ammortizzatori che collegano direttamente forcellone e telaietto. I cerchi sono a raggi e hanno un diametro di 17 pollici. L&rsquo;impianto frenante sfrutta due dischi, uno davanti e uno dietro, azionati da un sistema combinato: soluzione che, in mancanza dell&rsquo;ABS, ripartisce la frenata tra avantreno e retrotreno anche se si preme solo una leva. La sella &egrave; a 80 cm da terra, il serbatoio ha una capacit&agrave; di 15 litri e il peso in ordine di marcia dichiarato da Mondial &egrave; di 125 kg. VOTO 6,5    MONDIAL SPARTAN 125: COMFORT ED ERGONOMIA  In sella, la Mondial Spartan 125 &egrave; realmente minuscola. Tra le gambe sembra di avere una bicicletta, per quanto &egrave; smilza. La sella per&ograve; &egrave; abbastanza ampia e spaziosa, buona per ospitare piloti di tutte le taglie; &egrave; anche molto bassa da terra e il peso &egrave; inesistente. Non capita praticamente mai, ma constatare quanto pochi siano &ldquo;125 kg col pieno&rdquo; fa sorridere. Questo permette di manovrarla con una facilit&agrave; sorprendente, pi&ugrave; di uno scooter, anche negli spazi ristretti di una citt&agrave;. VOTO 7,5    MONDIAL SPARTAN 125: PIACERE DI GUIDA  Sar&agrave; per l&rsquo;et&agrave; che ho, ma quando sento parlare di 125 la mia mente corre in automatico ai famigerati anni 90-primi 2000. Se parlavi di 125, in quegli anni, parlavi di mostri a due tempi capaci di prestazioni strabilianti; roba che oggi puoi avere soltanto con le cilindrate 300-400, per intenderci. Oggi con i 125 la musica &egrave; cambiata: da una parte c&rsquo;&egrave; la legge, che impone severi limiti sulla potenza massima (che per i 125 si ferma a 15 CV), dall&rsquo;altra gli adolescenti non sembrano pi&ugrave; cos&igrave; ossessionati dalla velocit&agrave; e dalle prestazioni. Ed &egrave; per questo che una moto come la Spartan 125 potrebbe davvero toccare il cuore di molti. Costa poco, &egrave; fatta con sufficiente cura, ha forme simpatiche. Le sensazioni piacevoli continuano quando si lancia la Spartan in una strada tutta curve. Una ciclistica sufficiente unita a un peso cos&igrave; esiguo generano un risultato comunque ottimo: le curve si fanno col pensiero, non essendo necessario alcun tipo di sforzo. L&rsquo;agilit&agrave; e la sveltezza sono i suoi punti forti, guizza tra una curva e l&rsquo;altra come una libellula. Al motore per&ograve; manca un po&rsquo; di fiato. Sappiamo bene che gli attuali limiti impongono una potenza misera ai 125, ma nonostante ci&ograve; risulta decisamente lenta, specialmente se la strada &egrave; in salita. Oltretutto il motore esprime tutto quel (poco) che pu&ograve; dare agli alti regimi, ma una volta arrivati l&igrave; emette un rumore un po&rsquo; sofferto e compare qualche vibrazione di troppo, soprattutto sulle pedane. A convincere poco sulla Spartan per&ograve; non &egrave; tanto il motore, quanto la qualit&agrave; dei comandi. Il comando del gas e le leve di freno e frizione sono davvero economiche, oltre a essere decisamente poco precise. Questo toglie in parte quella sensazione di piacevolezza data dalla sua guida, ed &egrave; un peccato, anche perch&eacute; il resto del pacchetto &egrave; abbastanza ben fatto. VOTO 6,5    MONDIAL SPARTAN 125: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  &Egrave; vero, il pacchetto offerto &egrave; davvero semplice, ma il prezzo &egrave; comunque impressionante: 2.990 euro. Meno di cos&igrave; non si pu&ograve; davvero! VOTO 9  MONDIAL SPARTAN 125: CONCLUSIONI  Il Gruppo Pelpi sta crescendo bene (il fatto che abbiano firmato un contratto per la distribuzione delle KOVE in Italia non pu&ograve; essere un caso&hellip;) e il Marchio Mondial ha buone possibilit&agrave;. Per quanto riguarda la Spartan, ha sicuramente buone carte da giocarsi per conquistare il cuore dei ragazzini; che per&ograve; potrebbero aver da ridire su alcuni dettagli. VOTO FINALE 7,6 

Le intenzioni della nuova Spartan sono ambiziose e sono quelle di introdursi nel mercato dei giovanissimi grazie alle sue sembianze scramblerine e al prezzo da hard discount. Ecco come se l&rsquo;&egrave; cavata alla prova del nostro #SottoEsame

Test Mondial Spartan 125, i voti del #SottoEsame

        Vienna &egrave; stata l'ultima tappa europea del Next-Gen Tour di Scrambler Ducati, dopo il grande successo ottenuto a Londra, Milano, Monaco di Baviera, Parigi e Madrid. Venerd&igrave; 30 giugno, la capitale austriaca con l'MQ Amore Minigolf Sculpture Park, uno scenario pittoresco per una giornata immersa nell'atmosfera Scrambler. Oltre 2000 appassionati hanno partecipato agli eventi del Next-Gen Tour, scoprendo da vicino i nuovi modelli Scrambler e avendo la possibilit&agrave; di effettuare test ride per le strade della citt&agrave;. Tanti sono stati anche i momenti di vero divertimento, come sessioni di surf indoor a Monaco di Baviera e Madrid, esperienze di realt&agrave; aumentata a Milano, spettacoli musicali a Londra e Parigi, e infine emozionanti partite di minigolf a Vienna.&nbsp;  La nuova generazione Scrambler La nuova generazione di moto Scrambler Ducati, presentata nel novembre 2022 durante il settimo episodio della Ducati World Premi&egrave;re, ha ovviamente catturato l'attenzione. I nuovi modelli Scrambler Icon Full, Throttle e Nightshift si presentano come moto pensate per chi cerca la libert&agrave; e desidera condividere il proprio stile e modo di essere. L'estetica completamente rivista, sono pi&ugrave; leggere di ben 4 kg rispetto alla generazione precedente e sono dotate di tecnologie all'avanguardia come il Ride by Wire, le Riding Mode, il Traction Control e il Ducati Safety Pack con ABS Cornering di serie. Inoltre, &egrave; presente un nuovo cruscotto TFT a colori da 4,3" con una specifica HMI. Lo stile dello Scrambler si adatta facilmente a tutti i gusti e le esigenze, con il modello Icon disponibile in 9 varianti di colore grazie alle cover intercambiabili. Per i possessori di patente A2, &egrave; disponibile anche una versione da 35 kW. I modelli Scrambler Icon, Full Throttle e Nightshift sono disponibili presso le concessionarie autorizzate Ducati. Il contributo di Van Orton Design Van Orton Design, celebre duo torinese tra i pi&ugrave; popolari esponenti dell'arte digitale europea, ha declinato i suoi principi creativi basandosi sui concetti della nuova generazione Scrambler Ducati, curando l'immagine complessiva del tour e realizzando le cover di una versione unica della Scrambler Icon. Dopo aver percorso l'Europa, questa moto speciale sar&agrave; esposta come opera d'arte nella mostra "Prospettiva Van Orton", la prima personale dei due artisti che si terr&agrave; presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno e la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, dove sar&agrave; visibile ai visitatori a partire dal 15 luglio. DUCATI SCRAMBLER 2023 VS. FANTIC CABALLERO 700: THE ITALIAN JOB       

I tre modelli Icon presentati, Full, Throttle e Nightshift, sono stati rivisti nell'estetica e dotati di tecnologia all'avanguardia. Sono gi&agrave; disponibili presso le concessionarie del marchio bolognese

Ducati, al Next-Gen Tour di Vienna parte la nuova generazione Scrambler

Queste due nuove moto sono una novit&agrave; assoluta da parte di Triumph, che debutta nel segmento delle piccole cilindrate con una nuova piattaforma monocilindrica da 400cc e caratteristiche da vera world bike. Eravamo in attesa di una presentazione del genere gi&agrave; da diverso tempo, dato che le foto spia in giro su internet gi&agrave; da diversi anni non lasciavano dubbi sulla natura dei modelli che possiamo finalmente mostrarvi in forma definitiva e pronti per entrare sul mercato nei primi mesi del 2024. Ma come sono fatte le Speed 400 e Scrambler 400x?&nbsp;  Classiche vintage in stile Triumph    Il segmento nel quale queste due novit&agrave; vanno ad inserirsi pulula di competitor, e quando si tratta di inserire motori economici di piccola cilindrata su forme classiche, la fantasia dei designer &egrave; giocoforza vincolata a dimensioni ben precise e linee equilibrate ma poco innovative.&nbsp;  Per quanto riguarda Street e Speed 400, per&ograve;, dietro le forme tipiche di questa tipologia di prodotti ci sono caratteristiche molto &quot;Triumph Style&quot; che avvicinano le ultime arrivate al resto della gamma classic da Speed Twin alle Bonneville T120. La versione stradale offre dettagli curati come il supporto faro anteriore (che fa molto Speed Twin), le verniciature con logo di grande dimensione sul serbatoio come la Trident 660 e un codino vagamente ispirato agli anni &#39;70 con LED semicircolare.&nbsp;  Stessa cosa per la Scrambler 400x, che offre un&#39;impostazione che ricorda la Scrambler 1200 a partire dal faro con griglia protettiva fino alla verniciatura palesemente ispirata alla sorella maggiore. Le proporzioni per entrambe sono ben studiate e la sensazione &egrave; di trovarsi a guardare una moto di cilindrata maggiore e dalle finiture curate. A creare questo feeling ci pensano la forcella dorata, le colorazioni e il trattamento del motore verniciato nero con finiture metalliche e dettagli &quot;puliti&quot; come la linea di scarico (con terminale a uscita singola per la Speed, doppia per la Scrambler).    &nbsp;  Tecnica semplice, ma ben studiata  Il motore contraddistinto dalla sigla TR-Series &egrave; un monocilindrico da 398 cc con raffreddamento a liquido, realizzato in collaborazione con l&#39;indiana Bajaj (che &egrave; partner di Triumph da diversi anni) e che rappresenta quello che al momento &egrave; il miglior compromesso fra qualit&agrave; costruttiva ed economicit&agrave;. La testa ha una distribuzione DOHC a 4 valvole, e un albero motore ottimizzato e bilanciato per ridurre l&rsquo;inerzia e facilitare la guida alle basse velocita&rsquo;. Il motore ha trattamento DLC che riduce gli attriti e il cambio a 6 marce &egrave; un piacere anche su queste cilindrate basse.  Le prestazioni dichiarate sono di 40 CV per la potenza massima (quindi guidabile con patente A2) e 37,5 Nm di coppia. Il peso della moto &egrave; di 170 kg per la stradale e 179 per quella pi&ugrave; off, con una ciclistica semplice ma ben curata a partire dal telaio in tubi d&#39;acciaio, che offre per&ograve; il telaietto posteriore imbullonato (non saldato) e un forcellone in alluminio come mezzi di categoria superiore.  La ciclistica &egrave; simile per entrambe, con forcella a steli rovesciati Big Piston da 43 mm davanti e monoammortizzatore posteriore con serbatoio esterno, ma cambia ovviamente l&#39;escursione che &egrave; maggiore sulla Scrambler. Questo &egrave; necessario anche perch&egrave; la misura delle ruote &egrave; differente: 17&quot; per la Speed 400 e combinazione 19&quot; davanti e 17&quot; dietro per la Scrambler 400x con pneumatici semitassellati. Freni in comune, con singolo disco da 300 mm davanti e pinza a 4 pistoncini con attacco radiale.    &nbsp;  Elettronica interessante e personalizzazione facile  Dove le cose si fanno pi&ugrave; interessanti &egrave; nel comparto elettronico, perch&egrave; difficilmente si possono trovare equipaggiamenti simili su moto classic di piccola cilindrata, a partire dal ride-by-wire che rende molto pi&ugrave; fluida la guida e che pu&ograve; associarsi in modo molto pi&ugrave; efficiente con il controllo di trazione disinseribile e l&#39;ABS doppio canale (disattivabile sulla 400x), tutto fornito da Bosch. Strumentazione analogico-digitale LCD, frizione servoassistita, illuminazione full LED e presa USB completano la dotazione di serie.  Al pacchetto standard possiamo anche aggiungere parecchi accessori, pescabili direttamente dal catalogo ufficiale Triumph che sar&agrave; molto nutrito per queste nuove piccole pesti. L&#39;azienda punter&agrave; parecchio sulla personalizzazione, essendo un segmento dedicato perloppi&ugrave; ai giovani (almeno in Europa) e che pu&ograve; offrire parecchie soluzioni in termini di combinazioni e originalit&agrave;. Le vedremo sul mercato a partire dal nuovo anno a prezzi ancora da definire. Vedremo se sar&agrave; paragonabile alla leader del mercato italiano del segmento la Royal Enfield HNTR 350.  BMW R1300 GS: eccola a volto completamente scoperto  &nbsp; 

Nate da una nuova piattaforma per le piccole cilindrate, si punta al mercato globale. Una &egrave; stradale, l&#39;altra ha un vibe da tuttoterreno. Arriveranno nel 2024

Triumph, nuove piccole modern classic: ecco Speed 400 e Scrambler 400X

        Quando abbiamo pensato alla nuova Caballero 700, la mente &egrave; andata immediatamente a cercare le concorrenti dirette per una eventuale comparativa. Parliamo di una moto scrambler di fascia media, ed essendo dotata del bicilindrico Yamaha CP2 la prima e logica correlazione &egrave; la XSR 700 di Yamaha e le altre classic in arrivo dall'Estremo Oriente. Una volta vista da vicino, toccata con mano e provata su strada, per&ograve;, la nuova veneta ci ha fatto tornare sui nostri passi perch&egrave; la sostanza del prodotto rimescola le carte in tavola. La concorrente pi&ugrave; vicina e prestazionalmente paragonabile &egrave; in realt&agrave; la pi&ugrave; "fighetta" del segmento, la Scrambler Next Gen Icon 2023.&nbsp; Perch&egrave; ci abbiamo ripensato?  Tutto &egrave; iniziato con il contatto ravvicinato con la versione di serie della Fantic Caballero 700... &egrave; pi&ugrave; curata e raffinata di quanto la semplice estetica possa suggerire. Nomi come Marzocchi e Brembo non stanno nella ciclistica di moto economiche e la cura di accoppiamenti, verniciatura, strumentazione e meccanica &egrave; di sicuro di livello superiore, decisamente paragonabile alla controparte bolognese. Certo, il motore arriva dalla grande produzione giapponese, ma &egrave; anche un passo avanti a livello di tecnologia rispetto al bicilindrico ad L raffreddato ad aria di Ducati, che pu&ograve; di sicuro vantare un carattere molto pi&ugrave; personale, ma non si tratta di un prodotto all'apice della tecnologia... o per lo meno non nuovo quanto quello Yamaha. Poi, saliti in sella, c'&egrave; un discorso fondamentale legato al peso: 185 kg o.d.m. per la Ducati, 184 kg in condizioni identiche per la Fantic. Siamo l&igrave;, all'apice della leggerezza della categoria per due moto che fanno dell'essenzialit&agrave; il proprio cavallo di battaglia. Ma essenziale non vuol dire povere, e quindi entrambe mostrano soluzioni come utilizzo di alluminio e materiali alleggeriti tutt'altro che economici, per una cura del dettaglio che sta a livelli quasi premium per entrambe.  &nbsp; Prestazioni ed elettronica comparabili E le prestazioni? Beh, siamo l&igrave;: 73 CV a 8.250 g/min e 65 Nm a 7.000 g/min per la Scrambler Icon, mentre la Caballero 700 offre 74 Cv a 9.000 g/min per 70 Nm a 6.500 g/min. Erogazioni diverse, ma numeri del tutto comparabili, se non sovrapponibili. L'elettronica &egrave; un pelo a favore di Ducati, che offre in pi&ugrave; il quickshifter bidirezionale. Rimangono comparabili la presenza di mappe motore, traction control e ABS Cornering. Ciclisticamente parlando, le moto si basano su telai in tubi in acciaio con forcellone in alluminio, nel caso di Fantic le misure ruote sono 19-17 con cerchi a raggi e camera d'aria, per la Ducati invece la combinazione 18-17 ha cerchi in lega e ruote tubeless. Da un lato Ducati vince per praticit&agrave;, dall'altro Fantic permette di montare tutte le gomme crossover in commercio, quindi pi&ugrave; scelta e forse anche maggiore qualit&agrave;. Infine il prezzo: 9.990 Euro per Fantic e 10.690 Euro per Ducati... ballano 700 euro di differenza, che possiamo giustificare con il sovrapprezzo del "marchio", un dettaglio che solo il brand bolognese pu&ograve; permettersi. Cosa vogliamo dire con questo? Che Fantic - partita come brand di moto economiche - ha fatto una moto di media cilindrata che &egrave; capace di giocare allo stesso gioco di un brand premium come Ducati - badando alla sostanza e alla voglia di "fare bene" le motociclette per imporsi sul mercato. Questa &egrave; la prima media del brand veneto ed &egrave; anche una chiarissima dichiarazione d'intenti... non vediamo l'ora di metterle fisicamente a confronto su strada!  Moto Guzzi V7 Vs. Honda Hornet 750: sul mercato &egrave; sfida fra classico e moderno        

Dopo la prova della Fantic possiamo ufficialmente dire che queste due moto sono concorrenti dirette. Vi spieghiamo quanto sono simili e perch&egrave; dovreste prenderle in considerazione entrambe

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