Qualcuno che oltre la musica, Sally e una Albachiara, ha voluto dare un senso a quella “vita spericolata” (si fa per dire) che tanto ha cantato e canta. Come? In sella al suo TMax, un nuovo compagno con il quale è pronto a condividere alcuni momenti facendolo sapere ai suoi milioni di fan attraverso alcune foto su Facebook. Per chi pensa che la moto non ha età forse ha ragione. Lo si evince attraverso Vasco che è ancora pronto a “dare il gas”.

Vasco Rossi e il TMax firmato Aldo Drudi

        Dopo l&rsquo;edizione digitale dello scorso anno torna il Motor Valley Fest, che era stato fermato nel 2020 dalla pandemia ma che a luglio mostrer&agrave; dal vivo tutte le sue novit&agrave; nella classica cornice di Modena, nel cuore della Motor Valley italiana. Il manifesto Le date vanno dall&rsquo;1 al 4 luglio e, oltre a Modena, le localit&agrave; coinvolte saranno quelle del circuito di Misano Adriatico, con il GT World Challenge Europe, del circuito di Imola con il Campionato Italiano Velocit&agrave; moto, e dell&rsquo;autodromo di Varano de&rsquo; Melegari per le Yougtimer e Dallara Experience. Il manifesto dell&rsquo;edizione 2021 &egrave; stato realizzato da Aldo Druidi, celebre designer legato alla scena motoristica italiana. Nel poster si incrociano le strade di auto e moto sulla via dell&rsquo;Emilia-Romagna: &ldquo;Abbiamo declinato il manifesto nel segno della continuit&agrave; con l'immagine ufficiale ideata per il Gp di Formula Uno del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna, e sono stati integrati nella trama del poster tre nuovi elementi: un'auto con le ruote coperte, una moto e il rosone del duomo di Modena&rdquo;. Made in Italy L&rsquo;alchimia tra la manifestazione e la regione &egrave; certificata dall&rsquo;attenzione del Motor Valley per il Made in Italy: si tratta infatti del terzo evento per la valorizzazione dei nostri prodotti nazionali a suggellare l&rsquo;accordo siglato dalla Regione Emilia-Romagna con Apt Servizi, con il Ministero degli Affari Esteri e Ice Agenzia per l&rsquo;internazionalizzazione delle imprese italiane. Ducati Multistrada V4, venduto l'esemplare numero 5.000       

Dopo l'edizione online del 2020, la manifestazione legata all'automotive &egrave; pronta a ripartire: il poster di Aldo Drudi, l'accordo con il Ministero degli Esteri e nuove location per gli eventi

Motor Vallery Fest torna dal vivo dall'1 al 4 luglio

Dopo il lockdown per l&rsquo;emergenza Coronavirus, Ducati &egrave; tornata a far parlare di s&eacute; con un&rsquo;ottima notizia: il ritorno dei Days of Joy il 4 e l&rsquo;11 luglio in Toscana e il 6 settembre a Vairano.  Ora l&rsquo;azienda di Borgo Panigale lancia una nuova gamma di capispalla estivi in materiali leggeri per offrire la massima traspirabilit&agrave;. Si tratta di giacche e felpe tecniche studiate per affrontare i viaggi nella stagione pi&ugrave; calda, sempre con grande attenzione a comfort e sicurezza.  Le giacche Ducati in tessuto, cos&igrave; come le nuove felpe tecniche, vogliono distinguirsi per il loro design unico e distintivo: create in collaborazione con i migliori brand di abbigliamento tecnico del settore, sono equipaggiate con protezioni certificate CE, e sono tutte studiate per poter inserire il paraschiena.    Flow C3 giacca in tessuto  La giacca in tessuto Flow C3, &egrave; stata disegnata da Drudi Performance in esclusiva per Ducati. Questo capo, certificato CE, &egrave; realizzato in rete leggera e traspirante ed &egrave; disponibile in versione maschile e femminile. L&rsquo;interno incorpora le protezioni Warrior lite su spalle e gomiti e pu&ograve; ospitare il paraschiena. Al gancio cucito sul retro la giacca pu&ograve; essere abbinata a qualunque pantalone dotato di aggancio standard, evitando cos&igrave; che durante la guida la schiena rimanga scoperta. La giacca &egrave; dotata di fodera staccabile costituita da una membrana a 3 strati traspirante, impermeabile e frangivento.  Ducati Corse Tex Summer C2 in tessuto  E&rsquo; un giubbino in tessuto dal design vivace, nato dalla collaborazione con Dainese. Realizzato da un mix di mesh e tessuto leggero, con fodera antivento interna removibile, questo capo altamente ventilato ed &egrave; stato studiato per climi caldo-umidi e per la stagione estiva. La giacca ha inserti in alluminio sulle spalle, protezioni composite sui gomiti ed &egrave; predisposto per l&rsquo;inserimento del paraschiena Wave o Manis G2.  Speed 3 giacca in tessuto  Disegnata da Aldo Drudi e realizzata in collaborazione con Alpinestars, ha protezioni removibili certificate CE su spalle e gomiti, tasche interne per alloggiare paraschiena e paratorace Nucleon. Il mix di mesh e tessuto promette la stabilit&agrave; degli elementi protettivi in caso di caduta. I due ganci di unione ai pantaloni mantengono il capo in posizione corretta durante la guida senza scoprire la schiena.  Downtown C1 felpa tecnica  Gli elementi protettivi caratteristici dell&rsquo;abbigliamento motociclistico sono inseriti in un capo lifestyle. Il risultato &egrave; una felpa con cappuccio staccabile dotata all&rsquo;interno di rinforzi antiabrasione in fibra aramidica, di protezioni su spalle e gomiti e di una tasca per l&rsquo;inserimento del paraschiena Nucleon. Vestibilit&agrave;, look e praticit&agrave; per un utilizzo urbano in moto e nel tempo libero con la sicurezza di un capo interamente certificato CE.  Le nuove proposte estive sono disponibili sul sito Ducati  https://shop.ducati.com/it/it/ e presso i concessionari Ducati, dove si potranno provare i capi d&rsquo;abbigliamento prima dell&rsquo;acquisto.  Video-Prova Ducati Scrambler 1100 Sport Pro: l&#39;ammiraglia!  &nbsp;  &nbsp; 

Tessuti leggeri e traspiranti per i nuovi capi tecnici studiati per la stagione pi&ugrave; calda. Su due giacche c&rsquo;&egrave; la firma di Drudi

Giacche e felpe Ducati per l&rsquo;estate

        Roma Motodays e Aldo Drudi sono stati premiati pochi giorni fa al Concorso Internazionale per manifesti fieristici organizzato da UFI, l&rsquo;Associazione mondiale di organizzatori dell&rsquo;industria fieristica e congressuale. Il poster di Roma Motodays ha ricevuto il terzo premio nel contest di Bangkok grazie al contributo di Drudi, famoso in tutto il mondo per aver realizzato i fantasiosi caschi di Valentino Rossi. PERSONALIT&Agrave; - Il designer romagnolo ha rappresentato con tratti decisi e colorazioni forti l&rsquo;anima di Roma Motordays e ha contribuito a ridefinire il ruolo e gli obiettivi della fiera, regalandole un&rsquo;immagine piena di personalit&agrave; sia per l&rsquo;edizione 2018 che della prossima. DRUDI - &nbsp;&ldquo;Roma &egrave; stata fortemente rimessa al centro: a partire dal nome della manifestazione, in origine solo Motodays, e ora Roma Motodays, poi nel claim &ldquo;tutte le moto portano a Roma&rdquo; e infine nella creativit&agrave; visiva, espressa con una grafica che predilige il colore e il linguaggio caldo. Proprio perch&eacute; si tratta di Roma, una citt&agrave; latina, dove la gente comunica, parla, si diverte, va in moto con grande piacere tutto l&rsquo;anno grazie al clima,, era d&rsquo;obbligo usare il colore. Il linguaggio &egrave; moderno, per&ograve; ho trovato corretto che un luogo come la Capitale, che vanta una storia senza eguali, fosse nobilitato con la manualit&agrave; e non contaminato con la computer grafica&rdquo;, sono state le parole di Drudi. PICCINETTI - &ldquo;Siamo davvero felici e orgogliosi - ha spiegato Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma - di essere con questo poster della nostra Roma Motodays in qualche modo un po&rsquo; rappresentanti del genio e della creativit&agrave; italiani in un contesto cos&igrave; internazionale. E voglio sottolineare come in questo caso la forma sia anche contenuto, dal momento che la nuova immagine della manifestazione ha segnato anche un rilancio importante del progetto. Dal 2018 Roma Motodays ha acceso i riflettori sulla mobilit&agrave; sostenibile e sulla borsa del turismo motociclistico, con un respiro sempre pi&ugrave; internazionale, come dimostrano anche i buyer provenienti da Africa e Medio Oriente attesi per la prossima edizione&rdquo;.       

Il manifesto del designer &egrave; stato insignito al Concorso Internazionale organizzato a Bangkok dall'Associazione degli organizzatori fieristici. Drudi &egrave; celebre per aver realizzato i caschi di Valentino Rossi

Roma Motodays, il poster di Drudi premiato dall'UFI

Lo aveva promesso, Valentino Rossi, che in occasione del primo GP della stagione avrebbe presentato la nuova livrea del casco per la stagione 2018. E cos&igrave; ha fatto: il pesarese nove volte campione del mondo &egrave; sceso in pista per le prime sessioni di prove libere del GP del Qatar con un casco AGV Pista GP R contraddistinto dalla nuova grafica SoleLuna, che richiama lo stile degli anni &#39;70.  La matita di Aldo Drudi &ndash; Il sodalizio fra Rossi e il designer Aldo Drudi, con il supporto tecnico di AGV, continua con successo: i due nuovamente insieme a rinnovare l&rsquo;immagine del nove volte campione del mondo. Ancora una volta controcorrente stupendo tutti nello sviluppo della livrea, che si discosta da quelle fino ad oggi scelte da Valentino.  La grafica, infatti, &egrave; ispirata ai caschi degli anni &lsquo;70, quando forme lineari e ampie zone di colore primeggiavano sulle calotte, spesso accompagnate dal nome del pilota.  Dalla matita di Aldo Drudi prende forma il desiderio di Valentino, che cos&igrave; immagina il suo casco se avesse corso in quel periodo, una fantasia che da tempo il campione di Tavullia teneva nel cassetto.  C&rsquo;&egrave; un bel cambio di direzione in quanto a stile rispetto all&rsquo;ultima livrea presentata da AGV e Rossi, il coloratissimo Mexican utilizzato durante i&nbsp; winter test&nbsp; 2018. Un vero carattere distintivo quello del pilota di Tavullia, tradizionalmente fatto di tanti dettagli dal significato non scontato, spesso imitato dagli altri piloti.  L&rsquo;impronta del nuovo casco &egrave; volutamente semplice e pulita: gli elementi decorativi, che hanno sempre caratterizzato i caschi del dottore, lasciano il posto al disegno del sole e a quello della luna, qui nettamente distinguibili. Novit&agrave; anche dal punto di vista dei colori, con una ricercata finitura opaca per le zone blu scuro.  AGV Pista GP R &ndash; Con questo casco AGV punta a realizzare una sintesi di protezione, performance e comfort. Il Pista GP R, infatti, &egrave; frutto degli AGV&nbsp; Extreme Standards, innovativo protocollo di&nbsp; design integrato che rivoluziona il metodo di progettazione e permette di migliorare le performance del casco in termini di protezione da impatto, visuale periferica, design, aerodinamica, ventilazione ed ergonomia, innalzando il livello della tecnologia nella ricerca e sviluppo dei caschi. 

Nata dalla matita di Aldo Drudi, la grafica del nuovo AGV Pista GP R va in controtendenza e richiama lo stile degli anni Settanta

AGV &ldquo;Soleluna&rdquo; per il casco di Rossi

I motori e i riflettori si sono accesi di nuovo sul circuito di Sepang, per i primi test invernali del 27 e 28 novembre. Per l&rsquo;occasione, Valentino Rossi sta sfoggiando un nuovo casco: l&rsquo;AGV Pista GP R con una livrea ispirata ai simboli e ai colori della tradizione popolare messicana, destinato a diventare un nuovo gioiello della collezione di caschi speciali indossati da Valentino Rossi.  Il sole e la luna - I celebri teschi ornati con forme geometriche e l&rsquo;arte della decorazione con perline colorate hanno colpito la curiosit&agrave; del pluricampione del mondo durante una recente vacanza in Messico, suggerendo i motivi di questa grafica. La realizzazione, preceduta da approfondita ricerca sui metodi originali di produzione delle opere, &egrave; davvero unica.  &ldquo;L&rsquo;arte huichol mi ha incuriosito fin da subito, perch&eacute; riprende molti dei miei simboli, come il sole e la luna o la tartaruga&rdquo;, spiega Valentino Rossi.  &ldquo;Abbiamo cercato di ricreare sul casco l&rsquo;effetto delle perline con cui i messicani danno colore e forma a questi oggetti, ma di farlo in chiave Valentino Rossi. Il casco &egrave; venuto molto bene, &egrave; stato molto bravo Aldo Drudi, ma soprattutto questa volta Davide (Davide Degli Innocenti, responsabile grafica e coloring presso Drudi Perfomance, ndr), che si &egrave; messo a fare le perline una per una con il pennellino. Si pu&ograve; dire che il casco sia diventato un&rsquo;opera d&rsquo;arte e qualcosa di nuovo mai visto prima&rdquo;.   Nato in galleria del vento, il Pista GP R &egrave; il casco pi&ugrave; protettivo mai sviluppato da AGV ed &egrave; stato progettato per offrire ai piloti del Motomondiale le massime performance in gara. Una sintesi di protezione all&rsquo;impatto, comfort e prestazioni aerodinamiche, dunque, con sistemi di ventilazione e idratazione integrati e un&rsquo;ampiezza del campo visivo che puntano ad essere di riferimento. 

Rossi si &egrave; presentato ai test invernali di Sepang con una nuova grafica sul suo casco. Disegnata da Drudi Performance, &egrave; ispirata ai temi messicani

AGV: nuova grafica per il Pista GP R di Valentino Rossi

In vista del decennale, Motodays si rinnova. La creativit&agrave; e la passione della Terra di Romagna incontrano la storia e il &lsquo;colore&rsquo; di Roma: un incontro, quello fra Aldo Drudi e Roma Motodays, dal quale sono nati il nuovo logo e la locandina che accompagner&agrave; il decennale del Salone della Moto e dello Scooter in Fiera Roma.  &ldquo;Molta della storia del motociclismo ha a che fare con Roma. E quello di fare una cosa sulla fiera di Roma &egrave; stato un invito a nozze.   &ldquo;La prima mossa &egrave; stata aggiungere &lsquo;Roma&rsquo; al logotipo che esisteva: &egrave; clamoroso poter spendere il nome di una citt&agrave; cos&igrave; importante&rdquo;, spiega Aldo Drudi, dal suo studio creativo a Riccione.&nbsp;  ALDO DRUDI - Non ha bisogno di presentazioni: &egrave; il designer dei campioni, che da sempre lavora con molte aziende, da Ducati a Yamaha, da Honda a Dainese, e che firma i caschi di tanti piloti. &ldquo;Non solo di Valentino Rossi&rdquo;, come ama precisare lui stesso. &ldquo;Ma anche di Mick Doohan, Kevin Schwantz e, per restare in ambito romano, di Max Biaggi e Davide Giugliano&rdquo;.  Un genio della matita, Aldo Drudi, che ha firmato centinata di geniali realizzazioni. Sui caschi di Valentino Rossi, forse, si &egrave; sbizzarrito di pi&ugrave;, passando dai pesciolini gialli ai Blues Brothers, dai fiocchi di neve alle mille interpretazioni del sole e della luna, simboli amatissimi dal pesarese. Ma la fantasia di Aldo Drudi lo ha portato anche a dipingere cinque vie di fuga del circuito di Misano in occasione dell&rsquo;ultimo Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, creando effetti cromatici unici ammirato da milioni di persone in diretta mondiale.  Adesso la matita di Aldo Drudi si &egrave; spinta fino alla Capitale, per disegnare Roma Motodays.  IL COLORE - &ldquo;E proprio perch&eacute; si tratta di Roma, una citt&agrave; latina, dove la gente comunica, parla, si diverte, va in moto con grande piacere tutto l&rsquo;anno grazie al clima, era d&rsquo;obbligo usare il colore. Utilizzare un&rsquo;immagine fotografica sarebbe stata un&rsquo;offesa ad una citt&agrave; che vive di storia e di fantasia. Per questo abbiamo scelto di lavorare sul segno grafico&rdquo;, aggiunge Drudi spiegando com&rsquo;&egrave; nata la locandina che raffigura quattro diversi tipi di utenti delle due ruote.  &ldquo;Siamo andati dal racing alla ragazzina che si sposta con lo scooter, dagli appassionati di moto custom ai fuoristradisti&rdquo;, spiega Aldo Drudi. &ldquo;Siamo partiti dalle foto che mi sono divertito a ritoccare con un esercizio grafico, che ho fatto di sera, nel dopolavoro, con un po&rsquo; di musica e di tranquillit&agrave; e che ho letteralmente &lsquo;sporcato&rsquo; con colori fluorescenti e la scolorina&rdquo;, aggiunge Drudi svelando un suo segreto. &ldquo;Gi&agrave;, quei segni bianchi che vedete sono fatti con quel banalissimo tubetto che si usa per correggere i testi quando si sbaglia!&rdquo;  UN LINGUAGGIO CALDO&nbsp; - &quot;Il linguaggio &egrave; moderno, per&ograve; trovavo giusto che un luogo come Roma che vive di storia non avesse a che fare con la computer-grafica ma con la manualit&agrave;. E poi volevamo discostarci dalla comunicazione di altre realt&agrave; e dare un approccio meno freddo, molto pi&ugrave; latino, perch&eacute; a Roma il clima influenza le scelte e anche il carattere delle persone, nel bene e nel male. Ma anche in Romagna c&rsquo;&egrave; molto calore, e a Rimini c&rsquo;&egrave; un insediamento romano&hellip;&rdquo;, aggiunge Drudi con orgoglio. &ldquo;Siamo molto contenti del risultato ottenuto. Forse avremmo potuto presentare Roma Motodays con qualcosa di meno &lsquo;complicato&rsquo;. Ma noi non siamo fatti cos&igrave; e lavoriamo sempre con l&rsquo;obiettivo di dare il massimo&rdquo;, conclude Drudi, che d&agrave; appuntamento a tutti gli appassionati alla prossima edizione di Roma Motodays, dall&rsquo;8 all&rsquo;11 marzo 2018 in Fiera Roma. 

Il designer dei campioni ha progettato il nuovo marchio e la campagna ufficiale dal Salone della Moto e dello Scooter in Fiera Roma

Roma Motodays, firmato Aldo Drudi

        Un Ducati Monster 797 reso unico dalle grafiche del designer Aldo Drudi &egrave; stato consegnato nella sede di Borgo Panigale gioved&igrave; 27 luglio dall&rsquo;AD di Ducati Claudio Domenicali al sindaco di Rimini Andrea Gnassi. L&rsquo;iniziativa &egrave; l&rsquo;ultimo capitolo, in ordine di tempo, di una consolidata collaborazione tra la capitale delle vacanze e il brand motociclistico italiano, all&rsquo;insegna del mix tra motori, food, cultura e divertimento. Tanti i progetti che vedono collaborare la citt&agrave; romagnola e la Casa motociclistica, dalla partnership Ducati nell&rsquo;iniziativa Rimini Street Food (la app per andare alla scoperta del miglior cibo di strada riminese), a una serie di eventi che passano dalla Notte Rosa (con tanto di Monster e Scrambler con livrea dedicata), a tanti altri appuntamenti sia in occasione della gara MotoGP di Misano Adriatico che durante eventi come il World Ducati Week. Rimini ha, cos&igrave;, unico esempio del genere al mondo, il suo &ldquo;manifesto turistico 2017&rdquo; su due ruote: il Ducati Monster 797 messo a disposizione del Sindaco Andrea Gnassi dalla Casa di Borgo Panigale e che Aldo Drudi ha personalizzato con i tratti distintivi della localit&agrave; balneare. Sul serbatoio e parafango della moto di Borgo Panigale sono stati riprodotti e evidenziati tutti i simboli della localit&agrave; regina delle vacanze: dalla piadina al Grand Hotel, dai grandi eventi (Al Meni, Molo Street Parade, Notte Rosa) alla musica, passando per il Ponte di Tiberio, &ldquo;origine&rdquo; di quella Via Emilia attorno alla quale &egrave; nata e cresciuta la Motor Valley. "Tra Ducati e Rimini c&rsquo;&egrave; sempre stato un rapporto speciale&rdquo;, ha commentato Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding, consegnando le chiavi del Monster 797 al Sindaco Andrea Gnassi. &ldquo;La citt&agrave; e i suoi bellissimi dintorni sono teatro di molti dei nostri eventi, lo spirito che anima e contraddistingue Rimini &egrave; un importante riferimento per tendenze e nuove idee e i progetti che abbiamo condiviso in questi ultimi anni confermano un legame costruttivo e stimolante.  "Mettendo a disposizione di Rimini un Monster 797, ulteriormente caratterizzato da questa speciale livrea, Ducati rende ancora pi&ugrave; concreto questo legame. Una moto iconica che diventa espressione di una regione unica e speciale come l&rsquo;Emilia Romagna e della sua Motor Valley, riconosciuta in tutto il mondo per l&rsquo;eccellenza, la genialit&agrave; e la tecnologia che la contraddistinguono", ha concluso Domenicali. IL MONSTER AMBASCIATORE - &nbsp;&ldquo;L&rsquo;idea &egrave; semplice per quanto incisiva&rdquo; ha sottolineato il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. &ldquo;Per definizione, un &ldquo;ambasciatore&rdquo; &egrave; colui che non sta fermo, ma viaggia e percorre in lungo e in largo lande e territori. E la Ducati personalizzata da Aldo Drudi &egrave; un messaggero magnifico del messaggio universale di Rimini: fantasia, creativit&agrave;, altissimo artigianato, tecnologia d&rsquo;avanguardia, fusi assieme in una &lsquo;lega&rsquo; e una livrea che traggono la loro irresistibile bellezza dalla natura profonda di un luogo unico. I segni e i simboli della tradizione balneare che dialogano con le suggestioni della citt&agrave; d&rsquo;arte e storica: Sigismondo e &lsquo;alea iacta est&rsquo;, la rosa malatestiana e il Grand Hotel, il genio e il fascino di ogni tempo, trasportati in giro per il mondo da un altro mito della creativit&agrave; italiana, Ducati&rdquo;       

Personalizzato da Aldo Drudi con i tratti distintivi della localit&agrave; balneare, il Ducati Monster 797 &egrave; il primo "manifesto turistico viaggiante"

Il Monster diventa manifesto di Rimini

Il sito Ducatisumisura.com, che permette di personalizzare tute racing tramite il configuratore, si arricchisce di due nuovi modelli. Si tratta della tuta intera e della tuta spezzata Ducati Corse C3, capi realizzati in collaborazione con Dainese e disegnati dal designer Aldo Drudi.&nbsp;  &Egrave; possibile rendere unica la propria tuta: personalizzandola sia in taglia standard che nella versione su misura.  Una tuta che promette di aderire perfettamente al corpo e di assecondare i movimenti mantenendo sicurezza e comfort, per una maggiore agilit&agrave; in sella alla moto. Per questo motivo uno staff di personale specializzato prende le misure del pilota cercando di adattare il capo al proprio stile di guida.  Per creare una tuta su misura&nbsp;&egrave; sufficiente realizzare il proprio bozzetto utilizzando il configuratore e inviare il PDF al concessionario di fiducia. Questi contatter&agrave; il pilota per procedere con l&rsquo;ordine del capo personalizzato. Se si sceglie l&rsquo;opzione su misura il concessionario provveder&agrave; a fissare un appuntamento con un sarto specializzato. 

La collezione abbigliamento 2017 della &quot;rossa&quot; di Borgo Panigale si arricchisce di due tute racing realizzate da Dainese con il celebre designer.

Ducati, tute su misura firmate Aldo Drudi

E&rsquo; stata una presentazione in grande stile, quella della Burasca 1200, andata in scena al Teatro Galli di Rimini. Perch&eacute; chi l&rsquo;ha disegnata e realizzata, Aldo Drudi, &egrave; uno dei figli pi&ugrave; illustri della &ldquo;terra dei motori&rdquo;, l&rsquo;Emilia Romagna: non c&rsquo;&egrave; da stupirsi, quindi, se nel foyer del teatro riminese c&rsquo;erano molte delle figure pi&ugrave; note del paddock della MotoGP: da Ciabatti e Tardozzi della Ducati a Meregalli della Yamaha, passando per Carlo Fiorani di Honda (partner dell&rsquo;iniziativa) e Paolo Simoncelli e anche molti volti noti della tv e della comicit&agrave; come Paolo Cevoli, Sergio Sgrilli o Fabio De Luigi.  LA PRESENTAZIONE - Tutti presenti per salutare Aldo Drudi, intervenuto sul palco per presentare il suo progetto insieme al sindaco di Rimini (e padrone di casa), Andrea Gnassi, e per ammirare lei. La Burasca 1200. &ldquo;Burasca? Un pretesto per fare due risate con i ragazzi mangiando una piadina alle due di notte dopo aver lavorato al prototipo con lo stesso entusiasmo di quando si elaborava il motorino per la corsa del sabato a Cattolica&rdquo;, spiega Drudi. Un video proiettato sulla facciata di un palazzo ha raccontato in poche, emozionanti, immagini da dove arriva l&rsquo;idea. Ovvero da un desiderio di moto che Drudi aveva sin da bambino, quando imitava le gesta dei &ldquo;grandi&rdquo; del motomondiale (Barry Sheene su tutti) in sella alla sua&hellip; bicicletta a tre marce.&nbsp;  SQUARCIO SU RIMINI - E, dopo un toccante intermezzo di un&rsquo;elegante cantante affacciata sul balcone del palazzo comunale, un bambino con lo stesso casco, gli stessi vestiti e la stessa bici del video (con tanto di carta da gioco fissata sui raggi, per fare &ldquo;rumore&rdquo;) ha attraversato la passerella realizzata lungo tutta la piazza, anticipando di qualche secondo l&rsquo;arrivo della Burasca. Il suono degli scarichi &ldquo;squarcia&rdquo; l&rsquo;attesa silenziosa e il buio sceso su Rimini, mentre i fari illuminano la passerella e le centinaia di persone accalcate lungo le transenne. E&rsquo; arrivata.&nbsp;    IL PROGETTO &ndash; Partiamo dall&rsquo;inizio. La Burasca &egrave; stata realizzata in 15 mesi in un&rsquo;officina piuttosto particolare, l&rsquo;Air Garage, un container di 70 mq con struttura gonfiabile (in materiale riciclato) posizionato sul tetto del Museo Civico della citt&agrave; di Rimini. Perch&eacute;, come si legge sul sito, &ldquo;le idee volano in alto, leggere nell&rsquo;aria, come le nuvole bianche&rdquo;. Aldo Drudi ha guidato un team di professionisti in questo lavoro artigianale mentre Paolo Picchi, cresciuto al fianco di un maestro design come Massimo Tamburini, &egrave; stato il responsabile dello sviluppo 3d e dello stile. Giuseppe De Gruttola ha curato l&rsquo;assemblaggio, Luciano Guerri ha fornito consulenza tecnica, Luciano e Thomas Betti supporto tecnico, Dino Ciarnese supporto alla progettazione mentre Stefano Marchi e Davide Degli Innocenti si sono occupati di grafica e coloring.  COM&rsquo;E&rsquo; FATTA - La Burasca 1200 &egrave; stata ridisegnata mantenendo originali il telaio a diamante con doppia trave in alluminio, il motore 4 cilindri a V da 1.237 cc e 172 cv e la trasmissione a cardano della Honda VFR1200F. E&rsquo; stato scelto questo modello perch&eacute; l&rsquo;idea era di realizzare una concept dall&rsquo;animo sportivo ma utilizzabile anche per i viaggi. Grazie alle stampanti 3D, non &egrave; stato necessario realizzare la maquette ma dal disegno si &egrave; passati direttamente alla creazione dei vari pezzi in carbonio, alluminio e ergal. Che contribuiscono a rendere pi&ugrave; leggera la Burasca di circa 30 kg rispetto alla VFR originale.  FUTURISTICA MA NON TROPPO - La Burasca &egrave; una moto che guarda al futuro nei componenti ma che ha radici ben salde sul presente, con qualche richiamo al passato. La linea &egrave; &ldquo;futuristica&rdquo; ma non troppo, perch&eacute; per Drudi &egrave; importante far capire da dove si &egrave; partiti per arrivare alla versione definitiva. E&rsquo; questa la sensazione che regala, guardandola dal vivo. Ed &egrave; piacevole. Molto importante, per Drudi e la sua squadra, &egrave; stato il tempo utilizzato per dare il giusto peso all&rsquo;ergonomia generale, alla posizione di guida (pi&ugrave; avanzata rispetto alla VFR standard) e alla manovrabili&agrave; del mezzo. E&rsquo; una sportiva comoda, la Burasca.  PARTNER AL TOP - Per i cerchi &egrave; stata scelta la soluzione in ergal realizzata dal pieno della Fast Mec, che si &egrave; occupata anche degli altri particolari come piastre forcella, telaietto posteriore, supporto della (splendida) strumentazione, leveraggi cupolino, flap laterali e le ghiere dei fari. Le sospensioni sono Ohlins (Andreani Group ha ottimizzato il set-up, la regolazione del mono posteriore &egrave; vicina allo sterzo), le pinze freno Nissin (monoblocco radiale davanti) e lo scarico doppio, caratterizzato da collettori e terminali in titanio, realizzato da Akrapovic su disegno della stessa Drudi Performance. Il cablaggio &egrave; opera di Tecno Elettra, capace di realizzare anche luci e frecce a LED e il cruscotto digitale con schermo LCD. &nbsp;  CHE LOOK! - A saltare all&rsquo;occhio &egrave; il look camouflage dato dalla particolare lavorazione del carbonio (opera della CPC) utilizzato per le plance laterali, per la cover del serbatoio e della sella, per il carter del cardano e per il parafango posteriore. Questi particolari si &ldquo;mixano&rdquo; alla perfezione con le parti anodizzate in Ergal, con il serbatoio e il carter motore in grigio-oro opaco, con i cerchi neri, lo scarico in titanio e l&rsquo;unico particolare in rosso (colore ufficiale di Honda e Drudi Performance) delle prese d&rsquo;aria. Da segnalare, tra le altre, la soluzione adottata per le pedane del passeggero, estraibili (al momento del bisogno) da sotto il codino.&nbsp;  &nbsp; 

Al Teatro Galli di Rimini, alla presenza di vip della MotoGP e di comici famosi, il designer romagnolo ha tolto il velo alla sua special realizzata su base Honda VFR 1200. La moto che sognava di realizzare sin da bambino. Design futuristico (ma non troppo), componenti di alta qualit&agrave; e tanta cura dei particolari per la &ldquo;tempesta a due ruote&rdquo; &nbsp;

Burasca 1200, ecco il sogno del &ldquo;bambino&rdquo; Aldo Drudi

Al Teatro Galli di Rimini, alla presenza di vip della MotoGP e di comici famosi, il designer romagnolo ha tolto il velo alla sua special realizzata su base Honda VFR 1200. La moto che sognava di realizzare sin da bambino. Design futuristico (ma non troppo), componenti di alta qualit&agrave; e tanta cura dei particolari per la &ldquo;tempesta a due ruote&rdquo;.

Burasca 1200, ecco il sogno del “bambino” Aldo Drudi

Dai caschi alle moto. Aldo Drudi, celebre designer di caschi di molti dei piloti del Motomondiale (tra gli altri, Valentino Rossi), presenter&agrave; nelle prossime ore a Rimini la &ldquo;Burasca 1200&rdquo;, una concept realizzata su base Honda con motore 4 cilindri a V da 1237 cc. Lo stesso montato sulla VFR e sulla Crosstourer.    TEMPESTA DI SPORTIVA - Del progetto non si sa molto: dovrebbe essere la sportiva che Drudi ha sognato di guidare sin da bambino, quando (come si vede nel video-teaser) giocava a fare il pilota con la bicicletta e con il casco con i colori di Barry Sheene. La Burasca &egrave; stata realizzata in un&rsquo;officina piuttosto particolare, l&rsquo;Air Garage, un container di 70 mq con struttura gonfiabile (in materiale riciclato) posizionato sul tetto del Museo Civico della citt&agrave; di Rimini. Perch&eacute;, come si legge sul sito, &ldquo;le idee volano in alto, leggere nell&rsquo;aria, come le nuvole bianche&rdquo;.&nbsp;  TEAM DI ESPERTI - Aldo Drudi ha guidato un team di professionisti in questo lavoro artigianale mentre Paolo Picchi, cresciuto al fianco di un maestro design come Massimo Tamburini, &egrave; stato il responsabile dello sviluppo 3d e dello stile. Giuseppe De Gruttola ha curato l&rsquo;assemblaggio mentre Stefano Marchi e Davide Degli Innocenti si sono occupati di grafica e coloring.&nbsp;&ldquo;Burasca&rdquo;, la tempesta a due ruote, &egrave; pronta ad esplodere nel cielo di Rimini. Seguono aggiornamenti. 

Tra poche ore, a Rimini, il designer dei caschi dei piloti pi&ugrave; famosi toglier&agrave; il velo alla moto (&ldquo;tempesta&rdquo; in dialetto locale) realizzata dentro un container

Burasca 1200: attesa per la moto di Drudi su base Honda

La partnership tra l&rsquo;Isola di Man ed Arai si concretizza anche quest&rsquo;anno con la release&nbsp; del Design IOM TT Limited Edition, casco ufficiale del Tourist Trophy 2016.  Per Arai &egrave; motivo d&rsquo;onore il fatto di essere l&rsquo;unico casco al mondo a poter vantare la leggendaria &ldquo;Doppia T&rdquo; come parte del design ed annuncia, novit&agrave; di quest&rsquo;anno, che la scelta del modello, per un casco cos&igrave; speciale, ricadr&agrave; sul nuovo Top di Gamma della casa nipponica: RX-7V, il primo a montare il rivoluzionario sistema visiera VAS.  La grafica, come tutte le precedenti versioni IOM TT, &egrave; creata da Aldo Drudi che anche quest&rsquo;anno, ha superato se stesso, mantenendo per&ograve; tutti quei dettagli e particolari che hanno fatto dei Design IOM TT dei veri e propri capolavori.  Il Tripode, simbolo dell&rsquo;Isola, le parole &ldquo;Ellan Vannin&rdquo;, traduzione di &ldquo;Isola di Man&rdquo; in lingua Manx, la mitica &ldquo;Doppia T&rdquo; sono solo alcuni dei dettagli che rendono questa Limited Edition cos&igrave; diversa, ma allo stesso tempo cos&igrave; simile a tutte le precedenti versioni.  Come tutti gli Arai, anche Rx-7V IOM TT 2016 &egrave; realizzato completamente a mano, ma a differenza di qualsiasi altro modello, la produzione &egrave; limitata.  Il primo IOM TT sar&agrave; disponibile dal 28 maggio presso l&rsquo;Arai Village all&rsquo;Isola di Man, i rivenditori autorizzati Arai Ber, Ber Store di Modena e berstore.it  &nbsp;  &nbsp;

E&rsquo; il casco ufficiale del Tourist Trophy 2016 e sar&agrave; disponibile dal 28 maggio presso l&rsquo;Arai Village all&rsquo;Isola di Man

Arai casco IOM TT Limited Edition

La giacca Spidi Firebird firmata Aldo aldo drudiDrudi &egrave; una rivisitazione in chiave contemporanea del classico giubbotto da aviatore.  Confezionata con pregiata pelle Nabuck, Firebird si contraddistingue per la sua spiccata vocazione modaiola inserita in uno stile decisamente classico.  Tra le caratteristiche pi&ugrave; riconoscibili il collo in pelliccia di montone &nbsp;e pannelli in pelle elasticizzata sui lati, cos&igrave; da migliorare l'esperienza di guida, ridefinendo gli standard dello stile cafe racer. Per la sua realizzazione &egrave; stata usata una pregiata pelle bovina pieno fiore, con uno spessore di 1.1 mm a concia naturale.  Caratteristiche tecniche:  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Pelle Nabuk da 0,9 mm  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Protezioni Multitech certificate EN1621-1 sulle spalle  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Protezioni Forcetech certificate EN1621-1 sui gomiti  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Predisposizione per paraschiena Warrior certificati EN1621-2 Liv. 1 e Liv. 2  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Trapunta termica removibile in ovatta da 100 gr.  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Snodi in Flex Tenax sulle braccia  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Snodi in pelle elastica sui fianchi  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Colletto in pelle di montone removibile  - &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;3 tasche esterne   Taglie: 46-58  Colore: marrone  Prezzo: &euro; 499.90    

Firmata da Aldo Drudi, &egrave; una rivisitazione in chiave contemporanea del classico giubbotto da aviatore, per gli amanti del custom e delle caf&eacute; racer

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