        &ldquo;Senza transizione ecologica non avremo sostenibilit&agrave;&rdquo;. Lo ha detto Jorge Viegas, presidente della Federazione Motociclistica Internazionale (FIM) alla tavola rotonda The Future: Sustainability and Motorcycling. E ha continuato: &ldquo;abbiamo emissioni di CO2 inferiori a quelle del pubblico di uno stadio di Football - riferendosi alla MotoGP - ma dobbiamo far vedere di volercene occupare, di essere sensibili a questo problema. Perch&eacute; la sostenibilit&agrave; &egrave; una parte importante del nostro settore Racing&rdquo;. Ducati vede un motociclismo sportivo decarbonizzato  Siamo a Bologna, nella cornice del Museo Ducati, dove sono conservate tutte le moto da corsa della casa bolognese. Ci sono autentici capolavori di meccanica. Dalle prime monocilindriche a quelle dei giorni nostri; fino alla GP22, fresca iridata con Francesco Bagnaia. Moto dal fascino enorme, ma il tempo passa, come dimostra il paragone impietoso proprio fra la GP22 e la 500 bicilindrica posta al suo fianco. E allora &egrave; Claudio Domenicali, Ceo di Ducati, a fare eco al presidente FIM, affermando di volere uno sport motociclistico totalmente carbon neutral. Non a caso, dal prossimo anno la casa di Borgo Panigale sar&agrave; il fornitore unico delle moto impegnate nella MotoE. Perch&eacute; L&rsquo;elettrico &egrave; una delle opzioni possibili. Ma non l&rsquo;unica. Pu&ograve; andare bene per i tragitti casa-lavoro, non per chi utilizza la moto per passione e pretende prestazioni, autonomia e rifornimenti rapidi. L&lsquo;alternativa e-Fuels Si fa strada l&rsquo;alternativa e-Fuels, quella dei carburanti sintetici. La MotoGP inizier&agrave; a utilizzarli dal 2024, miscelando il 60% di benzina tradizionale - per quanto possa essere tradizionale il carburante della MotoGP - con un 40% di sintetico. Dal 2027 poi, e-Fuels al 100% per la MotoGP. Con il termine di e-Fuels si indicano i carburanti sintetici che garantirebbero la quasi neutralit&agrave; del bilancio della CO2, grazie al fatto che il loro processo produttivo prevede un consumo proprio di anidride carbonica. Per ora per&ograve; di moto non si parla! Nessuno comunque ha ancora scritto la parola fine per le moto con i motori termici. Questo va ricordato. Ma fanno bene Viegas, Domenicali e tutti gli altri soggetti coinvolti, a porsi il problema di trovare un&rsquo;alternativa per il futuro. Perch&eacute; il motociclismo sopravviver&agrave; solo se si trover&agrave; un&rsquo;alternativa al motore termico altrettanto divertente e comoda da utilizzare. Approfondiremo questo argomento sul numero di gennaio di In Moto, in edicola dal 20 dicembre. Diteci la vostra!       

The Future: Sustainability and Motorcycling. Con questa traccia, la Federazione Motociclistica Internazionale ha organizzato una tavola rotonda all&rsquo;interno del Museo Ducati di Borgo Panigale

La sfida della FIM: decarbonizzare mantenendo la passione

Lo scorso 9 aprile, dopo una riunione del consiglio della British Motorcyclists Federation (BMF) &egrave; stata approvata una nuova politica di decarbonizzazione, che comprende tre punti chiave: l&#39;uso di moto con motore a combustione interna (ICE), la vendita di moto ICE e infine l&rsquo;idea che l&rsquo;elettrificazione sia l&rsquo;unica strada futura per il settore delle due ruote.  La posizione della BMF  La Federazione &ldquo;si oppone a qualsiasi proposta di vietare l&#39;uso di motocicli alimentati da motori a combustione interna (ICE) mentre tali veicoli sono ancora in grado di funzionare&rdquo;. In parole povere? Finch&eacute; c&#39;&egrave; ancora benzina per alimentare le moto, quelle moto dovrebbero poter essere guidate. La BMF poi aggiunge di opporsi anche &ldquo;al divieto di vendita di nuovi motocicli alimentati a ICE mentre c&#39;&egrave; la possibilit&agrave; di fornire alternative al combustibile fossile e mentre l&#39;infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici non supporta adeguatamente i motocicli elettrici&rdquo;. Per le alternative ai combustibili fossili, la Federazione intende l&#39;idrogeno, combustibile sui cui diverse aziende costruttrici stanno lavorando.  Infine, il punto sulle moto elettriche. La BMF dichiara che l&rsquo;elettrificazione non pu&ograve; essere l&rsquo;unico approccio: scegliere di utilizzare, per esempio, moto a motore termico al posto delle auto &egrave; gi&agrave; di per s&eacute; un risparmio dal punto di vista delle emissioni. A tal proposito, Anna Zee, direttore della BMF, ha dichiarato: &quot;Le moto elettriche, in particolare gli scooter, si stanno dimostrando particolarmente popolari nel mercato dei pendolari e ci aspettiamo un&#39;espansione delle offerte elettriche nelle moto pi&ugrave; grandi. Tuttavia non vogliamo vedere risorse sprecate inutilmente costruendo quando non &egrave; necessario, e tradizionalmente, in questo paese, ci piace vedere la nostra storia sulla strada&rdquo;.  ECOBONUS MOTO: ECCO TUTTO QUELLO CHE C&#39;&Egrave; DA SAPERE 

La British Motorcyclists Federation ha appena approvato una nuova politica sulla decarbonizzazione, promuove l&#39;uso degli scooter sul fronte elettrico, e sulle batterie dice: &ldquo;non sono l&rsquo;unico approccio&rdquo;

Emissioni ed elettrico: con moto tradizionali gi&agrave; si fa meglio delle auto

        Il Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito ha confermato che le moto non sono incluse nella legge sulla decarbonizzazione che entrar&agrave; in vigore a partire dal 2030. ENTRO IL 2030 STOP ALLA VENDITA DI PROPULSORI BENZINA E DIESEL Il governo britannico ha infatti recentemente stilato un piano sintetizzabile in 'rivoluzione green': un disegno di legge, in pratica, che vieter&agrave; la vendita dei motori a benzina e Diesel entro il 2030. Al provvedimento sono ovviamente interessate le auto, ma regnava incertezza sul settore delle due ruote, dato che n&eacute; le moto n&eacute; gli scooter erano stati citati nel progetto governativo. California, dal 2035 stop al motore a scoppio: spazio all'elettrico E cos&igrave;, il MAG (Motorcycle Action Group), per eliminare l'incertezza, ha chiesto direttamente al Dipartimento alcuni chiarimenti sulla vicenda: l'ufficio governativo ha quindi confermato che le due ruote non sono coinvolte nel disegno di legge, aggiungendo inoltre che, nel loro caso, non esiste un termine prestabilito per porre fine alla commercializzazione dei propulsori a benzina e Diesel. E in pi&ugrave;, nel caso cambiasse idea, il Dipartimento ha garantito di interpellare prima sia i MAG che i diversi stakeholder del settore. MOTO NON COINVOLTE: I POSSIBILI MOTIVI La domanda sorge a questo punto spontanea: perch&eacute; le moto non sono state contemplate? Innanzitutto, nel Regno Unito le due ruote in generale vengono considerate un mezzo gi&agrave; di per s&egrave; pi&ugrave; "ecologico" rispetto all'automobile. Non che non generino emissioni, ovviamente: ma aiutano comunque a decongestionare le strade, riducendo cos&igrave; l'inquinamento e, elemento non trascurabile, aumentare il benessere fisico e mentale di chi li guida. In secondo luogo, il paragone fra motociclette e auto, relativamente al Regno Unito, &egrave; significativo: nell'isola britannica ci sono circa 38,4 milioni di automobili e "solo" 1,25 milioni di moto. Fate voi i conti. Mercato moto e il Covid: "Siamo ottimisti, le due ruote nel trasporto possono ridurre i rischi"       

Il rivoluzionario progetto ecologico britannico non contempler&agrave; n&eacute; le moto n&eacute; gli scooter: lo ha confermato il Dipartimento dei Trasporti. Ecco i motivi&nbsp;

3 risultati per 'decarbonizzazione'

La sfida della FIM: decarbonizzare mantenendo la passione

Emissioni ed elettrico: con moto tradizionali già si fa meglio delle auto

Regno Unito, dal 2030 stop a benzina e Diesel, ma non per le moto