Il mitico scooter di Pontedera, oltre a mezzo utilitario per eccellenza, ha vuto nel suo passato anche momenti &quot;racing&quot;. Dai circuiti cittadini alla dura Parigi-Dakar

Le Vespa da Corsa FOTO

Da sempre uno dei dubbi che assillano l&#39;amatore, quello che frequenta le prove libere in pista, &egrave; il seguente: meglio tanti CV per velocit&agrave; da capogiro, ma anche tanto impegno psicofisico, oppure una moto meno potente ma &quot;stressante&quot; il giusto e divertente? Il mercato sembra propendere per la prima opzione, considerata la quasi scomparsa della classe seicento e l&#39;estinzione delle &quot;settemmezzo&quot; (per chi scrive era la cilindrata perfetta). Ma c&#39;&egrave; chi non si arrende e continua a credere nella seconda alternativa, come i ragazzi di Rosso Corsa che hanno allestito una Yamaha YZFR6 destinata alle prove libere, giocando con la cilindrata del motore e componentistica di prim&#39;ordine, frutto anche del lavoro e dell&#39;esperienza di Massimo Roccoli, pluricampione italiano Supersport. Abbiamo provato questo piccolo gioiello durante una giornata di prove libere (sempre sotto l&#39;insegna di Rosso Corsa) sulla pista di Misano, riscoprendo la gioia di varcare i cancelli di una pista per puro divertimento. Senza la preoccupazione di potenze da SBK ed elettronica da navicella spaziale.  LA POTENZA NON &egrave; TUTTO  L&#39;obiettivo dell&#39;operazione Rosso Corsa &egrave; semplice: far comprendere all&#39;appassionato che i CV non sono tutto. Se la moto &egrave; quella giusta, l&#39;assistenza che si trova in pista permette di dimenticarsi di tante piccole noie e i consigli sull&#39;assetto sono validi... anche con 60-70 CV in meno il divertimento &egrave; assicurato, la guida migliora e i tempi sul giro arrivano facilmente.    COM&#39;&Eacute; STATA PREPARATA LA R6  La preparazione della moto in oggetto &egrave; una delle tante che si possono fare sulla R6: infatti quando si tratta di special, come dicono gli inglesi, &quot;the sky is the limit&quot;. Insomma, volendo e potendo, non c&#39;&egrave; tetto di spesa. Nello specifico della R6 che abbiamo avuto modo di provare abbiamo sospensioni Bitubo: una cartuccia pressurizzata per la forcella, un mono racing e un ammortizzatore di sterzo lineare. Ovviamente tutti questi elementi sono abbinati a potenziometri lineari Starlane per l&#39;acquisizione dati che dialogano con una centralina dedicata. Ci&ograve; comporta un cambiamento nelle altezze della moto, sulla base dell&#39;esperienza di Rosso Corsa maturata nel CIV. Rimane la possibilit&agrave; di personalizzare l&#39;assetto e la taratura delle sospensioni sulle esigenze di ogni pilota e di adattare la moto a svariati tipi di tracciato.  Per quanto riguarda i freni, l&#39;unit&agrave; posteriore rimane quella di serie, cos&igrave; come la pompa anteriore Nissin. Cambiano le pinze all&#39;avantreno, Brembo M4, abbinate a pastiglie in mescola racing Z4 e a dischi Galfer. Osservando il retrotreno si notano i tendicatena Lightech sviluppati su specifiche Rosso Corsa grazie ai quali la pinza rimane in posizione quando si smonta la ruota. Anche le boccole sono state modificate per rimanere in posizione durante la rimozione del cerchio. Link della sospensione e forcellone sono quelli originali. Quanto alla componentistica, le pedane sono firmate sempre Lightech e sono regolabili con diversi kit di distanziatori. Sui semimanubri c&#39;&egrave; il registro remoto della posizione della leva del freno anteriore mentre il comando della frizione &egrave; dotato di bussola per regolare interasse e posizione della leva: nel CIV infatti non &egrave; consentito usare l&#39;assistenza del cambio in scalata e l&#39;uso corretto della frizione &egrave; fondamentale.    LE MODIFICHE AL MOTORE  Passando al quattro cilindri, si segnala l&#39;aumento di cilindrata ottenuto con nuovi pistoni (e spinotti) trattati per aumentare la durata. Il blocco cilindri &egrave; stato lavorato a macchina per aumentare l&#39;alesaggio. L&#39;albero motore originale &egrave; stato lavorato e bilanciato ad hoc cos&igrave; come rimangono quelle di serie le bielle, trattate termicamente per essere irrobustite. La testa viene invece lavorata per aumentare il rapporto di compressione. La distribuzione prevede le valvole originali ma trattate, e molle e alberi a camme YEC destinate alle competizioni. Le candele sono a scarica capacitiva (NGK R0045Q). Relativamente alla trasmissione, il cambio &egrave; stato modificato con la prima marcia lunga e il passo della finale da 428: ci&ograve; permette una pi&ugrave; raffinata ricerca della rapportatura visto che intervenendo su corona e pignone non &egrave; necessario modificare in modo significativo la posizione del tendicatena, lasciando quindi invariato l&#39;interasse.    La frizione &egrave; antisaltellamento (STM) con varie rampe e molle per essere adattata allo stile di guida del pilota. L&#39;impianto elettrico &egrave; alleggerito: cablaggio e centralina sono YEC con blipper che permette la scalata senza ricorrere alla frizione. L&#39;acquisizione dati prevede una doppia memorizzazione grazie a una centralina Starlane e una seconda impiegata per i dati della parte ciclistica. Per quanto riguarda i controlli elettronici, poi, c&#39;&egrave; quello della trazione su 5 livelli, che lavora per differenza di velocit&agrave; delle ruote. L&#39;antimpennata, il pick-up del gas, l&#39;apertura delle valvole a farfalla, le mappature di coppia e potenza, nonch&eacute; il freno motore, sono gestibili mediante la centralina e l&#39;interfaccia con un PC portatile. Come accade nel Mondiale. L&#39;impianto di raffreddamento &egrave; firmato Febur: il radiatore lavora in abbinamento a una carenatura che ottimizza il flusso verso l&#39;alettatura. L&#39;impianto di scarico &egrave; Zard ed &egrave; stato sviluppato per permettere di compensare (per quanto possibile) il classico &quot;buco&quot; del seicento ai medi regimi.  GUIDA E QUALIT&Agrave; DEL SERVIZIO    Inutile affermare che tanto ben di Dio, una volta tolte le termocoperte e lasciata la corsia dei box, si concretizza con una guida estremamente divertente ed efficace. L&#39;assetto &egrave; frutto dell&#39;esperienza di Massimo Roccoli: la moto &egrave; un fulmine ad agguantare la corda ma soprattutto il motore e l&#39;erogazione sono solo lontani parenti di quelli della R6 standard, moto che in pista va tenuta costantemente a ridosso del limitatore e va guidata su traiettorie rotonde per non far calare troppo le velocit&agrave; di percorrenza. Con la R6 firmata Rosso Corsa ci si pu&ograve; permettere anche l&#39;errore, visto che la schiena del motore &egrave; spostata verso il basso di 2.000 giri circa.    Un pensiero in meno se ad esempio ci si &quot;pianta&quot; in curva o si sbaglia una marcia. Ma il vero valore aggiunto di questa moto sta nel box e nei ragazzi di Rosso Corsa, un vero punto di riferimento per qualsiasi appassionato che decida di frequentare una rilassante giornata di track-day. Come si usa dire nel marketing, il prodotto in s&eacute; non &egrave; pi&ugrave; centrale nell&#39;offerta, quello che conta &egrave; la qualit&agrave; del servizio. E sentirsi tranquilli quando si guida ad oltre 200 km/h... be&#39;, questo non ha prezzo.  Aprilia RSV4: pi&ugrave; grinta e cavalli con gli scarichi HP Corse 

Una R6 maggiorata e iper preparata, un servizio di assistenza top, anche fuori dalla pista, perch&eacute; il lavoro di Rosso Corsa va oltre il solito track-day

Emozioni in pista &quot;all inclusive&quot;: la soluzione di Rosso Corsa

Trentadue partecipanti per la nona edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, il percorso formativo del bike motorsport con sede a Bologna di cui siamo media partner insieme a MotoSprint. Nonostante la pandemia, il master non si ferma e per i prossimi otto mesi former&agrave; giovani appassionati in professionisti del settore. Organizzato da Professional Datagest, societ&agrave; di formazione manageriale con sede a Bologna, il Master pu&ograve; contare sul supporto delle realt&agrave; associative e aziendali pi&ugrave; prestigiose nel panorama motociclistico, italiano e internazionale.    Passione e coraggio  &ldquo;Da sola, per&ograve;, la passione non basta. Per vivere le competizioni da protagonisti e non da spettatori ci vuole il coraggio&rdquo; ha sottolineato la direttrice di Professional Datagest Vilma Febbroni nell&rsquo;evento di apertura della nona edizione, tenutosi al Royal Hotel Carlton di Bologna. &ldquo;Quel coraggio che spinge un pilota a sfrecciare a velocit&agrave; proibitive, e che sprona voi a lanciarvi all&rsquo;inseguimento di un sogno&rdquo;. Alle sue parole seguono quelle di Michele Moretti, Responsabile Settore Moto e Relazione Istituzionali di Confindustria ANCMA, l&rsquo;associazione che riunisce 160 aziende del settore e che patrocina il Master dalla prima edizione: &ldquo;Lo dico ogni anno sempre pi&ugrave; convintamente. Siete nel posto giusto. Il mercato sta mostrando i segni di una netta ripresa, e le competenze che vi apprestate ad acquisire saranno fondamentali per il vostro ingresso nel motorsport, un driver importantissimo per l&rsquo;intero settore&rdquo;.  A patrocinare il master c&rsquo;&egrave; anche la Fondazione Marco Simoncelli e FMI - Federazione Motociclistica Italiana, presente all&rsquo;evento di inaugurazione nella persona di Giancarlo Cavina, Consigliere Federale: &ldquo;Nonostante la pandemia, rispetto all&rsquo;anno precedente Federmoto registra lo stesso numero di iscritti e di piloti licenziati - ha evidenziato Cavina - &Egrave; il segno tangibile che la passione per le due ruote non teme ostacoli&rdquo;.  Le aziende partner  Tra gli aspetti da sottolineare del master, c&rsquo;&egrave; il network di aziende partner, nomi prestigiosi del Made in Italy. Un esempio? Varvel, fiore all&rsquo;occhiello della meccatronica bolognese, il cui Direttore Generale Mauro Cominoli &egrave; intervenuto per fare gli auguri a tutto il gruppo e per ribadire l&rsquo;impegno a favore della formazione: &ldquo;In un settore come il nostro &egrave; importante tenere lo sguardo sempre rivolto al futuro. Per questo motivo anche quest&rsquo;anno avremo il piacere di premiare con una borsa di studio l&rsquo;Allieva o l&rsquo;Allievo pi&ugrave; meritevole del Master&rdquo;.  Professori e svolgimento  Tra gli insegnanti spiccano nomi di grande livello nel settore, professionisti puri del motorsport, con esperienze pluriennali nelle corse. Alla guida l&rsquo;Ing. Riccardo Savin, Responsabile Dinamica e Progettazione Veicolo di Ducati Corse. &ldquo;Ci&ograve; che apprenderete in questo Master non &egrave; scritto in nessun testo - ha voluto rimarcare Savin - In alcune lezioni ci saranno delle parti teoriche, e dovrete impararle bene per farle vostre per sempre. Ma aspettatevi tanta pratica, e cercate di assorbire tutto il possibile in ogni momento, perch&eacute; le occasioni di incontro con questi professionisti capitano solo qui&rdquo;.     Il master si svolger&agrave; tra didattica frontale e online, esercitazioni su software specialistici di prototipazione, analisi dati e simulazione. Ai ragazzi avranno a disposizione tutti gli strumenti per conoscere ogni aspetto della progettazione e dello sviluppo di una moto da competizione. Non solo. Avranno anche la possibilit&agrave; di stabilire un contatto diretto con aziende protagoniste del motorsport quali Brembo, Marelli Motorsport, Andreani Group, Regina Catene attraverso testimonianze e visite in azienda.  Lo Scrambler del futuro? &Egrave; stato disegnato da sei studenti di design  &nbsp; 

Il percorso formativo di eccellenza, con sede a Bologna &egrave; ripartito. Trentadue partecipanti che da appassionati diventeranno professionisti del settore

Master in Ingegneria della Moto da Corsa, al via la nona edizione

Il percorso formativo di eccellenza, con sede a Bologna e di cui siamo media partner insieme a MotoSprint, è ripartito. Trentadue partecipanti che da appassionati diventeranno professionisti del settore 

Master in Ingegneria della Moto da Corsa, al via la nona edizione FOTO

Il coronavirus ha fermato tanti progetti, ma non il Master in Ingegneria della Moto da Corsa, di cui si &egrave; appena conclusa l&rsquo;ottava edizione. Dopo tre mesi dall&rsquo;ultimo incontro, i 32 allievi partecipanti si sono ritrovati per chiudere il percorso formativo. Il Master &egrave; stato organizzato dalla scuola manageriale bolognese con il patrocinio di Federazione Motociclistica Italiana, Confindustria ANCMA e Fondazione Marco Simoncelli e con il supporto dei Media Partners InMoto e MotoSprint.    Otto mesi di lezioni  Otto mesi di lezioni per un totale di 300 ore a cui se ne aggiungeranno 40 con le visite aziendali e la giornata in pista di prossima calendarizzazione. Ecco qual &egrave; stato l&rsquo;intenso programma di formazione specialistica sulla moto da corsa, sia teorica che pratica, vissuta insieme a docenti professionisti del bike motorsport. Concludere questo percorso, specialmente adesso, assume un valore ancora pi&ugrave; grande. L&rsquo;evento conclusivo, infatti &ldquo;mai come quest&rsquo;anno segna un punto di arrivo e di ripartenza&rdquo;, ha sottolineato la Direttrice di Professional Datagest, Vilma Febbroni. Durante il lockdown, le lezioni si sono svolte via web. Ad accumunare tutti i partecipanti una sola e semplice caratteristica: la passione, elemento essenziale per chi desidera lavorare in questo settore dato che si devono &ldquo;Escogitare soluzioni efficaci per la risoluzione di problemi complessi sar&agrave; all&rsquo;ordine del giorno&rdquo;, ha dichiarato il Direttore Generale di Confindustria ANCMA Pier Francesco Calieri, intervenuto in collegamento web.  INFO E CANDIDATURE  Adesso si apre una nuova fase. Dopo la consegna dei diplomi, i 32 allievi del Master possono mettere in pratica quanto appreso negli otto mesi di lezione, ma soprattutto possono dare forma ai loro sogni. Chi volesse seguire la loro stessa strada, le iscrizioni per la nona edizione (al via in ottobre) sono gi&agrave; aperte, in programma a partire dal mese di ottobre. Per info e candidature: http://bit.ly/Master_Moto_da_Corsa 

Dopo otto mesi di lezioni pratiche e teoriche, i 32 allievi hanno portato a termine il loro percorso. Adesso si apre una nuova fase: la passione pu&ograve; trasformare i sogni in realt&agrave;

Master in Ingegneria della Moto da Corsa: conclusa l&rsquo;ottava edizione

&ldquo;Qualcuno pensa di essere al di sopra della legge e di poter approfittare di questa emergenza ma si sbaglia.&rdquo; Sono le parole di denuncia del consigliere dei Verdi per la Campania Francesco Borrelli. Il riferimento &egrave; a un video pubblicato dallo stesso Borrelli questa mattina, inviatogli da alcuni cittadini. Il brevissimo filmato, dalla durata di 6 secondi, mostra quella che sembra essere una corsa clandestina di motociclette.    La gara &egrave; avvenuta in pieno giorno, in via Antonio Labriola, all&#39;interno del quartiere Scampia. Come si pu&ograve; notare, la strada &egrave; completamente deserta, in seguito alle norme stilate per arginate la diffusione del Coronavirus.  LA DENUNCIA DEL DEPUTATO  Borrelli ha anche affermato: &quot;Questo tipo di azioni scellerate non solo sono irrispettose nei confronti di quelle tante persone che sono chiuse in casa per rispettare i decreti di sicurezza ma sono anche molte pericolose, chi le compie mette a repentaglio la propria incolumit&agrave; e anche quella degli altri e quindi questa gente va fermata&quot;.  Napoli, scooterista dribbla la Polizia e fugge contromano: multa da record  &quot;Forse pensano di essere al di sopra delle regole e della legge, credono di poter approfittare di questa emergenza e quindi delle strade libere per poter fare ci&ograve; che vogliono ma si sbagliano, chiederemo controlli ancora pi&ugrave; serrati e rigidi affinch&eacute; tutti rispettino le regole&quot;.  Napoli, in Vespa con Ges&ugrave; al posto della targa: VIDEO 

La denuncia &egrave; del consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli: in un video segnalato da alcuni cittadini si vede quella che sembra essere una gara clandestina tra due moto in zona Scampia

Coronavirus, approfittano di strade deserte per corse clandestine VIDEO

Dalla dinamica all’elettronica, dall’analisi dei dati su pista alla gestione di un racing team: nelle oltre 300 ore di formazione, gli allievi hanno imparato a progettare e a rendere competitiva una moto da corsa 

Talento e passione al Master in Ingegneria della Moto da Corsa - LE FOTO

Design italiano e alta velocità. Il marchio di Enrico Margaritelli ha realizzato una collezione che si rifà agli strumenti di cronometraggio di precisione

Gli orologi di CT Scuderia ispirati alle corse - LE FOTO

Cosa succede quando il design italiano incontra l&#39;alta velocit&agrave;? Una delle possibili risposte arriva da CT Scuderia, il marchio nato nel 2013 dall&#39;estro dell&#39;orologiaio Enrico Margaritelli, produttore di terza generazione in questo settore.&nbsp;    L&#39;ISPIRAZIONE arriva, ovviamente, dalla passione per le corse e per gli strumenti di cronometraggio di precisione. A queste caratteristiche, si aggiunge il concept di base di CT Scuderia: lo stile Caf&eacute; Racer, il movimento motociclistico&nbsp; nato intorno alla met&agrave; del &#39;900, che rappresenta la perfetta simbiosi di uomo e meccanica.&nbsp;  PERFETTA SIMBIOSI che si ritrova anche negli orologi, come quelli della collezione Corsa. La forma &egrave; ispirata ai cronometri ufficiali delle gare di velocit&agrave;, sia per gli accessori da polso che per l&#39;orologio da collo (quest&#39;ultimo, con fondello unico che omaggia la bandiera italiana).&nbsp;  NEL DESIGN si ritrovano elementi sportivi da corsa vintage e materiali di qualit&agrave;, dall&#39;acciaio inossidabile al cinturino in vera pelle naturale o traforata, passando per il quadrante in vetro zaffiro con sistema LumiBright per garantire un&#39;ottima visibilit&agrave;.&nbsp; 

Forma ispirata ai cronometri ufficiali, stile r&eacute;tro e caf&eacute; racer: il brand italiano propone l&#39;accessorio nato dalla passione per le corse

CT Scuderia, orologi e velocit&agrave; in stile Caf&eacute; Racer

        Il lussuoso resort hotel Fairmont Rey Juan Carlos I di Barcellona ha fatto da palcoscenico a primo summit MotoE, che ha riunito rappresentanti di tutte le parti coinvolte in questo nuovo capitolo della storia del motociclismo. Le luci dei riflettori erano puntate sulla&nbsp;Ego Corsa, la supersportiva elettrica di&nbsp;Energica, che verr&agrave; a breve portata in pista da alcuni tra i piloti pi&ugrave; veloci del panorama motociclistico internazionale. NUOVE STRADE - E proprio dal palco del summit, Il CEO di Energica&nbsp;Livia Cevolini&nbsp;ha sottolineato l&rsquo;impegno e la spinta dell&rsquo;azienda verso l&rsquo;eccellenza applicata alla guida sia su strada che in pista &ldquo;Abbiamo aperto nuove strade, cercato nuovi percorsi, guardato oltre, anche pi&ugrave; in l&agrave; delle mode. Abbiamo trasformato una visione in qualcosa di completamente nuovo, un prodotto che prima non esisteva. E lo abbiamo creato da foglio bianco&rdquo;, ha detto Livia Cevolini. &ldquo;L&rsquo;essere il costruttore unico per questo progetto &egrave; la consacrazione del nostro prodotto come punto di riferimento nel mondo delle motociclette ad alte prestazioni, e ovviamente una conferma dell&rsquo;ottimo lavoro fatto fino ad ora&rdquo;. SOLUZIONI ALL'AVANGUARDIA - Il compito di dare uno sguardo approfondito ai prodotti Energica &egrave; stato invece affidato a&nbsp;Giampiero Testoni, CTO dell&rsquo;azienda modenese a capo di tutti i progetti sviluppati da Energica sin dalla sua fondazione nel 2014. &ldquo;I nostri prodotti sono stati concepiti da un team di specialisti in grado di portare l&rsquo;elettrico ad&nbsp;un altro livello: un mezzo a zero emissioni perfettamente omologato e con prestazioni da corsa. Ci siamo concentrati su materiali e design all&rsquo;avanguardia nonch&eacute; su soluzioni ingegneristiche innovative, che garantiscono ai nostri clienti una linea premium di moto elettriche&rdquo;, ha detto Giampiero Testoni. IL CUORE VERDE - L'ultima aggiunta in ordine di tempo a questa gamma di moto elettriche &egrave; la&nbsp;Ego Corsa, la versione da pista derivata dalla Ego stradale e dedicata esclusivamente alla MotoE: una moto con un cuore sostenibile, ma capace di grandi performance. &ldquo;Il cuore verde della Ego Corsa &egrave; un motore sincrono raffreddato a liquido con magneti permanenti&rdquo;, ha proseguito Giampiero Testoni. &ldquo;Questo permette una potenza massima continua di 110kW (147hp) e una coppia di 200 Nm. Ego Corsa accelera da 0 a 100km/h in 3 secondi, raggiungendo una velocit&agrave; massima di 250km/h&rdquo;. Energica sar&agrave; in pista dal 13 al 15 marzo per il primo test della stagione della MotoE, a Jerez de la Frontera.       

A Barcellona il primo incontro sul nuovo campionato che vede protagonista la Ego Corsa, versione pista della Ego stradale

Riflettori puntati su Energica al summit MotoE

Il nostro inviato Andrea Toumaniantz ci regala le sue prime impressioni sulla gomma dopo alcuni turni sul tracciato di Kyalami, mostrandoci anche lo stato di usura degli pneumatici

Diablo Rosso Corsa II: impressioni a caldo dalla pista

Luca Bruschelli, Motorbike Street Tires R&amp;D Manager di Pirelli, ci svela interessantissimi particolari su questa gomma. Come ad esempio i motivi che hanno portato alla scelta della tecnologia &quot;tripla mescola&quot;

Pirelli Diablo Rosso Corsa II: dettagli interessanti

Un prodotto attesissimo che arriva giusto in tempo per &ldquo;l&rsquo;inizio della stagione&rdquo;. Siamo stati alla presentazione stampa internazionale del nuovo Diablo Rosso Corsa II, il primo pneumatico trimescola sportivo prodotto da Pirelli. Lo abbiamo testato su strada, persino sotto la pioggia, lungo percorsi collinari, in alcuni tratti anche molto rovinati; e poi in pista, sul mitico circuito di Kyalami, per cinque lunghi turni finalmente con asfalto asciutto e in perfette condizioni.  Il Rosso Corsa &egrave; da sempre un prodotto dedicato alle moto sportive, che vengono utilizzate sia su gustosi percorsi &quot;tuttecurve&quot;, che tra i cordoli. Questa seconda generazione introduce importanti novit&agrave;: &egrave; il primo pneumatico tripla mescola prodotto da Pirelli. Nello specifico, tre mescole disposte su 5 zone al posteriore e due mescole su tre zone all&rsquo;anteriore; il tutto per fornire una veloce entrata in temperatura e il miglior grip in qualunque situazione. Durante la presentazione stampa abbiamo fatto due chiacchiere con Luca Bruschelli, Motorbike Street Tires R&amp;D Manager di Pirelli, che ci ha svelato interessantissimi dettagli su questa gomma.    La versatilit&agrave; di questo pneumatico raggiunge livelli impensabili solo qualche anno addietro. Difficile non trovarsi subito a proprio agio: su strada, maneggevolezza e confidenza con l&rsquo;anteriore sono immediate e si mantengono tali anche sul bagnato; in pista, precisione dell&rsquo;avantreno e un solidissimo appoggio del posteriore permettono di riprendere in mano il gas con grande sicurezza anche ad elevati angoli di piega, con un&rsquo;ottima costanza di rendimento anche dopo svariati turni.    La prova completa la potete trovare sui prossimi numeri di InMoto e Motosprint. 

La nostre impressioni su queste gomme, testate lungo le strade del Sudafrica e tra i cordoli di Kyalami, uno dei circuiti pi&ugrave; belli del mondo

Pirelli Diablo Rosso Corsa II: primo contatto

        Il Master in Ingegneria della Moto da Corsa organizzato da Professional Datagest, societ&agrave; di alta formazione bolognese, &egrave; stato progettato per fare della passione delle due ruote un futuro professionale. E i motori vanno sempre a pieni giri. Con le prime visite alle aziende d&rsquo;eccellenza dell&rsquo;ingegneria motociclistica, la classe della sesta edizione &egrave; entrata nel vivo del percorso iniziato lo scorso ottobre e si prepara per lo sprint finale di questa primavera. Il Master in Ingegneria della Moto da Corsa si basa infatti su una didattica attiva, per favorire una costante interazione tra i partecipanti&nbsp;e i docenti. Agli interventi teorici tenuti dai membri della faculty&nbsp;si alternano corsi all'utilizzo di strumenti pratici quali software per la progettazione CAD e per l'acquisizione e l'analisi di dati su pista. E poi, per favorire lo scambio di conoscenze e per consolidare il network dei partecipanti&nbsp;sono inoltre previste&nbsp;diverse testimonianze da parte di guest e&nbsp;visite ad aziende d'eccellenza e luoghi d'avanguardia dell'industria meccanica e del bike motorsport. Il percorso si conclude con una giornata in pista nella quale i partecipanti possono&nbsp;possono mettere in pratica ci&ograve; che hanno appreso in aula e vivere le emozioni del lavoro ai box durante&nbsp;un Gran Premio. Gli incontri - Dalla serata inaugurale con il campione mondiale Enduro Alex Salvini, i 30 talentuosi e appassionati ingegneri hanno approfondito la dinamica del veicolo, la progettazione e il calcolo strutturale dei componenti telaio, l&rsquo;elettronica e il motore. Ad accompagnarli in questo viaggio nel know-how pi&ugrave; avanzato e specialistico del bike motorsport una squadra di docenti d&rsquo;eccezione provenienti dai pi&ugrave; importanti racing team, tra cui Riccardo Savin, responsabile dinamica e progettazione veicolo per Ducati Corse e coordinatore tecnico del master, Jose Manuel Cazeaux, crew chief di Maverick Vi&ntilde;ales nel Team Suzuki Ecstar, Danilo Mojoli, consulente motoristica Aprilia Racing e tanti altri. Non sono mancate le testimonianze e gli interventi delle aziende partner del Master, per approfondire i sistemi di acquisizione e analisi dati su pista con 2D Data Recording, la progettazione e la prototipazione virtuale, con MSC Software, la simulazione dinamica con VI-Grade, lo sviluppo della centralina, con Magneti Marelli, la progettazione CAD con PTC Creo e lo sviluppo delle catene di trasmissione in ambito racing con Regina Chain. Le trasferte - A fine gennaio la prima trasferta, a Pesaro, nella sede di Andreani Group International, dove dopo l&rsquo;approfondimento sulle sospensioni con il patron Giuseppe Andreani gli allievi hanno ricevuto la visita di Paolo Simoncelli. Il pap&agrave; dell&rsquo;indimenticato SIC ha voluto portare il supporto della Fondazione Marco Simoncelli, che sin dalla prima edizione patrocina il Master assieme a Confindustria ANCMA e Federazione Motociclistica Italiana. Qualche giorno fa, gli allievi si sono invece recati nei quartieri generali di Pirelli e Yamaha, dove assieme al General Manager Marco Riva &egrave; intervenuto Silvano Galbusera, Crew Chief di Valentino Rossi. E dopo questo &ldquo;pieno&rdquo; di entusiasmo, gli allievi sono pronti a lanciarsi nella seconda parte del percorso formativo: ad attenderli, le testimonianze di prestigiose aziende tra cui Brembo, Cima Ingranaggi, Energica.       

Un autentico viaggio nel mondo del motorsport: con le visite da Andreani, Pirelli e Yamaha, la prima parte del corso organizzato da Professional Datagest entusiasma gli allievi

Master in ingegneria della Moto da Corsa

        &ldquo;Dorna e FIM sono liete di entrare nel mondo della mobilit&agrave; elettrica, una scelta obbligata verso il futuro&rdquo;: con queste parole Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha presentato la partnership con Enel per la MotoE World Cup, la prima competizione mondiale riservata alle moto elettriche che prender&agrave; il via nel 2019 e si svolger&agrave; in concomitanza con le tappe europee della&nbsp; MotoGP. La moto con la quale si disputer&agrave; la serie mondiale sar&agrave; italiana: si tratta della Ego Corsa, versione racing del modello Energica Ego. &ldquo;La nostra storia proviene dalle corse, Energica fa parte del Gruppo CRP, dal 1970 un pioniere nel mondo del motorsport internazionale e centro d'eccellenza per le tecnologie all'avanguardia&rdquo;, ha detto Livia Cevolini, CEO Energica Motor Company S.p.A. e Direttore Marketing Gruppo CRP.&nbsp;&ldquo;La nostra passione per questo settore non &egrave; mai svanita. Siamo pronti per firmare un nuovo capitolo nella storia del motorsport con CRP, Dorna, Enel, FIM e Michelin&rdquo;. &nbsp; Il CEO di Energica mette cos&igrave; in risalto il rapporto che da sempre lega Energica - la prima Casa costruttrice al mondo di moto elettriche ad elevate prestazioni - al Gruppo CRP, e che continuer&agrave; a pieno regime anche in questa nuova era del motorsport su due ruote. Il GRUPPO CRP&nbsp;- Metter&agrave; a disposizione del team di Sviluppo Energica il suo know-how nel campo dell&rsquo;alta tecnologia - lavorazioni meccaniche CNC di precisione, stampa 3D professionale con i materiali compositi Windform - per la realizzazione della moto Ego Corsa, come &egrave; gi&agrave; successo per la creazione della eCRP e di Energica Ego. Il Gruppo CRP rappresenta un centro d&rsquo;eccellenza per le tecnologie all&rsquo;avanguardia: grazie ai suoi oltre 45 anni di esperienza si inserisce, con l&rsquo;azienda CRP Meccanica, tra i player mondiali per le lavorazioni meccaniche CNC di precisione, e da oltre 20 anni &egrave; leader, con l&rsquo;azienda CRP Technology, nel campo della Fabbricazione Additiva e stampa 3D professionale insieme ai suoi materiali compositi per sinterizzazione laser Windform. LA STORIA - Il progetto &ldquo;Energica&rdquo; nasce tra il 2008 e il 2009, anno in cui l&rsquo;azienda sviluppa una moto da corsa completamente elettrica, la &ldquo;eCRP&rdquo;.&nbsp; La sua progettazione ha richiesto ingegno e competenze ma grazie al know-how e alle tecnologie del Gruppo CRP, il team ha potuto dar forma ad una nuova concezione di motociclismo da competizione. L&rsquo;esperienza di CRP nel mondo della F1 e dell&rsquo;industria aerospaziale ha supportato Energica dalla direzione tecnica, al supporto ingegneristico fino al raggiungimento di una linea &ldquo;premium&rdquo; di moto elettriche stradali. Dopo due anni di gare infatti il team si &egrave; concentrato dal 2012 su un nuovo progetto: Energica, la prima moto elettrica stradale ad elevate prestazioni. &ldquo;L&rsquo;attitudine all&rsquo;innovazione, la capacit&agrave; di interpretarla e la predisposizione a &ldquo;guardare oltre&rdquo; sono i cardini della nostra storia&rdquo;, ha spiegato Livia Cevolini. &ldquo;Energica in poco tempo ha aperto un nuovo capitolo nella storia della Motor Valley Italiana, creando un nuovo segmento all&rsquo;interno del mercato automotive: quello delle moto elettriche sportive ad elevate prestazioni&rdquo;. Ego Corsa discende dall&rsquo;imprinting di CRP su Energica: sar&agrave; infatti una moto derivata dalla serie, con molti punti in comune con la sportiva Ego di produzione.       

Presentata la moto che correr&agrave; nella Enel MotoE World Cup, la prima competizione mondiale riservata alle moto elettriche al via nel 2019

Ego Corsa: la versione racing di Energica

Dopo sette mesi si &egrave; conclusa la quinta edizione del Master: 34 allievi provenienti da 15 regioni. Alla consegna dei diplomi anche una tavola rotonda sul motociclismo come sport di squadra

Ingegneria della Moto da Corsa: foto

Si &egrave; conclusa sabato 27 maggio la quinta edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, il percorso formativo per gli ingegneri appassionati delle due ruote organizzato da Professional Datagest con il patrocinio della Federazione Motociclistica Italiana, di Confindustria ANCMA e della Fondazione Marco Simoncelli. Una corsa lunga sette mesi.    La bandiera a scacchi &egrave; sventolata al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, nel luogo che pi&ugrave; di ogni altro celebra l&rsquo;evoluzione tecnica e l&rsquo;ingegno che hanno contribuito al mito dell&rsquo;Emilia-Romagna Terra di Motori.  La Direttrice di Professional Datagest Vilma Febbroni ha aperto l&rsquo;evento esprimendo la propria soddisfazione per i risultati raggiunti: 34 allievi, provenienti da ben 15 regioni d&rsquo;Italia, hanno affrontato uno tra i percorsi di formazione pi&ugrave; avanzati e specialistici del bike motorsport al fine di coronare il sogno di un futuro professionale nelle due ruote.  Un sogno da perseguire attraverso la partecipazione a lezioni in aula tenute dai migliori professionisti del settore. Hanno completato il percorso degli ingegneri le visite aziendali presso Magneti Marelli Motorsport, Ducati, Galleria del Vento Raffaele Balli di Perugia e Andreani Group, le testimonianze dei manager dei racing team di Pramac e Yamaha Francesco Guidotti e Marco Riva, la giornata in pista all&rsquo;Autodromo del Mugello, tappe che che hanno cos&igrave; potuto coniugare le competenze teoriche agli strumenti pi&ugrave; pratici e operativi.  Il clou della mattinata &egrave; stato la tavola rotonda dal titolo &ldquo;Il motociclismo: sport di squadra o sport individuale?&rdquo; Alla discussione, moderata dal giornalista Luca Corsolini, sono intervenuti, oltre a Riccardo Savin, il Team Manager di Ducati Davide Tardozzi, il Responsabile Innovazione Veicolo di Ducati Pierluigi Zampieri, e il Consigliere Federale FMI Giancarlo Cavina, che ha ribadito il ruolo della Federazione nello sviluppo del movimento motociclistico in Italia e l&rsquo;impegno nei programmi a supporto dei giovani di talento, piloti o tecnici.  L&rsquo;evento si &egrave; concluso con la consegna dei diplomi agli allievi. Sono gi&agrave; aperte le selezioni per la nuova edizione, in partenza a novembre 2017: per inviare la propria candidatura &egrave; possibile visitare il sito ufficiale.    &nbsp;(Nella foto: gli ingegneri del Master impegnati&nbsp;al Mugello) 

Ingegneria della Moto da Corsa

        Dieci anni dopo l&rsquo;introduzione della pompa freno RCS, Brembo ha realizzato la nuova RCS Corsa Corta, che permette di mappare la primissima parte dell&rsquo;escursione leva attraverso la regolazione della corsa a vuoto. La RCS Corsa Corta dispone della possibilit&agrave; di tarare questo parametro su tre posizioni (R-S-N), per ottenere il feeling dell&rsquo;attacco della frenata secondo questo schema: Posizione R &ldquo;Race&rdquo; la corsa a vuoto &egrave; minimizzata, la leva risulter&agrave; pi&ugrave; reattiva. Posizione S &ldquo;Sport&rdquo; la corsa a vuoto &egrave; in posizione intermedia, cos&igrave; pure il feeling alla leva. Posizione N &ldquo;Normal&rdquo; la corsa a vuoto &egrave; maggiore, si avr&agrave; quindi una modulabilit&agrave; pi&ugrave; ampia e un attacco della frenata pi&ugrave; dolce. L&rsquo;impostazione della Corsa a Vuoto si aggiunge alle due possibilit&agrave; di settaggio gi&agrave; esistenti: la regolazione della distanza della leva dal manubrio ed il sistema RCS (Ratio Click System), che permette di modificare l&rsquo;interasse pompa su due differenti posizioni: 18 mm. per la massima modulabilit&agrave; e 20 mm. per la massima prontezza dell&rsquo;impianto frenante. IL FUNZIONAMENTO - La corsa a vuoto di una pompa consiste nello spostamento del pistoncino dalla posizione di rilascio totale fino alla chiusura del foro di alimentazione del serbatoio. Durante questo movimento la pressione nel circuito frenante non aumenta e, conseguentemente, non si avr&agrave; alcuna azione frenante. Dalla chiusura del foro di alimentazione in avanti (corsa efficace), la pressione nel circuito frenante aumenter&agrave; fino a raggiungere l&rsquo;effetto frenante voluto. In relazione al tipo di prodotto (pompa Racing oppure OE) e alle tolleranze di lavorazione, la corsa a vuoto pu&ograve; variare da pochi decimi fino a 2 mm. Per quanto piccolo, si tratta di un parametro molto importante: si pensi che in MotoGP i piloti utilizzano pompe con corse a vuoto calibrate e personalizzate, con variazioni di centesimi di millimetro. RIVISTA SOTTO TUTTI GLI ASPETTI - La realizzazione della Corsa Corta non si &egrave; limitata alla semplice applicazione di un nuovo dispositivo di regolazione sul corpo della RCS esistente; i progettisti hanno lavorato in collaborazione con il gruppo di designers per arrivare ad una rivisitazione della pompa sotto tutti gli aspetti. La cura dei dettagli &egrave; stata una delle linee guida che hanno portato alla Corsa Corta: in modo particolare il pomolo di regolazione della corsa a vuoto ha avuto un&rsquo;attenzione spiccata per il look e per l&rsquo;ergonomia. Per maggiori informazioni, consultare la pagina web dedicata.&nbsp;&nbsp;&nbsp;       

In MotoGP i piloti scelgono la corsa a vuoto preferita: con la nuova pompa freno di Brembo si pu&ograve; mappare la primissima parte dell'escursione leva

Brembo RCS Corsa Corta

        Venerd&igrave; 4 novembre a Bologna, presso il Royal Hotel Carlton, si terr&agrave; la serata inaugurale della 5&deg; edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa patrocinato, ormai da quattro anni, dalla Federazione Motociclistica Italiana. Anche quest&rsquo;anno il corso vedr&agrave; la FMI come parte attiva durante le lezioni e fin dall&rsquo;inaugurazione: il Vice Presidente FMI, Fabio Larceri, interverr&agrave; durante i saluti istituzionali mentre il Commissari Tecnico FMI, Daniele Infante, terr&agrave; la lezione inaugurale sul tema dei regolamenti sportivi. Il Master in Ingegneria della Moto da Corsa nasce al fine di dare la possibilit&agrave; a giovani ingegneri di trasformare la propria passione e competenza in una reale opportunit&agrave; professionale; per questo, la 5&deg; Edizione del Master si propone come obiettivi: - conferire competenze tecniche di progettazione e di sviluppo della moto da competizione; &ndash; approfondire argomenti in area motoristica ed elettronica; &ndash; insegnare a usare criteri e metodi moderni di ingegneria applicata al motoveicolo da competizione e al settore del design motor sport; &ndash; permettere a giovani laureandi e laureati di acquisire una conoscenza valida per entrare in un reparto corse ed essere in breve tempo proattivi nel compito assegnato; &ndash; offrire un&rsquo;esperienza di arricchimento orientata allo sviluppo di competenze di leadership e team working. Il programma composto da 10 moduli verr&agrave; svolto nell&rsquo;arco di 7 mesi, per una durata complessiva di 300 ore d&rsquo;aula. Al termine del master, per gli allievi non occupati professionalmente, &egrave; previsto un periodo di stage di 3/6 mesi presso aziende e Racing Team I temi proposti andranno dalla dinamica del veicolo, all&rsquo;acquisizione dati e gestione elettronica, dal motore e trasmissione al corso Cad 3D e 2D, dal materiale e trattamenti termici nel Bike Motorsport, alla progettazione Cad di componenti motore, al calcolo strutturale componenti motore, alla progettazione Cad di componenti telaio, al calcolo strutturale componenti telaio e all&rsquo;aerodinamica &ndash; CFD Tutte le informazioni su www.professionaldatagest.it       

Il 4 novembre a Bologna si inaugura la quinta edizione del Master patrocinato dalla FMI. Dopo 7 mesi di corso uno stage nelle aziende e racing team

Parte l’Ingegneria della Moto da corsa

&Egrave; iniziata venerd&igrave; 30 ottobre 2015 la quarta edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, il percorso formativo organizzato da Professional Datagest, scuola di formazione manageriale con sede a Bologna, con il patrocinio di Confindustria ANCMA, FMI, Fondazione Marco Simoncelli. Un Master specialistico di altissimo livello che in pochissimo tempo &egrave; diventato il punto di riferimento per la formazione in ambito motorsport, tanto da richiamare ingegneri appassionati di moto da corsa provenienti da tutta Italia.  La direttrice di Professional Datagest Vilma Febbroni, il responsabile delle Relazioni Istituzionali di Confindustria ANCMA Michele Moretti, il Vicepresidente FMI Fabio Larceri e il Commissario Tecnico FMI Daniele Infante hanno accolto i nuovi allievi insieme ai docenti, una scuderia di professionisti di spessore internazionale capitanata dall&rsquo;Ing. Riccardo Savin, Responsabile Progettazione e Dinamica del Veicolo in Ducati Corse e Coordinatore Tecnico del Master. Presenti anche i rappresentanti di aziende partner del Master, realt&agrave; di prestigio dell'industria ingegneristica e motoristica italiana.  &laquo;La classe di questa edizione &egrave; composta da 32 allievi, provenienti da dieci diverse regioni d'Italia e in prevalenza ingegneri meccanici, che mi hanno colpito per competenza e passione &ndash; ha dichiarato durante la presentazione del programma didattico Riccardo Savin. &ndash; Una classe di altissimo profilo che durante il percorso formativo avr&agrave; la possibilit&agrave; di acquisire il know-how necessario per progettare e sviluppare una moto da competizione: dalla dinamica all'acquisizione dei dati e gestione elettronica alla progettazione di componenti motore e telaio, dall&rsquo;aerodinamica fino alla gestione di un team. Dieci moduli didattici per un totale di 280 ore di lezione impreziosite da esercitazioni, applicazioni pratiche e visite ai luoghi d'eccellenza del bike motorsport che puntano a rafforzare il ruolo dell'Italia nel panorama motociclistico internazionale&raquo;.  &nbsp;  &nbsp;

&Egrave; cominciata a Bologna la quarta edizione del percorso formativo di Professional Datagest che richiama da tutta Italia i migliori ingegneri appassionati delle due ruote

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