Un angolo d&rsquo;Italia, tra Puglia e Basilicata, che incanta i viaggiatori di tutto il mondo

Itinerario in moto da Matera alla Valle d’Itria LE FOTO

        Cieli infiniti e case imbiancate a calce. Ma anche profumo di mare, distese di ulivi e sapori della tavola intensi e seducenti. Una terra di luce e di colori, la Puglia, regione - come la vicina Basilicata - colma di bellezza, arte, suggestioni e curiosit&agrave;, che non difetta neanche in quanto a piacere di guida. E proprio dalla Basilicata, parte il breve itinerario che segue, alla conquista dell&rsquo;affascinante Valle d&rsquo;Itria DA MATERA A CEGLIE MESSAPICA: 130 KM CIRCA Dalla splendida citt&agrave; dei Sassi, imboccata la SS175, il percorso parte guidando piacevolmente allegri lungo un tracciato ondulato in direzione Montescaglioso, paesino che vigila dall&rsquo;alto, con le sue antiche chiese, le distese verdi, coltivate a grano, che lo circondano.Superata questa localit&agrave;, si prosegue ancora &ldquo;a tutta piega&rdquo; lungo la strada che si arrampica fino a Ginosa di Puglia, borgo pittoresco che accoglie il visitatore tra le mille suggestioni della sua gravina. Un affascinante microcosmo ricoperto di bianco e di pietra, costantemente in bilico, come fosse sull&rsquo;orlo di un precipizio.Da Ginosa, si avanza lungo la SS580 in direzione Laterza, superata la quale, si raggiunge la SS7 Appia da seguire in direzione Castellaneta. Quest&rsquo;ultima localit&agrave;, raggiungibile con una breve deviazione di 2 Km dal percorso principale, ospita un curioso museo dedicato a Rodolfo Valentino, che qui nacque nel 6 maggio del 1895.  SULLA VIA DEI TRULLI Chi non &egrave; interessato alle vicende del grande divo italiano del cinema muto, alla rotonda pu&ograve; proseguite seguendo le indicazioni &lsquo;Bari-autostrade&rsquo; lungo la SP23, la quale, oltrepassati gli svincoli della A14, giunge dritta come un fuso alla Statale 100. Qui, si svolta a sinistra in direzione Bari-Gioia del Colle, dopodich&eacute;, percorsa una manciata di chilometri, decisi a destra, quando si incontra la segnaletica per Noci. La stradina semi-deserta in direzione Noci, delimitata da suggestivi muretti a secco, &egrave; senza dubbio uno dei modi migliori per addentrarsi nella terra dei trulli, tra verdi campagne, prati fioriti e le caratteristiche costruzioni del luogo. Un&rsquo;atmosfera intensa e verace, ancora lontana dalle folle di turisti che assediano le celebri localit&agrave; della Valle d&rsquo;Itria, soprattutto Alberobello.  IL &ldquo;CALORE&rdquo; DEL BIANCO Ed &egrave; proprio Alberobello la prima localit&agrave; che si incontra non appena superata Noci. Qui il consiglio &egrave; di lasciare la moto nei comodi parcheggi per le due ruote, a ridosso del centro storico, e di andare alla scoperta delle sue pittoresche viuzze.Alberobello pu&ograve; essere considerata, in un certo senso, la porta d&rsquo;accesso alla Valle d&rsquo;Itria, un&rsquo;ampia depressione carsica sulla quale sorgono alcune delle pi&ugrave; belle localit&agrave; del Meridione, e dell&rsquo;Italia intera, come ad esempio Locorotondo, Martina Franca e Ceglie Messapica, da scoprire una dietro l'altra lungo il percorso; ma anche Cisternino e Ostuni facilmente raggiungibili attraverso brevissime deviazioni dall&rsquo;itinerario descritto. Ognuno di questi &lsquo;paesi bianchi&rsquo; offre al visitatore l&rsquo;unicit&agrave; di centri storici estremamente curati, ricchi di arte e di bellezza, in cui perdersi stupiti, tra scorci e suggestioni.Raggiunta Ceglie Messapica, attraverso la piacevole SP66 da Martina Franca, se l&rsquo;ora &egrave; quella della cena, non perdete l&rsquo;occasione di sperimentare la cucina del posto, visto che la cittadina &egrave; stata insignita del titolo di citt&agrave; d&rsquo;arte e terra di gastronomia. Non a caso, proprio qui si tiene qui il Ceglie Food Festival, evento in grado di catturare l&rsquo;attenzione di visitatori da ogni angolo d&rsquo;Italia, e durante il quale va in scena il meglio della cucina pugliese. DA NON PERDERE # Matera &egrave; una localit&agrave; dalla bellezza inconsueta, capace di esprimere un fascino primordiale difficilmente riscontrabile altrove. Il consiglio &egrave; quello di perdersi tra i celebri Sassi (cos&igrave; viene chiamato il caratteristico centro storico, formato dal Sasso Caveoso, dal Sasso Barisano e dal rione Civita) alla scoperta delle viuzze, delle chiese rupestri, degli scorci e delle bellezze artistiche che vi sono custodite; senza tralasciare le piccole botteghe dove si tramandano le antiche tradizioni di questi luoghi. # Una sosta a Ginosa di Puglia, con le sue gravine, il villaggio rupestre e il centro storico, in cui andare alla scoperta di scorci pittoreschi e curiosit&agrave;. A sorvegliare le sorti del borgo, sin dal lontano anno 1000, il castello normanno voluto da Roberto il Guiscardo per difendere il territorio dalle incursioni saracene # La bucolica campagna, disseminata di trulli, prima di raggiungere Noci, alla scoperta di un territorio ancora preservato e lontano dalle folle di turisti # Le &lsquo;citt&agrave; bianche&rsquo; della valle d&rsquo;Itria. Alberobello, con la sua incredibile concentrazione di trulli (e di turisti); Locorotondo, che a proposito di trulli, ha nel suo territorio quello Marziolla, il pi&ugrave; antico, datato 1559. E poi Martina Franca, con i ricchi palazzi nobiliari, le chiese e il centro storico, mentre Ceglie Messapica, la cui antichissima storia si perde nella notte dei tempi, incanta all&rsquo;imbrunire, tra i vicoli e le piazze ricche di candide suggestioni. Una breve deviazione dal percorso, e il tour pu&ograve; essere completato con la visita delle magnifiche Cisternino e Ostuni. Tutte localit&agrave; da godere appieno, unite dal bianco delle case ma ognuna differente dall&rsquo;altra, con la propria storia, il proprio patrimonio di arte, folklore e tradizioni, da scoprire passeggiando tra le viuzze e le numerose botteghe artigiane. Un angolo di Puglia che incanta. (FOTO di Diego D'Andrea)        

Un angolo d&rsquo;Italia, tra Puglia e Basilicata, che incanta i viaggiatori di tutto il mondo

Itinerario in moto: da Matera alla Valle d’Itria

        &ldquo;Vai dove ti porta il cuore. Ma vacci in moto&rdquo;. &Egrave; questo lo slogan che campeggia sul sito del Triumph Club Regno delle Due Sicilie, riservato ai possessori ma anche ai semplici appassionati del marchio di Hinckley. IL CLUB RIUNISCE GLI AMANTI DELLE TRIUMPH, e si pone come obiettivo quello di diventare un punto di riferimento nel Sud Italia per i fan della Casa inglese. E le Adunanze, veri e propri tour itineranti in giro per le regioni meridionali, sono il momento pi&ugrave; atteso e interessante. BASILICATA COAST TO COAST - Per l&rsquo;edizione 2019, l&rsquo;Adunanza del Club Regno delle Due Sicilie si svolger&agrave; in Basilicata, dal 6 al 9 giugno, con partenza da Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Proprio la splendida &ldquo;Citt&agrave; dei Sassi&rdquo;, patrimonio dell&rsquo;UNESCO, sar&agrave; una delle prime tappe del viaggio su Triumph: un percorso on the road immersi nella cultura, nella storia e nella bellezza della regione lucana. E il video postato lo scorso gennaio dal canale YouTube ufficiale, aiuta gi&agrave; a immergersi nell&rsquo;atmosfera e nei valori del Club.  DALLO JONIO AL TIRRENO, 330 km di costa, borghi antichi e paesaggi selvaggi, all&rsquo;interno di una cornice paesaggistica splendida. Il programma prevede la partenza da Scanzano Jonico il 6 giugno, in cui i partecipanti potranno scegliere il proprio stile di guida. Per i successivi due giorni, poi, spazio al mototurismo.  PER OGNI SPOSTAMENTO &egrave; prevista la presenza di un Leader, che aprir&agrave; la colonna, e di Staffette e Spazzini, con a supporto mezzo di emergenza e officina a chiusura. Sul sito web del Triumph Club Regno delle Due Sicilie &egrave; inoltre possibile informarsi su tutto quello che riguarda costi, indicazioni stradali e l&rsquo;itinerario nel dettaglio.       

Il Club Regno delle Due Sicilie, animato da possessori e amanti dei modelli della Casa inglese, organizza dal 6 al 9 giugno l&rsquo;Adunanza 2019: un tour della lucania, territorio ricco di storia, cultura e tradizione

Con le Triumph alla scoperta della Basilicata

Un percorso motociclisticamente eccitante e ricco di suggestioni, dalla remota Aliano, persa in un mare di calanchi, alla magica Matera, capitale europea della cultura per il 2019 (foto di Diego D&#39;Andrea)

Itinerario da Aliano a Matera - LE FOTO

Avventurosa, eccitante, misteriosa. Una terra incantata, ricca di storia, cultura e tradizioni, &ldquo;abitata&rdquo; da una natura maestosa e puntellata di pittoreschi centri che affondano le proprie origini nella storia, tra dominazioni straniere e vicende appassionanti. Benvenuti nel cuore verde della Lucania&hellip; in moto, naturalmente.  Da Aliano a Pietrapertosa: 160 km circa   Aliano, piccolo e suggestivo centro dove lo scrittore Carlo Levi, durante gli anni del confino, scrisse il romanzo &lsquo;Cristo si &egrave; fermato ad Eboli&rsquo;, &egrave; il punto di partenza di un percorso appassionante fino a Matera. Si parte percorrendo il tratto che, passando per Alianello Nuovo e Alianello, poco prima di raggiungere la SS598 svoltando per la SP133, oltrepassa Roccanova, fino a raggiungere Chiaromonte. Un tracciato piacevole, immerso nel verde, che si raggomitola nel territorio del Parco Nazionale del Pollino.  Da Chiaromonte, seguendo le indicazioni per Francavilla in Sinni, si percorrono una manciata di chilometri in discesa (un po&rsquo; malmessi) e si raggiunge la veloce SS653 da imboccare in direzione Senise. Quando i primi riflessi del lago di Monte Cotugno appaiono davanti alla visiera, si &egrave; pronti ad attraversare lo spettacolare viadotto che letteralmente vola sopra le acque, tagliandone un intero ramo. Ancora per qualche chilometro e si raggiunge Valsinni, dove programmare una piccola sosta alla scoperta del centro storico. Terminata la sosta, un veloce trasferimento, compresa una breve deviazione dal percorso principale, consente di raggiungere Tursi, cittadina ricca di storia e testimonianze di pregio. Imperdibile una salita all&rsquo;antico quartiere arabo, la Rabatana. Di nuovo in sella, si puntano le ruote verso una delle tappe pi&ugrave; intriganti del viaggio. Imboccata la SP154 in direzione Potenza, si attraversa il ponte sul fiume Agri e si raggiunge la SS598, da dove si prosegue sulla SS 103 per Peschiera-Craco. Finch&eacute;, tutt&rsquo;a un tratto, una sagoma svetta appuntita in cima a una collina mentre la strada continua a salire immersa nel verde intenso e le punte argillose dei calanchi. &Egrave; cos&igrave; che Craco, la citt&agrave; fantasma, accoglie i viaggiatori che si avventurano alla sua scoperta. Abitato sin da tempi antichissimi (nel suo territorio sono state trovate tombe risalenti al VIII sec. a.C.) il paese si svilupp&ograve; a partire dal medioevo, divenendo florido nei secoli successivi. Tutto questo finch&eacute;, nel 1939, una violenta frana non ne decise drammaticamente le sorti, costringendo la popolazione di allora ad evacuare a valle. Oggi, Craco &egrave; tra le poche testimonianze di citt&agrave; fantasma in Italia, nonch&eacute; set di numerose produzioni cinematografiche, tra le quali spiccano &lsquo;La passione di Cristo&rsquo; di Mel Gibson, &lsquo;Basilicata coast to coast&rsquo; di Rocco Papaleo e persino uno 007. Lasciata Craco e le sue suggestioni si prosegue lungo la SS103 in direzione Stigliano. Questo tratto, inizialmente un bel misto veloce nello scenario della campagna lucana, si fa pi&ugrave; tortuoso a mano a mano che si sale verso Stigliano, famosa per il tipico pane che vi si produce. Si prosegue, sempre &lsquo;a tutta piega&rsquo;, sulla SS103 in direzione Potenza, fino a quando, giunti ad una biforcazione, non si seguiranno le indicazioni per Accettura-Basentana. A circa sei chilometri da Accettura, sulla sinistra, si incontra una strada asfaltata, decisamente stretta, con un cartello che indica Pietrapertosa: una sorta di viaggio, nel viaggio nel profondo del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Tutt&rsquo;attorno, solo natura e silenzio.    Da Pietrapertosa a Matera: 95 km circa   Pietrapertosa rende merito, come pochi altri luoghi, alla nota espressione &lsquo;incastonata tra le rocce&rsquo;. Impensabile andar via di qui, senza essersi arrampicati fino al castello, attraversando le viuzze del quartiere medievale (che conserva ancora l&rsquo;originario nome saraceno: Arabat). I pi&ugrave; temerari potranno inoltre cimentarsi nello spericolato volo dell&rsquo;angelo, sfrecciando nel vuoto a 120 Km/h fino a Castelmezzano. Si torna in sella e si prosegue verso la superstrada E847, guidando in picchiata lungo i tornanti della provinciale SP13 sorvegliati dalle aguzze vette delle Piccole Dolomiti Lucane. Raggiunta la E847, pochi chilometri in direzione Metaponto e si esce a Tricarico, dove un bel nastro d&rsquo;asfalto in salita porta dritti alla cittadina. Dopo una sosta alla scoperta del centro storico, si prosegue lungo il bel tracciato della vecchia SS7 (ora indicata come SP1), attraversando nell&rsquo;ordine: Grassano, Grottole e Miglionico. Un percorso splendido da guidare, che si insinua tra valli e colline, alla scoperta di territori dove il tempo scorre ben lontano dai ritmi caotici della metropoli. Da Maglionico, pochi chilometri ancora ed ecco Matera. Se l&rsquo;ora &egrave; quella del tramonto, lo spettacolo delle luci che si accendono tra i sassi &egrave; di quelli che valgono da soli il prezzo del biglietto.  DA NON PERDERE  # Aliano, in posizione dominante tra i calanchi, &egrave; celebre per aver ospitato Carlo Levi durante gli anni del confino. Ovunque, tra i vicoli, nelle piazze, aleggia lo spirito del celebre scrittore, pittore e attivista politico piemontese. A fine agosto va in scena l&rsquo;affascinante festival &lsquo;La luna e i calanchi&rsquo;: www.lalunaeicalanchi.it # una visita al centro storico di Valsinni, col bel castello risalente all&rsquo;anno 1000. Il maniero deve la sua fama alla triste storia della poetessa Isabella Morra, che vi nacque nel 1520 e vi mor&igrave; circa 26 anni dopo per mano dei fratelli, dopo che ebbero scoperto la sua relazione col barone di Bollita, Diego Sandoval de Castro # raccontare Tursi in poche righe &egrave; compito arduo. Localit&agrave; poco nota, fondata nel V secolo dai Goti, ospita un&rsquo;insospettabile quantit&agrave; di tesori, a partire dal quartiere arabo Rabatana # una passeggiata tra le rovine di Craco&nbsp; # Pietrapertosa, con i suoi panorami, il castello, il centro storico e la particolare sensazione di ritrovarsi sempre col naso all&#39;ins&ugrave;. Per i pi&ugrave; temerari, c&rsquo;&egrave; il volo dell&rsquo;angelo: www.volodellangelo.com # Tricarico merita una visita alla torre normanna alta 30 metri; Grottole rapisce con le sue antiche chiese (mirabile quella barocca di San Domenico) e le rovine del castello longobardo; infine Miglionico, dove nel Castello del Malconsiglio, di epoca Federiciana, fu ordita la famosa congiura dei baroni in rivolta contro il re di Napoli # Matera, che nel 2019 sar&agrave; la capitale europea della cultura. Perdetevi tra i celebri Sassi (Caveoso, Barisano e rione Civita) alla scoperta delle viuzze, delle chiese rupestri e degli scorci incomparabili. Una dritta: uscendo dal paese, imboccata la SS7 in direzione Taranto, dopo una manciata di chilometri, sulla destra, seguite le indicazioni &lsquo;chiese rupestri&rsquo; per una delle vedute pi&ugrave; spettacolari sulla citt&agrave;.    DOVE MANGIARE  # Agriturismo Taddeo - I sapori del Parco, a Pietrapertosa (per raggiungerlo, seguire le indicazioni lungo la SP13, subito dopo Pietrapertosa in direzione della SuperStrada E847). Parcheggio comodo per la moto, ambiente piacevole e rilassato a conduzione familiare, cibo eccellente, ingredienti genuini e ottimi prezzi... cosa desiderare di pi&ugrave;? Da non perdere i peperoni cruschi, i salumi, i formaggi, i cavatelli con mollica e noci, manate e fagioli, il pollo ruspante ripieno al sugo e tutte le altre bont&agrave; dal men&ugrave;. A fine pasto, poi, un genuino gelato fior di latte fatto in casa, con materia prima proveniente direttamente dagli animali dell&rsquo;azienda. Ottima soluzione anche per il pernotto in zona, grazie alla disponibilit&agrave; di alcune camere. TEL 0971.983085 / 333.4271558 # a Matera, abbiamo mangiato benissimo al ristorante Stano (via Santa Cesarea, 67), vera istituzione culinaria del capoluogo lucano, in cui assaggiare piatti della tradizione, recuperati con grande amore per la cucina e realizzati con scrupolosa attenzione per i prodotti. Imperdibili l&rsquo;antipasto della casa e i tagliolini con cicerchie e cipolle. Sontuosi i dolci. Rapporto qualit&agrave;/prezzo molto favorevole. Meglio prenotare, TEL 0835.34410  DOVE DORMIRE  # a Matera si pu&ograve; optare per la Masseria Santa Lucia (via dei Mestieri, all&rsquo;incrocio con Via delle Arti). La struttura offre un ambiente suggestivo e curato, ed &egrave; situata a non troppa distanza dal centro di Matera, appena fuori dall&rsquo;area urbana. Le camere sono confortevoli e, per noi motociclisti, &egrave; disponibile un ampio parcheggio interno gratuito. Camere a partire da 70 euro (per la doppia). TEL 320.43 50 006  (Foto di Diego D&#39;Andrea) 

Un percorso motociclsiticamente eccitante e ricco di suggestioni, dalla remota Aliano, persa in un mare di calanchi, alla magica Matera, capitale europea della cultura per il 2019

In moto da Aliano a Matera: una magia chiamata Lucania

A volte la geografia ci mette di fronte a realt&agrave; che sembrano scherzi e invece sono felici sorprese della natura. E non solo.

Itinerario: le Dolomiti Lucane a sud di Potenza

Direzione Dolomiti. Ma dimenticatevi passi a tremila metri e paesaggi da cartolina tirolese, stazioni da sci o rifugi alpini. Il paragone forse pi&ugrave; calzante, in questo caso, sono alcuni paesaggi sulle Rocky Mountains dell&rsquo;Arizona. Per festeggiare dunque il ritorno della primavera, andando qualche giorno in direzione del nostro Mezzogiorno, preparatevi a incontri a dir poco sorprendenti. Il punto pi&ugrave; alto di dove stiamo parlando &egrave; S.Martino (Costa), denominato &ldquo;Piccole Dolomiti&rdquo;. A parte il sottile gioco incrociato dei nomi, nulla a che vedere ovviamente con le crode di S.Martino delle famose Pale trentine. A Costa di S. Martino la vetta massima raggiunge infatti i 1.455 metri appena e queste particolari &ldquo;Dolomiti&rdquo;, tutte guglie e formazioni d&rsquo;arenaria, non si trovano sull&rsquo;arco alpino ma in Lucania, nel profondissimo sud della provincia di Potenza (A3 uscita Sicignano, Raccordo E847, SS407 Basentana).  FASCINO INDISCUTIBILE, per&ograve;, anche abbandonandosi alla sola suggestione dei toponimi. Oltre S. Martino Costa, altre vette in zona, con nomi e aspetto evocativi, sono: Aquila Reale, Grande Madre, Incudine, Civetta&hellip; sembra quasi un film western di quelli coi pellerossa, aricchito dalle spettacolari guglie del monte Carrozze e dai picchi &ldquo;cinematografici&rdquo; della Murgia di Castelmezzano. Succede tutto all&rsquo;interno del Parco Naturale di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane (www.parcogallipolicognato.it), Immancabile esperienza motociclistica per centauri alla ricerca di posti assoluti. Ma attenzione alle frane ed alle strade ciclicamente interrotte per restauri, che non mancano mai.  GIUNTI IN LOCALITA&#39; CAMPOMAGGIORE&nbsp;(uscita superstrada SS407), si visitino innanzitutto i resti del vecchio paese fantasma del XIII secolo, diruto e abbandonato. Dopodich&egrave; si percorre il diverticolo tutto tornanti della SP13 (se transitabile), che in dieci km conduce agli abitati di Castelmezzano e Pietrapertosa, borghi scenografici come pochi, sovrastati dalle rocce. Per emozioni aggiuntive &egrave; anche possibile affrontare il Volo dell&rsquo;Angelo (www.volodellangelo.com); giostra a dir poco intensa alla velocit&agrave; di 120 km/h, che si realizza appesi ad un cavo d&rsquo;acciaio teso tra le montagne. Prima o dopo il volo, a Pietrapertosa si salga anche fino in cima alla ripida gradinata, scavata nella pietra, dove sono i resti di un castello Normanno-Svevo del Mille.    TORNATI SULLA SUPERSTRADA in direzione Potenza, ad Albano di Lucania prendiamo ora a sinistra la SP32 che costeggia il piccolo invaso delle Fontanelle, confluendo poi sulla statale 92. Contorto budello senza tempo tra i calanchi lucani, dove ritrovare il piacere assoluto del manubrio. Un percorso, quasi sempre panoramico, che tocca Laurenzana, Corleto Perticara, Gorgoglione, Cirigliano, e piu oltre Stigliano. Antichi paesi rupestri, sovrastati da castelli e torrioni e impreziositi di palazzi e chiese barocche. Ancora curve lungo la SS277 che penetra in profondit&agrave; il territorio del Parco naturale, via Accettura, lambendo la riserva antropologica del Monte Croccia. Ci si porti infine a Tricarico, oltre il fiume Basento (via Appia, 20 km), vivace paese dalle molte tradizioni e bellezze, come per esempio la Torre normanna alta ben 27 metri, la Cattedrale del mille ed il Palazzo Ducale col Museo archeologico. 

Itinerario: quelle Lucane, le Dolomiti a sud di Potenza

Antica Lucania, da sempre talmente marginale per i flussi turistici ed economici che contano, che se non ci sbrighiamo a visitarla forse rischiamo di perdere per sempre la possibilit&agrave; d&rsquo;ammirare alcune delle sue parti pi&ugrave; selvagge e affascinanti. Non si tratta solo di degrado, che pure gi&agrave; tocca alcune realt&agrave; del piccolo e spopolatissimo territorio (la Basilicata conta appena mezzo milione di abitanti e 59 anime per km&sup2;, penultima regione in Italia per densit&agrave;). C&rsquo;&egrave; infatti in giro il farneticante progetto di renderla Hub energetico nazionale e internazionale. I poteri forti premono per trivellarne a morte il territorio, sventrarlo, cablarlo di oleodotti, svuotarne in fretta i giacimenti petroliferi, poi utilizzare queste cavit&agrave; per stoccarvi gas combustibile, sfruttando il terreno carsico. Uno scempio epocale.  Prima dunque che questo gioiellino mototuristico, fascinoso e in parte sconosciuto ai pi&ugrave;, possa incrinarsi irrimediabilmente, ecco la nostra proposta di quattro itinerari che cuciono insieme tutti i luoghi, le cose e le strade da non mancare. Perch&eacute; la Basilicata, o Lucania, chiamatela come meglio vi pare, &egrave; semplicemente bellissima. Soprattutto in sella. Una bellezza ancestrale e arcaica: rilievi aspri, montagne dimenticate, geografie lunari, valloni, calanchi, un territorio ubriaco e senza tempo, attraversato da strade disegnate a ghirigori. Un magnifico altrove nostrano dove il concetto di avventura in moto pu&ograve; avere ancora un significato. Stradisti o fuoristradisti che si sia, pronti dunque a partire; e buon viaggio.  Coast to coast Maratea - Lagonegro - Castelluccio - Senise - Chiaromonte - Colobraro - Tursi - Policoro - Metaponto Strade da moto suggerite: SS104, SS19, SP154 km 254   Da una parte all&rsquo;altra, tra coste differenti. L&rsquo;affaccio della Lucania al mare insiste su due minuscoli tratti, divisi dall&rsquo;avventura remota dei monti del Pollino: 60 km appena, un boccone salmastro, su centinaia complessivi di perimetro regionale. La partenza &egrave; dall&rsquo;A3, uscita Lagonegro Sud. Per guadagnare il Tirreno &egrave; subito una felice alternativa di strade da moto. Dopo un primo tratto di SS583 si pu&ograve; infatti decidere se scendere per le emozionanti curve della SS104 di Sapri, celebre tra gli smanettoni, scorrere la Costiera SS18 fino a Maratea, risalire per i tornantini del Passo la Colla e di Rivello, oppure viceversa. In ogni caso, un percorso ad anello che merita la telecamerina montata sul casco. A parte la via di costa, da Lagonegro si dipana un&rsquo;altra mitica strada da moto, seppure a tratti rovinata: la SS19 calabro-lucana. La imbocchiamo in direzione sud. Piacevolissimo il tratto che sale al valico dei Cerri (869 m.), passando il minuscolo lago Sirino. Quindi ecco Lauria, chiamata citt&agrave; che cammina perch&eacute; le frane la spostano di continuo; di conseguenza la SS19 &egrave; un cantiere sempre aperto. Pi&ugrave; avanti, verso Castelluccio, migliora un po&rsquo; e ci prepariamo all&rsquo;immersione nel Parco Nazionale del Pollino, annunciato dal bivio per Viggianello. Appennino selvaggio e solitario. La strada &egrave; di impressionante bellezza, procede tra i monti Serra e Gaido, raggiungendo ubriaca l&rsquo;abitato di Episcopia. Di qui, immancabili gli stretti tornanti che s&rsquo;arrampicano per Sella Cerrosa, in direzione Chiaromonte. &Egrave; la zona dei rinomati peperoni rossi IGP di Senise, conosciuti come zafaran, che allietano d&rsquo;estate il paesaggio dei campi per poi finire in manicaretti o in lunghe trecce appese alle finestre delle case. Molto pittoresco. Circumnavigata la sponda del lago artificiale di Monte Cotugno (diga in terra battuta pi&ugrave; grande d&rsquo;Europa), saliamo ora i tornanti per Colobraro, evitando la scontata viabilit&agrave; della strada veloce 653 che segue il letto quasi sempre in secca del Fiume Sinni, affiancato dai gasdotti. Si percorre invece la provinciale tutta curve Tursi-Policoro (SP154), in un affascinante paesaggio di calanchi e panorami brulli, passando sotto al Santuario d&rsquo;Anglona, dell&rsquo;XI secolo. La corsa termina a ridosso del Mar Ionio. Poi fino a Metaponto &egrave; tutto rettilineo.    Far West di casa nostra Matera - Montescaglioso - Miglionico - Ferrandina - Pisticci - Craco - Stigliano Strade da moto suggerite: SS175, SS103 km 196  Piacciono pi&ugrave; i soggetti preistorici o i film di cowboy? Ecco un intrigantissimo &ldquo;rally della pietra&rdquo; che soddisfa entrambi, tra civilt&agrave; rupestri e citt&agrave; fantasma, impressionanti canyon carsici e quasi sconosciuti paesaggi &ldquo;texani&rdquo;, degni di uno spaghetti-western di Sergio Leone. La partenza &egrave; dai Sassi di Matera (A14 uscita Mottola e SS7) patrimonio Unesco dell&rsquo;Umanit&agrave;. Si tratta delle grotte/abitazione scavate fin dal X secolo dai pastori lucani, oggi cuore storico della citt&agrave;. Due le strade per esplorare la zona circostante del Parco delle Chiese Rupestri: l&rsquo;interprovinciale per Ginosa e la SS175 (piuttosto briosa come guida) per Montescaglioso. Pi&ugrave; deviazioni varie. Dall&rsquo;innesto tra SS175 e provinciale Messapica, si prende poi verso il lago artificiale di San Giuliano, creatosi attorno alla diga sul fiume Bradano, in cui sorge un&rsquo;oasi naturale con capanni di avvistamento per l&rsquo;osservazione della ricca avifauna. Il periplo dura 35 km, guidando per strade remotissime, in parte sterrate (sponda sud), dove di certo non si rischia l&rsquo;incontro col vicino di casa. Imboccata la vecchia via Appia, in poche curve raggiungiamo ora Miglionico, 7 km a monte, dominata dal Castello del Malconsiglio, dell&rsquo;VIII secolo (vedi altri spunti). Con la piacevole SP211 ci teniamo alti sulla valle, evitando la superstrada Basentana (E847). Si passano Pomarico, le rovine romane di Castro Cicurio, lo stesso fiume Basento e poi Pisticci, con la localit&agrave; Fornace. Quasi la porta di un territorio Apache. Godono soprattutto le enduro e chi ha il coraggio di avventurarsi tra i circostanti calanchi. Per gli stradisti, invece, &egrave; celebre la SS103, che da qui raggiunge Stigliano in un infuriare di curve &ldquo;western&rdquo;. Lungo il percorso non si manchi Craco Vecchia, citt&agrave; fantasma inserita nella lista del World Monuments Fund, un luogo quasi sovrannaturale, arroccato su un cucuzzolo fatto di case diroccate, abbandonate per frane oltre cinquant&rsquo;anni fa. Deviando di 12 km dalla 103, verso il fiume Agri, si pu&ograve; raggiungere la masseria fortificata di Caprarico. L&rsquo;avventura moto-western prosegue sulla provinciale Stigliano-Ferrandina, fino a Ferrandina, bel borgo adagiato sul suo sperone calcareo. Quest&rsquo;angolo di Basilicata, secondo noi, vale da solo il viaggio.    Dolomiti lucane Stigliano - Accettura - Pietrapertosa - Castelmezzano - Tricarico - Vaglio - Potenza - Laurenzana - Grumento Nova Strade da moto suggerite: SS103, SS277, SS92 km 221  Vai a Sud e trovi le Dolomiti. Una sorprendente stranezza. Non solo. Ecco un percorso dai mille colpi di scena e dalle altrettante bellezze. Si tatta di itinerario &ldquo;tricuspide&rdquo;, con riferimento ai tre ingressi suggeriti di Potenza, Grumento (entrambi con collegamenti rapidi all&rsquo;A3, rispettivamente via E847 ed S598) e Stigliano (per connettersi senza interruzioni al precedente tinerario). Si pu&ograve; dunque decidere liberamente dove iniziare e dove terminare, quali alternative privilegiare ed in che senso procedere. Per esempio la SS103, briosa strada da moto che abbiamo interrotto a Stigliano (vedi l&rsquo;itinerario precedente). Si continua di curve per 8 km fino ad incontrare la SS277, dove giriamo a destra. La vegetazione infittisce nell&rsquo;enclave del Parco Naturale di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane (www.parcogallipolicognato.it). Diverse possibilit&agrave; di deviazione lungo la strada principale, in un percorso guidato di bosco scarsamente trafficato che ci porta a scoprire luoghi incredibili e formazioni rocciose di stile dolomitico, dai nomi che sembrano usciti da un film western: Aquila Reale, Grande Madre, Incudine&hellip; Mototurismo con la S maiuscola! Anzi, con tante S... Attraverso il Parco, in 20 km si raggiunge Pietrapertosa, una localit&agrave; straordinaria. Poi Castelmezzano, su una abbarbicata provinciale a rischio frane da non scordare mai pi&ugrave;. La statale 277 segue invece di misto stretto per Accettura, quindi continua oltre il Basento a incrociare la SS7. Si prende ora per Tricarico, poi volendo ancora per il Parco delle Dolomiti lucane, oppure dritti verso il capoluogo, via Vaglio. Da Potenza parte una celebre strada da moto: la SS92. Dapprima un bel misto veloce che supera Passo Croce Scrivano, in seguito tracciato pi&ugrave; tortuoso che tocca Laurenzana, col suo diruto castello medievale, e Corleto di Perticara, capitale dei tornanti. Siamo di nuovo sulla SS103. A sinistra si torna verso Stigliano sui diverticoli di Gorgoglione; a destra si raggiunge, tra una piega e l&rsquo;altra, la Val d&rsquo;Agri, passando sotto al solitario Eremo di S.Maria Petra, del XIII secolo, issato su un cocuzzolo nei pressi di Viggiano. Raggiunta Grumento Nova, non si manchi la salutare smanettana sulla SP7 attorno al Lago Pertusillo, quasi un fiordo incastonato tra i monti lucani. Poi, fino all&rsquo;A3, &egrave; tutta S598 veloce.    Gi&ugrave; al nord Potenza - Acerenza - Genzano - Venosa - Melfi - Monticchio - Rionero - Avigliano - Ruoti - Potenza Strade da moto suggerite: SS401, SS167, SP92, SS7 km 235  Un grande anello da affrontare a mente aperta, dove si scopre tutto ed il contrario di tutto; qui ogni alternativa motociclistica &egrave; lecita e interessante. Dall&rsquo;A3, ci conduce a Potenza la superstrada E847. Non &egrave; necessario farsi piacere la citt&agrave;, basta riuscire ad imboccare in Contrada Romana la SS93, poi seguire le indicazioni &ldquo;Melfi&rdquo; per 15 km, fino all&rsquo;Area industriale di S.Nicola. Detto cos&igrave; in effetti non sembra il massimo, ma la strada &egrave; comoda e veloce. Girando sulla SS169 per Pietragallia le cose si fanno pi&ugrave; veraci e smanettevoli. Il piacere continua fino all&rsquo;innesto della SP6 Appula, con cui raggiungiamo la torta di case del borgo fortificato di Acerenza. Avanti, la provinciale infila la campagna. Tolto il guard rail che a tratti segue la strada, il paesaggio agricolo potrebbe essere lo stesso di secoli fa. Verso i confini con la Puglia, s&rsquo;infilano Genzano, Palazzo San Gervasio, poi Venosa con la SS168. Guidata ma serena. Ed ecco di nuovo la SS93. Si gira a sinistra. Siamo in uno dei territori della comunit&agrave; &ldquo;arbereshe&rdquo;, l&rsquo;antica immigrazione albanese dei tempi di Skanderbeg. Sullo sfondo si scorge Monte Vulture, ex vulcano inattivo da migliaia di anni ma scientificamente non ancora spento. La strada sale, si movimenta per il piacere della moto, giunge in vista dell&rsquo;abitato e del Castello di Melfi. Per raggiungere la Riserva naturale dei laghi di Monticchio la SS401 e la SS167 sono entrambi godibili. L&rsquo;Approccio all&rsquo;area di sosta offre curve panoramiche e piacevoli vedute su questi due tondi laghi vulcanici, di colore verde-azzurro, in mezzo al bosco. A Rionero in Vulture chi ha fretta infila la SS658, altrimenti si pu&ograve; seguire la SS93 fino a Lagopesole, col suo ennesimo Castello federiciano (visitabile). Da qui la SP50 esce gi&agrave; ubriaca, s&rsquo;infila nel bosco di Monte Caruso, ne esce con brio, si stende, impatta una rotatoria dove giriamo sulla SP6, direzione Avigliano, poi dentro il paese ecco a destra la SP92 per S.Cataldo Terme. Altre curve, una dietro l&rsquo;altra, altre storie, c&rsquo;&egrave; da divertirsi. La provinciale si rivela ottimo tracciato da moto, salvo piccoli accidenti nell&rsquo;asfalto. Dopo S.Cataldo scendiamo a sinistra verso la Fiumara di Avigliano e qui ritroviamo l&rsquo;onnipresente Appia lucana (SS7). Il tratto fino a Potenza, 15 km via Ruoti, &egrave; frequentatissimo dagli smanettoni locali, ma pieno d&rsquo;insidie. Occhio!    &nbsp;  Giovanni Carlo Nuzzo  &nbsp;

Piccole regioni grande mototurismo, terza puntata:  andiamo in Basilicata, velocemente, perch&eacute; rischiamo  che scompaia! La bellezza di paesaggi selvaggi, svelati dai nostri &ldquo;soliti&rdquo; quattro itinerari quasi avventurosi

Basilicata

Civilt&agrave; rupestri e citt&agrave; fantasma, canyon carsici e paesaggi degni di uno spaghetti-western firmato Sergio Leone. Luoghi dove la moto sembra trasformarsi nel cavallo al galoppo di un pony express. L&rsquo;itinerario comincia a bocca aperta davanti ad uno dei siti pi&ugrave; gettonati della cinematografia internazionale: i Sassi di Matera. Pittoresche abitazioni-grotta scavate fin dal X secolo dai pastori lucani, in cui Pasolini ambient&ograve; nel 1964 il &ldquo;Vangelo secondo Matteo&rdquo;. Poi sono arrivati Francesco Rosi col suo &ldquo;Cristo si &egrave; fermato a Eboli&rdquo;, Francis Ford Coppola, i fratelli Taviani, Lina Wertmuller, i brasiliani di Rede Globo per la produzione di telenovelas, Mel Gibson nel 2004 con &ldquo;The Passion&rdquo;, Catherine Hardwick che vi ha girato &ldquo;Nativity&rdquo;, e infine il mitico Agente 007 &ldquo;Quantum of Solace&rdquo;. Per capire il fascino fotogenico di Matera basta affacciarsi dai belvedere di Via Ridoli. Mozzafiato. Arrivare con la moto non &egrave; difficile; si esce dall&rsquo;A14 a Mottola-Castellaneta e si segue verso ovest la Via Appia. In centro, un parcheggio per le due ruote si trova sempre. Per visitare invece a 11 km il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, che sono pi&ugrave; di 150 (www.parcomurgia.it), basta girare all&rsquo;apposito bivio (segnalato) sulla SS7. Di qui s&rsquo;imbocca quindi per Montescaglioso (SS175), celebre per l&rsquo;Abbazia benedettina del 1100 e per un vivacissimo carnevale dove si sfoggiano curiose maschere di stracci e ritagli di giornale (www.carnevale.montescaglioso.net). Seguendo la direttrice del fiume Bradano, raggiungiamo ora il lago San Giuliano, riserva naturale regionale con capanni di avvistamento per l&rsquo;osservazione della ricca avifauna. A Miglionico, 7 km a monte, domina il Castello del Malconsiglio, dell&rsquo;VIII secolo. Superato anche il fiume Basento, col profilo di Ferrandina in bella vista su uno sperone, ecco ora lo spettacolo dei calanchi basentani che si stendono tra il Basento e il Salandrella: un paesaggio davvero &ldquo;western&rdquo;. Obiettivo, a 40 km: Craco Vecchio, ghost town arroccata lungo le curve della SS103 su un cucuzzolo di case diroccate, abbandonate per frana nel 1963. Anche Craco, come Matera, affascina da decenni le troupe cinematografiche ed &egrave; stata inserita nella lista dei monumenti mondiali da salvare. Si vedano poi i suggestivi ruderi dell&rsquo;antistante castello di Uggiano, del mille, e a 16 km, la curiosa Masseria fortificata di Caprarico, in Val d&rsquo;Agri (SS598).    