        Il 2024 inizia all&rsquo;insegna dei rincari in autostrada. Sono ben 19 le tratte autostradali italiane che costano fino al 2,3% in pi&ugrave;. L&rsquo;aumento, secondo quanto deciso dal Consiglio dei ministri, &egrave; adeguato all'aumento dell'inflazione prevista dalla Nadef per il 2024 (appunto il 2,3%). L&rsquo;aumento &egrave; una misura di &ldquo;salvaguardia&rdquo; dei concessionari e avr&agrave; efficacia fino al 30 marzo 2024: questo per dare pi&ugrave; tempo alle societ&agrave; autostradali di presentare&nbsp;le proposte di aggiornamento&nbsp;dei piani economico-finanziari. Ma quali sono le tratte dove si pagher&agrave; di pi&ugrave;? Le tratte con aumento Aumentano la Milano Serravalle, l&rsquo;Asti-Cuneo, la Brescia-Padova, l&rsquo;Autovia Padana. Ad Autostrade per l&rsquo;Italia &egrave; stato riconosciuto un aumento dell&rsquo;1,51%, Tangenziale di Napoli (0,76%), Salerno-Napoli (1,86%). Secondo un monitoraggio di&nbsp;Altroconsumo&nbsp;tra le tratte analizzate,&nbsp;quella dove si registra l&rsquo;aumento maggiore (+5,3%) &egrave; la Cavenago-Milano Est, una delle strade pi&ugrave; battute dell'hinterland milanese percorse dai pendolari, come la tratta Bergamo-Milano. Solo sei le tratte&nbsp;non hanno rincari. Sempre secondo il monitoraggio di&nbsp;Altroconsumo&nbsp;su 38 tratte autostradali nazionali ci sono&nbsp;aumenti medi del 2,2%&nbsp;dallo scorso luglio. La risposta delle organizzazione dei consumatori Non &egrave; mancata la risposta di&nbsp;Assoutenti, secondo cui i rincari &ldquo;sono ingiustificati e favoriscono solo gli utili dei gestori privati autostradali&rdquo;. E poi anche il&nbsp;Codacons: &ldquo;Invece di aumentarli i pedaggi dovrebbero essere diminuiti come forma di indennizzo a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023&rdquo;. REVISIONE MOTO 2024: TUTTO QUELLO CHE C&rsquo;&Egrave; DA SAPERE        

Ben 19 le tratte autostradali italiane che costano fino al 2,3% in pi&ugrave;, un incremento adeguato all&rsquo;inflazione prevista dalla Nadef

Autostrade 2024: tutti gli aumenti sulle tratte italiane

        La motivazione &egrave; la solita: inflazione. Ed ecco che con l'inizio dell'anno nuovo, arrivano i soliti aumenti dei prezzi ai pedaggi autostradali. Prezzi che salgono del 2,3%. Perch&eacute; l'aumento dei prezzi ai caselli Non &egrave; una novit&agrave; che periodicamente avvengano degli aumenti ai caselli. C'&egrave; comunque un fattore inedito rispetto agli anni scorso. Il provvedimento &egrave; inserito nel decreto Milleproroghe approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri. L'aumento delle tariffe autostradali scatter&agrave; anche in assenza della definizione dei nuovi piani economico-finanziari delle concessionarie in base ai quali generalmente vengono aggiornati i pedaggi.Ed &egrave; per questo motivo che il Governo ha stabilito un incremento delle tariffe del 2,3%, corrispondente all'indice d'inflazione (NADEF) per l'anno 2024. LIMITI DI VELOCIT&Agrave; DIVERSI PER MOTO E AUTO, PROPOSTA BOCCIATA       

Motociclisti e automobilisti pagheranno il 2,3% in pi&ugrave;. Motivazione: l'inflazione

Anno nuovo, soliti aumenti: salgono i prezzi dei pedaggi autostradali

        Il caro carburanti continua a destare preoccupazioni. In particolare &egrave; la benzina, come rivela Staffetta Quotidiana, quella che continua a salire, tanto da aver fatto muovere il Governo per un bonus. Come sempre, le medie dei prezzi praticati sono comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta. La verde, come dicevamo, al self service ha superato i 2 euro al litro, mentre al servito si attesta a 2,136 euro/litro. Gli altri costi Passando al diesel, in modalit&agrave; self service &egrave; a 1,938 euro/litro, al servito a 2,071 euro/litro. Il Gpl, invece, &egrave; al servito a 0,712 euro/litro, il metano servito a 1,396 euro/kg e il Gnl 1,265 euro/kg.&nbsp;Infine, sulle autostrade la benzina in modalit&agrave; fai da te &egrave; a 2,075 euro/litro, al servito &egrave; sui 2,317. Il diesel al self service a 2,018 euro/litro e al servito 2,269, il Gpl a 0,852 euro/litro, il metano 1,521 euro/kg, e il Gnl a 1,277 euro/kg.&nbsp; BONUS BENZINA DA 80 EURO: PER CHI SAR&Agrave;?       

La verde, in modalit&agrave; servito, si attesta invece a 2,136

Allarme benzina, il prezzo sale: ora è sopra i 2 euro al litro al self

        Della riduzione degli sconti sul prezzo della benzina, vi abbiamo gi&agrave; parlato. Ma nella nuova legge di bilancio varata dal Governo, trova spazio anche il decreto che congela gli aumenti delle multe per i prossimi due anni. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta. Cosa dice il decreto governativo Gli importi delle sanzioni per la violazione delle norme del Codice della Strada hanno cadenza biennale e sono legate all'inflazione, un elemento, quest'ultimo, che negli ultimi mesi &egrave; salito vertiginosamente, aggiungendo dei costi ulteriori che stanno mettendo in difficolt&agrave; tanti cittadini. La prossima scadenza per l'adeguamento delle sanzioni &egrave; fissata per il 1&deg; gennaio 2023. Ma la misura contenuta nella manovra di bilancio prevede uno stop agli aumenti: "In considerazione dell'eccezionalit&agrave; della situazione economica - si legge nel testo governativo -, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, &egrave; sospeso l'aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat". "Multe troppo onerose, oltre 2mila euro" L'Unione Nazionali Consumatori ha fatto sentire la sua voce, precisando che in caso contrario ci sarebbe stato un aumento pari almeno al 14,9%. "Un'ingiustizia - ha dichiarato Massimo Dona, presidente dell'associazione - non solo perch&eacute; la situazione &egrave; eccezionale, ma perch&eacute; &egrave; ingiusto che le multe siano adeguate all'inflazione e gli stipendi no. Da quando si &egrave; stabilito l'adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si &egrave; talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro. Il divieto di sosta sarebbe passato dal 1&deg; gennaio 2023 da 42 a 48 euro". PARCHEGGI MOTO E SCOOTER: COSA NON SI PU&Ograve; FARE E QUALI SONO LE SANZIONI       

Il decreto &egrave; contenuto nella nuova legge di bilancio varata dal Governo. La causa &egrave; naturalmente l'inflazione che sta affliggendo l'Italia ormai da mesi

Aumenti delle multe congelati per i prossimi due anni

        Altre preoccupazioni per i motociclisti, che oltre al carburante devono pensare pure alle assicurazioni in aumento, conseguenza del ddl Concorrenza. Il motivo? Il provvedimento ha reso operativa l&rsquo;estensione del meccanismo CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei, e che prevede un aumento dei premi per oltre 500mila motociclisti assicurati fuori da questa procedura. Per questo motivo Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha chiesto un confronto. CARD: di cosa si tratta Subiranno le conseguenze &ldquo;anche i motociclisti assicurati nel CARD&rdquo; che &ldquo;gi&agrave; oggi pagano alcuni &lsquo;oneri di sistema&rsquo; che pesano per circa il 30% sul premio assicurativo. Questa prospettiva &ndash; si legge in un comunicato stampa appena diffuso ANCMA &ndash;&nbsp;rende necessaria un&rsquo;azione di riforma del CARD stesso&nbsp;come recentemente dichiarato anche dallo stesso presidente dell&rsquo;IVASS Luigi Signorini&rdquo;.&nbsp; Nello specifico, il risarcimento diretto CARD (che &egrave; stato introdotto nel 2007) prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&rsquo;assicurazione del responsabile del sinistro, bens&igrave; dalla propria: quest&rsquo;ultima, a sua volta, ricever&agrave; in un secondo momento un rimborso forfettario dall&rsquo;assicurazione del conducente che ha causato l&rsquo;incidente. Se da una parte questo meccanismo ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento nel settore auto, dall&rsquo;altra (come dimostrato da uno studio commissionato da ANCMA all&rsquo;Universit&agrave; LUISS), pu&ograve; generare effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perch&eacute; la rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l&rsquo;altro, anche un elevato tasso di danni alla persona.&nbsp; FURTI MOTO E SCOOTER IN AUMENTO: I MODELLI PI&Ugrave; RUBATI IN ITALIA       

Il provvedimento ha reso operativa l&rsquo;estensione del meccanismo: ANCMA ha chiesto un confronto

Assicurazioni moto, in arrivo aumenti per oltre 500mila motociclisti

        Non sembrano proprio finire le spese per gli italiani. Ai rincari del carburante che gravano sulle tasche di motociclisti e automobilisti, adesso si aggiungono anche gli aumenti dei pedaggi autostradali. A darne notizia l&rsquo;amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi, che subito corre ai ripari: &ldquo;Parliamo veramente di poco, ne stiamo discutendo in questa fase con il ministero&rdquo;. Di quanto si tratta? E da quando? La nota Aspi Autostrade per l'Italia potrebbe far scattare dai primi giorni di luglio&nbsp;un aumento dei pedaggi dell&rsquo;1,5%, un aumento &ldquo;risibile&rdquo; lo ha definito Tomasi che ha poi affermato come da Autostrade per l&rsquo;Italia le tariffe siano &ldquo;rimaste bloccate a partire dal 2018&rdquo;. In una nota, poi, Apsi ha chiarito che&nbsp;l&rsquo;incremento &egrave; ancora in fase istruttoria&nbsp;e non &egrave; stata decisa dalle istituzioni competenti e ha aggiunto che questo non sarebbe una conseguenza dell'aumento dei costi dei materiali, ma arriverebbe dopo quattro anni di tariffe bloccate. &ldquo;Un problema serio&rdquo;,&nbsp;ha detto Tommasi che ha spiegato come &ldquo;in questi primi sei mesi si abbia avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo&rdquo;. Queste ulteriori voci di spesa, specifica ancora Tomasi,&nbsp;non andranno a frenare il piano di investimenti dell'azienda. Questo &ldquo;non pu&ograve; essere un meccanismo con il quale noi blocchiamo i nostri investimenti. Anzi, noi dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, anzi non possiamo non pensarlo&rdquo;. Le reazioni A questa notizia non sono mancate le reazioni, con i consumatori di Assoutenti che gi&agrave; hanno annunciato un ricorso al Tar del Lazio qualora l&rsquo;aumento dei pedaggi autostradali dovesse andare in porto. &ldquo;Qualsiasi aumento delle tariffe autostradali per la rete di Aspi sar&agrave; impugnato da Assoutenti dinanzi al Tar del Lazio, al fine di bloccare incrementi vergognosi dei pedaggi che non appaiono in nessun modo giustificati&rdquo;, si legge in una nota dell&rsquo;associazione. &rdquo;Anche solo l'idea di aumentare i costi dei pedaggi sulla rete Aspi &egrave; improponibile&rdquo; ha aggiunto il presidente Furio Truzzi. &ldquo;Gli automobilisti che utilizzano l'infrastruttura autostradale pagano ogni giorno il prezzo di un servizio in netto peggioramento tra cantieri, ritardi, traffico e criticit&agrave; varie, e proprio in tal senso e per la logica del price-cap le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare. Senza contare che Aspi &egrave; oramai tornata in mano pubblica con il passaggio alla guida di Cassa Depositi e Prestiti&rdquo;. ASSICURAZIONE IN ITALIA: SONO IN ARRIVO RINCARI       

Aspi lo ha definito un incremento &ldquo;risibile&rdquo;, ma peser&agrave; sulle tasche degli italiani: si tratta del +1,5% che se approvato scatter&agrave; dai primi di luglio

Autostrade, aumento pedaggi in arrivo: ecco quanto

        Non solo il carburante, adesso anche le multe sono in rialzo. Una brutta notizia, premesso che quando si guida l&rsquo;attenzione alle regole del Codice della Strada deve essere sempre massima. Da 27 giugno 2022, per&ograve;, chi prende una sanzione dovr&agrave; pagare di pi&ugrave;. Il motivo? Un&nbsp;aumento del 7% dei costi postali&nbsp;per le raccomandate con cui si&nbsp;notificano le multe, che passano da 9,50 a&nbsp;10,15 euro. A stabilirlo una delibera dell&rsquo;AGCOM (Autorit&agrave; per le Garanzie nelle Comunicazioni), derivata da un&rsquo;analisi successiva all&rsquo;acquisizione di Nexive da parte di Poste Italiane, &ldquo;in considerazione del rilevante aumento dei costi delle&nbsp;materie prime e del carburante, che si riflette in particolar modo sui settori come quello postale&rdquo;. Le richieste di ASAPS A darne notizia, in seconda battuta, &egrave; stata l&rsquo;ASAPS, Associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, spiegando l&rsquo;aumento a 10,15 euro del prezzo delle raccomandate per le notifiche di atti giudiziari, in cui sono comprese appunto anche le multe stradali. &ldquo;ASAPS &egrave; per il rispetto delle norme del Codice della Strada&rdquo;, comunica in una nota l&rsquo;associazione dei poliziotti stradali, &ldquo;ma ora occorre mettere un freno agli aumenti indiscriminati delle tariffe postali e delle spese procedurali per le sanzioni al Codice della Strada che portano a pagamenti troppo esosi per delle infrazioni minori, come appunto il divieto di sosta&rdquo;. Seguono poi alcuni suggerimenti da parte di ASAPS per il Governo, tra cui per esempio l&rsquo;introduzione di una norma che imponga costi procedurali standard per tutti i Comuni, allo scopo di evitare aumenti ingiustificati in base alla zona (che vanno da un minimo di 2,50 a un massimo di 15 euro a seconda del Comune che sanziona, portando a pagare addirittura oltre 65 euro per un divieto di sosta) o la sospensione della delibera AGCOM con il blocco delle tariffe postali per un biennio, per non gravare ulteriormente sui cittadini, gi&agrave; alle prese con un periodo economico piuttosto difficile. Un sistema antiquato Va infine fatta un&rsquo;altra considerazione. L&rsquo;aumento delle spese postali non sarebbe un problema se tutte le multe venissero inviate in forma digitale, via PEC o tramite app. &Egrave; per questo che ASAPS aggiunge alla lista di richieste anche un invito, questa volta rivolto alle amministrazioni comunali, ad adottare le nuove tecnologie per questo tipo di comunicazioni. Dolomiti: l'autovelox che ha fatto incassare mezzo milione di euro       

&Egrave; previsto un&nbsp;aumento del 7% dei costi postali&nbsp;per le raccomandate con cui si&nbsp;notificano gli atti giudiziari, comprese le sanzioni stradali

Non solo caro benzina, dal 27 giugno anche le multe costeranno di più

ANCMA torna nuovamente a polemizzare con il DDL Concorrenza e lancia l&#39;allarme: l&#39;associazione nazionale dell&#39;industria delle due ruote prevede infatti degli incrementi medi dell&#39;80% sul costo delle polizze dei motociclisti assicurati fuori CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto) - con picchi ancora pi&ugrave; significativi al sud Italia.  Assicurazioni, perch&eacute; Ancma e FMI si oppongono al risarcimento diretto  Convenzione CARD: cos&#39;&egrave;&nbsp;  Le disposizioni del DDL Concorrenza estendono il meccanismo del CARD, a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche a quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei. Una procedura che, secondo ANCMA, produce degli effetti distorsivi sulle polizze motociclistiche a causa della rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait su cui si basa il CARD. Il risarcimento diretto, introdotto nel 2007, prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&#39;assicurazione del responsabile del sinistro, bens&igrave; dalla propria: quest&#39;ultima ricever&agrave; successivamente un rimborso forfettario dall&#39;assicurazione dell&#39;individuo che ha causato l&#39;incidente. Un meccanismo che ha generato effetti positivi, soprattutto sui tempi del risarcimento. Tuttavia, come gi&agrave; evidenziato da uno studio dell&#39;Universit&agrave; LUISS di Roma, la convenzione CARD genera esiti perversi sulle polizze per moto e scooter, perch&eacute; la rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici.  Polizze moto su dell&#39;80%: ecco perch&eacute;  In pratica, &egrave; stato dimostrato che il sistema funziona male quando si applica a incidenti che coinvolgono categorie differenti di veicoli. Inoltre, la compagnia del motociclista danneggiato riceve da quella del responsabile del sinistro meno di quanto corrisponde al proprio assicurato, e ci&ograve; ha fatto lievitare i costi della gestione degli incidenti motociclistici per le imprese assicuratrici. In media i motociclisti gi&agrave; oggi pagano il 30% in pi&ugrave; per effetto del CARD e, in particolare, coloro che hanno stipulato una polizza con compagnie estere - parliamo di pi&ugrave; di 500.000 centauri - vedranno aumentare il loro premio (204 euro il valore medio in Italia) dell&#39;80%, se verr&agrave; approvata la modifica dell&#39;art. 31 del DDL concorrenza. Proprio per questo ANCMA sottolinea che, per le due ruote, la logica CARD si muove paradossalmente addirittura contro l&#39;istituto della responsabilit&agrave; civile, in quanto il motociclista assicurato CARD oggi paga in base al danno che subisce e non a quello che procura. L&#39;associazione ha quindi richiesto di modificare la previsione del provvedimento in discussione alla Camera.  Assicurazioni: Confindustria ANCMA attacca il risarcimento diretto, ma... 

Gli incrementi coinvolgeranno le polizze dei motociclisti assicurati fuori CARD: ecco cos&#39;&egrave; la Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto

ANCMA: possibile aumento dell&#39;80% per le assicurazioni moto

        Ormai non &egrave; quasi pi&ugrave; una notizia: il prezzo dei carburanti continua ad aumentare. Oltre alle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, un ennesimo aumento &egrave; arrivato in queste ore, a causa delle quotazioni dei prodotti petroliferi nel Mediterraneo che il 28 febbraio hanno chiuso in forte salita, costringendo ENI&nbsp;ad aumentare di 2 centesimi i prezzi di benzina e gasolio e di 7 cent quelli del GPL. La benzina &egrave; ancora pi&ugrave; cara: le cifre Ma al di l&agrave; del Diesel e dei carburanti alternativi, ai motociclisti interessa sapere della benzina. Quotidiano Energia &egrave; sceso pi&ugrave; nel dettaglio, fornendo e analizzando i dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del MISE. Secondo tali dati, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalit&agrave; self arriva a 1,880 euro/litro (ieri era a quota 1,879), con i diversi marchi compresi tra 1,878 e 1,890 euro/litro (no logo 1,865). CARO CARBURANTI: I BENZINAI INSORGONO MA IL GOVERNO RIMANE IMPASSIBILE Sempre riguardo alla benzina, il prezzo medio praticato al servito cresce a 2,012 euro/litro (ieri 2,010) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,954 e 2,092 euro/litro (no logo 1,915).       

ENI ha toccato di 2 centesimi al rialzo le cifre della modalit&agrave; self: adesso siamo a quota 1,880 euro/litro

Prezzo carburanti, benzina ancora in salita: superati i 2 euro

        La crescita dei prezzi dei carburanti continua senza fermarsi. Il caro benzina (che dal 2022 al 2022 ha iniettato nelle casse dello Stato ben 20 miliardi di euro) &egrave; ormai l&rsquo;argomento principale delle polemiche dei guidatori italiani, dell&rsquo;Uecoop che certifica il raggiungimento di 2 euro al litro in autostrada, ma anche da parte di Codacons, il quale denuncia la negligenza del Governo di fronte a questa preoccupante situazione. La denuncia del Codacons L&rsquo;inflazione in Italia mette in ginocchio i cittadini, costretti ad affrontare spese senza precedenti sia per quanti riguarda il prezzo dell&rsquo;energia, dei generi alimentari che dei carburanti. Nelle stazioni di servizio dell&rsquo;autostrada la benzina al Servito &egrave; arrivata a 2 euro al litro (con un massimo di 2,039) come dichiarato dall&rsquo;Unione europea delle cooperative e denunciato dal Codacons attraverso le parole del presidente Carlo Rienzi: &ldquo;Si sta danneggiando famiglie e imprese e il Governo resta a guardare. I cittadini saranno costretti a contrarre i consumi a causa della perdita del potere d&rsquo;acquisto. Chiediamo al Premier Draghi di adottare immediatamente misure concrete per limitare questo rialzo, partendo da un taglio della tassazione&rdquo;.  Oggi un pieno di carburante costa circa 16 euro in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;anno appena passato, una situazione che va a riflettersi anche sul trasporto dei beni alimentari e quindi sul prezzo dei prodotti stessi che subisce un&rsquo;inevitabile impennata. Un consiglio potrebbe essere quello di scegliere pompe non controllate dai grandi marchi e di evitare il rifornimento in autostrada. CARO BENZINA: ECCO 5 SCOOTER PER NON PENSARCI PI&Ugrave;       

L'Associazione dei Consumatori denuncia il Governo impassibile di fronte all'emergenza chiedendo un immediato taglio della tassazione

Benzina alle stelle: superati i 2 euro al litro e il Codacons insorge

Si alzano le bollette per i consumi domestici, si alza anche il costo di benzina e gasolio. Continuano le stangate per gli italiani sempre pi&ugrave; alle prese con rincari causati dal periodo di forte inflazione che sta attraversando il Paese. L&rsquo;allarme &egrave; stato lanciato dall&rsquo;Unione consumatori che, numeri alla mano, denuncia la negligenza del Governo.  BENZINA, ANCORA AUMENTI: PREZZI ALLA POMPA MAI COS&Igrave; IN ALTO DAL 2013  Gli aumenti  Secondo le ultime rilevazioni effettuate dal Ministero della transizione ecologica la benzina e il gasolio hanno sfiorato nell&rsquo;ultima settimana rispettivamente quota 1,8 e 1,7 euro al litro. Un rialzo notevole se si pensa che il prezzo medio della benzina in una pompa self service &egrave; aumentato passando da 1,778 a 1,797 e poi a 1,812 euro. Il gasolio ha subito un incremento di addirittura 2 centesimi, mentre rimane stabile il Gpl a 0,817 centesimi.  L&#39;allarme di associazioni e imprese  La situazione allarmante &egrave; stata denunciata dall&rsquo;Unione Consumatori attraverso le parole del presidente Massimo Dona: &ldquo;Il Governo non pu&ograve; pi&ugrave; lavarsene le mani. L&rsquo;incremento di carburante, luce e gas sta innescando una pericolosa spirale inflazionistica con effetti devastanti per il potere di acquisto delle famiglie italiane. Nel prossimo CDS si dovr&agrave; intervenire riducendo le accise di almeno 20 centesimi&rdquo;.  Altre polemiche sono arrivate da Carlo Rienzi di Codacons: &ldquo;Un pieno di benzina costa 15,85 euro in pi&ugrave; rispetto al 2021. In un anno &egrave; aumentata del 21,4%, cos&igrave; come il diesel incrementato del 23,5%. Basti pensare che una famiglia oggi spende 380 euro in pi&ugrave; all&rsquo;anno. Questi aumenti hanno conseguenze anche sui prezzi di listino pi&ugrave; care per quanto riguarda tutti i mezzi e i prodotti da essi trasportati, soprattutto generi alimentari. &Egrave; una vera e propria emergenza&quot;.  Anche il presidente di Assoutenti Furio Truzzi ha analizzato il processo di rincari, avanzando proposte sulle modalit&agrave; di risoluzione del problema: &ldquo;Il caro-benzina determina maggiori costi anche per industrie e imprese. Occorrer&agrave; introdurre strumenti che possano sterilizzare l&rsquo;Iva e ridurre le accise, le quali pesano quasi il 60% su ogni litro di benzina venduto in Italia e pi&ugrave; del 55% sul gasolio. &Egrave; l&rsquo;unica soluzione per contenere la crescita dei listini&rdquo;.  CARO BENZINA: ECCO 5 SCOOTER PER NON PENSARCI PI&Ugrave; 

Il prezzo medio si attesta a 1,797 euro al litro, una cifra altissima se si pensa che l&#39;incremento &egrave; avvenuto nel giro di poche settimane

Prezzo del carburante alle stelle: benzina sopra 1,8 euro al litro di media

        Dell'aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti abbiamo parlato a suo tempo. Per un aumento che ancora non si &egrave; arrestato. Ed emergono nuovi dettagli, forniti dall'Unione Nazionale Consumatori, che ha, fondamentalmente, fatto i conti in tasca ai motociclisti e agli automobilisti italiani. L'UNC ha rivelato come, in un anno, gli italiani pagheranno mediamente 447 euro in pi&ugrave; per la benzina e 438 euro in pi&ugrave; per il gasolio. AUMENTI RECORD: ECCO LE CIFRE A entrare nel dettaglio, il presidente UNC Massimiliano Dona: "Nessun freno all'aumento dei prezzi dei carburanti che proseguono indisturbati la loro corsa. In un anno esatto, dalla rilevazione del 9 novembre 2020, quando la benzina era pari a 1.378 euro al litro e il gasolio a 1.249 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 18 euro e 62 cent in pi&ugrave; per la benzina e 18 euro e 26 cent in pi&ugrave; per il gasolio, con un'impennata, rispettivamente, del 27% e del 29,2%. Un balzo che equivale, su base annua, a una stangata pari a 447 euro all'anno per la benzina e a 438 euro per il gasolio". Dona poi rivela come gli attuali prezzi rappresentino addirittura un record: "Il dato della benzina, raggiungendo i 1,751 euro al litro, eguaglia il record dall'11 agosto 2014, oltre 7 anni fa, mentre il gasolio, arrivando a 1,614 euro al litro, tocca il valore massimo dal 15 settembre 2014, 7 anni fa, quando si attest&ograve; a 1.615 euro al litro, cos&igrave; come per il GPL, ora a 0,832 euro al litro, bisogna tornare addirittura al 3 febbraio 2014 per trovare un valore pi&ugrave; alto, 0,844 euro al litro. In un anno il GPL &egrave; pi&ugrave; caro del 40,5%". Numeri che spiegano tutto. REVISIONE MOTO, AUMENTA IL COSTO MA C'&Egrave; IL CONTENTINO DEL BONUS VEICOLI SICURI       

L'analisi dell'Unione Nazionale Consumatori rivela una spesa annua (aggiuntiva) di 447 euro per la benzina

Aumento prezzi carburante, ecco quanto spenderanno in più gli italiani

        I prezzi del carburante toccano vette che non si vedevano da anni. Benzina e diesel alle stelle, con un rincaro percentuale che ci riporta indietro al 2014 e rende il periodo della ripartenza post-Covid ancora pi&ugrave; delicato. Le cifre dell'aumento Solo nell&rsquo;ultima settimana, il prezzo medio della benzina &egrave; arrivato a 1,67 euro/litro con un incremento di 8,58 centesimi, mentre il diesel a 1,516 - 6,58 centesimi in pi&ugrave;. Secondo l&rsquo;Unione Nazionale Consumatori, il prezzo medio per un pieno di benzina &egrave; aumentato da inizio anno di oltre 11 euro, il diesel quasi 10 euro. In un anno sono 275 euro in pi&ugrave; a famiglia per fare benzina, 237 per il gasolio. Salgono i prodotti alimentari Tutti questi aumenti vanno avanti da novembre 2020 e non si intravede un miglioramento, nonostante gli accordi presi dai paesi dell'Opec+ in estate. Tra le conseguenze del rincaro, ci sar&agrave; inevitabilmente anche l&rsquo;aumento dei prezzi per i prodotti alimentari, per compensare i costi di trasporto: secondo il presidente di Coop Italia Marco Pedroni, questi potrebbero aumentare del 10%. E io pago, diceva il principe della risata.&nbsp; &nbsp; &nbsp; Le moto diesel: perch&eacute; non hanno mai preso piede?       

La verde tocca quota (in media) di 1,67 euro al litro, il diesel 1,516. Aumentano anche i costi dei prodotti alimentari, mentre la cifra annuale per le famiglie arriva fino a 275 euro in pi&ugrave;: l'allarme di UNC

Prezzi carburante, effetto Covid: benzina mai così alta da 7 anni

        In questo ultimo anno e mezzo, a causa della pandemia da Covid-19, abbiamo assistito a molte proroghe su bolli, scadenze patenti e revisioni auto e moto. E a proposito di revisione, c&rsquo;&egrave; una novit&agrave; che non piacer&agrave; affatto ai proprietari dei mezzi (e di cui vi avevamo gi&agrave; parlato): un aumento del prezzo. Capiamo meglio di cosa si tratta. L&rsquo;aumento e il buono &ldquo;veicoli sicuri&rdquo; Dal 1&deg; novembre 2021 &egrave; previsto un aumento della tariffa per la revisione&nbsp;di auto e moto. Il provvedimento &egrave; stato introdotto dalla Legge di bilancio dello scorso anno e - grazie al varo del decreto attuativo disposto dal Ministero delle infrastrutture e della mobilit&agrave; sostenibili - la data per l&rsquo;entrata in vigore &egrave; stata rimandata pi&ugrave; volte e resa ufficiale solo da qualche settimana. A quanto ammonta questo aumento? I proprietari pagheranno 54,95 euro&nbsp;se eseguiranno il controllo&nbsp;presso le officine della Motorizzazione Civile&nbsp;(contro i 45 euro ancora in vigore)&nbsp;o 79,02 euro&nbsp;presso un Centro privato autorizzato&nbsp;(il prezzo attuale &egrave; di 66,8 euro). C&rsquo;&egrave; da aggiungere che oltre all&rsquo;aumento &egrave; previsto anche un buono &ldquo;veicoli sicuri&rdquo;. Di cosa si tratta? Valido per un solo veicolo a persona, permette di essere esentati dall&rsquo;aumento alla prima revisione effettuata entro la fine del 2023. Per il bonus &egrave; previsto un fondo di circa 4 milioni di euro. Assicurazione moto: non &egrave; obbligatoria per le moto da pista, ma...       

Dal 1&deg; novembre 2021 &egrave; prevista una maggiorazione del prezzo: da 66,8 euro a 79,02 euro&nbsp;presso un Centro privato autorizzato. Ma c&rsquo;&egrave; anche il buono &ldquo;veicoli sicuri&rdquo;: ecco di cosa si tratta

Revisione moto: da novembre aumentano le tariffe

        Sono ormai lontani i giorni di maggio 2021, quando i premi medi RCA hanno raggiunto il loro record minimo. Ora infatti, dopo la lieve discesa, sembra ormai essere ricominciato il trend di risalita, tanto che nel mese di luglio appena terminato per assicurare un veicolo sono serviti, in media, 457,04 euro, un buon 0,2% in pi&ugrave; se rispetto a giugno 2021. Non solo RC: in Italia crescono le coperture accessorie Premi ancora inferiori rispetto al 2020 &Egrave; quanto emerso dall&rsquo;Osservatorio Rc Auto di Facile.it - basato su oltre 9 milioni di preventivi effettuati in Italia sul sito comparativo tra il 1 luglio 2020 e il 31 luglio 2021 -, che nella situazione di rincari ha comunque comunicato una buona notizia. Nonostante il lievissimo aumento, infatti, i premi risultano ancora nettamente inferiori (-12,6%) rispetto ad un anno fa. &ldquo;L&rsquo;aumento graduale, seppur lieve, degli ultimi due mesi &egrave; l'inizio di un trend che nel lungo periodo non potr&agrave; che proseguire&rdquo;, ha spiegato Diego Palano, General Manager di Facile.it. &ldquo;Con il ritorno alla normalit&agrave; in termini di mobilit&agrave; e l&rsquo;incremento del numero di veicoli in circolazione &ndash; e con esso quello dei sinistri &ndash; era prevedibile un aggiustamento al rialzo; resta solo da capire quanto sar&agrave; veloce l&rsquo;adeguamento&rdquo;. Le regioni top Tuttavia, nonostante i rincari dei premi RCA, l&rsquo;Italia e ancora lontana dai livelli pre-Covid. Da notare, inoltre, che tra il confronto del costo medio Rc di luglio 2021 con quello di luglio 2020 &egrave; emerso un lieve calo dei prezzi, seppur in misura differente, in tutto il Paese. Guida la classifica dei cali pi&ugrave; consistenti il Piemonte, dove i valori medi sono scesi del 17,98% rispetto allo stesso mese del 2020. Seguono Lombardia, con una diminuzione pari al 16,39% e, di poco staccata, la Liguria, dove il premio medio &egrave; calato del 16,38%. Fanalino di coda la Basilicata, che ha registrato un calo delle tariffe medie pari al 4,82%. Le regioni flop In termini di valori assoluti, fa sapere ancora l&rsquo;Osservatorio, la Campania si conferma la pi&ugrave; cara. Nella regione, infatti, nel solo luglio 2021, per assicurare un veicolo sono serviti in media 839,39 euro, ovvero l&rsquo;83,6% in pi&ugrave; rispetto alla media nazionale. Seguono la Calabria, con un premio medio pari a 526,87 euro e la Puglia, con un valore medio pari a 511,08 euro. Assicurazione moto: non &egrave; obbligatoria per le moto da pista, ma...       

Nonostante il lievissimo aumento registrato da giugno a luglio 2021 (+0,2%) i premi risultano ancora nettamente inferiori (-12,6%) rispetto allo stesso periodo del 2020

Polizza Rc: arrivano i rincari, ma ancora lontani dai livelli pre-Covid

        Il costo per la revisione veicoli &egrave; in aumento, ma a partire da quando? La domanda non trova ancora risposta, dopo lo slittamento di inizio anno che ha portato a una situazione di incertezza. L&rsquo;aggiornamento dei prezzi sarebbe dovuto entrare in vigore a gennaio 2021, ma dopo otto mesi ancora non &egrave; stato messo in pratica. Aumento e buoni Il Ministero delle Infrastrutture non ha emanato decreti attuativi per l&rsquo;aumento del costo della revisione, ma soprattutto fino ad oggi non &egrave; stata comunicata la nuova data. Quando succeder&agrave;, i proprietari dei veicoli dovranno pagare 9,95 euro in pi&ugrave; al netto di Iva e altre spese. Per agevolare i clienti, il buono &ldquo;Veicoli sicuri&rdquo; - valido per un solo veicolo e per una sola revisione - permetter&agrave; tuttavia l&rsquo;esenzione dall&rsquo;aumento alla prima revisione effettuata entro tre anni: lo Stato pagher&agrave; la differenza al posto dell&rsquo;utente, in modo che il centro revisione possa percepire ugualmente il compenso. Sanzioni previste La revisione &egrave; obbligatoria per tutti i veicoli dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, poi ogni due anni. La mancata revisione della moto o dell&rsquo;auto comporta una multa da 173 a 694 euro e sospensione della circolazione del mezzo fino al sostenimento della revisione. In caso di mancata revisione per pi&ugrave; scadenze, la sanzione &egrave; raddoppiata; se l&rsquo;infrazione viene accertata in autostrada si provvede anche al fermo amministrativo del mezzo. Ma non solo: in caso di incidente con un veicolo senza revisione, si pu&ograve; incorrere nella rivalsa assicurativa, cio&egrave; la restituzione delle somme liquidate dall&rsquo;assicurazione nei confronti dei terzi danneggiati. &nbsp; &nbsp; &nbsp; RCA: s&igrave; della Cassazione per copertura sinistri su aree private       

Il Ministero delle Infrastrutture non ha ancora emanato decreti attuativi per i nuovi prezzi: l'aggiornamento doveva scattare a gennaio 2021. Il recap sulle operazioni e sulle sanzioni

Revisione moto: aumento sì, ma a partire da quando?

        Da quando nel 2019 la famiglia Sardarov &egrave; diventata l&rsquo;unica azionista dell&rsquo;azienda, in MV Agusta sono stati immessi oltre 150 milioni di euro per finanziare l&rsquo;intera attivit&agrave; e per cercare di realizzare tutti gli investimenti necessari alla realizzazione di un nuovo e florido piano industriale. Ora, a distanza di qualche anno, la Casa di Schiranna si ritrova nella posizione giusta per cercare di dare una nuova accelerata alla sua espansione e ha annunciato un aumento di capitale pari a 30 milioni di euro a sostegno del suo piano industriale quinquennale. MV Agusta: fine della partnership con Loncin Motor Nel 2021 si prevede un fatturato di 100 milioni L&rsquo;aumento, secondo quanto affermato dalla stessa Casa motociclistica, &egrave; mirato alla continuazione della crescita dell&rsquo;azienda a livello globale. Un&rsquo;iniziativa, questa, che ad oggi porta il patrimonio netto di MV Agusta a 70 milioni di euro. &ldquo;Uno dei miei primi obiettivi &ndash; ha spiegato Timur Sardarov, CEO di MV Agusta - era quello di risolvere la situazione di stress finanziario che l&rsquo;azienda stava vivendo e porre le basi industriali e commerciali per la sua crescita. Oggi questi obiettivi sono stati raggiunti, e possiamo ora guardare al futuro con rinnovata fiducia [&hellip;]. Questa iniezione di capitale dar&agrave; una sferzata di energia al nostro business su tutti i fronti, dal design allo sviluppo e alla produzione di nuove moto, alla fornitura di un&rsquo;assistenza di primissimo livello a tutti i nostri appassionati clienti [...]. Nel 2021 ci aspettiamo di superare i 100 milioni di euro di fatturato per la prima volta nella nostra storia, e di triplicare questa cifra entro i prossimi 3 anni.&rdquo; MV Agusta, i concessionari italiani si allineano alle strategie di crescita del Marchio       

La Casa di Schiranna conferma il suo piano strategico e continua a rilanciarsi, con Timur Sardarov che punta a triplicare i 100 milioni di fatturato previsti nel 2021 nei prossimi tre anni

MV Agusta: aumento di capitale di 30 milioni di euro

        Torna nuovamente sul tavolo il dibattito sul tema benzina in Italia. Se, infatti, il carburante nelle pompe di rifornimento aveva toccato il minimo storico durante il maggio 2020 &ndash; anche a causa della pandemia da covid &ndash;, ecco che a distanza di nemmeno un anno ci troviamo nuovamente ad affrontare un aumento considerevole. Stangata che purtroppo ricade sulle tasche degli automobilisti e dei motociclisti italiani, facendo aumentare un pieno di benzina di ben 6,50 euro rispetto lo stesso periodo dell&rsquo;anno appena passato e proiettando l&rsquo;Italia sul podio dei paesi pi&ugrave; cari d&rsquo;Europa sui prezzi del carburante. Prezzi del carburante in aumento, i consumatori protestano TERZI SU GASOLIO E QUINTI SU BENZINA Stando ai dati forniti dalla Commissione europea, infatti, il nostro paese occuperebbe il terzo gradino del podio per quello che riguarda i prezzi del gasolio e la quinta posizione in classifica per i prezzi della benzina. Anche Assoutenti &ndash; associazione consumatori specializzata nei trasporti e nel servizio pubblico &ndash; ha segnalato il problema stimando che, complice anche una tassazione estremamente elevata sui carburanti (64,5% di tasse su ogni litro di benzina e il 61% sul diesel), oggi gli automobilisti italiani pagherebbero il gasolio l&rsquo;11,2% in pi&ugrave; rispetto la media europea e l&rsquo;8,9% in pi&ugrave; la benzina. RINCARI ANCHE PER I PRODOTTI CHE VIAGGIANO SU GOMMA Oltre al danno, poi, anche la beffa. Infatti, se vengono considerati i prezzi dei carburanti al netto delle tasse, l&rsquo;Italia risulterebbe agli ultimi posti della classifica europea: 20&deg; posto (su 27 paesi) per il gasolio e 18&deg; posto lato benzina. &ldquo;Questi numeri dimostrano ancora una volta come gli italiani subiscano una tassazione abnorme sui carburanti, con Iva e accise che oggi pesano per il 64,5% sulla benzina e per il 61% sul diesel &ndash; ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi &ndash; Una pressione fiscale che non solo fa schizzare l&rsquo;Italia ai primi posti in Europa per il caro-carburante, ma danneggia la collettivit&agrave; determinando rincari sia per i rifornimenti, sia per i prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti che viaggiano su gomma&rdquo;. Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate       

Complice una tassazione elevata sui carburanti - 64,5% di tasse su ogni litro di benzina e il 61% sul diesel -, i cittadini italiani pagano prezzi pi&ugrave; cari rispetto a quelli di altri paesi europei

Aumento benzina: l’Italia occupa i primi posti in Europa

        I prezzi del carburante continuano a salire: questo &egrave; quanto testimoniano i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, relativi all&rsquo;ultima settimana. Un peso non indifferente per il portafogli delle famiglie, anche se l&rsquo;incremento certifica una leggera crescita dell&rsquo;economia nazionale. LE 17 ACCISE Il prezzo della benzina sale da 1,5 a 1,519 euro al litro; il gasolio cresce da 1,373 a 1,391 euro al litro. La cosa pi&ugrave; difficile da digerire per gli italiani &egrave; sempre la stessa: l&rsquo;annosa questione delle accise, che sembrano impossibili da smaltire anche dopo decenni. Attualmente stiamo pagando: 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d&rsquo;Etiopia (1935-1936) 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956) 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963) 0,00516 euro: ricostruzione dopo l&rsquo;alluvione di Firenze (1966) 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968) 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976) 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell&rsquo;Irpinia (1980) 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983) 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996) 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004) 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005) 0,0051 euro: terremoto dell&rsquo;Aquila (2009) da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011) 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011) 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011) 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto &ldquo;Salva Italia&rdquo; (2011) 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012) A questa lista infinita, va aggiunto il 22% di IVA. IL PIENO COSTA UN EURO IN PI&ugrave; Il presidente dell&rsquo;Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, alza la voce: "Una stangata! Rincari ingiustificabili! In una sola settimana un pieno da 50 litri &egrave; aumentato di quasi 1 euro: 95 cent per la&nbsp;benzina e 90 cent per il gasolio". E ancora: "Da met&agrave; novembre ad oggi, c'&egrave; stata un'impennata dei prezzi del 9,6% per la&nbsp;benzina e del 10,8% per il gasolio. In valore assoluto si tratta di 13,31 cent al litro per la&nbsp;benzina e 13,56 cent al litro per il gasolio. Su un pieno di 50 litri l'aggravio &egrave; di 6 euro e 65 cent per la&nbsp;benzina e 6 euro e 78 cent per il gasolio. Su base annua &egrave; pari ad una batosta ad autovettura pari a 160 euro all'anno per la&nbsp;benzina e 163 euro per il gasolio&rdquo;.&nbsp; UNA FERITA APERTA C&rsquo;era da aspettarsi un rincaro del carburante, dato l&rsquo;annuncio degli aumenti del prezzo al barile da parte dei paesi produttori del greggio. Ma per noi, che ancora paghiamo le campagne coloniali di Mussolini, si tratta di continuare a girare il coltello in una piaga vecchia 86 anni. Sfreccia in monopattino con il motore di una... motosega: mega-multa       

Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori Dona alza la voce per i rincari: nell'ultima settimana il pieno si fa con un euro in pi&ugrave;. Le accise continuano a far discutere

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