        Le biciclette elettriche sono uno dei mezzi pi&ugrave; usati attualmente, diventanti oramai quasi come la propria fidata utilitaria. Con esse molti si spostano, soprattutto nelle cittadine, e capita di imbattersi in quelli che hanno voluto darle un &ldquo;tocco&rdquo; diverso, truccandole. E se fino ad adesso nessuno ha detto niente a riguardo, d&rsquo;ora in poi sembra che le cose cambieranno. S&igrave;, perch&eacute; dal momento che la bici elettrica viene truccata, essa si modifica. Per questo motivo chi salir&agrave; in sella a queste e-bike, dovr&agrave; provvedere a mettere una targa con cui obbligatoriamente circolare, oltre a dover pagare un&rsquo;assicurazione. Pena una sanzione di fino a 7mila euro. Essa rientra nella normativa sugli investimenti infrastrutturali e i sistemi di mobilit&agrave; sostenibile approvata dalla Camera. L&rsquo;obiettivo Con l&rsquo;introduzione di questa legge si punta a migliorare la sicurezza stradale. Nel caso delle bici elettriche, queste, nel loro &ldquo;status&rdquo; originario, montano un motore motore con potenza non superiore agli 0,25 kWatt. La potenza deve essere erogata in calando, man mano che la velocit&agrave; cresce, fino ad azzerarsi quando si raggiungono i 25 km/h. Una volta superata questa velocit&agrave;, il motore deve smettere di funzionare. Questo non accade se l&rsquo;e-bike viene manomessa e per tale ragione verr&agrave; considerata al pari di un ciclomotore. Tutti coloro che saranno fermati dalla Polizia, dovranno essere in grado di mostrare patente di guida e assicurazione, proprio come se guidassero una moto. Se n&eacute; loro n&eacute; la bicicletta saranno a norma, la legge prevede alcune multe che vanno dai 1.890 euro a 7.500 euro. Inoltre, di pari passo, la Conferenza unificata ha dato la sua approvazione al Piano generale per quanto riguarda la mobilit&agrave; ciclistica, con un finanziamento di 943 milioni di euro. Il Piano si basa sul potenziamento e miglioramento della mobilit&agrave; ciclistica urbana e interurbana. FANTIC ISSIMO 45, IL PRIMO S-PEDELEC CON ACCELERATORE       

Questo tipo di biciclette sar&agrave; paragonato ad un ciclomotore. Il conducente che sar&agrave; sprovvisto di questi requisiti avr&agrave; una sanzione fino a 7.500 euro

E-bike modificata? Come un ciclomotore: targa e assicurazione, pena la multa

        Altre preoccupazioni per i motociclisti, che oltre al carburante devono pensare pure alle assicurazioni in aumento, conseguenza del ddl Concorrenza. Il motivo? Il provvedimento ha reso operativa l&rsquo;estensione del meccanismo CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei, e che prevede un aumento dei premi per oltre 500mila motociclisti assicurati fuori da questa procedura. Per questo motivo Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha chiesto un confronto. CARD: di cosa si tratta Subiranno le conseguenze &ldquo;anche i motociclisti assicurati nel CARD&rdquo; che &ldquo;gi&agrave; oggi pagano alcuni &lsquo;oneri di sistema&rsquo; che pesano per circa il 30% sul premio assicurativo. Questa prospettiva &ndash; si legge in un comunicato stampa appena diffuso ANCMA &ndash;&nbsp;rende necessaria un&rsquo;azione di riforma del CARD stesso&nbsp;come recentemente dichiarato anche dallo stesso presidente dell&rsquo;IVASS Luigi Signorini&rdquo;.&nbsp; Nello specifico, il risarcimento diretto CARD (che &egrave; stato introdotto nel 2007) prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&rsquo;assicurazione del responsabile del sinistro, bens&igrave; dalla propria: quest&rsquo;ultima, a sua volta, ricever&agrave; in un secondo momento un rimborso forfettario dall&rsquo;assicurazione del conducente che ha causato l&rsquo;incidente. Se da una parte questo meccanismo ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento nel settore auto, dall&rsquo;altra (come dimostrato da uno studio commissionato da ANCMA all&rsquo;Universit&agrave; LUISS), pu&ograve; generare effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perch&eacute; la rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l&rsquo;altro, anche un elevato tasso di danni alla persona.&nbsp; FURTI MOTO E SCOOTER IN AUMENTO: I MODELLI PI&Ugrave; RUBATI IN ITALIA       

Il provvedimento ha reso operativa l&rsquo;estensione del meccanismo: ANCMA ha chiesto un confronto

Assicurazioni moto, in arrivo aumenti per oltre 500mila motociclisti

        Il costo medio dell&rsquo;assicurazione di moto e ciclomotori &egrave; pari a 249 euro l&rsquo;anno. Lo ha comunicato questa mattina l&rsquo;Ivass, l&rsquo;Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, nel corso della sua assemblea annuale. Insieme a una serie di altri dati. Scopriamo allora che negli ultimi 10 anni il premio medio &egrave; calato del 38%. Ma si parla di auto questa volta, per le moto il calo &egrave; sicuramente inferiore. Ciononostante in Italia l&rsquo;assicurazione costa pi&ugrave; della media del prezzo nei quattro principali paesi europei. E c&rsquo;&egrave; una brutta notizia. Rincari in vista per la RCAuto Dopo i forti risparmi (per le compagnie) del periodo dei lockdown, ora si sta assistendo a un deciso aumento dei costi dei risarcimenti nel ramo RCAuto. Colpa dell&rsquo;inflazione (e non solo), che sta facendo lievitare i costi dei ricambi e degli interventi di riparazione. Un incidente motociclistico in media costa 6.761 euro in risarcimenti. E su 4,2 milioni di veicoli assicurati, nel 2021 si sono registrati 125mila sinistri. Indubbiamente tanto. A far lievitare i costi per le compagnie ci si sta mettendo poi anche l&rsquo;aumento dello spread dell&rsquo;Italia, visto che aumentano i tassi e cala il valore dei titoli di Stato, dei quali le compagnie ne hanno in portafoglio 310 miliardi di euro. Dubbi sulla scatola nera Qualche dubbio lo sta generando anche la gestione della scatola nera. Ormai in Italia il 21,5% dei contratti assicurativi prevede l&rsquo;adozione di questo ausilio tecnologico, che scongiura una parte consistente delle frodi assicurative. Gli assicurati con scatola nera avrebbero infatti il 20% di incidenti in meno rispetto agli altri. Non solo ovviamente per le mancate frodi, ma anche perch&eacute; probabilmente chi accetta la scatola nera tende ad avere un comportamento di guida pi&ugrave; incline alla sicurezza e al rispetto delle regole. Il problema che si sta ponendo per&ograve; &egrave; che i dati registrati con la scatola nera sarebbero a disposizione unicamente della compagnia assicuratrice intestataria del contratto. Cosa che ostacolerebbe il cambio di compagnia per gli assicurati. Sia perch&eacute; i comportamenti particolarmente virtuosi alla guida sarebbero noti solo a chi gi&agrave; assicura quella persona, sia perch&eacute; c&rsquo;&egrave; un forte sbattimento in caso di cambio per andare a far disinstallare la vecchia scatola nera e farne installare una nuova. Di questo le compagnie si approfittano, attraendo clienti con proposte economicamente allettanti per il primo anno di contratto, ma imponendo poi regolari aumenti del premio a ogni rinnovo annuale. Il tasso di cambio della compagnia assicuratrice alla scadenza del contratto annuale sarebbe dunque del 60% inferiore fra gli utenti con scatola nera, rispetto a quelli senza. Sempre rimanendo in tema di scatola nera, l&rsquo;Ivass ha lanciato un censimento degli algoritmi utilizzati dalle compagnie per gestire i rapporti con la clientela. L&rsquo;obiettivo &egrave; anche di capire che dati raccolgono le compagnie su di noi e che uso ne fanno. A breve arriver&agrave; la risposta delle assicurazioni: il 5 luglio &egrave; prevista l&rsquo;assemblea annuale dell&rsquo;Ania, in occasione della quale sicuramente la presidente non mancher&agrave; di comunicare la loro analisi del mercato RCAuto. Yamaha vuole diventare carbon neutral entro il 2035       

Dopo molti anni di calo, i premi assicurativi sembrano destinati a tornare ad aumentare. E non mancano i dubbi sulla gestione delle scatole nere e dei nostri dati

Assicurazione in Italia: sono in arrivo rincari

ANCMA torna nuovamente a polemizzare con il DDL Concorrenza e lancia l&#39;allarme: l&#39;associazione nazionale dell&#39;industria delle due ruote prevede infatti degli incrementi medi dell&#39;80% sul costo delle polizze dei motociclisti assicurati fuori CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto) - con picchi ancora pi&ugrave; significativi al sud Italia.  Assicurazioni, perch&eacute; Ancma e FMI si oppongono al risarcimento diretto  Convenzione CARD: cos&#39;&egrave;&nbsp;  Le disposizioni del DDL Concorrenza estendono il meccanismo del CARD, a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche a quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei. Una procedura che, secondo ANCMA, produce degli effetti distorsivi sulle polizze motociclistiche a causa della rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait su cui si basa il CARD. Il risarcimento diretto, introdotto nel 2007, prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&#39;assicurazione del responsabile del sinistro, bens&igrave; dalla propria: quest&#39;ultima ricever&agrave; successivamente un rimborso forfettario dall&#39;assicurazione dell&#39;individuo che ha causato l&#39;incidente. Un meccanismo che ha generato effetti positivi, soprattutto sui tempi del risarcimento. Tuttavia, come gi&agrave; evidenziato da uno studio dell&#39;Universit&agrave; LUISS di Roma, la convenzione CARD genera esiti perversi sulle polizze per moto e scooter, perch&eacute; la rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici.  Polizze moto su dell&#39;80%: ecco perch&eacute;  In pratica, &egrave; stato dimostrato che il sistema funziona male quando si applica a incidenti che coinvolgono categorie differenti di veicoli. Inoltre, la compagnia del motociclista danneggiato riceve da quella del responsabile del sinistro meno di quanto corrisponde al proprio assicurato, e ci&ograve; ha fatto lievitare i costi della gestione degli incidenti motociclistici per le imprese assicuratrici. In media i motociclisti gi&agrave; oggi pagano il 30% in pi&ugrave; per effetto del CARD e, in particolare, coloro che hanno stipulato una polizza con compagnie estere - parliamo di pi&ugrave; di 500.000 centauri - vedranno aumentare il loro premio (204 euro il valore medio in Italia) dell&#39;80%, se verr&agrave; approvata la modifica dell&#39;art. 31 del DDL concorrenza. Proprio per questo ANCMA sottolinea che, per le due ruote, la logica CARD si muove paradossalmente addirittura contro l&#39;istituto della responsabilit&agrave; civile, in quanto il motociclista assicurato CARD oggi paga in base al danno che subisce e non a quello che procura. L&#39;associazione ha quindi richiesto di modificare la previsione del provvedimento in discussione alla Camera.  Assicurazioni: Confindustria ANCMA attacca il risarcimento diretto, ma... 

Gli incrementi coinvolgeranno le polizze dei motociclisti assicurati fuori CARD: ecco cos&#39;&egrave; la Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto

ANCMA: possibile aumento dell&#39;80% per le assicurazioni moto

        Il 2021 &egrave; stato un anno decisamente favorevole per le moto. Nello scorso anno si &egrave; registrato il dato migliore dal 2011 con oltre 270mila immatricolazioni. L'incremento, nonostante le varie vicissitudini sugli aproviggionamenti legate alla pandemia, &egrave; stato a doppia cifra: il +23,6% rispetto al 2020 e quasi 100mila unit&agrave; in pi&ugrave; rispetto al 2015. Il 2021 ha rappresentato l&rsquo;apice di una crescita che continua da diversi anni (vedi Tabella 1), al netto del parziale rallentamento registrato nel 2020 in relazione alla pandemia. Particolarmente rilevante &egrave; il confronto con i principali Paesi UE (Germania, Spagna e Francia) e il Regno Unito, come mostrato nel Grafico 1. In particolare si nota che le immatricolazioni di motocicli sono passate dalle 715mila del 2015 alle 950mila del 2021, con un tasso annuo di crescita del 4,8%. L&rsquo;Italia registra la performance maggiore, pari al 7,9%, seguita da Francia (5,1%), Germania (4,6%), Spagna (3,9%) e Regno Unito (0,2%).  Il calo polizze aiuta il mercato moto Passando all&rsquo;RC moto, l&rsquo;Osservatorio di Aprile 2022 elaborato da Segugio.it, relativa all&rsquo;andamento a livello nazionale dei prezzi per l&rsquo;assicurazione moto ha registrato un ulteriore calo dei premi. A marzo 2022 il prezzo medio &egrave; stato di 235,8 euro, in calo del 3,2% rispetto a febbraio e del 6,9% rispetto all&rsquo;anno precedente.Analizzando Tabella 2, poi, l&rsquo;andamento dei prezzi negli ultimi tre anni, si nota che il premio medio 2021, pari a 234,3 euro, risulta in contrazione di circa 118 euro rispetto al 2019 (-33,4%). Uno dei fattori che ha determinato questa riduzione &egrave; stata la sempre maggior diffusione di polizze di compagnie estere operanti in regime NoCARD. Il NoCARD (risarcimento ordinario) prevede che l&rsquo;indennizzo venga richiesto alla compagnia della controparte, mentre con il CARD (risarcimento diretto) l&rsquo;indennizzo pu&ograve; essere richiesto alla propria compagnia. I preventivi NoCARD salvati su Segugio.it sono passati dal 41% del 2020 al 56,9% del 2021. Guardando ai prezzi, le polizze NoCARD offrono mediamente un premio pi&ugrave; basso, intorno ai 198,4&euro; nel 2021, contro i 285,1&euro; dello stesso periodo per le polizze con risarcimento diretto. Infine, se si considera l&rsquo;incidenza del NoCARD per Provincia, come mostrato nel Grafico 2, si nota che la diffusione &egrave; eterogena sul territorio. Si parte da un minimo del 40,6% a Isernia fino ad un massimo dell&rsquo;82,6% a Vibo Valentia. Inoltre, risulta evidente come il NoCARD sia pi&ugrave; diffuso al Sud, in particolare in Puglia e Calabria, dove gli assicurati possono risparmiare di pi&ugrave; essendo i premi mediamente pi&ugrave; alti. ASSICURAZIONE MOTO, IN ARRIVO IL "BONUS LOCKDOWN"       

Il periodo 2015-2021 ha segnato una crescita maggiore per le immatricolazioni a due ruote, con un tasso annuo del 7,9% rispetto ad altre nazioni europee e il Regno Unito

Mercato moto, Italia prima in Europa: aiuta il calo dei costi assicurativi

Il governo italiano starebbe pensando a una sorta di &quot;bonus lockdown&quot; per i titolari di RC Moto. In pratica, durante il lockdown - secondo le stime di ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici -, con meno veicoli in giro e di conseguenza meno incidenti, le compagnie assicurative hanno risparmiato non meno di 2,1 miliardi di euro. Cifra molto elevata, che adesso potrebbe tornare nelle tasche (e nei conti correnti) dei motociclisti.  Ecco quanto risparmia ogni motociclista  Il Ministero dell&#39;Economia starebbe gi&agrave; per approntare un tavolo tecnico per discutere del provvedimento. Sull&#39;argomento si &egrave; espresso anche l&#39;IVASS, l&#39;Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha stimato i profitti delle compagnie assicurative durante il lockdown tra i 2,5 e i 3,6 miliardi di euro, numeri che significano un risparmio sulla polizza pari a 70 euro per motociclista.  Come verranno restituiti i soldi  Dei 2 miliardi circa risparmiati, 1 miliardo &egrave; stato gi&agrave; restituito. E il miliardo rimanente? Secondo il presidente di IVASS Luigi Federico Signorini, potrebbe essere spalmato in soluzioni come l&#39;allungamento della durata, rinunce a franchigie e altre misure simili. Questo &quot;bonus&quot; sarebbe una bella notizia per tutti i centauri d&#39;Italia, che gi&agrave; negli ultimi anni hanno goduto di una graduale diminuzione annua del costo dell&#39;RC (-30% dal 2012 oggi), ma &egrave; anche vero che buona parte di questi soldi potr&agrave; essere utilizzato, perch&eacute; no, per fronteggiare il caro-benzina di questo periodo.  ASSICURAZIONI, PERCH&Eacute; ANCMA E FMI SI OPPONGONO AL RISARCIMENTO DIRETTO 

I 2 miliardi di euro risparmiati dalle compagnie assicurative nel&nbsp;periodo in cui giravano meno veicoli - e avvenivano meno incidenti - potrebbero tornare nelle tasche dei motociclisti

Assicurazione moto, in arrivo il &quot;bonus lockdown&quot;

Confindustria Ancma e Federazione Motociclistica Italiana (FMI) sono state audite in Senato nei giorni scorsi e stanno chiedendo con forza la modifica del DDL Concorrenza, il cui articolo 27 obbligherebbe le compagnie assicuratrici con sede legale al di fuori dell&rsquo;Italia ad aderire al risarcimento diretto (Convenzione CARD), al pari delle assicurazioni con sede in Italia.  Il motivo &egrave; che non aderendo al risarcimento diretto, le compagnie straniere (sembra siano due in tutto) riescono a proporre premi sensibilmente pi&ugrave; bassi della concorrenza. &Egrave; cos&igrave; che in poco tempo si sono prese una quota consistente del parco motociclistico italiano, il 40% secondo la FMI. Ovvio che costruttori e motociclisti vedano negativamente la cancellazione di questa opzione. Perch&eacute; comporterebbe un sensibile aumento dei premi assicurativi, addirittura dell&rsquo;84% secondo l&rsquo;Ancma. Per&ograve; c&rsquo;&egrave; qualcosa che non va lo stesso.  Perch&eacute; penalizzare le assicurazioni straniere  Due i motivi alla base dell&rsquo;azione del Governo. La prima motivazione &egrave; la necessit&agrave; di non alterare il sistema della concorrenza. Non aderire al risarcimento diretto nel settore motociclistico significa avere costi di gestione dei sinistri sensibilmente inferiori. Cosa che consente di ridurre fortemente i premi; ma che costituisce una concorrenza sostanzialmente sleale nei confronti di tutte le altre compagnie, costrette ad applicare il risarcimento diretto.  Il secondo motivo, non meno importante, &egrave; nel fatto che chi ha scelto una polizza senza risarcimento diretto, nel caso in cui venga coinvolto in un incidente causato da un altro guidatore sa e ha accettato che si dovr&agrave; rivolgere alla compagnia della controparte per essere risarcito. Ma questo succede anche al guidatore che ha scelto e pagato una polizza con risarcimento diretto, se viene coinvolto in un incidente da chi invece ne ha una senza. Insomma, io che mi pago la mia polizza completa non posso goderne, perch&eacute; tu che mi vieni addosso hai scelto di risparmiare, assicurandoti con una compagnia che non aderisce al risarcimento diretto. Ecco, forse se vi trovaste in questa situazione potreste essere un po&rsquo; arrabbiati. O no?  Pro e contro del risarcimento diretto  Il risarcimento diretto &egrave; stato un grosso passo avanti del settore assicurativo. In primo luogo ha permesso al danneggiato di dialogare direttamente con la propria compagnia, quella scelta da lui, magari con il suo agente di fiducia. Meglio che rivolgersi all&rsquo;assicurazione della controparte.  Poi con il risarcimento diretto sono arrivati tempi di liquidazione rapidi, perch&eacute; imposti per legge. E anche questo &egrave; stato sicuramente un fatto positivo.  Il fatto negativo &egrave; che questo nuovo ordinamento assicurativo penalizza noi motociclisti. Al punto che molte compagnie non ci vogliono, e aumentano le tariffe moto appositamente per scoraggiarci.  Il problema &egrave; nel meccanismo con il quale le compagnie si rimborsano i risarcimenti erogati ai loro assicurati: il sistema dei forfait.  Piuttosto che fare i conti per ogni singolo sinistro, le societ&agrave; assicuratrici si rimborsano una quota fissa, un forfait per ogni sinistro pagato a un loro assicurato. Peccato che per i motociclisti, che in molti casi d&rsquo;incidente riportano danni fisici, il totale del risarcimento spesso superi di gran lunga il forfait previsto.  In questo modo si ha il paradossale risultato che io che vengo investito incolpevolmente da un automobilista, per la mia compagnia rappresento un costo, piuttosto che un guadagno!  A vederla tutta, il sistema dei forfait offre il fianco anche all&rsquo;altra critica ben pi&ugrave; forte: aver fatto lievitare le piccole truffe. Pure in questo caso, il motivo &egrave; facile da comprendere. Se una compagnia percepisce per un incidente un forfait di una determinata cifra (per le moto siamo sempre sopra i 3mila euro) e un suo assicurato per un sinistro chiede una cifra inferiore di risarcimento, per la compagnia quell&rsquo;incidente rappresenta un guadagno. Quindi, quale interesse avr&agrave; a indagare se quel sinistro &egrave; reale e se il risarcimento richiesto &egrave; congruo? Nessuno, anche se l&rsquo;Ivass (l&rsquo;Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) anni fa ha tentato di correggere questa anomalia stabilendo dei benchmark, dei rendimenti delle gestioni assicurative che le compagnie debbono rispettare.  Messa cos&igrave; appare chiaro che il problema non &egrave; il risarcimento diretto, ma il sistema dei forfait! Basterebbe insomma tornare al vecchio rimborso totale fra compagnie dei risarcimenti erogati per rimettere tutto in ordine.  Perch&eacute; questo non si fa? Mistero. Di sicuro sappiamo che l&rsquo;Ivass ha pronta una proposta di riforma dell&rsquo;ordinamento assicurativo da molto tempo. E altre proposte sono state presentate da altri soggetti. Ovviamente servirebbe un tavolo fra le parti che discutesse il tutto portando poi in Parlamento una proposta definitiva. Se ne parla inutilmente da anni.  E allora ecco che associazioni come Ancma e FMI scelgono la strada pi&ugrave; facile, l&rsquo;unica percorribile, di chiedere di mantenere quello che per le compagnie straniere &egrave; un privilegio. Perch&eacute; mantenere bassi i costi assicurativi &egrave; vitale per tenere su il mercato e consentire a tutti noi appassionati di continuare a usare le nostre moto.  Cosa ne dicono Ivass e Ania (l&rsquo;Associazione delle imprese assicurative)? Nulla per ora, perch&eacute; la prossima settimana saranno entrambe audite in Senato a riguardo e solo allora scopriranno le loro carte.  Leggi anche  RCAuto e Moto: gli affari d&#39;oro delle assicurazioni 

Chiedono con forza di mantenere per le compagnie assicuratrici straniere la possibilit&agrave; di non aderire al risarcimento diretto, cosa che consente loro di proporre tariffe inferiori alle compagnie italiane anche dell&rsquo;84%

Assicurazioni, perch&eacute; Ancma e FMI si oppongono al risarcimento diretto

Le disposizioni del Ddl Concorrenza estendono il meccanismo del Card (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), a cui&nbsp;oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche a quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei.&nbsp;Su questo tema torna a parlare Ancma, esprimendo tutto il suo disaccordo.  Le proteste di Ancma  L&rsquo;analisi dell&rsquo;associazione dell&rsquo;industria delle due ruote &egrave; stata la seguente. Prima ha messo in evidenza gli effetti distorsivi che una procedura come questa pu&ograve; generare sulle polizze motociclistiche, seguendo il rigido meccanismo di rimborso a forfait su cui si basa il Card. Poi si &egrave; deciso di scendere pi&ugrave; nel dettaglio, quantificando anche gli aumenti che subiranno le tariffe qualora l&rsquo;articolo 27 del ddl Concorrenza dovesse effettivamente rimanere invariato. L&rsquo;associazione, durante un&rsquo;audizione svoltasi il 22 febbraio in Commissione Industria al Senato, ha presentato un&rsquo;analisi secondo cui il prezzo di una polizza moto Card &egrave; superiore, in media, dell&rsquo;84% rispetto a una polizza &ldquo;no Card&rdquo; stipulata per lo stesso veicolo.  Aumento dei costi delle polizze  Se le disposizioni del Ddl Concorrenza rimarranno invariate, Ancma stima che, in ambito motociclistico, gli aumenti dei costi saranno percentualmente a doppia cifra, con una particolare e pesante ricaduta sulle polizze stipulate al Sud (soprattutto per l&rsquo;assenza sul mercato italiano di compagnie straniere, che gi&agrave; limita la concorrenza sul mercato). Il divario tra Nord e Sud, infatti, &egrave; gi&agrave; abbastanza profondo e i costi per assicurare un motociclo gi&agrave; oggi circa il 68% pi&ugrave; alti nella fascia meridionale della nostra penisola. &ldquo;Effetti che - secondo Ancma - si muovono evidentemente contro i principi stessi del provvedimento e colpiscono un mercato in crescita e una filiera che in Italia vale oltre 21 miliardi di euro e offre occupazione a pi&ugrave; di 380mila persone&rdquo;.  ASSICURAZIONI AUTO E MOTO, GLI ITALIANI RISPARMIANO CON I CONTRATTI ONLINE 

L&rsquo;associazione torna a ribadire il suo disaccordo con le disposizioni che estendono il meccanismo del Card: non ci sono benefici per gli assicurati

ANCMA ancora contro il Ddl Concorrenza: aumenti assicurazioni fino all&rsquo;84%

L&rsquo;Rc Familiare o Bonus Familiare, &egrave; stata introdotta nel 2020 con l&rsquo;obiettivo di diminuire i costi di assicurazioni auto e moto e permettendo a chi &egrave; assicurato di ereditare la classe Bonus-Malus da un familiare convivente. In realt&agrave;, con la Legge Bersani il vantaggio esisteva per i veicoli gi&agrave; assicurati ma soltanto da auto a auto e da moto a moto. Con la nuova riforma questo il bonus pu&ograve; essere trasferito anche da mezzi di tipo diverso. Ma la nuova formula sta funzionando?  Assicurazioni: aiuto, non mi applicano la RCAuto Familiare!  Polizze in calo  Un&rsquo;indagine di Segugio.it ha evidenziato un&rsquo;ottima risposta dal mondo dei motociclisti. Al 2021 il benefit ha visto un aumento di interesse del 25,1% rispetto ai due anni precedenti, con oltre l&rsquo;85% dei veicoli nuovi immatricolati. Secondo le stime, circa un milione e 300mila moto hanno usufruito dell&rsquo;Rc Familiare. Ad attirare ancora di pi&ugrave; automobilisti e piloti &egrave; anche il calo dei premi assicurativi del 20% per le auto e del 30% per le moto. I motociclisti che hanno usufruito dell&rsquo;Rc Familiare inoltre, hanno risparmiato circa 57 euro rispetto a chi in classe Bonus-Malus 14 non ne ha approfittato. In conclusione si pu&ograve; affermare che per molti&nbsp;italiani c&#39;&egrave; stato un apprezzamento&nbsp;per la nuova formula assicurativa, grazie alla quale hanno giovato anche le loro tasche: il che non guasta mai...!  RC MOTO, SENZA SOSPENSIONE AUMENTI FINO ALL&rsquo;84%  &nbsp; 

La formula assicurativa introdotta nel 2020 d&agrave; la possibilit&agrave; di ereditare il Bonus Malus anche tra auto e moto e per veicoli gi&agrave; immatricolati

Rc Familiare, la nuova formula avr&agrave; soddisfatto gli italiani?

        Sempre pi&ugrave; utenti scelgono di stipulare la propria assicurazione online. Nel nostro paese sono tantissimi i siti che permettono di scegliere la polizza pi&ugrave; adatta alle esigenze dell&rsquo;utente ad un prezzo vantaggioso. Il boom &egrave; testimoniato anche da un&rsquo;analisi condotta dall&rsquo;IVASS che analizza sia i reclami per compagnia, sia il numero dei contratti e dei premi RCA. RC MOTO, SENZA SOSPENSIONE AUMENTI FINO ALL&rsquo;84% Pi&ugrave; contratti online Il sito Segugio.it ha cercato di approfondire il discorso assicurativo, prendendo in considerazione anche banche e societ&agrave; di finanziamento ed agenzie che offrono il servizio. Tra il 2018 e il 2021 &egrave; stato registrato un aumento di circa il 4% dei contratti stipulati e circa 7 milioni di clienti hanno scelto la via delle assicurazioni online. Nel periodo della pandemia, 800mila clienti in pi&ugrave; hanno scelto questa soluzione, a svantaggio del settore bancario e finanziario che scendono rispettivamente di 100mila e 200mila unit&agrave;. Convienza e personalizzazione Ad invogliare gli utenti a scegliere le polizze online &egrave; sicuramente il prezzo, con un risparmio medio di 30 euro nel 2018, e di 62 euro nel 2020 rispetto alle assicurazioni tradizionali. Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it ha commentato cos&igrave; i dati ottenuti: &ldquo;Le imprese dirette sono state pi&ugrave; reattive di quelle tradizionali nel restituire ai consumatori i benefici economici legati alla riduzione dei sinistri determinata dal Covid. Come conseguenza, circa un milione di nuovi consumatori ha preferito assicurare il proprio mezzo con una impresa diretta, accelerando il percorso di crescita gi&agrave; in atto&rdquo;. ASSICURAZIONI: CONFINDUSTRIA ANCMA ATTACCA IL RISARCIMENTO DIRETTO, MA&hellip;       

Pi&ugrave; convenienti e personalizzabili: in rapido aumento i contratti Rc Auto sottoscritti su siti dedicati

Assicurazioni auto e moto, gli italiani risparmiano con i contratti online

Nonostante la crisi e le nefaste conseguenza della pandemia sull&rsquo;economia mondiale, il settore delle due ruote ha tenuto duro, e a testimoniarlo ci sono i segni positivi che ogni mese troviamo accanto alla vendite di moto e scooter. Secondo i dati ANCMA e ACI, da gennaio a ottobre 2011 le immatricolazioni sono cresciute del 15% rispetto allo stesso periodo del 2019 e i passaggi di propriet&agrave; del 18%.&nbsp;  Il risparmio sull&rsquo;RC  Con l&rsquo;arrivo dell&rsquo;autunno cresce l&rsquo;attivazione della clausola di sospensione della Rc moto, se prevista, da parte di coloro che non utilizzano la moto nelle stagioni pi&ugrave; fredde. Sulla base di questa situazione, e basandosi su un campione relativo al terzo trimestre 2021, l&rsquo;Osservatorio di Segugio.it ha stimato che la clausola sia presente nel 42% delle polizze. E utilizzando ancora i dati ACI, che nel 2020 parlando di un parco motocicli in Italia pari a sette milioni di mezzi, si calcola che quasi tre milioni di italiani scelgano di acquistare polizze sospendibili.  Quali sono i motivi per cui scegliere questa clausola? Soprattutto per una questione di risparmio sull&rsquo;RC, recuperando sulla durata della polizza annuale i mesi in cui non si utilizza il veicolo. Condizione fattibile solo se il veicolo non viene utilizzato e non sosti in strade pubbliche nel periodo di sospensione.  Gli emendamenti approvati dal Parlamento Europeo  Secondo i nuovi emendamenti approvati dal Parlamento Europeo (che dovranno essere recepiti dall&rsquo;Italia entro 24 mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell&rsquo;Unione Europea), l&rsquo;RC deve essere attiva anche quando il veicolo viene custodito in un&rsquo;area privata e non viene utilizzato sul suolo pubblico. Per questo motivo, Segugio.it ha svolto un&rsquo;analisi per definire l&rsquo;eventuale incremento di costo annuo al venire meno della possibilit&agrave; di sospensione.    Il risultato? L&rsquo;assicurazione Moto che prevede la possibilit&agrave; di sospensione diventa mediamente pi&ugrave; cara, lo si vede dalla tabella qui sopra stilata da Segugio.it. In particolare, nel terzo trimestre 2021 il costo di una copertura con sospensione era di 223,3 euro, contro i 205,6 euro della polizza senza clausola di sospensione.    Dati differenti, lo si vede dalla seconda tabella, se viene considerato il costo annuo effettivo che rimarr&agrave; uguale per la polizza non sospendibile (205,6 euro), ma scender&agrave; a 167,4 euro per la sospendibile nel caso di una sospensione di tre mesi e a 111,6 euro per una sospensione di sei mesi. Di che aumenti parliamo? Pi&ugrave; 38 euro nel primo caso (+23%) rispetto al costo effettivo attuale. Simulando invece una sospensione di sei mesi, l&rsquo;incremento arriva a 94 euro (+84% del costo annuo effettivo).  ASSICURAZIONI: CONFINDUSTRIA ANCMA ATTACCA IL RISARCIMENTO DIRETTO, MA&hellip; 

Per il Parlamento Europeo, l&rsquo;RC deve essere attiva anche quando il veicolo &egrave; fermo. Per circa 3 milioni di italiani potrebbero esserci importanti aumenti del costo assicurativo

RC Moto, senza sospensione aumenti fino all&rsquo;84%

Tra i contenuti del ddl Concorrenza, all&rsquo;esame del prossimo Consiglio dei ministri, c&rsquo;&egrave; una misura che non appare affatto chiara a Confindustria Ancma che, al riguardo, si &egrave; espressa cos&igrave;: &ldquo;Apprendiamo dalla lettura delle bozze che potrebbe essere approvata una norma che estenderebbe il regime del risarcimento diretto per la gestione dei sinistri anche alle imprese assicuratrici con sede legale in uno stato estero dell&rsquo;Unione Europea. La misura, se approvata, rischierebbe di produrre un aumento generalizzato delle polizze assicurative motociclistiche, stimabile attorno al 20% dei prezzi correnti&rdquo;.  Proviamo a fare chiarezza. Il risarcimento diretto &egrave; stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2007 e prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&rsquo;assicurazione del responsabile del sinistro, ma dalla propria che, a sua volta, ricever&agrave; poi un rimborso forfettario dall&rsquo;assicurazione del conducente che ha causato l&rsquo;incidente.  MOTO D&rsquo;EPOCA E STORICHE: QUELLO CHE C&rsquo;&Egrave; DA SAPERE SULLE ASSICURAZIONI  Le riflessioni di Ancma  Sul meccanismo attualmente in vigore Ancma ha spiegato che &ldquo;ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento&rdquo;, ma ci sono anche delle situazioni in cui pu&ograve; risultare scomodo, come ha dimostrato uno studio commissionato all&rsquo;Universit&agrave; LUISS. Il meccanismo &ldquo;funziona quando nel sinistro sono coinvolti veicoli appartenenti alla stessa categoria (ad esempio due auto), mentre s&rsquo;inceppa nel momento in cui i veicoli incidentati appartengono a categorie differenti (ad esempio auto e moto)&rdquo;. Un problema, questo, che si ripropone spesso quando si parla di due ruote, perch&eacute; la percentuale pi&ugrave; alta di incidenti riguardanti moto o scooter avviene proprio con veicoli di categoria diversa, specialmente con le auto. &ldquo;In sintesi - prosegue la nota Ancma -, l&rsquo;indennizzo diretto produce effetti distorsivi che si traducono in un aumento dei costi assicurativi a carico degli assicurati motociclisti&rdquo;.  Questa condizione ha fatto s&igrave; che negli ultimi anni il mercato assicurativo motociclistico si indirizzasse verso compagnie di assicurazione estere che, non essendo sottoposte al regime dell&rsquo;indennizzo diretto, possano garantire coperture assicurative non penalizzanti per l&rsquo;utente finale. Il risultato? Si &egrave; ridotto del 16% il premio medio pagato dai motociclisti negli ultimi 5 anni. Di conseguenza, &egrave; aumentato il numero delle compagnie assicuratrici di veicoli a due ruote incentivando la concorrenza, con l&rsquo;effetto di calmierare i costi assicurativi, gi&agrave; in precedenza arrivati a livelli non pi&ugrave; sostenibili. Ed ecco che arriva la maggiore preoccupazione da parte di Ancma: i benefici della misura non sono chiari, ma a esserlo sono invece gli impatti negativi. Se venisse approvata, infatti, avrebbe un&rsquo;immediata ricaduta sulle tasche degli utilizzatori, senza contare che proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato quasi all&rsquo;unanimit&agrave; un pacchetto di misure che modifica in parte la direttiva 2009/103/CE concernente l&rsquo;assicurazione della responsabilit&agrave; civile autoveicoli, inibendo la possibilit&agrave; di sospendere la copertura assicurativa nei periodi di inutilizzo del veicolo tenuto in un luogo privato, sfruttata soprattutto dai possessori di moto.  &ldquo;Qualora si obbligassero le compagnie straniere ad aderire al sistema del risarcimento diretto i motociclisti, gi&agrave; penalizzati dal recente divieto di sospensione invernale della polizza, subirebbero un ulteriore rincaro dei prezzi. Una misura &ndash; conclude Ancma - che arrecherebbe un grave danno ai motociclisti, all&rsquo;industria e alla mobilit&agrave; sostenibile a cui il mondo delle due ruote contribuisce in maniera decisiva&rdquo;.  ASSICURAZIONI, L&rsquo;UE CANCELLA LA SOSPENDIBILIT&Agrave; DELLE POLIZZE 

L&rsquo;associazione &egrave; preoccupata per una misura che potrebbe causare rincari del 20% sul costo delle polizze

Ancma su Ddl Concorrenza: no all&rsquo;aumento assicurazioni moto

        La nuova normativa del Parlamento Europeo, che obbliga ad avere una copertura assicurativa attiva anche su veicoli fermi in area privata, dovrebbe sbarcare in Italia tra un paio d'anni, ma al momento ci sarebbero guai in vista per i motociclisti di Calabria, Campania e Lazio. Assicurazioni, l&rsquo;UE cancella la sospendibilit&agrave; delle polizze L&rsquo;analisi di Facile.it Un'indagine di Facile.it su 264.000 polizze RC Moto ha concluso che in media sospendere la polizza per un semestre comporta un risparmio di quasi 65 euro (15 per un solo mese e circa 39 per un trimestre), un risparmio che andrebbe in fumo qualora la direttiva comunitaria prendesse piede.Stando alle parole di Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance Facile.it, il modo migliore per limitare i danni resta sempre quello di confrontare le varie polizze per trovare quella "su misura" al proprio caso, ma sarebbe utile che a muoversi fossero le stesse compagnie, presentando offerte che tengano in considerazione l'utilizzo effettivo del mezzo. I pi&ugrave; danneggiati Entrando in vigore la nuova direttiva europea RC, sarebbero i campani i pi&ugrave; danneggiati, perch&eacute; rinunciando alla sospensione perderebbero 107 euro; Lazio secondo in classifica con 75 euro, terzi di questa non allettante graduatoria i centauri calabresi, che perderebbero circa 69 euro di risparmio. Assicurazioni, facile.it risponde all'antitrust: "non ha saputo cogliere il ruolo dei comparatori online"       

L&rsquo;obbligo di copertura assicurativa attiva anche sui mezzi fermi e l'impossibilit&agrave; di sospendere la polizza causerebbe un mancato risparmio fino a 107 euro

RC Moto: Campania, Lazio e Calabria le più colpite dall'UE

        Dovremo assicurare anche i veicoli che teniamo fermi su fondi privati; e non sar&agrave; pi&ugrave; possibile la sospensione della polizza assicurativa. &Egrave; il risvolto sfuggito a molti della nuova Direttiva sull&rsquo;Assicurazione dei Veicoli, approvata il 21 ottobre scorso dal Parlamento Europeo. Lo avevamo anticipato giusto un mese fa su In Moto, dove eravamo tornati a occuparci di assicurazioni. Ora ecco questa nuova direttiva approvata dal Parlamento, che cancella ogni speranza, ridisegnando la definizione del veicolo soggetto a obbligo assicurativo. I perch&eacute; dell&rsquo;estensione dell&rsquo;obbligo assicurativo Il punto di partenza &egrave; la sentenza Vnuk pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea nel 2014. Giudicando sull&rsquo;incidente di un trattore in una fattoria slovena, la Corte aveva stabilito che ogni mezzo deve essere assicurato, anche se custodito in un&rsquo;area privata. Perch&eacute; il concetto di uso del veicolo va oltre la fase della circolazione attiva, abbracciando anche la sosta. Non a caso, il veicolo in sosta sulla pubblica via deve gi&agrave; essere comunque coperto da assicurazione. Dunque la Corte di Giustizia sostiene che deve essere garantito il giusto risarcimento anche a chi dovesse avere un sinistro con un veicolo ricoverato in un&rsquo;area privata. Fa eccezione l&rsquo;uso difforme dalla destinazione d&rsquo;uso del veicolo. Se ad esempio si tolgono le ruote e lo si usa per generare corrente o per fornire energia agricola, o lo si sistema in esposizione, l&rsquo;obbligo viene a cadere; perch&eacute; il veicolo non &egrave; pi&ugrave; utilizzato secondo la sua destinazione d&rsquo;uso. Cosa dice la nuova Direttiva Il Parlamento Europeo ha dunque modificato la precedente Direttiva 2009/103 relativa all&rsquo;assicurazione di responsabilit&agrave; civile dei veicoli, rivedendo la definizione d&rsquo;uso del veicolo, che ne rende obbligatoria la copertura assicurativa. La nuova scrittura recita: &ldquo;&lsquo;uso del veicolo&rsquo; ogni utilizzo di un veicolo che sia conforme alla funzione del veicolo in quanto mezzo di trasporto al momento dell'incidente, a prescindere dalle caratteristiche del veicolo, dal terreno su cui &egrave; utilizzato e dal fatto che sia fermo o in movimento&rdquo;. Esclusi gli sport motoristici e la micromobilit&agrave; La nuova Direttiva esclude esplicitamente i veicoli utilizzati in competizioni, in quanto gi&agrave; coperti dalle polizze degli organizzatori degli eventi e delle federazioni sportive. Rimane il problema di chi partecipa esclusivamente alle prove libere. In questo caso si spera arrivino pi&ugrave; offerte specifiche da parte delle compagnie assicurative. A oggi l&rsquo;unica polizza che copre le prove libere in pista (solo per&ograve; su alcune piste e con organizzatori riconosciuti) &egrave; quella collegata alla Tessera Sport della FMI. La circolazione turistica in pista &egrave; per&ograve; coperta dalle polizze assicurative RCAuto di diverse compagnie. Se insomma avete una moto targata e assicurata per la circolazione su strada, siete coperti per i danni da responsabilit&agrave; civile anche per la circolazione turistica in pista (le prove libere). Succede per&ograve; solo con alcune compagnie. Ce lo hanno confermato espressamente dall&rsquo;Ufficio Stampa del Gruppo Generali. E la stessa cosa vale per Reale Mutua e Italiana Assicurazioni. Diverse altre compagnie sono nel limbo: abbiamo controllato le clausole dei loro contratti, trovando l&rsquo;ovvia esclusione di gare e prove di gare, ma l&rsquo;estensione della copertura ai percorsi privati. &Egrave; il caso di Axa, Groupama, Sara, UnipolSai e Vittoria. Hanno espressamente scritto che non &egrave; coperta la circolazione negli autodromi AllianzDirect, Amissima, Aviva, Cattolica, Linear, Quixa, Verti e Zurich. Diverse fra queste, tra l&rsquo;altro, utilizzando la medesima formula, hanno scritto che la loro polizza non copre la circolazione nelle aree interne degli autodromi, anche se non si partecipa a prove in circuito. Un qualcosa in evidente contrasto oggi con una sentenza della Corte di Cassazione italiana, che il 30 luglio scorso ha stabilito che la RCAuto vale anche sui fondi privati. Cosa succeder&agrave; ora? La nuova norma dovr&agrave; passare l&rsquo;approvazione del Consiglio Europeo e quindi verr&agrave; pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. A quel punto gli stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla. La speranza &egrave; che le compagnie assicuratrici offrano nuove polizze specifiche per chi conserva ed eventualmente utilizza un veicolo esclusivamente su fondo privato; con una ovvia forte riduzione del rischio d&rsquo;incidente. Dubbi ci sono anche sul meccanismo dei possibili controlli. In Italia non &egrave; mai partita l&rsquo;azione di controllo associando le targhe inserite nel sistema della Motorizzazione Civile con i dati dei veicoli assicurati in possesso dell&rsquo;Ania, l&rsquo;Associazione delle Compagnie Assicuratrici. La situazione delle prove libere in pista Su questo specifico argomento avevamo gi&agrave; pubblicato un approfondimento: Assicurazione moto: non &egrave; obbligatoria per le moto da pista, ma...       

Fra un paio d&rsquo;anni non sar&agrave; pi&ugrave; possibile sospendere le polizze delle nostre moto. Colpa della nuova Direttiva europea sull&rsquo;Assicurazione dei Veicoli, approvata pochi giorni fa dal Parlamento UE

Assicurazioni, l’UE cancella la sospendibilità delle polizze

        MV Agusta lancia la propria assicurazione per la moto, che si rivolge a tutti i possessori di un modello della Casa e si chiama MV Agusta Protection, erogata da P&amp;T Insurance Broker attraverso il marchio MotoProtection. Solo due parametri Convenzienza e semplicit&agrave; sono le parole chiave scelte da MV Agusta per l&rsquo;offerta assicurativa. Sono soltanto due i parametri della polizza: la regione di appartenenza, con due zone nel caso di alcune regioni, e il numero di sinistri con colpa occorsi negli ultimi sei anni, con agevolazione speciale in entrata per chi ha avuto un solo incidente - che viene abbonato. Servizi seempre inclusi L&rsquo;offerta MV Agusta continua con delle condizioni sempre incluse: la rinuncia alla rivalsa, grazie a cui la compagnia rinuncia a rivalersi sull&rsquo;assicurato; guida libera, cio&egrave; la possibilit&agrave; di far guidare la propria moto a chi si desidera; il servizio Dealer Riparatore, quando in caso di incidente senza colpa il dealer ufficiale quantifica il danno e ripara il mezzo in autonomia; massimale di 25 milioni di euro. Offerta optional La polizza si pu&ograve; sospendere, in caso non si utilizzi la moto in alcuni periodi. Inoltre, acquistando almeno due garanzie aggiuntive tra Furto e Incendio, Infortuni al Conducente e Tutela Legale, MV Agusta offre uno sconto del 25% sulla polizza RC. Il prezzo dell&rsquo;assicurazione parte da 157 euro e include, in forma esclusiva per l&rsquo;Italia, il servizio di Assistenza Stradale: acquistabile anche separatamente rispetto alla RC, comprende il recupero del veicolo fino a 500 km (considerando andata e ritorno), assistenza all&rsquo;estero e minikasko abbigliamento, con il rimborso fino a 250 euro per il riacquisto di abbigliamento tecnico ufficiale danneggiato. MV Agusta Brutale 1000 Nurburgring: la pi&ugrave; estrema di sempre       

La polizza RC della Casa di Schiranna si basa su due soli parametri, un prezzo competitivo e uno sconto per chi sottoscrive almeno due servizi aggiuntivi alla protezione base

MV Agusta Protection, arriva l'assicurazione moto ufficiale

        Torniamo a parlare di assicurazioni. Un approfondimento che abbiamo pensato quando, un anno dopo il lancio con grandi squilli di tromba della RCAuto Familiare, se ne &egrave; potuto constatare l&rsquo;annunciato fallimento. Il fallimento della RCAuto Familiare Uno dei principali obiettivi della legge era infatti dare ai neopatentati la possibilit&agrave; di una tariffa accessibile. La formulazione della legge, che pone per l&rsquo;accesso alla RCAuto Familiare la condizione di un attestato di rischio privo di sinistri negli ultimi 5 anni, &egrave; stata per&ograve; interpretata dalle compagnie come una condizione che porta all&rsquo;esclusione proprio dei neopatentati e di chi si assicura per la prima volta dal beneficio. Un altro stratagemma utilizzato dalle assicurazioni per disinnescare l&rsquo;ingresso in blocco in prima classe di merito di molti assicurati con il grimaldello della RCAuto Familiare, &egrave; stato l&rsquo;innalzamento delle tariffe di base, ricorrendo poi a sconti commerciali forti, per andare incontro a quelli che loro considerano buoni clienti. Ed ecco servito un nuovo sistema per riallineare tutti al livello tariffario precedente alla RCAuto Familiare! Scrivevamo lo scorso anno... Lo scorso anno, per commentare la legge che istituiva l&rsquo;RCAuto Familiare, avevamo intervistato Maurizio Hazan, docente di diritto assicurativo. Le sue parole appaiono oggi profetiche. &ldquo;Il fabbisogno tariffario rimane intatto, a parit&agrave; di costo dei sinistri. Ragion per cui il vantaggio correlato all&rsquo;applicazione del bonus familiare verr&agrave; compensato da correzioni di tariffa in aumento, specie a scapito dei pi&ugrave; virtuosi. Le compagnie inoltre tenderanno a considerare sempre meno l&rsquo;impatto delle classi di merito sulla tariffa, proprio perch&eacute; la classificazione sar&agrave; sempre meno attendibile; ed &egrave; probabile che valorizzeranno altre variabili di tariffa, quali ad esempio il territorio&rdquo;. Siamo tornati cos&igrave; a intervistarlo. E a lui abbiamo contrapposto un tecnico che rappresenta i consumatori, Massimo Treffiletti di Konsumer. Raccontateci le vostre storie Leggete l&rsquo;approfondimento completo sul numero di In Moto in edicola, e scriveteci per raccontarci le vostre storie. Il mondo politico si sta infatti finalmente muovendo per una riforma dell&rsquo;intero ordinamento assicurativo, e siamo in contatto con diversi soggetti che metteranno mano a quel testo. Proviamo a raccontare loro le ordinarie vessazioni delle compagnie assicurative, per chiedere maggiore attenzione nei confronti di noi utenti e di noi motociclisti. RCAuto (e moto): gli affari d'oro delle assicurazioni       

Le novit&agrave; in campo assicurativo sono molte. Dovremo assicurare anche la moto che teniamo ferma nel nostro box privato. E quella che utilizziamo nei track days? Nel frattempo una certezza c&rsquo;&egrave;: l&rsquo;RCAuto Familiare &egrave; stata un fallimento. E si parla con insistenza di una riforma in arrivo. Di questo e altro vi parliamo nell&rsquo;articolo sul numero di ottobre di In Moto, che trovate in edicola

L'RCAuto Familiare ha fallito: ora serve una riforma completa

        I possessori di veicoli d&rsquo;epoca o storici sono molto spesso soggetti ad una agevolazione nella stipula dell&rsquo;RC auto/moto, in quanto le varie polizze per assicurare questo tipo di veicoli sono spesso proposte dalle compagnie assicurative a prezzi ridotti rispetto a quelli riguardanti i mezzi tradizionali. Ma come funzionano questi tipi di assicurazioni? C&rsquo;&egrave; una reale differenza tra moto d&rsquo;epoca e moto storiche? FMI, arriva la nuova Targa Oro del Registro Storico Moto d&rsquo;epoca Partiamo subito col dire che l&rsquo;articolo 60 del Codice della Strada stabilisce che &ldquo;rientrano nella categoria dei veicoli d&rsquo;epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) perch&eacute; destinati alla conservazione in musei o locali pubblici e privati&rdquo;. Tali veicoli, quindi, al contrario di quelli storici, devono sottostare a delle limitazioni in termini di circolazione, dato che possono essere utilizzati solo in occasione di raduni e previa autorizzazione. Elemento, quest&rsquo;ultimo, a cui le varie compagnie assicurative tengono conto durante la stipula dell&rsquo;eventuale RC. Moto Storiche Discorso diverso, invece, per le moto di interesse storico, le quali possono circolare tranquillamente a condizione che risultino conformi alle norme del Codice della Strada. Nel caso delle moto, poi, per ottenere la certificazione storica &egrave; assolutamente necessaria l&rsquo;approvazione da parte della Commissione Registro Storico FMI, che valuter&agrave; i mezzi in base ad alcuni parametri di ammissione: la moto deve aver compiuto almeno il 30&deg; anno di et&agrave; dalla data di costruzione e deve mostrarsi in ottime condizioni di conservazione o restaurati nel rispetto dell&rsquo;originalit&agrave;. D&rsquo;epoca o storiche, cosa cambia in termini di assicurazione Innanzitutto, le polizze per veicoli storici prevedono una classe di merito fissa, che non si rif&agrave; dunque al meccanismo del bonus-malus, in aggiunta ad una formula di guida che &egrave; sempre libera. Oltre a ci&ograve;, per le moto storiche &egrave; sempre possibile aggiungere numerose garanzie accessorie, come il furto e incendio, la polizza kasko, l'assicurazione atti vandalici o la possibilit&agrave; di assicurare anche pi&ugrave; di una moto con la stessa polizza. Perch&eacute; valga l&rsquo;etichetta di &ldquo;moto d&rsquo;epoca&rdquo; invece, il motociclo deve avere almeno 20 anni dalla data di prima immatricolazione e anch&rsquo;essi, nonostante il divieto di circolazione su strada, possono usufruire di alcune agevolazioni fiscali. Su tutte spicca l&rsquo;esenzione dal pagamento del bollo &ndash; per quelle con almeno 30 anni di et&agrave; &ndash; o una riduzione del 50% - per quelle dai 20 ai 29 anni di et&agrave; &ndash; e prezzi agevolati per sulle polizze in relazione proprio alla loro limitazione in termini di circolazione su strada. Circolazione, ricordiamo, che senza regolare autorizzazione pu&ograve; costare al proprietario una multa compresa tra i 41 e i 168 euro se si tratta di motoveicoli. Assicurazione moto: non &egrave; obbligatoria per le moto da pista, ma...       

C&rsquo;&egrave; una reale differenza tra moto d&rsquo;epoca e moto storiche? E quali vantaggi ci sono per i proprietari che intendono assicurare tali mezzi? Ecco spiegata la differenza

Moto d’epoca e storiche: quello che c’è da sapere sulle assicurazioni

        Per anni la polizza RCA ha garantito la copertura dei danni causati da un sinistro avvenuto su strade pubbliche oppure su tutte quelle strade &ldquo;equiparate ad uso pubblico&rdquo;. Tuttavia, con la Sentenza n. 21983 dello scorso 30 luglio 2021, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno affermato che il risarcimento dovrebbe eventualmente applicarsi anche per tutti quei sinistri che si potrebbero verificare in aree private, quindi ad uso non pubblico. Polizza Rc, Ania e Ivass: &ldquo;il bonus-malus &egrave; da riformare&rdquo; Rivoluzione in vista? Una rivoluzione totale dunque, quella lanciata con la Sentenza, che per&ograve; porterebbe ad una uniformazione con le normative UE che gi&agrave; prevedono una situazione di questo tipo, tanto che per la giurisprudenza eurounitaria il danno &egrave; sempre riferito a &ldquo;ogni spazio in cui il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale&rdquo;. Per la legge europea, infatti, l'assicurazione gi&agrave; da tempo subentra a copertura del danno provocato del veicolo, a prescindere che questo sia avvenuto in strada o in aree private. L&rsquo;art. 122 del codice delle assicurazioni private, quindi, secondo quando fatto sapere dalla Corte Suprema di Cassazione, &ldquo;dovr&agrave; essere interpretato parimenti a tale giurisprudenza nel senso che la circolazione su aree equiparate alle strade debba intendersi come quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale&rdquo;. In quest&rsquo;ottica, dunque, presto potrebbe diventare obbligatorio assicurare le macchine o i carrelli che si spostano all&rsquo;interno di alcuni stabilimenti, i fuoristrada e le moto da cross usate per correre in zone o strutture private. RCAuto (e moto): gli affari d'oro delle assicurazioni       

In quest&rsquo;ottica, ad esempio, potrebbe presto diventare obbligatorio assicurare le moto da cross usate per correre in zone o strutture private. Ecco cosa dice la Sentenza dello scorso 30 luglio

RCA: sì della Cassazione per copertura sinistri su aree private

Il binomio monopattini-sicurezza &egrave; di stretta attualit&agrave;. Tutti gli addetti ai lavori, dal Governo agli utenti della strada, puntano a una riorganizzazione delle regole generali, per gestire al meglio la micromobilit&agrave; elettrica delle nostre citt&agrave; e tutte le situazioni sconvenienti che si possono venire a creare, come gli incidenti, dettati dalla poca conoscenza del mezzo.  Sfreccia in monopattino con il motore di una... motosega: mega-multa  Al dibattito si unisce anche ACI, per bocca del suo presidente, Angelo Sticchi Damiani, che alla Commissione Trasporti alla Camera &egrave; intervenuto nell&#39;ambito della proposta di legge relativa proprio ai monopattini green, dichiarando le proposte dell&#39;Automobile Club d&#39;Italia.  OMOLOGAZIONE E TARGA  La prima proposta di ACI &egrave; quella di un regime di omologazione obbligatorio per chi costruisce monopattini, introducendo di conseguenza una targa che possa identificare il mezzo.  CASCO E ASSICURAZIONE OBBLIGATORI  La seconda proposta riguarda l&#39;uso obbligatorio del casco e dell&#39;assicurazione per i monopattini da oltre 350 watt di potenza e capaci di spingersi oltre i 25 km/h, anche se ACI intende estendere l&#39;obbligo a tutti i mezzi.  INSEGNARE UN USO CORRETTO  La terza idea rientra nel campo della formazione: si ritiene in pratica necessario istituire dei corsi appositi nelle scuole, sia le superiori che l&#39;universit&agrave;, e nelle scuole guida, per educare sui rischi di una cattiva condotta alla guida. Il corso terminerebbe poi con una sorta di patentino da rilasciare agli studenti.  DIVIETO DI SOSTA SUI MARCIAPIEDI  Infine, ultima proposta, il divieto di sosta lungo i marciapiedi, con delle zone in cui i monopattini possano essere parcheggiati senza essere d&#39;intralcio ai pedoni.  Allarme monopattini a Torino: 50 multe al giorno e incidenti in aumento 

Ecco le proposte dell&#39;Automobile Club d&#39;Italia per ridurre i rischi legati alla cattiva condotta di guida di coloro che scelgono di utilizzare la micromobilit&agrave; a zero emissioni

Monopattini elettrici, non solo casco: ACI chiede assicurazione e targa

        &ldquo;Il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio europeo hanno concordato che il Motorsport richiede un'assicurazione diversa dalla guida su strada. Questo pone fine ad anni di incertezza sui requisiti minimi di assicurazione che avrebbero potuto rendere lo sport impraticabile o troppo costoso da gestire&rdquo;. Lo scrive la Federazione Motociclistica Internazionale (FIM), annunciando quella che &egrave; una vittoria sua, della FIA, la Federazione Internazionale dell&rsquo;Automobile, e dell&rsquo;Acem, l&rsquo;Associazione Europea dei Costruttori di Moto. Andranno assicurate anche le prove libere! 3 anni dopo la pubblicazione della proposta della Commissione Europea, si &egrave; raggiunto finalmente un accordo sulla revisione della direttiva sull'assicurazione auto (2009/103/CE). In sostanza le tre istituzioni europee hanno concordato che le modifiche alle leggi esistenti sull'assicurazione dei veicoli a motore dovranno specificamente esentare le attivit&agrave; di Motorsport, per "evitare una regolamentazione eccessiva". Questa esenzione si basa sull'esistenza di un'assicurazione alternativa specifica per gli sport motoristici. In Italia, come in molti altri paesi europei, la Federazione Motociclistica nazionale copre con un&rsquo;assicurazione i suoi piloti. Resta per&ograve; il nodo di tutte le altre attivit&agrave; connesse e non regolamentate, come le prove libere (o circolazione turistica) in pista. Ma anche l&rsquo;uso di un veicolo esclusivamente su fondi privati. Per le prove libere i licenziati FMI sono gi&agrave; coperti, gli altri possono acquistare la specifica Tessera Sport (110 euro + quota Moto Club), che copre su &ldquo;Impianti/Piste/Autodromi omologati dalla FMI per il 2021, a condizione che gli organizzatori siano Moto Club affiliati o Organizzatori iscritti alla FMI&rdquo;. E non &egrave; l'unica forma di assicurazione possibile. Considerate anche che se la vostra moto &egrave; targata e assicurata per la circolazione su strada, forse la vostra polizza copre anche le prove libere in circuito. Ci occuperemo dell&rsquo;argomento a breve, ma il Gruppo Generali ci ha appena confermato che le sue polizze RCAuto sono valide anche per la &ldquo;circolazione turistica&rdquo; in pista. E non &egrave; l&rsquo;unica compagnia. Tutto ha avuto inizio dall&rsquo;incidente di un trattore Tutto ha avuto inizio nel 2014, quando un incidente che ha coinvolto un rimorchio agricolo in una fattoria slovena nel 2007 ha portato a un cambiamento nell'interpretazione della legge europea sull'assicurazione auto (sentenza Vnuk). Prima di questo, si presumeva nella maggior parte dei paesi che la legge europea sull'assicurazione auto riguardasse solo i veicoli su strade pubbliche o in luoghi pubblici come i parcheggi. Tuttavia, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che tutti gli usi dei veicoli in tutti i luoghi (compresi i veicoli su una pista) devono avere un minimo di assicurazione auto di terza parte. Altri punti in discussione Il testo in discussione a livello europeo prevede anche altri punti d&rsquo;interesse per chi circola su strada. Si parla allora dell&rsquo;obbligo per tutti gli stati membri di dotarsi di un fondo di garanzia che copra eventuali incidenti tra veicoli sprovvisti di assicurazione in quanto ritirati dalla circolazione. In Italia c&rsquo;&egrave; gi&agrave; il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, ma altri paesi sono sprovvisti di una simile tutela. Si pensa anche di escludere dall&rsquo;obbligo assicurativo le biciclette a pedalata assistita; ma in Italia si potrebbe andare in direzione opposta, visti i problemi che si stanno venendo a creare con i monopattini elettrici, protagonisti di molti incidenti non coperti da assicurazione. Allo studio anche una maggiore protezione delle vittime di sinistri stradali, quando si verificano incidenti in qualsiasi Stato membro dell&rsquo;UE, comprese le vittime nazionali di un incidente causato da un conducente di un altro Paese dell&rsquo;UE. E poi un&rsquo;armonizzazione degli importi minimi di copertura in tutta l&rsquo;UE. Verranno anche implementati dei controlli assicurativi transfrontalieri sui veicoli. In vigore non prima del 2023 Ci sono ancora alcune formalit&agrave; da espletare prima che la legislazione sia adottata come legge a livello UE, con un percorso che dovrebbe concludersi entro il 2021. In seguito, gli stati membri dovranno recepire la nuova legislazione entro la fine del 2023. RCAuto (e moto): gli affari d'oro delle assicurazioni       

Salta l&rsquo;obbligo paventato di assicurare tutti i mezzi utilizzati nelle competizioni. Un&rsquo;ottima notizia per il mondo del motorismo agonistico. Ma sar&agrave; (giustamente) obbligatorio coprire i mezzi utilizzati nelle prove libere e quelli utilizzati su fondi privati

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Assicurazione in Italia: sono in arrivo rincari

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Mercato moto, Italia prima in Europa: aiuta il calo dei costi assicurativi

Assicurazione moto, in arrivo il "bonus lockdown"

Assicurazioni, perché Ancma e FMI si oppongono al risarcimento diretto

ANCMA ancora contro il Ddl Concorrenza: aumenti assicurazioni fino all’84%

Rc Familiare, la nuova formula avrà soddisfatto gli italiani?