        Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto, o di una naked come nel caso della nuova Ducati Monster in versione patente A2, che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni. #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la rinnovata roadster bolognese, che abbiamo guidato in citt&agrave; e su strade extraurbane. Luned&igrave;: Misto Iniziamola a scoprire oggi proprio nel misto, terreno di caccia ideale di ogni Monster che si rispetti. Se il taglio di potenza rispetto alla versione standard risulta avvertibile sin dalle prime rotazioni della manetta (-63 cv), &egrave; la coppia che invece sembra aver risentito meno della cura di alleggerimento. Soprattutto tra i 3.000 ed i 6.000 giri la buona schiena del Testasteretta di 937 cc permette ripartenze convincenti e incoraggia ad utilizzare anche rapporti lunghi. Peccato solo che all&rsquo;approssimarsi di quota 6.500 la spinta si interrompa in modo piuttosto repentino (ed artificioso), proprio l&igrave; dove la versione standard inizia ad esprimere appieno il suo potenziale. Dei tre riding mode a disposizione &egrave; la mappa Touring, la intermedia, &egrave; quella che abbiamo preferito in ogni circostanza.&nbsp; &nbsp; Marted&igrave;: ancora... Misto Ancora tra le curve insieme alla nostra Monster che si conferma assolutamente appagante dal punto di vista dinamico. Agile, velocissima nello scendere in piega, neutra, comunicativa e piuttosto reattiva ai movimenti in sella. Mai fisica, nemmeno quando si alza il ritmo, trova nella modulabilit&agrave; dei dischi anteriori l&rsquo;alleato prezioso per infondere sicurezza anche su asfalto umido. Da evidenziare anche la progressivit&agrave; di intervento del controllo di trazione, appena avvertibile in uscita dalle curve su fondo sporco o bagnato. &nbsp; Mercoled&igrave;: tra le curve Ultima giornata nel misto (ahim&egrave;) utile a saggiare a fondo il comportamento del cambio, dotato di quickshifter, che si dimostra sempre preciso, veloce, poco contrastato e contraddistinto dal piacevole &ldquo;click&rdquo; che accompagna ogni passaggio di rapporto. Insomma difficile chiedere di pi&ugrave;. Corsa alla leva appena pi&ugrave; lunga rispetto alle unit&agrave; di spiccata vocazione sportiva. Piace anche il set-up delle sospensioni. Soprattutto il mono ci ha convinti, non si siede mai e riesce comunque a garantire un buon filtro anche sulle insidie degli asfalti vecchi e rovinati. Forse i pi&ugrave; smaliziati potrebbero preferire un affondamento della forcella meno evidente nelle decelerazioni pi&ugrave; intense, ma immaginiamo sia il pegno da pagare vista la buona scorrevolezza e progressivit&agrave; utile comunque ad innalzare confort e feeling nella guida pi&ugrave; turistica. &nbsp; Gioevd&igrave;: in citt&agrave; Oggi il Monster e Duccio sono alle prese con il leggendario traffico romano. Un&rsquo;insidia che questa Ducati sembra dribblare con grande naturalezza. Merito evidentemente anche della massa contenuta (peso a secco 166 kg) che incrementa l&rsquo;agilit&agrave; utile a scivolare tra le auto incolonnate con la massima naturalezza. Nel severo test dei sampietrini il confort si mantiene su discreti livelli, evitando ripercussioni su glutei e polsi, nonostante il set-up sportiveggiante. Assolutamente positivo il comportamento del quickshifter che permette cambiate morbide anche sottocoppia. Il Testastretta chiede un minimo di rispetto, accettando la piena rotazione dell&rsquo;acceleratore dai 2.500 giri, restituendo altrimenti qualche strappo. Nonostante la giornata fresca, dopo diverse soste semaforo il calore del bicilindrico tende inesorabilmente ad invadere sopratutto il sottocoscia destro. Nulla di irresistibile a dicembre ma immaginiamo pi&ugrave; fastidioso con la bella stagione. &nbsp; Venerd&igrave;: a gas spalancato (o quasi) sul GRA Oggi ci lanciamo sul GRA per verificare innanzitutto se i 48 cavalli di limite patente A2 siano sufficienti per muoversi a velocit&agrave; autostradali con disinvoltura. Fortunatamente basta lo spazio di qualche sorpasso per comprendere quanto la nostra Monster sia a suo agio anche in autostrada. In questo scenario, come gi&agrave; nel misto, &egrave; soprattutto la buona schiena del V2 a garantire riprese soddisfacenti. Se l&rsquo;agilit&agrave; non viene meno neanche all&rsquo;approssimarsi dei fatidici 130 km/h, qui &egrave; la stabilit&agrave; il vero valore aggiunto, permettendo di seguire la traiettoria impostata senza la necessit&agrave; di agire sul manubrio, neanche in presenza di giunzioni trasversali. La completa assenza di protezione aerodinamica obbliga ad accucciarsi sul serbatoio per migliorare la penetrazione all&rsquo;aria evitando un precoce affaticamento muscolare. &nbsp; Sabato: pregi e difetti  Questa settimana ci ha lasciato davvero tante sensazioni positive al manubrio del nuovo Monster. Piacere di guida, agilit&agrave;, trasversalit&agrave; di utilizzo, posizione di guida, facilit&agrave; di manovra. Ma anche un cambio dotato di quickshifter sempre piacevole, un&rsquo;elettronica raffinatissima e una frenata modulabile e potente. Certo, il gap di potenza rispetto alla versione standard si sente (il motore &egrave; comunque aggiornabile a libretto con potenza di 95 cv) e nella guida pi&ugrave; dinamica ne appanna il piacere d&rsquo;uso, ma fortunatamente la buona coppia disponibile riesce comunque a garantire divertimento nel misto stretto. Peccato che il calore del motore renda l&rsquo;uso della moto in citt&agrave; meno confortevole. Visto il blasone del marchio e del modello ci avrebbe fatto piacere poter contare su un reparto sospensioni completamente regolabile.       

Questa Ducati sar&agrave; in grado di emozionare come la sorella a potenza piena? La dinamica ne risentir&agrave;? 48 cavalli saranno troppo pochi per divertirsi?

Una settimana con: Ducati Monster depotenziata a 48 CV

Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto, o di una naked come nel caso della nuova Ducati Monster in versione patente A2, che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni. #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la rinnovata roadster bolognese, che abbiamo guidato in città e su strade extraurbane

Una settimana con: Ducati Monster 48 CV

        Nuova settimana nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto, o di uno scooter come nel caso della Vespa GTS 300 Racing Sixties, che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la scooter di Pontedera, che abbiamo guidato in citt&agrave; ed su strade extraurbane. Alla fine del racconto il nostro video completo. Luned&igrave; Nell'uso in citt&agrave; spicca la bella ergonomia e la comodit&agrave; sin dai primi metri in sella alla Vespa GTS 300 Sixties. Fattori che aiutano non poco ad individuare la migliore posizione di guida, grazie anche della sella posta a 790 mm ma ben distanziata dalla pedana. Dinamicamente questa vespa convince per la maneggevolezza e la poca fisicit&agrave; richiesta anche nei passaggi pi&ugrave; angusti cos&igrave; come nello zig-zag anti traffico tra le auto incolonnate, quasi la guidassimo col pensiero. Merito evidentemente dei cerchi dal diametro contenuto (12&rdquo;) ma anche di un bilanciamento complessivo molto soddisfacente. Nell&rsquo;arduo test dei famigerati sampietrini, convincono le sospensioni in grado di filtrare bene scalini e sconnessioni, grazie soprattutto alla progressivit&agrave; ed alla morbidezza nel primo tratto di escursione. Ricordiamoci per&ograve; di rimanere distanti dalle buche pi&ugrave; profonde per evitare eventuali fondocorsa del monobraccio anteriore. &nbsp; Marted&igrave; Oggi giornata dedicata al divertimento fuoriporta. Nel misto la nostra Vespa GTS 300 si dimostra decisamente a suo agio, in una parola divertente. Se l&rsquo;agilit&agrave; &egrave; una dote ormai acquisita, qui la bella notizia arriva dalla stabilit&agrave; a centro curva che aiuta ad incrementare feeling e piacere di guida. Sempre neutra, scende in piega veloce e non risulta mai nervosa, nemmeno quando chiediamo il massimo dalla meccanica. Solo pi&ugrave; esigenti, con guida in stile MotoGP, potrebbero lamentare un leggero sottosterzo e una stampella laterale che tocca l&rsquo;asfalto con un po&rsquo; di anticipo rispetto alle potenzialit&agrave; della ciclistica. Frenata modulabile e potente, dalla risposta appena spugnosa nelle decelerazioni pi&ugrave; intense. &nbsp; Mercoled&igrave; Di nuovo a Roma, tra frenate e ripartenze, stop e semafori. Questa GTS se la cava egregiamente, vantando un&rsquo;ottima intesa tra motore e trasmissione. Il 278 cc HPE non sale mai di giri inutilmente, vibra pochissimo, anzi per niente, e con i suoi 24 cv ha sempre la riserva di potenza adatta a disimpegnarsi velocemente in qualsiasi circostanza. La trasmissione CVT dal canto suo &egrave; morbidissima e silenziosa, in una parola un velluto, permettendo di ruotare la manetta anche senza troppi indugi, sempre garante di una spinta progressiva e piena. Frenata a prova di panic-stop anche per i meno esperti. I palati pi&ugrave; esigenti potrebbero preferire una risposta pi&ugrave; incisiva del disco anteriore. &nbsp; Gioved&igrave; Gioved&igrave; all&rsquo;insegna della velocit&agrave;, lanciamo la nostra Vespa GTS sul Grande Raccordo Aanulare! Davvero soddisfacente la stabilit&agrave;, la direzionalit&agrave; dell&rsquo;avantreno rimane una certezza anche ai fatidici 130 Km/h, mentre il monocilindrico dimostra una volta di pi&ugrave; il suo equilibrio con vibrazioni virtualmente azzerate ed una spinta che permette di disimpegnarsi anche all&rsquo;approssimarsi della velocit&agrave; limite. Se le gambe possono usufruire dell&rsquo;ottima protezione dello scudo anteriore, non altrettanto si pu&ograve; dire di busto, braccia e casco, inesorabilmente investiti dall&rsquo;aria. Situazione un po&rsquo; affaticante che immaginiamo possa trovare facile soluzione con l&rsquo;utilizzo del parabrezza previsto in opzione. &nbsp; Venerd&igrave; Divertente fuoriporta, convincente in autostrada ma soprattutto protagonista in citt&agrave;. Sappiamo bene quanto la praticit&agrave; di un scooter transiti, oltre che dalla comodit&agrave; e facilit&agrave; di guida, anche dalla capacit&agrave; di stivaggio. E da questo punto di vista la Vespa GTS non si fa trovare certo impreparata. Il vano sottosella, davvero ampio e dai volumi piuttosto regolari, &egrave; in grado di accogliere una coppia di caschi demi-jet. Mentre il cassetto nel retro scudo, ideale per documenti e piccoli oggetti, &egrave; dotato di una comoda presa USB. Per chi non si accontenta, disponibili tra gli accessori i portapacchi anteriore e posteriore ed il bauletto GTS con schienalino. &nbsp; Sabato Arriva il weekend ed &egrave; tempo di giudizi per la Vespa GTS 300. Tra le qualit&agrave; che abbiamo gradito maggiormente sicuramente la guida, facile in ogni condizione, tanta agilit&agrave; ma anche stabilit&agrave; sul veloce. Meritano un plauso anche la posizione di guida (adatta a piloti di taglie diverse) ed il binomio motore-trasmissione, assolutamente affiatato e giustamente prestazionale. La comodit&agrave; viene enfatizzata da un reparto sospensioni molto efficiente, dove spicca per progressivit&agrave; la coppia di ammortizzatori, prestazione appena appannata da sporadici fondocorsa del monobraccio anteriore in difficolt&agrave; solo sulle buche pi&ugrave; secche e profonde. Freni dall&rsquo;attacco morbido e decisamente modulabili, peccato solo che per il massimo della potenza venga richiesta una buona trazione alla leva (soprattutto l&rsquo;anteriore). Situazione ideale per i neofoti, meno rosea per il popolo pi&ugrave; esigente di estrazione motociclistica. Un po&rsquo; scarne le informazioni offerte dal piccolo display LCD integrato nel cruscotto. Protezione aerodinamica in autostrada (quasi) non pervenuta, ma la Vespa, da vedere, &egrave; pi&ugrave; bella senza parabrezza...       

In sella alla sportiva quanto aggressiva versione "racing" dello scooter di Pontedera per cercare di capirne meglio le varie sfumature che possono saltare fuori nell'uso quotidiano e prolungato

Una settimana con: Vespa GTS 300 Racing Sixties

UN NUOVO APPUNTAMENTO DOVE VOGLIAMO METTERE IN EVIDENZA PREGI E QUEI DIFETTI DI UNA MOTO CHE POSSONO VENIR FUORI SOLO CON L'UTILIZZO DAY BY DAY. SFUMATURE CHE SPESSO NELLE PROVE PER FORZA DI COSE NON SALTANO FUORI NELLE PRIME IMPRESSIONI #UNASETTIMANACON STAVOLTA VEDE PROTAGONISTA LA aggressiva Vespa GTS 300 Racing Sixties , CHE ABBIAMO GUIDATO IN CITTÀ E SU STRADE EXTRAURBANE

Una settimana con: Vespa GTS 300 Racing Sixties VIDEO

        Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la pepata roadster Aprilia Tuono 660, che abbiamo guidato in citt&agrave; ed su strade extraurbane. Alla fine del racconto il nostro video completo.Qui se siete curiosi di scoprire il primo appuntamento dedicato alla BMW S1000R&nbsp; Day 1: IN CITT&agrave; Oggi partiamo dalla citt&agrave;, scenario che appare assolutamente naturale alla Tuono, in virt&ugrave; di un&rsquo;agilit&agrave; gi&agrave; ben evidente alle basse velocit&agrave;, ed uno sterzo facile da manovrare. Il peso in ordine di marcia contenuto in 183 kg esalta la maneggevolezza di questa ciclistica, risultando anche un valido alleato nelle manovre da fermo. &nbsp; Day 2: Percorsi di montagna Marted&igrave; all&rsquo;insegna delle curve e dei saliscendi della campagna a nord di Roma. La Tuono 660 mostra una ciclistica non solo agile ma anche facile, neutra, mai fisica, dal grande appoggio e dal feeling immediato. Insomma l&rsquo;ideale per tutti gli smanettoni stanchi di domare le super potenze delle maxi, alla ricerca di un pacchetto appagante per andare veloce e divertirsi con un impegno fisico decisamente trascurabile, ma anche un mix adatto ai tanti neofiti interessati a proseguire la loro crescita a bordo di una moto dal potenziale molto alto. &nbsp; Day 3: Extraurbano Ancora nel misto, questa volta per parlarvi del nuovo bicilindrico di 660 cc, che tira fuori il meglio di s&eacute; dai 5-6.000 giri, con una risposta decisa ma mai brusca (nemmeno nel ride mode Dynamic, il pi&ugrave; sportivo), ideale per viaggiare veloci senza inutili affanni. Un carattere enfatizzato evidentemente dalla fasatura a 270&deg; che lo rende un V2 virtuale. &nbsp; Day 4: giungla urbana Tornati a Roma, ne approfittiamo per capire quanto un motore tanto divertente nella guida sportiva possa dimostrarsi a suo agio anche nel traffico. Tanto! Almeno a giudicare dalla volont&agrave; di riprendere senza indugi da quota 2.000 (ma anche meno&hellip;) anche nei rapporti lunghi. Non strapper&agrave; le mani dal manubrio, ma aiuter&agrave; non poco a vivere senza stress la guida pi&ugrave; lenta. Buone notizie dal punto di vista termico, il calore rimane confinato alle caviglie e non risulta mai fastidioso. Se vogliamo usare il quick shifter tra una ripartenza e l&rsquo;altra dovremo mettere in conto un contrasto alla leva del cambio superiore alla media. Meglio in queste circostanze tornare ad utilizzare la frizione, modulabile ed assistita. &nbsp; Day 5: Venerd&igrave; in fuga Sul GRA ancora poco trafficato, per verificare il comportamento in autostrada della nostra Aprilia Tuono 660. Buono il confort grazie a vibrazioni sostanzialmente assenti, sempre stabile, pu&ograve; vantare anche una buona protezione aerodinamica. Il cupolino evidentemente non &egrave; solo elemento stilistico, riuscendo a deviare efficacemente l&rsquo;aria fino alle spalle, lasciando scoperte braccia e casco, fortunatamente senza evidenziare fastidiose turbolenze. &nbsp; Day 6: Strumentazione Sempre ben leggibile, contrasto e luminosit&agrave; ai vertici per lo schermo TFT, anche sotto i raggi del sole. Ormai siamo un po&rsquo; viziati e si potrebbe desiderare un pannello pi&ugrave; ampio, ma nell&rsquo;uso quotidiano ci si accorge poi di visualizzare sempre in modo diretto l&rsquo;informazione che cerchiamo. Piuttosto intuitiva la gestione dei comandi, dal pulsante sul blocchetto destro si gestiscono i ride mode, mentre attraverso i tasti direzionali sul blocchetto sinitro si possono variare i livelli di intervento dei parametri previsti nel ride mode Individual, permettendo di cucirsi addosso l&rsquo;elettronica di questa Tuono 660. Peccato solo che ABS cornering e Quick shifter non siano offerti di serie.        

Abbiamo trascorso un po' di tempo in compagnia della media naked di Noale per cercare di capirne meglio le varie sfumature che possono saltare fuori nell'uso day by day

Una settimana con: Aprilia Tuono 660

Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la pepata roadster Aprilia Tuono 660, che abbiamo guidato in città ed su strade extraurbane

Una settimana con: Aprilia Tuono 660 VIDEO

Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto che possono venir fuori solo con l&#39;utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni #Unasettimanacon inizia la roadster BMW S1000R, che abbiamo guidato in citt&agrave; ed su strade extraurbane. Ogni pagina un video di un minuto per cercare di capirne di pi&ugrave; sulla maxi naked bavarese.  Day 1: in citt&agrave;  Prima tappa tra le strade ed il traffico di Roma dove la BMW S1000 R si mostra sufficentemente maneggevole e disinvolta nel digerire le auto in fila, o i rattoppi del manto strdale. Elevata la frequenza di azionamento della ventola, ma fortunatamente il calore resta confinato nella parte inferiore della moto non investendo il busto del pilota. Si percepiesce nella zona delle gambe ma non infastidisce troppo nel commuting urbano.  &nbsp;  Day 2 - Tra le curve:  Sul misto la BMW S 1000 R si dimostra subito a suo agio, tanta agilit&agrave;, punta diretta verso la corda, sempre neutra, capace di non scomporsi nemmeno in piega su rattoppi e crepe dell&rsquo;asfalto. Tante positivit&agrave; esaltate ulteriormente dal feeling e dall&rsquo;ottima ergonomia. Ciliegine sulla torta, le sospensioni semiattive ESA (in opzione), minimizzano il beccheggio offrendo comunque una elevata capacit&agrave; filtrante, ed i Metzeler Racetec K3, ottimi per grip e feedback.  &nbsp;  Day 3 - Guida sul misto:  Ancora una giornata la BMW S 1000 R. Il motore, adesso omologato Euro 5, garantisce sempre una risposta taurina, anche se meno veemente del suo predecessore, almeno fino ai 4-5.000 giri/min. Dai 6.000 inizia a fare sul serio, palesando una schiena robustissima (114 Nm) capace di proiettare nell&rsquo;iperspazio in un attimo. Il cambio risulta un po&rsquo; duro sottocoppia se usato con il quick shifter. Qualche vibrazione del 4 cilindri agli alti regimi stempera appena il piacere di guida quando la guidiamo col coltello tra i denti. Ma serve davvero farla urlare per andare forte su strada?  &nbsp;  Day 4 - Sospensioni, in citt&agrave;:  Gioved&igrave; romano con la BMW S 1000 R per scoprire, in citt&agrave;, un reparto sospensioni capace di buon confort anche sui famigerati sampietrini. Sia chiaro, nella modalit&agrave; Road, la meno estrema delle sue disponibili, il set-up di base rimane comunque sportivo, ma evidentemente il leveraggio al posteriore e la nuova taratura della forcella donano quel pizzico di progressivit&agrave; che non guasta, anzi&hellip; Peccato solo che nel classico zig-zag anti traffico l&rsquo;azione dell&rsquo;ammortizzatore di sterzo si faccia sentire, costringendo ad una lavoro muscolare sul manubrio. E s&igrave; che il raggio di sterzata quasi scooteristico ed il peso (col pieno) contenuto in 199 Kg ne esalterebbero l&rsquo;agilit&agrave; anche alle andature pedonali.  &nbsp;  Day 5 - Autostrada:  Venerd&igrave;, pronti alla fuga dalla citt&agrave;! E allora via in autostrada, dove la BMW S 1000 R si dimostra assolutamente a suo agio: vibrazioni assenti, stabilit&agrave; elevatissima ed un&rsquo;agilit&agrave; che non ti aspetteresti a queste velocit&agrave; (non osiamo immaginare come potrebbe ulteriormente incrementare la maneggevolezza dotandola dei cerchi forgiati o in carbonio, opzionali). Protezione aerodinamica ovviamente assente, con inevitabile esposizione all&rsquo;aria della parte superiore del corpo. Se non altro risultano assenti fastidiosi vortici e fruscii&hellip;  &nbsp;  Day 6 - Tecnologia:  Display TFT Connectivity per la nostra BMW S 1000 R, ovvero l&rsquo;ormai conosciuto ed apprezzato cruscotto-schermo da ben 6,5&rdquo; in grado di connettersi al proprio smartphone. Leggibile, luminoso e ben contrastato anche quando i raggi del sole fanno di tutto per appannarlo, piace molto in configurazione sportiva (facilmente selezionabile dal tasto Men&ugrave;) che evidenzia, tra l&rsquo;altro, angolo di piega, intensit&agrave; frenata e TC. Intuitiva la gestione dei ride mode attraverso il tasto Mode sul blocchetto dx. Ci vuole pi&ugrave; tempo invece per familiarizzare con le altre funzioni, ma a fine settimana l&rsquo;affiatamento inizia quantomeno ad essere discreto.    Una MotoGP &quot;made in Italy&quot;: la 3 cilindri BMW by Oral Engineering 

Abbiamo trascorso un po&#39; di tempo in compagnia della roadster bavarese per cercare di capirne meglio le varie sfumature che possono saltare fuori nell&#39;uso day by day

Una settimana con: BMW S 1000 R

Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto che possono venir fuori solo con l&#39;utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni #Unasettimanacon inizia la roadster BMW S1000R, che abbiamo guidato in citt&agrave; ed su strade extraurbane. Ogni pagina un video di un minuto per cercare di capirne di pi&ugrave; sulla maxi naked bavarese

Una settimana con... la BMW S 1000 R VIDEO

Milano &egrave; pronta a ospitare i seicentomila visitatori attesi per la 75&deg; edizione di EICMA, con la nuova edizione della Settimana della Moto: a Milano, dal 7 al 12 novembre, chi ha la &ldquo;moto dentro, rester&agrave; fuori&hellip;. giorno e notte&rdquo;.  La Settimana della Moto si presenta con un palinsesto ricco di eventi che porteranno l&rsquo;esperienza di EICMA in tutta la citt&agrave;.  Cinque sono le aree che hanno risposto con entusiasmo alla chiamata dell&rsquo;Esposizione Internazionale: il motoquartiere Isola, l&rsquo;east side di Lambrate, il clubbing district di Garibaldi-Sempione, la creative nightlife di Porta Venezia e il &ldquo;rebelot&rdquo; dei Navigli e della Darsena. E al centro della mappa, anche quest&rsquo;anno La Rinascente, che presenta il &ldquo;Love to Ride&rdquo;.  Cinque giorni, ventiquattrore su ventiquattro, per un palinsesto di oltre 180 eventi e appuntamenti in tutta Milano.  IL LIFESTYLE - Durante la Settimana della Moto ci sar&agrave; spazio per la cultura, che viaggia dalle leggende sulla Lambretta (la &ldquo;signorina di Lambrate&rdquo;) al cabaret, dall&rsquo;emozionante viaggio attraverso i manifesti pubblicitari d&rsquo;epoca, all&rsquo;arte contemporanea. Anche la moda e il lifestyle hanno la propria parte, con la presentazione di collezioni di abbigliamento, gioielli e accessori esclusivi per i bikers di ogni forma fino ad arrivare al mondo dei tattoo. Anche gli amanti del gourmet non avranno che l&rsquo;imbarazzo della scelta, con le proposte &ldquo;bikergastronomiche&rdquo; di brasserie e ristoranti, spaziando tra tradizione e innovazione.  LA MUSICA - La colonna sonora della Settimana della Moto &egrave; composta da tanta musica, di tutti i generi: da quella &ldquo;cattiva&rdquo; dei ribelli senza redenzione a quella stilosa dei Mod, da quella festaiola degli anni &rsquo;50 alle incursioni nel punk, nel country e nell&rsquo;indie. A cui si aggiungono gli oltre 150 eventi musicali organizzati da JazzMi, quest&rsquo;anno partner culturale di Settimana della Moto. Milano dal 7 al 12 novembre diventa quindi un enorme palcoscenico, con: DJ set, live e performance che incontrano i gusti dell&rsquo;ampio pubblico di EICMA.  La Settimana della Moto &egrave; quindi l&rsquo;occasione, per i visitatori di EICMA e i city-user della metropoli, per vivere Milano in festa, in luoghi leggendari ma anche scoprendo nuovi scorci e inedite realt&agrave; cittadine.  Qui la mappa del viaggio nel capoluogo meneghino, che &egrave; il palinsesto della Settimana della Moto.  Ogni giorno della manifestazione entro le ore 15 verr&agrave; pubblicato il programma degli eventi in giro per la citt&agrave; sul sito internet di EICMA e sul profilo Facebook dell&rsquo;Esposizione Internazionale. 

Cinque aree di Milano saranno a disposizione dei seicentomila visitatori attesi alla Fiera di Rho: dal motoquartiere Isola al &quot;rebelot&quot; dei Navigli e della Darsena, oltre 180 eventi notte e giorno

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