Sar&agrave; stata la poca distanza tra Mandello del Lario e Varese a fare appassionare cos&igrave; tanto Massimo Carracino a Moto Guzzi? Massimo &egrave; fisioterapista e osteopata, vive a Varese, appunto, ma ha sempre coltivato un grande sogno: costruire la moto perfetta, perfetta per lui ovviamente. La base &egrave; una Moto Guzzi Bellagio, che ora (dopo quattro anni di lavori) &egrave; diventata una caf&eacute; racer e ha preso il nome di Moto Guzzi Veloce.  Gli interventi    Un progetto assolutamente personale, ma non per questo meno curato e dettagliato. La Bellagio aveva dalla sua il classico telaio Tonti, che non &egrave; stato assolutamente modificato, anzi. &Egrave; stato il punto di partenza per costruire il resto del design. Per farlo, Massimo Carracino ha buttato gi&ugrave; un disegno, ma si &egrave; rivolto a dei professionisti del settore, i fratelli Gianfranco e Vittoriano Guareschi di Parma, specialisti proprio nella trasformazione di Moto Guzzi. Il V-Twin raffreddato ad aria da 936 cc originale &egrave; stato potenziato dai due fratelli, ora ha un cilindrata di 1.105 cc (ed &egrave; passato da 75 a 101,2 CV!), che sono poi intervenuti aggiungendo nuovi pistoni, alberi a camme da competizione, testate lucidate, aspirazione, valvole e un nuovo sistema di lubrificazione. Di nuovo c&rsquo;&egrave; anche il sistema di scarico, realizzato su misura in titanio, e una frizione rinforzata. Si aggiungono alla lista la forcella regolabile &Ouml;hlins, l&rsquo;impianto frenante Brembo e le ruote a raggi da 18&rdquo; all&rsquo;anteriore e 17&rdquo; al posteriore che montano pneumatici Pirelli.  Tra i partecipanti al progetto anche Fabio Montanari, un artista nella lavorazione dei metalli che ha collaborato con Cagiva e Ducati. Seguendo i disegni di Massimo, ha realizzato a mano il nuovo corpo della Moto Guzzi Veloce, in alluminio aeronautico da 2 mm di spessore. E poi via via sono arrivate le altre componenti, dal serbatoio al copriruota anteriore. Tutto coerente e perfetto da unire al telaio originale. Infine &egrave; stata aggiunta la sella, realizzata dall&rsquo;esperto Luca Ronzoni: una monoposto dal look sportivo, ma non troppo.  Infine, un tocco di modernit&agrave;. Troviamo il display a colori TFT e l&rsquo;elegante faro rotondo a Led. Alla livrea ci ha pensato Remo Lana di Varese: nera e oro.  MOTO GUZZI V100 MANDELLO: LA FORZA DI UN&#39;IDEA 

Base Bellagio, arriva dalla mente dell&rsquo;appassionato (e fisioterapista) Massimo Carracino che si &egrave; rivolto a dei professionisti per creare la moto perfetta

Moto Guzzi Veloce, la caf&eacute; racer che nasce da un sogno

Da un’idea di Massimo Carracino, fisioterapista ma grandissimo appassionato di moto, è nata Moto Guzzi Veloce, una café racer unica su base Bellagio. Per realizzare la moto dei suoi sogni, Massimo si è rivolto a dei professionisti del settore, ed ecco il risultato  

Moto Guzzi Veloce, una speciale café racer

Il pallino della velocit&agrave; inizia nel 1894, ovviamente con la prima motocicletta mai prodotta in serie, la tedesca Hildebrand &amp; Wolfmueller. Nessuna pretesa dai suoi 2,5 CV e 45 km/h, ma &egrave; stata lei a fissare la base di partenza. Da quel giorno in poi le moto sarebbero diventate pi&ugrave; potenti e veloci anno dopo anno con una progressione velocissima.  La genesi: dal 1894 al 1968  Gi&agrave; nel 1913 la velocit&agrave; massima viene raddoppiata dalla Williamson Flat Twin, e nel 1925 un ulteriore raddoppio con i 160 km/h della Brough Superior SS100, modello leggendario che per 22 anni mantenne lo scettro di moto pi&ugrave; veloce del mondo nelle sue varie versioni. Il muro dei 200 km/h lo abbatte per prima (e di molto) la Vincent Black Lightning nel 1949, un vero missile per quell&#39;epoca e un record che rimase intatto per ben 35 anni.  BSA Rocket 3/Triumph Trident 1968&ndash;1975 Inline three 740 cc 58 CV (43 kW) - 201 km/h  Harley-Davidson XLCH Sportster 1958&ndash;1971 V-twin 883 cc 55 CV (41 kW) - 196 km/h  BSA Gold Star Clubman 1956&ndash;1963 Single 499 cc&nbsp; 42 CV (31 kW) - 180 km/h&nbsp;  Vincent Black Lightning 1949&ndash;1952 V-twin 998 cc 70 CV (52 kW) - 240 km/h  Vincent Series A Rapide 1936&ndash;1940 V-twin 998 cc 45 CV (34 kW) - 180 km/h  Crocker V-twin 1936-1941 V-twin 998 cc 50 CV (37 kW)- 180 km/h  Brough Superior SS100 Alpine Grand Sports 1934&ndash;1940 V-twin 996 cc 75 CV (56 kW) - 180 km/h  Brough Superior SS100 Pendine 1927&ndash;1940 V-twin 981 cc 45 CV (34 kW) - 180 km/h  Brough Superior SS100 1925&ndash;1940 V-twin 988 cc 45 CV (34 kW) - 160 km/h  Excelsior V-twin 1918&ndash;1931 V-twin 992 cc 20 CV (15 kW) - 130 km/h  Cyclone V-twin 1916&ndash;1917 V-twin 996 cc 25 CV (19 kW) - 137 km/h  Pope Model L 1914&ndash;1920 V-twin 999 cc 12 CV (8.9 kW) - 110 km/h  Williamson Flat Twin 1913&ndash;1920 Flat twin 964 cc - 89 km/h  Scott two speed 1912&ndash; Parallel twin 532 cc&nbsp; 3 CV (2.2 kW) - 80 km/h  FN Four 1911&ndash;1931 Inline four 491 cc 4 CV (3.0 kW) - 64 km/h  Werner New Werner 1901&ndash;1908 Single 230&ndash;333 cc 2&ndash;3.25 CV (1.49&ndash;2.42 kW) - 48 km/h  Werner Motocyclette 1898&ndash;1900 Single 216 cc - 25-35 km/h  Hildebrand &amp; Wolfm&uuml;ller 1894&ndash;1897 Parallel twin 1,500 cc 2.5 CV (1.9 kW) - 40-45 km/h    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  Il club dei 200 all&#39;ora: dal 1972 al 1989  Il muro dei 200 era stato ufficialmente scavalcato, e tutte le case produttrici puntavano ad avere nel listino un modello in grado di garantire velocit&agrave; di punta oltre questo limite. Pietre miliari di questi anni furono la Ducati 900SS, prima vera supersportiva ad alte prestazioni europea (non solo velocit&agrave; di punta) e l&#39;esercito delle giapponesi che negli anni &#39;80 hanno dominato il mercato e il cuore degli appassionati. Con loro arrivarono le carene abbondanti e le linee aerodinamiche come CBR1000F e ZX-10, moto che sembravano disegnate dal vento. nel 1989 un moto d&#39;orgoglio italiano: la moto pi&ugrave; veloce del mondo era la Bimota YB6 con motore Yamaha 1000, che guardava tutti dall&#39;alto dei suoi 270 all&#39;ora.  Bimota YB6 EXUP 1989&ndash;1990 Inline four 1,002 cc 147 CV (110 kW) - 270 km/h  Yamaha FZR1000 &quot;EXUP&quot; 1989-1995 Inline four 1,003 cc 145 CV (108 kW) - 269 km/h  Kawasaki Tomcat ZX-10 1988&ndash;1990 Inline four 997 cc 135 CV (101 kW) - 266 km/h  Yamaha FZR1000 &quot;Genesis&quot; 1987-1988 Inline four 989 cc 135 CV (101 kW) - 257 km/h  Honda CBR1000F 1987-1999 Inline four 998 cc 132 CV (98 kW) -&nbsp; 248-264 km/h  Suzuki GSX-R 1100 (G-H-J) 1986-1988 Inline four 1,052 cc 125 CV (93 kW) - 257 km/h  Kawasaki GPZ900R Ninja 1984&ndash;1996 Inline four 908 cc 113&ndash;115 CV (84&ndash;86 kW) - 254 km/h  Honda VF1000R 1984&ndash;1988 V-four 998 cc 122 CV (91 kW) - 240 km/h  Laverda Jota 1976&ndash;1981 Inline three 981 cc 90 CV (67 kW) - 235 km/h  Ducati 900SS 1975&ndash;1982 V-twin 864 cc (52.7 cu in) 79 CV (59 kW) - 217 km/h  Kawasaki Z1 1972&ndash;1975 Inline four 903 cc (55.1 cu in) 82 CV (61 kW) - 212 km/h    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  Dal 1990 ad oggi: oltre il muro dei 300  Negli anni pi&ugrave; recenti abbiamo vissuto la sfida ai 300 all&#39;ora con molto pathos, ma con qualche problema soprattutto per quanto riguarda i rischi legati velocit&agrave; troppo elevate. Dopo una serie di incidenti mortali in Giappone, i costruttori del Sol Levante hanno siglato a fine anni &#39;90 un &quot;gentleman agreement&quot; che imponeva la velocit&agrave; massima autolimitata a 299 km/h. Questo proprio nel periodo in cui uscivano sul mercato le moto pi&ugrave; potenti e veloci di sempre. Storicamente &egrave; la Hayabusa ad aver conquistato per prima questo risultato nel 1998, era facile che i proprietari sbloccassero il limitatore per portare la propria moto abbondantemente oltre i 300.  In anni pi&ugrave; recenti la caccia alle velocit&agrave; di punta si &egrave; un po&#39; assopita in favore della sfida alle potenze sempre pi&ugrave; esagerate per l&#39;uso estremo in pista. Con tutte le moto supersportive di ultima generazione gi&agrave; ben oltre i 300 di punta massima, il record della moto elettrica Lightning LS-218 di oltre 350 all&#39;ora &egrave; ancora imbattuto dal 2014, ma non ci si preoccupa troppo di chi sar&agrave; la prossima a battere questo record. Menzione d&#39;onore alla moto fuori classifica perch&egrave; non omologabile, la Kawasaki H2R sovralimentata da oltre 300 CV che ha promesso di raggiungere i 400 all&#39;ora (non ancora ufficialmente verificati)    Lightning LS-218 2014- Motore Elettrico - (150 kW) - 350,84 km/h  Ducati Panigale R 2013- V-twin 1,198 cc 202 CV (151 kW) - 325 km/h  BMW S1000RR 2009- Inline four 999 cc&nbsp; 199 CV (148 kW) - 303 km/h  MV Agusta F4 R 312 2007-08 Inline four 998 cc&nbsp; 183 CV (136 kW) - 298,37 km/h  Kawasaki ZX-14 2006&ndash; Inline four 1,352 cc&nbsp; 163 CV (121.8 kW) - 299 km/h (limitata)  Kawasaki ZX-12R 2000&ndash;05 Inline four 1,199 cc 178 CV (133 kW) - 299 km/h (limitata)  Suzuki Hayabusa (first generation) 2000&ndash;2007 Inline four 1,299 cc 173 CV (129 kW) -&nbsp;299 km/h (limitata)  Suzuki Hayabusa (first generation) 1999&ndash; Inline four 1,299 cc173 bCV (129 kW) - 299 km/h (limitata, 312 km/h senza)  Honda CBR1100XX Super Blackbird 1996&ndash;2007 Inline four 1,137 cc 162 CV (121 kW) - 290 km/h  Bimota YB8 Furano 1992-1993 Inline four 1,002 cc 164 CV (122 kW) - 277-283 km/h  Kawasaki Ninja ZX-11 1990&ndash;2001 Inline four 1,052 cc 145 CV (108 kW) - 283 km/h    Suzuki Hayabusa 2021: figlia del vento 

La ricerca della massima velocit&agrave; &egrave; stata per anni un chiodo fisso dei produttori e ancora &egrave; un riferimento importante nell&#39;evoluzione delle due ruote. Riportiamo in ordine di tempo le moto pi&ugrave; veloci mai prodotte a partire dal 1894

Le moto di serie pi&ugrave; veloci di sempre: classifica da 40 a 350 Km/h

Una selezione delle moto di serie che dal 1894, anno della nascita ufficiale della motocicletta, hanno rappresentato una pietra miliare nella ricerca della massima velocit&agrave;, dall&#39;esordio fino ai giorni nostri.

4 risultati per 'Moto più veloci'

Moto Guzzi Veloce, la café racer che nasce da un sogno

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Storia delle moto più veloci del mondo FOTO