        La Kawasaki integra la gamma W800 con una nuovissima colorazione. Il prossimo anno, infatti, la Classic di Akashi sar&agrave; disponibile anche nella tinta Metallic Ocean Blu. Il 2021 rappresenter&agrave; per Kawasaki il 55&deg; anniversario da quando la storica W1 650 approd&ograve; nel mercato nordamericano, convincendo tutti e conquistandosi da l&igrave; a poco lo stato di vera e propria motocicletta &ldquo;cult&rdquo;. E cos&igrave;, con questa nuova colorazione, la Casa nipponica &egrave; pronta a festeggiare una delle sue creazioni pi&ugrave; apprezzate. Nuovo colore, ma pochi cambiamenti Oltre alla nuova colorazione oceano, la mitica W800 non subisce grandi stravolgimenti sul fronte tecnico, ricalcando ancora una volta la maggior parte delle caratteristiche presenti nel modello precedente. Per questa moto dal gusto retr&ograve;, infatti, sarebbe stato un peccato cambiiare troppo quelle sensazioni di guida che l&rsquo;hanno resa nel tempo la pi&ugrave; simile per aspetto e sensazioni all&rsquo;originale W1 650 del 1966. Il piacere di guidare la W800 &ndash; anche per chi possiede la patente A2 &ndash; resta, dunque, invariato. Cambiamenti importanti rispetto al modello precedente non si osservano n&eacute; sull&rsquo;impianto frenante, che resta quello a disco singolo da 320 mm per l&rsquo;anteriore e disco singolo da 270 mm per quello posteriore, e n&eacute; per quel che riguarda la forcella telescopica da 41 cm, che continua ad avere il suo stile tradizionale grazie ai soffietti in gomma a protezione degli steli.  Motore efficiente e senza incertezze Invariato anche il motore. Il 4 tempi bicilindrico verticale raffreddato ad aria a cui siamo stati abituati nel modello 2020 rester&agrave;, infatti, al suo posto. Invariato anche il telaio, che rimane per il modello del 55&deg; anniversario quello a doppia culla in acciaio ad alta resistenza gi&agrave; visto in precedenza e il doppio scarico parallelo ripreso dalla Kawasaki W originale. Kawasaki: pronta la nuova Ninja ZX-10RR 2021       

L&rsquo;iconica due ruote giapponese festegger&agrave; il suo 55&deg; anniversario con una nuova verniciatura ispirata all&rsquo;oceano. Invariate le caratteristiche tecniche

Kawasaki W800, nuova colorazione nel 2021

Doppia versione per la “classica” della Casa giapponese: manubrio basso e cupolino per la Cafe, nuda e pura la gemella Street

Kawasaki W800, FOTO

Proiettata verso un futuro ad alte prestazioni, tra modelli da pista e sovralimentati, Kawasaki non dimentica il passato. E lo fa con garbo e attenzione rinnovando la serie W800, l&rsquo;antesignana per eccellenza delle &ldquo;verdone&rdquo;, quella che fu il primo modello della Casa di Akashi. Siamo alla fine degli anni Cinquanta, il colosso Kawasaki &egrave; impegnato sul fronte navale e ferroviario, quando decide l&rsquo;acquisizione della Meguro che aveva in produzione la K1 500, in realt&agrave; una copia della BSA A7.    QUELLA MOTO presentata nel 1965 con la sigla W1 divenne il primo modello Kawasaki. Il costruttore mise in produzione la moto con una cilindrata di 650 cm3, un biglietto da visita e, se vogliamo, un monito e un concetto: sarebbe dovuta essere la pi&ugrave; veloce e potente della concorrenza. Un leit motiv che &egrave; proseguito nel tempo e che continua ancora oggi, caratterizzando Kawasaki.  LA W1 ha attraversato il tempo e le epoche (uno dei primi mercati importanti &egrave; stato quello statunitense) tornando in auge nel 1999, anticipando il filone heritage che oggi quasi tutti i costruttori stanno cavalcando. Oggi, la W800 si sdoppia con i modelli Street e Cafe. Hanno in comune la base meccanica che cambia rispetto al precedente modello, ma non radicalmente. Gli ingegneri giapponesi hanno svolto un pregevole lavoro di cesello: il telaio a doppia culla ha spessori e rigidezze riviste, cos&igrave; come la forcella telescopica con steli di 41 mm &Oslash; rispetto ai vecchi 39; il freno anteriore monodisco di 320 mm &Oslash; &egrave; accoppiato ad un nuovo disco posteriore di 270 mm &Oslash; entrambi gestiti dall&rsquo;ABS.  LE DUE MOTO sono dotate di un brillante bicilindrico frontemarcia di 48 CV che spinge corposo fino ai 6.000 giri, con distribuzione monoalbero a coppie coniche. Il cambio &egrave; a cinque rapporti e la frizione &egrave; dotata di antisaltellamento in scalata. Rispetto alle versioni prodotte fino al 2016, la nuova versione delle W800 beneficia dell&rsquo;impianto di scarico con la normativa anti-inquinamento Euro-4, ha la ruota anteriore di 18 pollici (rispetto alla vecchia di 19&rdquo;), una strumentazione con due elementi circolari analogici per tachimetro e contagiri e un piccolo display multifunzione alla base del tachimetro, oltre a numerose spie che completano le informazioni di bordo. Per le due versioni ci sono anche un bel fanale con luce a led e un generoso serbatoio da 15 litri.  DUE MOTO, DUE ANIME diverse colorazioni, ma anche due differenti interpretazioni: la Street monta un manubrio pi&ugrave; alto e arretrato che richiama il primo modello della serie, una sella lunga e colore nero opaco con fianchetti grigio grafite (con cerchi in alluminio). La Cafe ha un manubrio pi&ugrave; basso, stretto e a corna di bue, un cupolino discretamente protettivo, una sella anch&rsquo;essa bico lore con un rialzo posteriore (tanto da farla sembrare monoposto) e una bellissima colorazione magnesio argento metallizzato con cerchi neri. I prezzi sono rispettivamente di 9.840 e 10.640 euro franco concessionario. Bello il borbottio in rilascio. Strepitoso il rombo quando si scala una marcia. Pi&ugrave; aggressiva la Cafe, pi&ugrave; amichevole la Street. Entrambe pretendono dolcezza e regalano sensazioni d?altri tempi.  MA ANDIAMO PER GRADI. Montiamo in sella prima alla W800 Cafe... e della moto ci piace tutto. La posizione in sella va bene per tutte le taglie, le gambe si raccordano perfettamente al serbatoio e vanno a lambire i paraginocchia montati di serie (la Street non li prevede). Sembra di esserci nati, qua sopra. Gi&agrave; da ferma la moto mostra pi&ugrave; carattere della sorella Street. Ma &egrave; solo un&rsquo;impressione. Scendendo da una per salire sull&rsquo;altra risulta evidente. Il carattere &egrave; il medesimo, l&rsquo;impatto estetico no. Ma questo non vuol dire delusione: tutt&rsquo;altro. Se la prima richiede una guida pi&ugrave; aggressiva (e quindi meno confortevole), sulla seconda si rimane pi&ugrave; eretti con il busto ben dritto.  E se la Cafe va condotta con pi&ugrave; decisione, la Street regala pi&ugrave; feeling e piacevolezza: le due gemelle Kawasaki vanno comunque guidate con dolcezza scoprendo cos&igrave; la pastosit&agrave; del motore, le sospensioni che filtrano bene le asperit&agrave; e una frenata che non delude mai. E pure una buona dose di agilit&agrave;. Le vibrazioni sono poche o quasi inesistenti: emergo no solo quando si scala cercando il sorpasso, chiedendo qualcosa in pi&ugrave; al bicilindrico, che c&rsquo;&egrave; e si fa sentire, cos&igrave; come si fa sentire il bel timbro del motore. Altrettanto bello &egrave; lo scoppiettio in rilascio. Ci si riscopre cos&igrave; a sorridere dietro la visiera e ad accorgersi che per essere felici non serve che il tachimetro corra oltre i cento chilometri orari. 

La classica della Casa giapponese si ripresenta con una doppia versione. Pi&ugrave; aggressiva la Cafe, pi&ugrave; amichevole la Street. Entrambe pretendono dolcezza e regalano sensazioni d?altri tempi

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Kawasaki W800, nuova colorazione nel 2021

Kawasaki W800, FOTO

Kawasaki W800 Street e Café: test ride, caratteristiche e prezzo