         "Il mondo &egrave; nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare" scriveva, pi&ugrave; o meno, cos&igrave; Paolo Coelho. Verrebbe da aggiungere che il mondo, quindi, &egrave; nelle mani dei motociclisti. Be', forse non del tutto ma sicuramente noi, appassionati di due ruote, avremmo la nostra bella fetta di globo su cui regnare. S&igrave;, perch&egrave; ci nutriamo di sogni: dalla prima moto, alla prima uscita in pista, alla prima piega, alla prima avventura in viaggio, alla moto che vorremmo guidare, anche per un solo giorno. Ne abbiamo di cose a cui aggrapparci per dare un senso alla nostra passione...&nbsp;Andrea Barbieri, 47 anni di Varese, &egrave; uno che un sogno lo aveva. E mica uno qualsiasi: guidare una GP 500 in pista. Esagerato secondo voi? Sar&agrave;... ma lui quel sogno lo ha realizzato e non con una GP 500 qualsiasi (che gi&agrave; basterebbe ai 9/10 dell'universo dei motociclisti), ma bens&igrave; in sella alla C591 di Eddie Lawson sul tracciato di Donington in occasione del Classic Motorcycles Festival. Mica poco...  Cagiva - Ferrari F4: un sogno tutto "Rosso"  La storia, di come tutto &egrave; successo, ce la racconta lui stesso:  Da qualche tempo era in contatto con Dean e Martyn - racconta Andrea apassionato, ma anche pilota di motocross nel 1994 e tra i primi in Italia ed in Europa a praticare il freestyle - fondatori del Classic Cagiva Racing (un&rsquo;organizzazione che si occupa del restauro e del mantenimento funzionale di moto da Gran Premio della Casa di Schiranna ma anche di altri gioielli su due ruote tra cui Bianchi, Benelli, Magni ed MV Agusta) e in occasione di un importante raduno ci siamo finalmente conosciuti di persona e&nbsp;la conoscenza si &egrave; ben presto trasformata in amicizia. Quando &egrave; cominciato tutto "In occasione del funerale del Sig. Magni, mentre si parlava di moto e della sua collezione, mi sono trovato a dirgli: "Se hai bisogno di una mano per spostare le moto dimmelo che vengo ad aiutarti!" e lui mi rispose: "Portati il casco e la tuta e io te le faccio provare in pista!". Pensando fosse una battuta, ma in verit&agrave; speravo non lo fosse, ho accettato all&rsquo;istante comunicando alla mia ragazza che le prossime ferie estive non si sarebbe andati al mare ma in pista a Donington!   Col passare dei giorni la realt&agrave; prendeva il sopravvento, bisognava organizzare davvero la trasferta in terra inglese, oltre le normali pratiche di un viaggio, quindi voli e alloggi, occorreva anche capire le modalit&agrave; dell&rsquo;evento a cui mi accingevo a partecipare. Il Classic Motorcycles Festival &egrave; uno dei pi&ugrave; importanti eventi a livello europeo e mondiale, cui partecipano centinaia di piloti che si affrontano, suddivisi per categorie, in sella a motociclette classiche, in decine di gare. Come contorno alle gare vere e proprie ci sono le cosiddette sfilate delle moto da corsa che hanno fatto la storia del motociclismo, moto di ogni cilindrata e specialit&agrave; dei campionati della velocit&agrave;. L&rsquo;avventura vera pu&ograve; iniziare Atterriamo a Donington il gioved&igrave; e gi&agrave; dal pomeriggio siamo in circuito. Si inizia ad allestire la postazione nel paddock per esporre i &ldquo;gioielli&rdquo; e a preparare le moto con cui si correr&agrave;: abbiamo ben quattro bellissime Cagiva GP500 ed una 125 oltre ad una rara Bianchi, una Benelli di Renzo Pasolini, una MV Agusta di Giacomo Agostini ed una Suzuki.  Il venerd&igrave; il circuito si anima da subito ed il paddock continuer&agrave; a riempirsi fino a pomeriggio inoltrato, hanno tutti voglia di correre e si vede.   Arriva il sabato, inizia ad arrivare anche il pubblico e dalle 9 i primi motori iniziano a rombare. Di l&igrave; a poco ci saranno le qualifiche e poi le batterie: si inizare a fare sul serio! Noi facciamo ancora un po&rsquo; i turisti, andando in giro ad ammirare moto e piloti, nessuna tensione: "&egrave; una parata, non &egrave; una gara!" mi ripetono continuamente. Nel pomeriggio mi presentano "Phil" &ldquo;E chi sarebbe questo Phil?&rdquo; penso tra me e me, Dean intuisce e aggiunge "Phil... Read", &ldquo;Aaaaah, QUEL Phil!!&rdquo;, figura colossale e gi&ugrave; risate da parte di tutti gli altri!!  Facciamo alcune foto e si continua a scherzare, si avvicina l'ora del briefing e la tensione inizia a crescere, di l&igrave; a poco salir&ograve; sulla moto: la Cagiva C590 di Ron Haslam, con cambio rovesciato sul lato destro, sar&agrave; mia per il sabato mentre i mie amici useranno rispettivamente la Cagiva GP 125 di Pier Paolo Bianchi e la Cagiva C591 di Eddie Lawson. Durante il briefing la sala &egrave; piena di piloti famosi, campioni del mondo, campioni europei, campioni britannici e... io!   Faccio qualche foto (quando mi ricapita un&rsquo;occasione simile?) e si inizia. Ci ricordano le regole da rispettare, le bandiere e poi ripetono: "E' una parata, non &egrave; una gara, divertitevi ma state attenti!! I primi a partire saranno gli ospiti dell'evento poi entreranno gli altri, avete 15 minuti". CI SIAMO Finalmente ci siamo, spingiamo le moto verso la corsia box e ci prepariamo a salire in sella, accendiamo a turno i motori e abbassiamo le visiere, si v&agrave; dentro! Mi sento strano, un sogno che si realizza, mille pensieri che iniziano a turbinare e che poi spariscono per lasciar spazio al godimento ed alla paura che mi accompagnano. I piloti che iniziano a spingere, lascio la corsia box e subito finisce il rettilineo, curva a destra, allargo e poi chiudo nuovamente a destra, la pista scende in picchiata verso sinistra mentre la velocit&agrave; aumenta. Staccata e poi a destra, si sale in accelerazione, sinistra e poi ancora a sinistra, curva in terza verso destra, apro su un breve rettilineo in fondo c'&egrave; come un gradino, appena sopra la pista gira verso destra in due tempi e poi si torna a dare gas, i giri del motore salgono e dopo met&agrave; rettilineo mi sento il casco che si alza su un leggero dosso, probabilmente la ruota anteriore galleggiava a mezz'aria, stacco ed entro nella chicane verso destra che immette sulla partenza, continuo ad aprire sempre pi&ugrave;, passano i giri ed iniziano i doppiaggi, s&igrave;, i doppiaggi, qualcuno il gas lo d&agrave; alla grande (ma quella frase "e' una parata, non &egrave; una gara divertitevi..." l'ho sentita solo io?).   Passano le ore, arrivano tutti e si delinea il programma per la Special Parade: io salir&ograve; in sella alla Cagiva C591 di Eddie Lawson mentre gli amici useranno la Cagiva C590 di Ron Haslam e la Cagiva C592 di Eddie Lawson. Ci sar&agrave; da divertirsi con tre GP 500 in pista! IN SELLA CON UN AMICO Stavolta l'emozione &egrave; pi&ugrave; intensa. Su quella moto non sono solo, ho con me un amico e ne porto il ricordo sul casco. Entriamo in pista poco distanti l'uno dall'altro con le nostre Cagiva, quasi sfilando per farle ammirare, e diamo gradualmente gas. Le sensazioni di guida sono simili ma allo stesso tempo diverse, stavolta ho il cambio rovesciato a sinistra e questo mi aiuta molto, anche la posizione in sella &egrave; diversa, con la sella ancora pi&ugrave; alta e un maggior carico sull'anteriore.  Inizio a spingere ma senza esagerare, cerco di stare con le altre Cagiva per fare ammirare queste moto tutte rosse che fumano ed hanno un suono cos&igrave; particolare, giochiamo a superarci e stiamo davanti a turno. E' impressionante come salgono di giri e ci si sente sparati in avanti, le quattro tempi staccano dopo ma quando si &egrave; in curva le si passa con una facilit&agrave; inaspettata con un filo di gas e il motore riprende anche da 4000 giri senza esitazioni. Che moto! FINE DEI GIOCHI Facciamo qualche altro giro e arriva la tanto odiata bandiera a scacchi a metter fine ai giochi, inizio a salutare il pubblico, i commissari, ma anche i piloti che mi hanno accolto tra loro, arriva l'ultimo rettilineo ed io e Dean, l'amico che mi ha permesso di realizzare questo sogno.   Lo affrontiamo stringendoci la mano per alcuni secondi che sembrano lunghissimi, un momento davvero toccante, alzo la mano verso il cielo e saluto il "Signor Claudio", s&igrave; , proprio quel Claudio Castiglioni di cui sono tanto amico e che per me &egrave; stato come un secondo padre, da lass&ugrave; ha gioito nel vedere le sue moto di nuovo in pista, ne sono sicuroRaggiungo l'uscita e da l&igrave; il paddock, &egrave; un momento intenso, la mia ragazza si avvicina, ma per qualche minuto non posso aprire la visiera, scende qualche lacrima.    Dedicato a Claudio Castiglioni, un Presidente, un Signore, un Amico.  Rewind, Cagiva Mito 125 '90: semplicemente... mitica!        

<p>Andrea Barbieri, 47enne appassionato di moto, con passato da crossista ed addetto ai lavori per Cagiva, Bimota e poi Ducati, ha realizzato il suo desiderio sul tracciato di Donington:" "Dedicato a Claudio Catiglioni"</p>

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