Era il 1996 quando Honda present&ograve; quella che al periodo fu - a ragione - definita la moto di serie pi&ugrave; veloce del mondo. La CBR 1100 XX Super Black Bird era una sport-tourer raffinatissima e, a dispetto di stazza e prestazioni del suo motore 4 cilindri da 141 CV (rilevati al banco), una moto estremamente facile da guidare e dalle insospettabili doti di maneggevolezza. Ad oggi, rapresenta un mezzo molto ricercato sul mercato dell&#39;usato, a dimostrazione delle grandi qualit&agrave; del progetto Honda: affidabile e longevo. Un progetto che a fine anni &#39;90 diede il via ad una corsa ai 300 Km/h che negli anni a venire vide scendere in campo anche Suzuki, con la GSX-R 1300 Hayabusa, e la Kawasaki con la ZX-12R.    NEL 1997 nel corso della nostra prova su strada e sull&#39;anello di Nard&ograve; scrivevamo:  Si rimane estremamente soddisfatti sotto il profilo del comfort perch&eacute; nonostante la avvolgente carenatura integrale, la CBR 1100 XX non &egrave; afflitta da accumuli di calore. Stando alle rilevazioni strumentali le vibrazioni si mantengono sempre entro valori contenutissimi, inoltre stando in carena si scopre la non eccelsa trasparenza del plexiglass fum&eacute; del cupolino, mentre meritano un bel voto, ai fini della sicurezza, gli ampi specchi retrovisori in grado di garantire un esteso campo visivo.&nbsp;  HONDA CBR 1100 XX: PENNELLATE SU ASFALTO  Assieme alle impressionanti prestazioni assolute che abbiamo riscontrato, la maxi Honda affascina per la grande facilit&agrave; di guida e la sincerit&agrave; nel comportamento in qualunque condizione. Le premesse trovano puntuale riscontro nella realt&agrave; con un bilanciamento ciclistico sconosciuto alle rivali.  Tanto di cappello, dunque, perch&eacute; dal punto di vista dinamico i tecnici Honda sono effettivamente riusciti a costruire una moto pressoch&eacute; perfetta, tremendamente efficace sotto svariati punti di vista, e sempre sincera nel comportamento, a dispetto dell&#39;imponente struttura certificata dai 1490 mm di interasse ed i quasi 243 Kg di peso in ordine di marcia.   Eppure in sella non ci si trova mai in difficolt&agrave; nemmeno quando ci si deve muovere in poco spazio, a velocit&agrave; ridotta, grazie alla neutralit&agrave; dell&#39;avantreno, all&#39;agilit&agrave; ed alle insospettabili doti di maneggevolezza. Esagerati? Niente affatto. Allo stesso modo possiamo parlarvi del comportamento riscontrato sul misto, dove la CBR 1100 XX riesce a muoversi con estrema disinvoltura: meravigliosa nello scendere in piega ed estremamente precisa nelle seguire gli inserimenti in curva, le variazioni di inclinazione &quot;pennellate&quot; in modo davvero armonico. Sicura e sincera nelle reazioni, consente di viaggiare proprio con una marcia in pi&ugrave; rispetto alle rivali.  Anche ai ritmi elevati, la maxi sport-tourer Honda fila liscia come se si stesse viaggiando su di un binario, stabile ed ottimamente caricata di sterzo, silenziosa nel fendere l&#39;aria grazie alla efficace aerodinamica.  HONDA CBR 1100 XX: SULL&#39;ANELLO DI NARD&ograve;  Ed ora l&#39;atteso capitolo delle prestazioni assolute. Abbiamo deciso, anche per questioni di sicurezza, di effettuare i rilevamenti strumentali in quello che pu&ograve; essere definito il tempio della velocit&agrave;: l&#39;anello di Nard&ograve;. E qui che siamo riusciti ad ottenere lo stratosferico valore di 303 km/h in velocit&agrave; massima. Come promesso dai tecnici giapponesi la CBR 1100 Super Black Bird, in particolari condizioni, &egrave; effettivamente in grado di superare il muro dei 300 km/h,prima fra le moto di serie. La Black Bird lascia letteralmente a bocca aperta in accelerazione considerando i 10 secondi che impiega a transitare sui 400 m ed i 19,1 secondi che occorrono per il traguardo dei 1000 metri.  Si avvia sempre prontamente il quattro cilindri Honda, eccelle nel raggiungere l&#39;ottimale regime termico, ed &egrave; costante nel rendimento anche sotto sforzo. A parte una leggera titubanza in corrispondenza dei 1500 giri attacca subito dopo con una grande progressione che porta l&#39;ago del contagiri a fermarsi solo all&#39;intervento del limitatore a 11.500 giri.    In quanto ai consumi i valori ottenuti possono considerarsi nella media visto che nel peggiore dei casi si arriva scendere di poco sotto 7,4 km/litro ma si possono superare i 18 km/litro. Nel normale impiego fuori citt&agrave; pu&ograve;&nbsp;avvicinare i 25 km litro. Ci aspettavamo qualcosa di pi&ugrave; dei valori riscontrati alla velocit&agrave; costante di 90 e 120 km/h dove, nonostante la buona penetrazione aerodinamica, si va solo di poco oltre i 20 e i 17 km/litro.  Rewind, Yamaha YZF-R1 &#39;97: la rivoluzione di Iwata  &nbsp; 

<p>Nel 1996 la Honda non scherz&ograve; affatto, quello che venne presentato come un missile da 300 Km/h e 164 CV non era un bluff frutto di dicerie ma una proposta concreta</p> 

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Rewind, Honda CBR 1100 XX: la signora del vento