Tunisia d’inverno: in Africa con l’Africa #4

Tunisia d’inverno: in Africa con l’Africa #4

Dopo l’avventura in Asia centrale, un nuovo viaggio del Cicca e la Sere alla scoperta di uno dei paesi più affascinanti del Nordafrica. La quarta e ultima tappa da Tozeur all’Italia

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

08.02.2019 18:39

ENTRIAMO POI NELLA CASA DEL GOVERNATORE, oggi centro dell’artigianato e mostra di tappeti. La visita è arricchita dalle complesse decorazioni di marmo, stucco e legno di tek, che adornano l’ingresso, la sala dei ricevimenti, quella delle udienze e l’harem. La luce filtra tramite queste decorazioni e dona alle migliaia di tappeti esposti, annodati a mano dalle donne locali, ancora più bellezza ed eleganza. Ceniamo al ristorante dell’hotel, gustandoci una bottiglia di Ugni Blanc, un bianco fruttato simile al nostro Traminer estratto da vitigni coltivati fin dai tempi dei cartaginesi. Squisito pesce fresco ci ricorda l’ormai prossimo avvicinamento alle coste del mediterraneo.

LA MATTINA SEGUENTE FACCIAMO UNA DEVIAZIONE VERSO TUNISI per poi puntare verso Bizerte, già dai tempi dei fenici, uno dei più importanti porti del mediterraneo. Distrutta dai romani, per il ruolo svolto nelle guerre puniche, rinacque sotto gli Arabi e divenne base dei corsari musulmani. Siamo ospiti di una tunisina che ha scelto di venire ad abitare qui, dopo una vita spesa a Cannes. La sua casa si trova proprio in mezzo alla medina e questo ci costringe a fare mille peripezie, con l’Africa Twins, che proprio non ne vuole sapere di passare in mezzo agli stretti vicoli. Ci gustiamo due Ojja, uova in camicia con salsa piccante, conditi con frutti di mare o salsicce. Ma i veri motivi che ci hanno spinto a trascorrere gli ultimi due giorni di viaggi in questa città si trovano a pochi km da noi: il parco naturale sul lago Ichkeul e Cap Angela, ovvero il punto più settentrionale dell’Africa.

LA RISERVA NATURALE DEL LAGO è un punto di sosta molto importante per gli uccelli migratori che scelgono l’Africa continentale per poter svernare. Il parco è abitato da piccole comunità, che praticano la pastorizia sulle distese di prati verdi intorno al bacino. Scorgiamo in lontananza un gruppo di fenicotteri rosa e durante la nostra breve passeggiata vediamo aironi cenerini, cicogne e miglialia di uccelli canterini nascosti tra le fronde degli alberi. Nelle paludi create dal ritiro delle acque, dovuto ad una stagionano poco piovosa, tanti bufali al pascolo: si dice siano i discendenti dei bufali cartaginesi.

POI PROSEGUIAMO PER CAP ANGELA attraversando verdi zone collinari che ricordano la nostra Toscana; scendiamo di nuovo fino al mare e giungiamo al punto geografico, meta finale del nostro viaggio. Attraversiamo il piccolo e sonnacchioso villaggio e con una breve sterrata arriviamo al monumento che segnala il punto esatto: il “nostro” Capo Nord. Dopo aver goduto del vento e del mare in tempesta torniamo verso Bizerte e la nostra ultima cena Tunisina.

LA MATTINA SEGUENTE un cielo plumbeo, portatore di pioggia, accompagna la fine di questa avventura. Da casa ci separano 22h di traghetto. A presto, Tunisia...

Il Cicca e la Sere: la pagina Facebook - Foto: Serena Baroncini

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