Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

L'olimpionico Giovanni Menchi è partito dall'Italia ed è già arrivato ad Ushuaia in Patagonia insieme a due compagni di avventura. Il ritorno attraverso l'Argentina.

Fiammetta La Guidara

12.12.2016 12:09

Abbiamo scelto la Honda XR 150 perché è un modello più economico ed è vantaggiosa per il poco consumo”, ha detto Giovanni Menchi, che è partito il 2 dicembre dall’Italia per un viaggio decisamente avventuroso: raggiungere Ushuaia nella Terra del Fuoco e ritornare attraverso l’Argentina. Menchi non è solo in questa sua impresa: con lui altri due mototuristi: Alessandro Samorani di Predappio e Dario Magi di Roma. I tre hanno raggiunto Santiago del Cile il 6 dicembre, hanno acquistato tre Honda XR150 le hanno attrezzate di tutto punto impazienti di poter iniziare l’avventura:

Abbiamo optato per comprare le moto direttamente in Cile in quanto spedirle dall’Italia sarebbe stato oltre che più complicato”, ha spiegato Menchi. “Abbiamo scelto la Honda XR 150 in quanto è un modello più economico; la piccola cilindrata è vantaggiosa per il poco consumo e la miglior maneggevolezza nei tratti fuoristradistici più impegnativi; però ha lo svantaggio di supportare un minor carico di materiale che serve per il viaggio, ha una minor velocità, meno resistente agli enormi tratti di sterrati che dovremo affrontare, inoltre ha pochissimi cavalli, cosa che in altitudine sarà una grossa penalizzazione (faremo passi da 3800 mt, ad esempio il passo della Cumbre o di Uspallata fra Santiago del Cile e Mendoza Argentina)”. 

Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

Sulla Honda XR 150 fino alla Terra del fuoco

L’olimpionico Giovanni Menchi è partito dall’Italia ed è già arrivato ad Ushuaia in Patagonia insieme a due compagni di avventura. Il ritorno attraverso l’Argentina.

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Nato a Firenze 41 anni fa e già noto agli sportivi: ha fatto parte della Nazionale Italiana di Equitazione dal 1991 al 2009 e ha partecipato ai Giochi olimpici 2004 di Atene, piazzandosi 24º nel completo individuale e decimo nel completo a squadre. Nei Mondiali militari 2005 in Argentina ha conquistato il bronzo a squadre. Adesso lavora  nel Corpo Forestale dello Stato ed è anche istruttore federale di Equitazione.

E Menchi è stato anche testimonial protagonista, nel 2014, di un’avventura in bicicletta pedalando per oltre 2.000 km da Cervia fino in Mali, il tour ciclistico a scopo umanitario a sostegno dell’associazione Onlus Gente d’ Africa, volto a raccogliere fondi per Toumoumba e i villaggi limitrofi.

“Il percorso scelto è uno dei più spettacolari al mondo”, spiega Menchi. “Abbiamo iniziato da Santiago verso Sud attraverso la carrettiera 5 fino a Puerto Mont. Da qui parte la leggendaria Carretera Australe, ovvero la ruta CH-7 è la strada che attraversa il Cile fino alla Patagonia argentina, voluta dal dittatore Augusto Pinochet, la cui costruzione è cominciata nel 1976 ed è terminata nel 1996. Costruita per scopi militari attraversa regioni altrimenti non raggiungibili se non via mare, si estende per 1.240 km tra paesaggi selvaggi e incontaminati e termina a Villa O’Higgins. Il percorso non è in ogni caso percorribile interamente via strada ma è necessario l’uso di tre traghetti per superare gli ostacoli d’acqua è quasi interamente sterrato è uno dei posti più piovosi al mondo e coronato da immensi ghiacciai.

“La ruta 7 termina al gruppo di case di Villa O’Higgins, da qui passeremo in Argentina attraverso il passo di Rio Mayer; dovremo vedere se sarà possibile guadare il fiume Mayer, questo dipenderà se la stagione del disgelo sarà già avanzata oppure agli inizi”, ha spiegato ancora Menchi. “Il passo normalmente viene effettuato a cavallo e soltanto pochi mezzi veramente attrezzati riescono a farlo. Se non riusciremo dovremo tornare indietro di circa 200 km per provare il passo Rodolfo Raballos sempre sterrato ma sembra più fattibile. Ovviamente la dogana Argentina del passo Rio Mayer è poco attrezzata e da informazioni ricevute non sono molto ben organizzati nel compilare le carte necessarie per sdoganare i mezzi con il risultato di anche più di un giorno di attesa”.

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