Cosa posso modificare

Cosa posso modificare

Redazione - @InMoto_it

01.07.2013 ( Aggiornata il 01.07.2013 14:58 )

Nel numero precedente avevamo dato alcune indicazioni sulle modifiche principali che potevano essere effettuate sui motocicli, per evitare di essere sanzionati in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Oggi ritorniamo sull’argomento, considerata la vastità dell’argomentazione e per dare un indicazione corretta sui dispositivi di equipaggiamento e variazioni possibili sui motocicli, quando questi sono utilizzati alternativamente su strada ed in circuito. Certamente questa materia è in continua evoluzione, anche perché oltre a quanto previsto dal Codice della Strada e relativo regolamento, è oggetto di frequenti modifiche riferite all’emanazioni di circolari dalla Comunità Economica Europea, che intervengono con deroghe su quanto prevede la norma generale. Spesso quando si usa la moto in circuito s’interviene sostituendo le sospensioni e variando le geometrie della moto; su strada è bene rammentare che queste, devono rispettare quanto previsto in sede d’omologazione, quindi, nel rispetto delle tolleranze ammesse, non si può variare l’angolo d’inclinazione dello sterzo o le altezze, così come la massa intesa come tara, le dimensioni d’ingombro, gli sbalzi e di conseguenza la struttura del telaio. Mantenendo fermi questi concetti, possiamo sostituire forcella e ammortizzatore, se omologati per quel determinato veicolo. I collettori di scarico possono essere sostituiti, ma se prevedono in origine il catalizzatore, lo devono mantenere nel rispetto delle normative antinquinamento. I cerchi ruota possono essere sostituiti con altri omologati. Parlando di sicurezza attiva, su strada l’avvisatore acustico deve essere originale o rispettare i decibel previsti dalla normativa che, per motoveicoli oltre i 125 cm3 non deve essere inferiore a 80 dB misurati sull’asse a 30 metri di distanza. Ovviamente non è ammesso nessun tipo d’intervento che possa aumentare la potenza del veicolo, sia perché verrebbero meno le condizioni di sicurezza previste dai parametri di origine, sia per motivi fiscali, considerato che il pagamento della tassa di proprietà è determinata in base ai kW di potenza. Tralasciando quelle modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali che prevedono una revisione straordinaria con l’applicazione dell’art.78 del C.D.S. di cui abbiamo parlato la volta scorsa, possiamo riassumere identificando la mancanza o la non omologazione dei dispositivi obbligatori di equipaggiamento o il loro posizionamento difforme con la sanzione prevista dall’art.72 C.d.S. da 84 Euro, mentre l’inefficienza di tali dispositivi, come l’inefficienza delle caratteristiche costruttive e funzionali del motoveicolo, viene sanzionata dall’art.79 C.D.S. che prevede sempre 84 Euro di multa, dando però la facoltà all’agente accertatore, qualora abbia dei dubbi sulla persistenza dei requisiti di sicurezza, rumorosità ed inquinamento del veicolo, di effettuare comunque una segnalazione agli uffici della Motorizzazione competente per territorio, per ordinare una revisione straordinaria ai sensi dell’art.80/5 comma del C.d.S. S’incorre nello stesso rischio, ma per la sanzione prevista dall’art.71 del C.d.S. quando in caso di controllo, emerge che è il veicolo a non essere conforme alle prescrizioni delle caratteristiche costruttive d’omologazione, quindi per massa, dimensione, prestazioni, sicurezza attiva e passiva, ambientale o fiscale non previste dall’art.78 C.d.S. Tornando ai dispositivi di illuminazione ricordiamo che per i motocicli identificati con codice L3 (due ruote oltre 50 cm3 e in grado di superare i 50 km/h) sono obbligatori sempre le luci di posizione anteriore a posteriore,  gli anabbaglianti e abbaglianti, gli stop e le luci della targa, gli indicatori di direzione e i catadiottri posteriori non triangolari. Sono facoltativi i fendinebbia anteriori e posteriori, le luci d’emergenza e i catadiottri laterali. Non sono ammessi altri colori se non quelli previsti dal Codice della Strada (bianco o rosso per i fanali rispettivamente anteriori e posteriori, giallo ambra per indicatori di direzione, giallo o bianco per i proiettori fendinebbia), sanzionabili tutti gli altri dispositivi colorati.

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento