Le modifiche ammesse

Le modifiche ammesse

Redazione - @InMoto_it

01.06.2013 ( Aggiornata il 01.06.2013 12:06 )

Vorrei fare qualche esperienza in pista, ma per non rischiare di danneggiare in una scivolata le carene originali, posso sostituirle con altre in vetroresina? Quali altre modifiche posso fare alla moto per renderla più performante (ammortizzatori, forcella, tubi freni ecc.) senza però rischiare di essere fermato su strada ed essere sanzionato? Per individuare le normative che riguardano le caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in genere, e di conseguenza individuare le possibili modifiche, è necessario rifarsi agli artt. 71 - 72 - 78 - 79 del Codice della Strada, con il relativo regolamento d’esecuzione e le appendici specifiche per singola caratteristica. Di conseguenza non è semplicissimo dare un indicazione precisa su tutti i possibili interventi e sostituzioni, anche se tendenzialmente vale la regola che tutto ciò che non è espressamente legiferato, per garantire la  “sicurezza”  generalmente è vietato. Nel suo caso specifico sostituire la carenatura con un’altra uguale in vetroresina e quindi meno costosa, dalle stesse dimensioni, non comporta il rischio di essere sanzionati, di fatto però deve continuare a mantenere intatto ed efficiente l’intero sistema d’illuminazione o essere questo almeno conforme all’originale. Per tutti gli altri dispositivi, la normativa generale si rifà all’art. 227 del regolamento d’esecuzione del C.D.S. che identifica le caratteristiche soggette ad accertamento in base all’elenco dell’appendice V del Codice, tra queste sono comprese le masse, le dimensioni e gli allestimenti, le prestazioni, la sicurezza attiva e passiva, la protezione ambientale e le disposizioni fiscali, ecc. Ovviamente lo scopo dei legislatori è quello di limitare al massimo l’adozione di equipaggiamenti o modifiche alle strutture di origine, che possano comportare una diminuzione della sicurezza o addirittura la pericolosità durante la guida. È ovvio che lo scopo di chi vuole modificare il proprio mezzo, è quello di migliorarne il rendimento, ma di fatto, se questo comporta un aumento delle prestazioni, la modifica è vietata e sanzionabile. Rispondono della violazione dell’Art.78 del C.D.S., che prevede una sanzione da 419 Euro e ritiro della carta di circolazione con nuova visita di revisione, tutte quelle modifiche che in genere riguardano i dispositivi di sicurezza, di silenziosità e inquinamento atmosferico indicate nella carta di circolazione o nell’omologazione del veicolo stesso. Nel concreto lo scarico può anche essere sostituito da un altro non originale, solamente se è dello stesso tipo di quello di serie od omologato per quel particolare modello (circolare MCTC 24-11-1997 prot.n.4883/4190/(0) – D.C. IV n.B103). L’impianto frenante non può essere modificato salvo che la Casa costruttrice in sede d’omologazione abbia già approvato tale modifica, nello specifico se la moto nasce con tubi freni aeronautici in treccia, allora si possono sostituire con analoghi omologati, ma se nasce con tubi tradizionali, non si possono cambiare senza aggiornamento. Sostituire le pinze o i dischi freni, con altri anche più grandi, non espressamente omologati per quel tipo di motociclo, comporta l’aggiornamento della carta di circolazione. Gli pneumatici di equipaggiamento devono essere della stessa misura dell’omologazione. I dispositivi d’illuminazione devono essere posizionati come in origine ed omologati,  i retrovisori devono essere montati e possono essere sostituiti con altri omologati. Nel prossimo numero completeremo il quadro delle modifiche per i motocicli, considerato i numerosi particolari e la difficoltà di interpretare tutta la materia spesso oggetto di aggiornamento per effetto delle varie normative europee.

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