Corso di guida sicura - Tornante in discesa/salita - Controcurva - Spostamento del corpo

Corso di guida sicura - Tornante in discesa/salita - Controcurva - Spostamento del corpo

Redazione - @InMoto_it

01.01.2013 ( Aggiornata il 01.01.2013 14:07 )

Scelta delle traiettorie e peso del corpo sulla moto   In questa puntata del corso di guida analizziamo i modi corretti di affrontare i tornanti e le controcurve, con uno sguardo agli errori più comuni, che potrete correggere, e alla posizione giusta di guida. 7. Tornante in discesa/salita Il tornante in discesa a destra per molti motociclisti è una vera e propria spina nel fianco. Le cose stanno così: fino a metà tornante tutti più o meno riescono bene, ma da metà in avanti iniziano i drammi! Sono tantissimi che, anche a velocità molto bassa, escono contromano di un metro. Ricordiamo quello che abbiamo detto più volte in questa rubrica: settanta per cento in ingresso, 70% a centro curva, freno posteriore fino all’uscita... Queste sono le uniche cose che se fatte in sequenza vi faranno uscire completamente a destra con la moto dritta. E prima alziamo la moto prima possiamo dare gas…. La guida veloce non è trattata in questo articolo, stiamo parlando di guida sicura, ma guidando con traiettorie sicure scopriremo che saranno anche le più veloci. Esercitatevi nei tornanti stretti, molto stretti, fate pure la curva anche in seconda con la frizione completamente tirata e solo il freno posteriore a tenervi in traiettoria. Esercitatevi, prima in questo modo e poi nel vostro modo, non serve molto a capire la differenza. Ricordatevi che le biciclette non hanno freno motore, e in discesa, guidate da un professionista, sono velocissime con una bassa percentuale di rischi. Il tornante a sinistra è più facile perché il raggio è ben più largo: in ogni caso vale sempre il discorso traiettoria, al 70% dalla mezzeria verso l’esterno, curva sempre aiutata col freno posteriore, lo si toglierà una volta che sarà finito. La differenza tra salita e discesa è minima: in salita, una volta presa l’abitudine, vi aiuterà il freno posteriore in combinazione con la manopola del gas, vi darà stabilità, vi permetterà di uscire più fluidi col motore che spinge e il freno che impedisce la fuga della motocicletta verso l’esterno. Nei tornanti secchi a destra in salita, esercitatevi ad entrare col freno e col gas, fin da prima del centro curva: ciò impedirà spegnimenti improvvisi a centro curva con la conseguenza classica (caduta da fermo). con3 8. Controcurva Dopo una curva a destra, prima o poi ce n’è una a sinistra, quindi ogni curva va finita in modo perfetto per la curva successiva (disegni 4-5-6). Anche perché se sbagliamo una curva, come nelle gare di sci, è molto probabile che nella curva successiva ne pagheremo le conseguenze... Uscire a destra da una curva a destra è importante, non solo per la fine della curva in oggetto, ma per l’impostazione successiva. Uscire sulla riga bianca ci comporta un ingresso a sinistra dal centro della strada, pericoloso e sbagliato, perché poi uscirei largo a destra… e così via. Sbagliamo una curva? Resettiamo il cervello e riprendiamo a impostare come si deve. Mentre state percorrendo una curva, sforzatevi di vedere la successiva, capite già dove dovete passare per impostarla e finirla al meglio. In fondo è un po’ come ballare, non posso fare un passo senza sapere come sarà il passo successivo. 9. Spostamento del corpo Ai bar in Romagna si guarda spesso quanta gomma è rimasta inutilizzata ai lati della spalla: questo al bar forse è importante, ma all’atto pratico nella guida non conta assolutamente nulla ai fini della velocità, mentre lo è ai fini della sicurezza. Questo argomento ci sta a cuore e quindi impariamo come usare la parte della gomma più centrale. Se prendiamo in esame la stessa curva con lo stesso raggio e percorsa alla stessa velocità, potremmo inclinare la motocicletta di 30° o 15°, la differenza è solo nel rischio finale, più la moto sarà inclinata più la forza centrifuga metterà alla prova il grip. Impariamo a spostare all’interno della curva il nostro corpo, principalmente testa e spalle: se guardiamo sempre l’uscita della curva, verrà anche più semplice avanzare con la testa verso l’uscita stessa, favorendo la percorrenza della curva, e recuperare angoli preziosi di battistrada. Questa la posizione giusta: spalle sempre parallele al manubrio, ginocchio interno leggermente avanzato, la mano esterna alla curva che si alleggerisce, morbida sul manubrio. La moto è in equilibrio, basta sbilanciarla di lato per farla girare, e non serve, come molti credono, tirare o spingere nel manubrio! In off-road, spingere o tirare nel manubrio su terreni con scarsa aderenza genera cadute, in off, è il grip a mancare, su asfalto se per sfortuna il grip viene a mancare, e noi abbiamo l’abitudine di guidare così, potremmo trovarci nella situazione di pagare il conto. Se provate a fare dei cerchi, spostando il corpo dentro la curva, oppure fuori, stile motocross, vi accorgerete alla stessa velocità quanto cambia l’impronta al suolo della gomma. Fare le curve con le pedane a terra e il corpo bello dritto, o addirittura all’esterno è poco bello da vedere oltre che pericoloso. Se conduciamo una curva con la moto sdraiata, che tocca, sarà impossibile variare la traiettoria, in caso di necessità, a centro curva. Con la moto appoggiata a terra, non riusciremo mai a chiudere la curva se ce ne fosse bisogno, e allargare la traiettoria risulterà macchinoso. Ben più semplice e facile se siamo staccati dalla moto, non un corpo unico, per farlo dovremo sfiorare la sella, e spostare il nostro corpo all’interno della curva. In questo modo i cambi di traiettoria saranno più facili e semplici, oltre al fatto del migliore e maggiore grip dato dal ridotto angolo di piega. Ricordate che la posizione giusta ve la dà il corpo, quindi: morbidi sulle mani, fate sempre conto di avere due uova tra manopola e mano, vi daranno l’esatta postura. Restando morbidi sui polsi, la moto gira col bacino e le gambe. con2

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