Castagne e vino, così nei borghi italiani si saluta l’arrivo dell’autunno

Castagne e vino, così nei borghi italiani si saluta l’arrivo dell’autunno
La "ghianda di Giove" sarà al centro delle sagre in programma ad Antrodoco, Marcetelli, Ascrea e Paganico Sabino

Redazione - @InMoto_it

31.10.2018 16:48

Il viaggio settimanale tra le sagre del weekend attraversa castagneti secolari di grande bellezza e piccoli borghi in provincia di Rieti, nei quali la “ghianda di Giove” ha rappresentato per tanti secoli una delle basi delle tradizioni gastronomiche locali.

E’ il caso di Antrodoco, che già nel nome (“in mezzo ai monti”) evidenzia il tratto più caratteristico della sua collocazione geografica, nel cuore di un territorio incontaminato. Nel paese considerato il centro d’Italia - segnato da un piccolo obelisco sormontato da una sfera metallica  – il Marrone Antrodocano sarà il protagonista della Festa d’Autunno il 31 ottobre e il primo novembre.  Questa pregiata varietà sarà proposta nel risotto con zucca e speck, nei bocconcini avvolti nel guanciale, nei maltagliati di farina di castagne con guanciale e pomodoro, nel maialino con prugne e marroni e nella zuppa di legumi. Durante le due giornate di festa sono in programma intrattenimenti per i visitatori di tutte le età: spettacoli teatrali e musicali, mostre, mercatini e un party a tema Halloween.

Spostandosi sulle rive del Lago del Turano, un’altra deliziosa varietà del frutto tipico autunnale - la castagna rossa del Cicolano - sarà al centro degli eventi in programma il primo novembre a Marcetelli e Ascrea. Nel Comune più piccolo del Lazio sarà servita nel classico cartoccio di caldarroste e nei bocconcini, oltre che nel gelato e nell’amaro; nell’ampio stand gastronomico le cuoche di Marcetelli cucineranno anche altre specialità locali come fettuccine ai funghi porcini, gnocchitti e fagioli, bocconcini alle castagne, salsicce alla brace e i dolci. Nel pomeriggio gli intrattenimenti musicali accompagneranno la distribuzione delle gustosissime caldarroste, mentre nel corso di visite guidate si potranno ammirare la fontana ottagonale, la porta del “castrum” e la Chiesa di Santa Maria in Villa, che conserva un bell’affresco risalente al XII Secolo.

Ancora il primo novembre Ascrea, una sorta di splendida terrazza naturale affacciata sulla vallata e sul bacino sottostante, proporrà un menù tutto “Made in Rieti” a base di prodotti della provincia, nel quale spiccano il dolcetto di castagne e le caldarroste; specialità da gustare a partire dalle 12 in piazza Mareri, all’interno di una tensostruttura coperta, riscaldata e animata da spettacoli musicali dal vivo. Un comodo servizio di bus navetta sarà a disposizione di turisti e camperisti per raggiungere agevolmente questo piccolo borgo   abitato da poco più di 300 persone, che conserva al suo interno le tracce dell’antico castello e le mura della chiesa annessa sulla cui porta figura lo stemma dei Mareri, i conti ai quali fu venduto nei primi del ‘400. 

Trascorreranno poi solo 3 giorni, e Paganico Sabino aprirà le sue porte per la tradizionale “Castagnata”. L’appuntamento è fissato per domenica 4 novembre nel paese in cui meritano una visita la Chiesa di San Nicola risalente al 1.300, la Chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione e quella dedicata a San Giovanni Battista. A partire dalla 12,30 saranno servite in tavola pasta fatta in casa, salsicce, bruschette e il cartoccio di caldarroste, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso; per tutta la giornata i caratteristici vicoli del borgo saranno impreziositi dagli stand dei prodotti tipici del territorio, e a completare il viaggio a ritroso nel tempo saranno le mostre “Arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina”, “Sulla via della canapa” e “Sapore di vino”, mentre l’intrattenimento sarà garantito dagli spettacoli musicali e folcloristici dal vivo.

Per l’ultima tappa del viaggio settimanale fra le sagre si arriva a Montedinove, in provincia di Ascoli Piceno: qui il 3 e il 4 novembre  il Grand Tour delle Marche - il circuito di eventi promosso da Tipicità ed Anci - farà tappa per “Sibillini in Rosa”. Uno dei centri più affascinanti della regione si tingerà di rosa in onore della caratteristica mela locale, da assaporare in tantissime ricette; e non mancheranno gli spettacoli acrobatici, le marionette, i clown e le parate degli sbandieratori. Coltivata da sempre sui Monti Sibillini tra i 450 e i 900 metri di altitudine, la mela rosa è un prodotto a chilometro zero tra i più rinomati di tutte le Marche: di dimensioni piuttosto piccole, irregolare e leggermente schiacciata, ha una polpa acidula e zuccherina, un profumo intenso e molto aromatico.

A cura di www.fuoriporta.org

 

 

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