Oliveto Sabino, Casumaro e Cogne, le tappe settimanali del viaggio tra i sapori d’Italia

Oliveto Sabino, Casumaro e Cogne, le tappe settimanali del viaggio tra i sapori d’Italia
Nel primo weekend di primavera si parte dal Lazio e si risale la Penisola fino all'Emilia-Romagna e alla Valle d'Aosta

Redazione - @InMoto_it

23.03.2018 08:51

Il viaggio settimanale tra le migliori sagre dello Stivale parte da uno dei territori più incontaminati del Lazio e, passando per la provincia di Ferrara, termina fra le montagne della Valle d’Aosta.

Da otto anni ormai, nel cuore del Reatino, va in scena una rievocazione della Passione di Cristo fra le più suggestive del Centro Italia, un evento di carattere religioso ma allo stesso tempo culturale, aggregativo, turistico e gastronomico. Sabato 24 marzo a Oliveto Sabino, dall’ora di pranzo in poi, sarà possibile degustare alcune delizie tipiche della cucina del posto: la cicerchia con patate, la pancetta alla pizzaiola e le ciambelline al vino che saranno servite nel vecchio forno comunale e nell’antica macelleria; grande spazio sarà dato anche ai venditori dei prodotti della terra sabina come olio, tartufo e vino, mentre un gruppo di musica medievale e celtica si esibirà in una piazza del borgo. La festa entrerà nel vivo alle 20,30,  quando l’illuminazione pubblica sarà spenta per far posto alle fiaccole e alle luci di scena: si partirà quindi nella piazza ai piedi del paese con l’Ultima Cena, l’Orto degli Ulivi, il Sinedrio e il Pretorio, per poi raggiungere la piazza della chiesa per il Calvario.  Oliveto Sabino è un grazioso borgo famoso per il suo olio e dominato dal palazzo signorile del 1400, di proprietà della nipote del generale Armando Diaz; nei dintorni meritano una visita Monteleone Sabino con i resti dell’antica città di Trebula Mutuesca e il Santuario di Santa Vittoria, oltre a Rocca Sinibalda con il suo splendido castello.

Fritta, in salsa o in guazzetto, e ancora in zuppa, alla Borgogna e ovviamente alla Casumarese, sarà invece la lumaca la grande protagonista della sagra in programma dal 23 al 25 marzo a Casumaro. Alla “Sagra della lumaca d’élite”, anche quest’anno il piatto più rappresentativo dell’evento saranno le “lumache alla Casumarese” preparate con verdure, passata di pomodoro, burro e formaggio grana; nel ricco menù spiccano poi le lumache alla Borgogna con burro, aglio e prezzemolo, con radicchio al forno, in salsa, in guazzetto, in zuppa, con funghi e tartufo e come condimenti di tanti irresistibili primi piatti.  Nel menù tradizionale, invece, grande spazio verrà dato alla gastronomia locale, dai cappellacci di zucca ai passatelli in brodo di cappone, dai bigoli all’anatra alle tagliatelle al ragù di somarino, fino alla tagliata e al filetto. La Sagra sarà un modo gustoso e divertente per conoscere da vicino le tradizioni più genuine del borgo spartiacque tra i comuni di Bondeno, Cento e Finale Emilia; un luogo che porta già nel nome l’impronta indelebile del suo passato contadino: “casimari”, infatti, era il termine con il quale si indicavano piccole capanne di contadini di valle presenti in quella zona.

Risalendo la Penisola fino alla Valle d’Aosta, il 23 e il 24 marzo le “Cantine Aperte” attenderanno migliaia di buongustai a Cogne, antico paese di minatori che è diventato oggi uno dei più importanti centri turistici della zona. Si tratta di un aperitivo itinerante attraverso il quale si può scoprire la migliore tradizione vitivinicola valdostana ed i sapori genuini dei piatti della cultura del posto, uniti a momenti di musica, tradizione e folklore. Grandi protagoniste, nei punti di degustazione, saranno le cooperative vitivinicole valdostane: una decina i locali tipici, dislocati tra il centro del paese ed il villaggio di Cretaz, ospiteranno le Cave Coopérative proponendo le migliori etichette DOC accompagnate da piatti dell’autentica tradizione. Per i più curiosi è d’obbligo una visita alla chiesa parrocchiale di Sant’Orso e soprattutto alla ferrovia del Drinc e al polo minerario di Cogne, con il villaggio minatori di Colonna e le gallerie, complesso minerario e gioiello dell’ingegneria civile.

A cura di www.fuoriporta.org

 

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