Da Roma a Siena in moto: ultimo giro enogastronomico del 2017

Da Roma a Siena in moto: ultimo giro enogastronomico del 2017

Prima del “letargo” invernale, un’ultima puntata nelle terre dell’uva e delle olive, in tempi di vendemmia e raccolta

Federico Porrozzi

13.10.2017 11:20

FORTEZZE E OLIVE - Dalla ex-stazione di posta della Tuscia viterbese, prendiamo la SP11 che, dopo pochi km un asfalto non ottimale che attraversa la riserva naturale di Tuscania, ci porta fino all’omonimo centro: famoso per essere nato su sette promontori (anche lui, come Roma) di tufo, per il suo panorama sulla valle del fiume Marta e per il suo medievale castello Rivellino che domina il paese da ogni angolazione. Da lì, prendiamo la SP13 fino a Canino, degna di nota per la produzione (e l’assaggio, volendo) dell’olio DOP, amaro e piccante, ricavato dall’omonima cultivar. In un periodo di raccolta delle olive, val bene anche un “pit-stop” per alcuni scatti fotografici.

PONTE ROMANO E STRADE DA SOGNO - Tornati in sella, passata Valentano ci ritroviamo sulla SP47 (poi SP116) in direzione Ischia di Castro e Manciano. Prima della quale, al confine tra Lazio e Toscana, ci fermiamo per ammirare il ponte romano San Pietro dal ponte “nuovo”, con il fiume Fiora che scorre sotto di noi. La strada, in questi tratti, è bella. Ben asfaltata, ha curve “aperte” e attraversa basse colline ricche di vegetazione a fusto e di campi arati, tra una balla di fieno e una mandria di cavalli con puledri al seguito. Sotto un sole caldo, che ci ricorda di essere più vicini al litorale che alla più fredda Tuscia, si comportano bene sia l’Africa Twin che la sorellina CB500X, fino a questo momento perfette per il tipo di escursione.

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