Terminillo e dintorni, meglio di un Luna Park

Terminillo e dintorni, meglio di un Luna Park

Conosciuta anche come “alpe romana” è una destinazione perfetta per le belle giornate autunnali: cibo robusto, aria di montagna e curve da intenditori...

21.09.2017 10:30

Ci sono poche strade, nel Lazio, in grado di offrire tanto piacere motociclistico quanto quelle che sto per descrivervi. A partire da un ever green come il nastro d’asfalto che si arrampica sul Terminillo per poi proseguire lungo percorsi meno noti ma non per questo meno affascinanti. Vedute d’alta quota, paesaggi e tante pieghe, gli ingredienti di questo imperdibile itinerario a doppio anello. Scopriamolo insieme!

DA RIETI A LEONESSA: 45 KM CIRCA - Il giro inizia dalla cittadina di Rieti. Parte da qui la SS4bis, cosiddetta via del Terminillo, che inizia a salire subito in quota disegnando un bel misto medio-veloce che, in circa 20 chilometri, conduce alla base degli impianti sciistici di Pian delle Valli: una vera goduria, questi primi tornanti elicoidali... ad ampio raggio e con asfalto ottimo.

COME SULLE ALPI - Da Pian delle Valli, giunti sull’ampio piazzale che funge da rotonda, proseguite seguendo le indicazioni per Leonessa. La carreggiata tende a restringersi lievemente e, in breve, tra paesaggi tipicamente alpini si giunge in cima al Passo Sella di Leonessa. Questo tratto di strada è davvero sorprendente, con curve a vista, tanto grip, e condizioni di traffico pari a zero. Tradotto, pieghe su pieghe e un gran bel divertimento alla guida. Insomma, un tratto di strada tra cime e scenari suggestivi davvero sorprendente; talmente coinvolgente, da non avere nulla da invidiare ai più blasonati percorsi dolomitici. Se non l’hai mai provata, ti sorprendera.

UN BEL DILEMMA - Procedete, adesso, affrontando la discesa verso Leonessa che, nel primo tratto, a causa della presenza di animali al pascolo, dovrete percorrere con un po’ di cautela. La maestosa bellezza dello scenario invita alla sosta, ma il divertimento di guida non dà tregua: fermarsi o meno è una scelta difficile! Intanto però un avviso importante: prima di decidere di percorrere questo itinerario è bene informarsi sull’apertura del tratto di strada tra il Terminillo e Leonessa, talvolta chiuso per neve anche in primavera inoltrata (più difficile che lo sia in autunno, visto che si viene dalla stagione calda). L’arrivo a Leonessa è preceduto da curve splendide, che sembrano disegnate col compasso appositamente per le nostre moto.

DA LEONESSA A RIETI (PASSANDO PER POSTA): 55 KM CIRCA - Pronti a proseguire col divertimento? Quella che state per affrontare adesso, da Leonessa in direzione Posta, è un’adrenalinica picchiata in discesa, nel verde, con curve da antologia. Una lingua d’asfalto che rischia di diventare una droga, un chiodo fisso, e che in futuro potrebbe costringervi a lunghe deviazioni pur di passare di qui e tornare a percorrerla.

SOSTA DA NON SOTTOVALUTARE - Dopo esservela spassata (e piegata) alla grande, arrivati al bivio con la Salaria, svoltate a destra in direzione Rieti. In questo tratto, la SS4 scorre tortuosa e piacevole ma, i frequenti controlli da parte delle forze dell’ordine, invitano a mantenere un ritmo moderato. Poco male, gustatevi il paesaggio e approfittatene per ritemprarvi un po’, in vista del secondo round con le curve di questo itinerario. E se nel mentre vi fosse venuta un po’ di fame, all’altezza delle Terme Cotilia, quasi a Rieti oltre Antrodoco, non perdete una sosta presso uno dei punti di ristoro, dove sollazzarvi con ottimi prodotti locali (seduti all’aperto con le moto a vista).

DA RIETI A LEONESSA (PASSANDO PER LA SS521): 35 KM CIRCA - Bene, una volta rifocillati e dopo aver raggiunto Rieti, siete pronti per proseguire di nuovo alla volta di Leonessa, ma questa volta attraverso un’altra spettacolare strada. Imboccate la SR79 in direzione Terni (non prendete la superstrada, mi raccomando) e percorsi alcuni chilometri, non appena incontrate la deviazione, svoltate sulla SS521 in direzione Morro Reatino-Leonessa. A questo punto ci siamo, giu? la visiera del casco e addominali contratti: si balla!

CRONOSCALATA - La SS521 è una di quelle strade da ricordare, dove vengono spesso organizzate spettacolari gare di cronoscalata in salita. Carreggiata ampia e curve di ogni genere vi condurranno a Leonessa tutto d’un fiato. L’unica accortezza è quella di prestare attenzione ad alcuni tratti poco esposti al sole, in cui potreste incontrare del viscido (soprattutto se ha piovuto da poco). L’arrivo a Leonessa è caratterizzato dalla vista suggestiva che si gode dal lungo viadotto, con la sensazione di ritrovarsi letteralmente sospesi per aria. Questo è anche il momento di un’altra delle segnalazioni culinarie dell’itinerario: la celeberrima “Tana del Lupo”, che si raggiunge attraverso una veloce deviazione seguendo le indicazioni per la frazione di Albaneto.

DA LEONESSA A RIETI (PASSANDO PER IL TERMINILLO): 45 KM CIRCA - In pratica, il percorso inverso a quello dell’andata, per far rientro al punto di partenza dell’itinerario. Vedrete, non vi dispiacera, e avrete la possibilità di scoprire 2 cose: la bellezza di ripercorrere un passaggio spettacolare in senso inverso; la magia delle luci che scendono tra i monti, nel tardo pomeriggio, tra 1000 policromie… con il vantaggio di poter tornare a valle in fretta, prima che faccia buio. E buon divertimento!

DA NON PERDERE

# una sosta contemplativa per ammirare gli splendidi paesaggi nei pressi del passo “Sella di Leonessa”, e per assaggiare l’acqua gelata della famosa fonte a Vallonia.
# la cittadina di Leonessa ospita un caratteristico centro storico di origine medievale, circondato da una imponente doppia cerchia di mura del XIII secolo.
# Antrodoco è nota per le suggestive gole, dall’atmosfera lunare, che si trovano nel suo territorio. Un autentico spettacolo della natura. Sempre ad Antrodoco, mirabile la chiesa di S. Maria Extra Moenia del V sec., costruita sugli antichi resti di un tempio dedicato a Diana.

LA MOTO DELL’ITINERARIO

Vera icona di casa Honda, la Gold Wing è un mezzo leggendario, che esprime tutta la sua possenza a partire dal monumentale 6 cilindri da 1.832 cm3, muscoloso propulsore, in grado di regalare emozioni di guida davvero uniche. Come unico è il comfort a bordo. Una vera Gran Turismo, con cui macinare centinaia di chilometri comodamente seduti in poltrona, godendosi le mi- gliori comodità che si possano immaginare... musica inclusa. Passato il necessario periodo di apprendistato, la gestione del mezzo, momostante la mole, risulta abbastanza facile in ogni circostanza, soprattutto grazie al baricentro basso, che rende semplici le manovre anche a bassa velocità. Sui percorsi guidati, poi, la Gold Wing sfodera doti davvero insospettabili.

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