Il Generale Lee in Spagna (8a puntata)

Il Generale Lee in Spagna (8a puntata)
Il Generale Lee ha concluso il suo viaggio percorrendo 6.500 km sulle strade meno conosciute della Spagna

Redazione - @InMoto_it

23.01.2013 ( Aggiornata il 01.10.2014 15:10 )

Giorgio Serafino e Giuliana Foresi abitano a Montecosaro in provincia di Macerata. Non sono nuovi a viaggi del genere. Sempre con la Vespa 50 “Generale Lee” sono stati in Canada, in America, in Brasile, Argentina e Cile, in Africa, in Thailandia in Cambogia e Laos. Dice Giorgio Serafino: «Inseguo i miei sogni, che ogni volta sono sempre più lontani. La musica di un motore che costante si allontana da tutto, mi riempie di gioia ed è l’unico momento in cui mi sento libero, in pace con Dio e sorrido di quel sorriso di quando ero bambino». Il cerchio si è chiuso: ora manca Francia e mezza Italia, per ora circa 6.500 km e il Generale continua a volare. Questa è la mia vita e ancora non so cosa devo farne … Vado, sperando e cercando che succeda qualcosa, mentre tutto quello che cerco mi scorre sotto le ruote o davanti, e ogni tanto però, il mio casco è per me come i paraocchi per i cavalli, mi fa guardare solo avanti impedendomi di vedere al lato. Ho una voglia matta di tirare dritto fino a notte, fin dentro le stelle e fin sulla luna, e lo faccio e ci arrivo veramente, è proprio come essere lassù e il deserto passato mi rimane dentro. Tiro dritto e al massimo sulla costa, lungo il mare blu ormai abbandonato dalla gente e volando in discesa e arrancando in salita e il Generale urla insieme ai gabbiani e Giuliana che scatta foto di continuo e passando in certi paesi talmente piccoli e belli che non sono neanche nella cartina. talmente piccoli che il rumore del Generale fa uscire di casa tutti i vecchi che ci abitano per vedere cosa stia succedendo. Avanti, avanti, sempre avanti, anche quando dobbiamo prendere da mangiare succede la stessa cosa, il supermercato ideale è sempre quello dopo, quello che ancora deve arrivare. Il problema alla Vespa o il pezzo usurato lo cambio sempre dopo, dopo che sono rimasto per strada. Dopo il deserto e il tratto di costa dal mare blu arriva ancora acqua, tanta acqua che riempie nuovamente il carburatore facendo inevitabilmente fermare il Generale. Smontiamo per la seconda volta  per pulire… il cuffiotto di gomma, quello tra collettore e carburatore è spaccato (era già spaccato in Cile e mi sono dimenticato di cambiarlo) entrerà forse da lì tutta quest’acqua?! Mi sa proprio di sì. Mentre rimonto tutto rompo la filettatura della vite che tiene la vaschetta…. Chiamo Salvatore (il chirurgo del Generale): “Devi trovare una vite autofilettante un po’ più larga altrimenti serve un carburatore nuovo”, mi dice. (Sorvolo sulla risposta che mi ha dato quando ha saputo che viaggio con il cuffiotto rotto). Le ferramenta aprono alle 5 e non ho voglia di aspettare 3 ore, non fa niente, ripartiamo ugualmente anche se il Generale perde benzina a manetta. Percorriamo una settantina di km quando ci fermiamo a mangiare qualcosa. Mentre Giuliana compra due panini io smonto tutto nuovamente… con il carburatore su una mano e la vite nell’altra mi guardo intorno… dall’altro lato della strada c’è un uomo che sembra stia riparando lo stereo sulla sua Harley, arriva un altro uomo con un furgoncino, scende e si mette a “smanettare” insieme al suo amico. Lascia lo sportello posteriore del furgone aperto e vedo una cassetta degli attrezzi, forse ha una vite per me! Ci provo, mi avvicino agli uomini, quello con l’Harley quasi non mi guarda, sta troppo incazzato col suo stereo, mentre l’altro, forse un meccanico, mi risponde che non ne ha, ma mentre lo dice si avvicina al furgone, prende la cassetta e la svuota per terra, sull’asfalto bagnato che si riempie di viti lunghe 30 centimetri. Ho solo grandi pezzi mi dice. Con le mani sparpagliamo per terra i pezzi per vedere meglio e una piccola vite se ne sta proprio nel mezzo. La metto vicino all’altra, è più lunga e forse un po’ più larga, sicuramente non è autofilettante. La prendo ugualmente, torno alla Vespa e subito neanche ce la provo…. Fino a quando non inizio ad avvitarla, la sento sempre più dura, funziona, incredibile stringe di brutto. Rimonto tutto alla velocità della luce, carburatore, serbatoio, portapacchi, sacca, apro il rubinetto della benzina e… Sì... non perde! “Che gran botta di culo” avrebbe detto Salvo! "Io di sicuro una vite come quella non l’avrei comprata!" Ora sì che mi gusto il panino e la strada, tiriamo sempre dritti fino a notte fonda, senza perdere benzina e con il motore a manetta. E sempre a manetta chiudiamo il cerchio. Siamo arrivati al punto di partenza del viaggio Spagna-Portogallo e circa 6.500 km di strade stupende. Siamo a Blanes e mi ha fatto un po’ di tristezza arrivare nella rotonda dalla parte opposta da cui eravamo partiti. Ho rivisto noi due sul Generale quella mattina che partivamo senza sapere cosa sarebbe successo, ho rivissuto tutta la scena, ho visto noi che salutavamo Carlo e c’era il sole quella mattina, un bel sole caldo e matto e un sacco di voglia di strada. Ora manca la Francia e mezza Italia o forse quando riprenderò la rotonda sceglierò un’altra uscita… Tanto questa è la mia vita e ancora non lo so quello che devo farne! Un super lampeggio dal Generale che ora ha anche il cuffiotto nuovo che sempre grazie ad un “gran culo” è finito tra i bagagli… Spero di averlo montato nel verso giusto!

Giorgio Serafino

Qui la gallery delle immagini.

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