KTM 1290 Super Adventure R: vero off road

KTM 1290 Super Adventure R: vero off road

È possibile chiamarla enduro, perché fuoristrada, l'unico teatro del nostro test, si guida come una off road specialistica. Condivide l'allestimento della versione "S", sospensioni semi attive escluse.

12.03.2017 14:53

PARACAS - La presentazione della nuova KTM 1290 Super Adventure R si è svolta in Perù nello stupendo scenario della Reserva Nacional de Paracas, un parco naturale di “soli” 335.000 ettari, dove il deserto e l'oceano Pacifico si scontrano, battuto da molte Dakar. La prova si è svolta su circa 200 km di solo off-road, con terreni che cambiavano dalla roccia dura, alla sabbia delle dune. Irrinunciabili in questo caso i penumatici tassellati, i Continental TKC 80. Per questa 1290 R servono 17.250 Euro f.c. e per averla bisogna attendere la metà di Aprile. 

KTM 1290 Super Adventure R sfida il deserto della Dakar

KTM 1290 Super Adventure R sfida il deserto della Dakar

KTM ha rinnovato la sua sua più grande bicilindrica dedicata al fuoristrada, caratterizzata dalla lettera "R". Bicilindrico 1300, tanta elettronica applicata alla gestione del motore, sospensioni meccaniche pluriregolabili e una posizione guida pensata per guidare in piedi.

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ENDURO SENZA COMPROMESSI - La 1290 Super Adventure R è l’unica bicilindrica di grossa cilindrata veramente meritevole dell’aggettivo “enduro”. Rispetto alle sorelle più stradali adotta sospensioni a regolazione manuale, parabrezza più basso, barre paramotore e sella in pezzo unico. Naturalmente le ruote sono una 21” anteriore e una 18” posteriore, come i canoni dell’enduro richiedono. Tutto il resto è condiviso con la sorella 1290 Super Adventure S, ovvero il bicilindrico di 1.301 cm3, il nuovo faro full LED e tutta la completissima dotazione elettronica (sospensioni semi attive escluse). Controllo stabilità con cornering ABS, quattro riding mode, quattro livelli di tracton control e controllo pressione pneumatici sono di serie, mentre con il paccketto aggiuntivo “travel pack”, che consigliamo vivamente, si aggiungono motor slip regolation, hill control, quick shifter up&down e l’integrazione tra strumentazione e smartphone.

LA "R" NEL NOME SPIEGA TUTTO - Le Adventure arancioni il cui nome finisce con una R non lasciano adito a dubbi sulle prestazioni e questa 1290 non fa eccezione. Pur con un peso non certo piuma (circa 240 kg col pieno) permette di fare cose che farebbero godere qualunque appassionato di fuoristrada. Basta non costringerla in tracciati troppo lenti o tortuosi, ma portarla in ampi spazi dove poter sfruttare la notevole potenza del propulsore e l’ottimo bilanciamento della ciclistica. Come dice Chris Birch, pilota RedBull vincitore del Romaniacs, nonché nostra esclusivissima guida, “Non devi pensare al suo peso mentre la guidi, ma semplicemente concentrarti su dove vuoi arrivare. Lei ti ci porterà”. In effetti si riesce a fare più di quello che s’immaginerebbe con una tale massa, poi lasciamo perdere quello in cui Chris riesce a cimentarsi, perché ha dell’incredibile!

TARATURA PENSATA PER L'OFF ROAD - Le sospensioni con 220 mm di corsa utile delle ruote risultano adatte al fuoristrada, ma non gradiscono la guida troppo aggressiva, specialmente la forcella, che guidando decisi va facilmente a fondo corsa nei piccoli salti e sui gradini più accentuati. Chiudendola 5 click in compressione e 2 in estensione la situazione è comunque migliorata. Ricordiamoci comunque che questa moto non è pensata per una guida in stile enduro, come noi abbiamo tenuto, infatti basta ridurre leggermente l’andatura per tornare a godere di un assetto perfetto per il fuoristrada. A chi pensa che 160 CV siano troppi in fuoristrada non possiamo dare torto, ma sulle infinite spianate di sabbia morbida e salendo sulle dune di Paracas abbiamo dovuto ricrederci. Ben venga quindi tanta potenza, non solo per esaltarsi nei rettilinei da percorrere anche oltre i 160 km/h, ma anche per restare fuori dai guai nella sabbia morbida, quando i 140 Nm di coppia fanno un gran comodo per tenere una marcia lunga e far galleggiare la moto. L’avantreno non è certo leggero e va gestito con attenzione, ma basta poco gas per renderlo una piuma e ed evitare poco redditizi sottosterzi. Ottima anche l’abitabilità nella guida in piedi, dove la forma della sella permette un facile appoggio per le gambe e le pedane larghe (power parts) sono un base sicura e confortevole.

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