Yamaha MT-03: piccola grande sorpresa

Yamaha MT-03: piccola grande sorpresa
La Yamaha MT-03 è nata per chi possiede la patente A2 ma regala soddisfazioni anche ai più esperti, perché guidabile e ben fatta.

Redazione - @InMoto_it

13.03.2016 ( Aggiornata il 13.03.2016 16:13 )

di Alessandro Bettini La MT-03, pur essendo una piccola bicilindrica, è un progetto molto importante per Yamaha, perché si rivolge ai numerosi utenti in possesso di patente A2 e si va a posizionare in quella fascia di mercato dove KTM (con la Duke 390) e Kawasaki (con la Z300) hanno già dei prodotti validi e conosciuti. La MT-03, disponibile in nero e in grigio (con finiture blu) al prezzo di 5.090 euro franco concessionario, riprende i “tratti somatici” della famiglia delle MT: design aggressivo ma minimalista, cerchi appariscenti e un livello delle rifiniture adeguato al prezzo di acquisto. MOLTO COMPATTA - La posizione di guida della MT-03 è raccolta ma assicura un buon comfort. Il piano di seduta vicino al suolo consente di poggiare facilmente i piedi a terra durante le manovre, in movimento le sospensioni assorbono bene le asperità dell’asfalto e le vibrazioni percepite sono contenute. Ovviamente la protezione aerodinamica è scarsa ma non bisogna dimenticarsi che stiamo parlando di una naked... TANTA MANEGGEVOLEZZA - La scelta di utilizzare gomme di sezione ridotta regala un’agilità fantastica alla MT-03, che in città è facile da guidare come uno scooter. Fuori dai centri urbani, per merito delle buone doti ciclistiche, questa Yamaha si dimostra non solo efficace ma anche divertente, sia nei tratti lenti, sia in quelli veloci. Gli inserimenti in curva sono rapidi e, giunti all’angolo d’inclinazione ideale, la MT-03 mantiene sempre la traiettoria impostata.
Test Yamaha MT-03: le foto in movimento

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La Yamaha MT-03 è nata per chi possiede la patente A2 ma regala soddisfazioni anche ai più esperti, perché guidabile e ben fatta.

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SEMPLICE E FUNZIONALE - Le sospensioni, pur essendo economiche, svolgono perfettamente il loro lavoro, limitando i trasferimenti di carico e riuscendo a mantenere le ruote a contatto con l’asfalto anche sullo sconnesso. Purtroppo i pneumatici di primo equipaggiamento non assicurano un elevato grip, pertanto non è possibile aumentare troppo il ritmo. L’impianto frenante è valido, poco appariscente ma senza dubbio efficace, perché abbina il necessario mordente a una buona modulabilità. SPORTIVITÀ BICILINDRICA - Il propulsore della MT-03 ha un’erogazione regolare e un buon tiro ai medi regimi, che consente di guidare in città senza abusare del cambio. Volendo guidare di buon passo, però, bisogna spostare l’ago del contagiri oltre gli 8.000 giri/’. L’unico difetto di questo motore è l’eccessivo freno motore agli alti regimi. Promosso il cambio, correttamente spaziato e preciso nel funzionamento. LA TECNICA - La base tecnica della MT-03 è identica a quella della sportiva YZF-R3. Cambiano le sovrastrutture e, ovviamente, la posizione di guida. Il propulsore bicilindrico in linea di 321 cm3 ha la distribuzione bialbero con quattro valvole per cilindro. L’alimentazione è a iniezione elettronica e il cambio è a sei rapporti. Il telaio a diamante è in tubi d’acciaio, le sospensioni non sono regolabili nell’idraulica e l’impianto frenate è abbinato all’ABS. Il peso in ordine di marcia è 168 kg, non certo un valore record, che però non penalizza la guidabilità per merito dell’azzeccata distribuzione dei pesi.
Test Yamaha MT-03: le foto statiche

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