Ducati Multistrada 1200 S: il nostro test

Ducati Multistrada 1200 S: il nostro test
Eclettica e tecnologica, noi l'abbiamo guidata e ci siamo divertiti: ecco la nuova Multistrada 1200 S

Redazione - @InMoto_it

04.03.2015 ( Aggiornata il 04.03.2015 17:24 )

Abbiamo provato la nuova Ducati Multistrada 1200 S. Il responso? Sempre più tecnologica, ancora più "multi".

L'inedita carrozzeria della Multistrada 1200 e lo sguardo da rapace non rompono con il passato ma nascondono una lunghissima serie di novità e miglioramenti che hanno sensibilmente perfezionato il comportamento della crossover bolognese, ora ancora più divertente, sicura, pratica ed eclettica. Più “multi”, a dirla nel modo giusto. Prima di intervenire su questa moto Ducati si era posta un obbiettivo decisamente ambizioso: migliorarne le doti turistiche senza perdere il carattere sportivo che ha sempre caratterizzato la Multistrada. La più importante novità ha interessato la meccanica con il debutto del rivoluzionario Testastretta dotato del sistema di variatore di fase DVT (Desmodromic Valve Timing). Questo innovativo componente, solidale con gli alberi a cammes, permette di modificare gli angoli di incrocio delle valvole garantendo un riempimento ottimale delle camere di scoppio in tutte le condizioni di guida. Il risultato è un'erogazione morbidissima e fluida ai bassi regimi che permette di godersi la nuova Multistrada anche in quelle condizioni di guida dove le precedenti versioni si trovavano un po' in “affanno”: nel traffico come nel misto strettissimo. Non abbiate però paura: il bicilindrico non ha perso la verve che lo ha sempre contraddistinto; l'erogazione è ora incredibilmente più puntuale ma i medi e gli alti regimi rimangono estremamente emozionanti e i 160 cavalli dichiarati ci sono tutti e sono sempre pronti a mordere l'asfalto. Il motore della Multistrada non è l'unico componente che è stato rivoluzionato e anche la ciclistica ha subito importantissimi aggiornamenti: le sospensioni attive Skyhook Evo, disponibili solo sulla versione “S”, sono ora controllate da una piattaforma inerziale che monitora non solo le accelerazioni longitudinali ma anche il comportamento della moto in piega. Questo permette di variare l'assetto (e non solo visto che la centralina interviene anche sull'ABS, sul proiettore anteriore che grazie ai led illumina la parte interna della curva) in funzione delle reali necessità di guida.  E non è tutto: l'elettronica viene completata anche dal controllo di trazione e dal controllo dell'impennata (DTC e DWC) entrambi regolabili su otto livelli di intervento. Divertente, mai così sicura e piacevole, la rinnovata crossover di Borgo Panigale vanta anche una nuova strumentazione TFT a colori con collegamento Bluetooth, nuovi blocchetti elettrici ergonomici e una posizione di guida nettamente più confortevole che non in passato. La versione “S” è offerta a partire da 19.540 Euro, la “standard” (non dotata di sospensioni semia-attive) a 17.240 Euro. Per entrambi i modelli sono disponibili pacchetti di accessori pre-allestiti al fine di incrementare le velleità turistiche, sportive, offroad o urbane. Sul prossimo numero di InMoto troverete il primo piano completo. Federico Garbin
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