Honda Integra 750 DCT

Honda Integra 750 DCT
Il test del nuovo modello 2014

Redazione - @InMoto_it

07.02.2014 ( Aggiornata il 07.02.2014 08:04 )

Moto o scooter? La più "ambigua" delle moto prodotte da Honda si presenta rinnovata in alcuni particolari e incrementata nella cilindrata, con il fine di renderla più pratica e con un po' di pepe un più. Il bicilindrico parallelo a corsa lunga passa da 670 a 745 cm cubi, con conseguente aumento di potenza e coppia (55 CV a 6.250 giri e 68 Nm a 4.750 giri) e grazie all'allungamento dei rapporti al cambio presenta consumi ancora più bassi, dichiarando 28,9 km/l nel ciclo medio WMTC! Lo scudo anteriore assume forme più aggressive oltre a lasciare 80 mm in più di spazio alle ginocchia del pilota, eliminando un difetto riscontrato sulla prima serie. Chi guida ha ora anche pedane poggiapiedi più larghe e una sella più stretta per un miglior appoggio a terra dei piedi. Anche la ciclistica cambia grazie all'adozione di un più rigido forcellone in alluminio dotato di nervature interne. Ha ruote di 17" e 6 marce, ma si guida come uno scooter grazie al cambio elettroassistito DCT a doppia frizione, dotato di 3 modalità di funzionamento (normale, sport e manuale). Facile da gestire anche per i neofiti, grazie al baricentro molto basso i suoi 237 kg non sembrano tali e una volta in marcia socmpaiono quasi del tutto. Bella ed efficace la trasmissione automatica, che permette di guidare dimenticando totalmente le marce, piuttosto che gestirle totalmente tramite le palette con pollice e indice della mano sinistra. Maneggevole nel traffico e veloce fuori città, grazie al nuovo software di gestione del DCT, dotato di un kick-down molto rapido e capace di scalare e garantire un buon freno motore in frenata. Il primo piano completo della Integra lo trovate sul numero 3 in edicola dal 10 di Febbraio FMI_M0159-1024x682  

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