Yamaha scooter 50

Yamaha scooter 50

Redazione - @InMoto_it

01.08.2013 ( Aggiornata il 01.08.2013 13:44 )

Lo sportivo, il nudo e due versioni “semplici” ed economiche: quattro cinquantini non solo per quattordicenni     Il mercato dei cinquantini è in crisi? Yamaha risponde lanciando sul mercato con ben quattro nuovi modelli, dedicati principalmente ai giovanissimi, ma più in generale a chiunque voglia muoversi agilmente in città. Non a caso le new entry hanno anime diverse: più sportiveggiante l’Aerox R, che nella versione Naked assume un look da “monello” urbano, più classico e tranquillo il Neo’s Easy, nato per i teenager il BW’s Easy. Scorrazzando in mezzo ai murales che decorano le strade del Bicocca Village, nel quartiere universitario di Milano, ci siamo sentiti come i quattordicenni che sperimentano per la prima volta la libertà in scooter, da sempre simbolo di emancipazione e indipendenza. Emozioni amplificate dal propulsore 2 tempi, che equipaggia tutti e quattro i modelli, con la caratteristica assenza del freno motore, il sound inconfondibile e quel tipico odore di miscela che è in parte sopravvissuto alle norme antinquinamento. Oggi i “cinquantini” hanno personalità spiccate: si caratterizzano per i dettagli, la scelta dei colori e la varietà degli optional, per diventare “trendy” o “cool”, che dir si voglia. Tutti elementi che Yamaha ha preso in considerazione per mettere giù il suo poker di novità. La sfida è di quelle importanti: i dati diffusi da ANCMA parlano di un calo di vendite del 37,2% nel settore dei ciclomotori nei primi cinque mesi del 2013 rispetto al 2012. La soluzione scelta della Casa dei tre diapason è intelligente: investire proprio nel settore in crisi, diversificando l’offerta e con prezzi concorrenziali anche nei confronti dei prodotti super-economici che arrivano dall’Oriente. Mantenendo però la qualità di un mezzo Yamaha, dal propulsore alle finiture. Con questa filosofia sono state progettate in particolare le versioni Easy del Neo’s e del BW’s, che costano rispettivamente € 1.490,00 e 1.590,00. DA FERMO Aerox R 3 La sua prima apparizione sul mercato risale al 1997: a distinguerlo fu subito il look da “supersport”. Da allora è stato proposto in numerose grafiche, anche dedicate ai piloti che negli anni hanno vestito i colori Yamaha, da Max Biaggi a Valentino Rossi. Attualizzarlo non era facile, per questo i designer dei tre diapason hanno modificato tutto… senza stravolgere niente! Il cupolino, alleggerito, enfatizza l’indole sportiva, sottolineata dal doppio fanale aggressivo, che proietta un fascio luminoso anabbagliante ed abbagliante. Nuove anche le luci posteriori, ispirate al gruppo ottico della YZF-R1. Carenatura minimalista, per contenere i pesi, con alette e deflettori e frontale ribassato per una maggior aerodinamicità. Inedita la doppia sella ad apertura contrapposta, in carbon-look con impunture bianche. Sollevando il sellino posteriore si ha accesso al serbatoio della benzina e dell’olio, mentre il vano sottosella offre spazio per un casco integrale. Pedane passeggero integrate, cerchi in lega di 13” con pneumatici oversize, freni a disco maggiorati. Nuova la strumentazione, completamente digitale. Tre le colorazioni: bianco, blu e grigio. Buona la qualità di assemblaggi e finiture. Aerox R Naked 2 Look da “piccola peste urbana” per il nuovo Aerox R Naked, progettato per fare tendenza tra i giovanissimi. La base è quella dell’Aerox R, ma ha un allestimento “special” di serie. Al primo colpo d’occhio si distingue per il manubrio in alluminio lasciato a vista, senza carena, sul quale è posizionata una strumentazione minimal. Ma non è tutto: a differenza del fratello carenato, il Naked è dotato anche di ammortizzatore posteriore con serbatoio separato, che ben si sposa con il carattere sportivo. A caratterizzarlo, anche la colorazione: per esaltarne l’indole “sfacciata”, è disponibile soltanto in nero opaco, con strisce bianche di serie sul bordo dei cerchi e grafiche dedicate. BW’s Easy Le linee e lo stile sono gli stessi dello scooter che ormai ben 25 anni fa segnò quasi un’epoca: il BW’s, infatti, altro non è che il Booster, ovvero il glorioso due tempi pratico e modaiolo, inizialmente prodotto dalla francese MBK, poi acquisita da Yamaha. Giovane e birichino, privo di fronzoli già nella sua versione originale, ora diventa ancora più minimalista: per buttare giù i prezzi l’avviamento a pedale sostituisce quello elettrico, il freno a tamburo prende il posto del disco anteriore, i cerchi in lega cedono il passo a quelli in acciaio e sul cruscotto campeggia una strumentazione analogica ed essenziale. Nell’ottica del contenimento dei costi è stato eliminato anche lo specchietto retrovisore di destra. Il suo punto di forza, del resto, è sempre stata la mancanza di sovrastrutture. La versione Easy del BW’s costa € 1.590,00 f.c. (con un risparmio di € 650,00 rispetto alla versione standard). Neo’s Easy La stessa filosofia minimalista è stata applicata anche al Neo’s 2T, scooter che in oltre dieci anni di onorata carriera ha saputo conquistare un vasto pubblico di utenti urbani. La versione Easy è essenziale, ma senza perdere quel look elegante che ben si abbina anche ad un’utenza “business”. La carena mantiene le linee tondeggianti e snelle e il doppio fanale disegna un muso sbarazzino. Nuova la strumentazione analogica, che sostituisce quella digitale. In questa versione i cerchi di 12” sono in acciaio verniciato di nero e l’avviamento è a pedale. Anche qui abbiamo un solo specchietto: quello di sinistra. Colorazione unica: nero opaco. Prezzo: € 1.490,00 f.c. (la versione standard costa € 1.890,00). IN SELLA Aerox R yamaMov1 Snello e compatto, l’Aerox R è pensato per conquistare subito la fiducia dei neofiti e anche delle teen-ager più esili. La posizione di guida è quasi “motociclistica”, con il manubrio ampio che fa mantenere le braccia aperte e il busto eretto. Le ginocchia stanno ad angolo retto: per i piedi, infatti, sono previste due “insenature” sulla pedana e non c’è spazio per allungare le gambe. L’impostazione, del resto, è sportiva e non da scooter-poltrona, ma i piloti che si avvicinano al metro e ottanta staranno un po’ stretti, perché la pedana è alta e corta e il manubrio è basso. D’altra parte, se si cerca di arretrare sulla sella monoposto, si “inciampa” nella punta del sellino (rialzato) riservato al passeggero. In compenso la sella è confortevole e la visuale alta è un bel privilegio. L’appoggio con i piedi a terra non è mai difficile, nemmeno per i piloti di statura contenuta. Il feeling è immediato: l’Aerox R è uno scooter intuitivo e ben bilanciato. La risposta all’acceleratore è pronta e vivace: non si fa fatica a percepire che sotto la sella c’è un propulsore due tempi. Grazie alla trasmissione automatica con cinghia a V, al “pronti via” l’Aerox R è una scheggia e alla partenza dei semafori ci si toglie velocemente d’impaccio. Sempre pronto anche in ripresa, si destreggia bene nel traffico cittadino grazie ai suoi 3,26 cavalli disponibili a 6.750 giri/min, che si rivelano più che sufficienti in relazione al limite di legge dei 45 km/h. Certo la velocità massima è limitata, e poi ci sono anche le norme sulle emissioni inquinanti da rispettare, quindi non aspettatevi un allungo poderoso: anche se il look è quasi racing, si tratta pur sempre di un cinquantino! La guida è fluida, si disegnano traiettorie pulite e si scende in piega con facilità. I comandi sono ben disposti e le leve consentono di modulare la frenata, con i dischi anteriori e posteriori da 190 mm che rispondono con efficacia. Equipaggiato con cerchi in lega, è agile e maneggevole nei repentini cambi di direzione e non mette mai in difficoltà. Anche la ciclistica è di impostazione sportiva: ci è piaciuta la taratura della forcella, che ha un’escursione di 80 mm: anche l’ammortizzatore fa il suo dovere e grazie alla corsa di 63 mm assorbe pure i dislivelli del pavé e le buche che abbiamo volutamente “centrato” per saggiare la risposta dello scooter di Iwata. Aerox R Naked 4 Le impressioni di guida sono sovrapponibili a quelle della versione standard e l’unica differenza è nella protezione aerodinamica: il modello Naked, infatti, ha il manubrio “nudo”, privo del piccolo schermo che campeggia sull’Aerox R. Non dimentichiamo, tuttavia, che la velocità massima raggiunta è a norma codice (raramente nella nostra prova abbiamo visto il tachimetro superare i 50 km/h) e, com’è facile immaginare, la mancanza del parabrezza si percepisce a malapena e non crea fastidi alla guida. BW’s Easy 1 La versione “minimal” del BW’s ha subito solo qualche modifica improntata al contenimento dei costi, e nella versione così spartana assomiglia sempre più al primo Booster, apparso sul mercato alla fine degli anni Ottanta. Inalterati sia il motore che la ciclistica, che consentono al BW’s di mantenere le sue caratteristiche di praticità e agilità. Il propulsore due tempi si rivela sempre pronto e scattante, aiutato dal peso contenuto del mezzo: soltanto 82 kg in ordine di marcia. La posizione di guida è comoda, con la sella ampia e lunga che consente ai piloti più alti di indietreggiare a piacimento (a meno che non si viaggi con il passeggero!) L’altezza da terra si mantiene ridotta e regala sicurezza anche ai meno esperti. Le gomme larghe e leggermente tassellate lavorano in sinergia con il reparto sospensioni, assicurando un buon comfort anche sul pavé. La capacità di carico del vano sottosella non fa gridare al miracolo, ma è in linea con le dimensioni dello scooter, e comunque in compenso c’è la pedana piatta con il gancio portaborse. La frenata è meno pronta e progressiva rispetto al modello con il freno a disco anteriore: l’impianto va sollecitato con forza per ottenere una risposta decisa, ma considerando che la velocità massima è quella consentita dal codice, il ritorno al tamburo non costituisce un problema. La mancanza del retrovisore di destra, invece, ci ha lasciati un po’ spaesati, perché al rientro dopo un sorpasso, o quando si rallenta per svoltare a destra, occorre affidarsi solo ad uno specchietto per verificare la situazione alle nostre spalle. Neo’s Easy 5 Anche in questo caso alla base c’è un mezzo già collaudato negli anni. Una volta in sella andiamo subito a cercare il classico pulsante sul blocchetto destro… è la forza dell’abitudine! Ma per contenere i costi, l’avviamento è a pedale, come sul BW’s: in entrambi i casi non fa i capricci e il pubblico femminile può azionarlo agevolmente pure se si hanno le scarpe con il tacco alto. La posizione di guida è confortevole: si sta seduti, con il busto eretto e le ginocchia piegate. La sella è morbida, e forse si affonda pure un po’ troppo, ma il Neo’s nasce per un pubblico adulto, che sceglie lo scooter come commuter urbano e che spesso si sta avvicinando per la prima volta ad un mezzo a due ruote. Le sospensioni hanno una risposta più soffice rispetto allo sportiveggiante BW’s, ma complessivamente fanno un buon lavoro nelle condizioni più disparate. Il propulsore di 50 cm3 è un due tempi raffreddato a liquido, che offre una reazione pronta appena si rotea la manopola dell’acceleratore; l’erogazione è lineare in tutto il suo arco di funzionamento, con le dovute limitazioni di legge quanto a velocità massima. Anche qui occorre fare un po’ l’abitudine alla sostituzione del freno a disco anteriore con il tamburo, ma tirando bene le leve la frenata è più che sufficiente. Il Neo’s Easy si conferma uno scooter dalle dimensioni contenute, ma ben rapportato all’utilizzo urbano per il quale è nato.  

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