Honda MSX 125

Honda MSX 125

Redazione - @InMoto_it

01.08.2013 ( Aggiornata il 01.08.2013 13:15 )

Alla faccia di chi pensa che le dimensioni siano un importante veicolo di divertimento, ecco la MSX: piccolissima, pepata e un po’ folle. Monocilindrica di 125 cm3 e meno di 100 kg di peso, è omologata per due e divertente come poche     La Honda Monkey veleggia fierissima verso il traguardo dei 50 anni di produzione e il fantastilione di esemplari venduti. Un successo planetario che ha solo sfiorato il nostro Paese: perché? Si vede che eravamo tutti intenti a guardare in alto, chissà cosa, e non ci siamo accorti di tutte queste “motine” che ci ronzavano sotto il mento. In quasi tutto il resto del mondo è andata diversamente e ci vuole davvero poco per vedere quanto le piccolissime Honda a quattro tempi siano tutt’oggi amate, replicate e customizzate dai numerosi proprietari sparsi per il globo. Che non le mollano proprio. La Casa, giustamente, ha ripuntato su questo numero vincente ed ecco che la nuova MSX (che sta per Mini Streetbike X-treme) ha preso forma, cambiato forme e mantenuto quelle proporzioni. Chissà se anche questo progetto sarà buono e valido per i prossimi 50 anni. I requisiti per fare molta strada insieme ci sono tutti, tranne uno: ne sono arrivate poche. Se l’idea vi stuzzica il palato, finite di leggere e correte dal concessionario perché non sarà facile acchiapparne una: 3.100 Euro sono sì una certa bastonata però la moto è costruita con grande cura, consuma pochissimo e vi stamperà un sorriso sulla faccia che vi tornerà utile in moltissime occasioni. Soprattutto quando gli uomini del lunedì chiusi nelle loro scatolamobili vi malediranno vedendovi sfrecciare leggeri e ridanciani. DA FERMO Più che le linee e le proporzioni, la MSX 125 stupisce per la perfetta sintonia fra le minime dimensioni degli elementi ciclistici e la grande cura e ricercatezza riservata alla carrozzeria, alla rifinitura delle plastiche e ai dettagli. Il proiettore anteriore, volutamente sovradimensionato, non stona affatto con la forcella a steli rovesciati e crea un bel contrasto con il piccolo cerchio di 12”, arricchito da un disco freno di grandi dimensioni e da un pneumatico panciuto e dal disegno sportivo. Piace anche la linea del serbatoio e l’andamento dei fianchetti che corrono paralleli allo scarico sottosella e, soprattutto, convince la qualità di ogni singolo elemento. La carrozzeria è composta da 13 componenti costruiti con ben 7 tipi di plastiche differenti al fine di creare una struttura estremamente modulare, resistente e curata. Il motore a quattro tempi è parte integrante del disegno della moto e appare ben proporzionato a tutto il resto: la verniciatura in nero lucido ne sottolinea la presenza. Convince meno il collettore di scarico, molto piccolo e decorato con un nero opaco che non ne risalta l’andamento. C’è però un bel forcellone, in acciaio scatolato, e il disco posteriore che dà il giusto tocco di sportività. 3.100 Euro sono la cifra richiesta da Honda per prenderne possesso. Tanti, indubbiamente, ma anche difficilmente quantificabili per l’attuale mancanza di punti di riferimento. Praticità, finiture, divertimento offerto e costi di gestione riescono a giustificare l’esborso. L’MSX ha anche tutte le carte in regola per diventare un vero fenomeno di costume e potrebbe essere un ottimo investimento anche per i produttori di accessori. Per ora la filiale italiana del più grande costruttore del mondo è andata cauta e non ne sono stati importati che poche centinaia di pezzi, in due sole colorazioni: bianco o nero. HondaMSXfermo COME VA Per non illudere sulle proporzioni vi diciamo subito che il sottoscritto è alto 175 cm, pesa una settantina di chilogrammi e in sella ci stava benissimo. Ci ho messo un po’ a capire che si può comodamente stare seduti sulla parte frontale senza intoppi e fastidi, ma alla fine ci sono arrivato e ho fatto il mio bel giro divertendomi come un bambino sulle giostre. Inutile dire che problemi di toccare il suolo con entrambi i piedi non ce ne sono: la sella è 765 mm da terra e nulla di troppo si contrappone fra corpo e macchina. Più difficile è credere che a bordo non si sta affatto scomodi ma, tant’è, è proprio così. La libertà di movimento è tanta e Honda è riuscita a miniaturizzare una moto senza perdere equilibrio e praticità. Il risultato va oltre le aspettative: la MSX è in grado di accogliere piloti di (quasi) ogni taglia e ogni sesso mettendo sul piatto una sella spaziosa (ma un po’ dura) e comandi comodi e assolutamente non costrittivi. Facile quindi trovarsi d’accordo con il largo manubrio, con le leve dal funzionamento preciso e con pedane che non sono affatto vicine e non obbligano a starsene appollaiati come su una minimoto. Solo i convogliatori del radiatore possono interferire con le ginocchia di chi guida ma la soluzione al problema è semplicissima: arretrare un po’ con il sedere. 101 kg con il pieno sono un biglietto da visita che dice praticamente tutto sulle possibilità della nuova MSX. Piccola, leggerissima, agile come è difficile immaginare ma.. vera. Contrariamente a quello che ci si può aspettare, questa nuova mini-Honda ha il sapore e la consistenza di una moto grande, comune. Difficile non trovarsi a proprio agio una volta a bordo, difficile chiedere di più: alla guida ci si diverte davvero e non ci si stanca affatto. Il colpo d’occhio sul manubrio è piacevole: bella la strumentazione interamente digitale e ricco il panorama fatto di blocchetti elettrici curati come su una maxi, retrovisori dal taglio classico ma perfettamente intonati allo stile, e plastiche di elevata qualità, perfettamente verniciate e accoppiate. Il tatto e la vista sono quindi soddisfatti, vediamo il gusto. Le plastiche riempiono perfettamente una struttura miniaturizzata dandole forma e, soprattutto corpo. Il risultato è univoco: dal vivo la MSX non è nemmeno così piccola e, una volta in sella, ci si trova a proprio agio sempre e comunque. Il piccolo monocilindrico a quattro tempi borbotta le sue note e offre persino un po’ di verve: l’allungo è inaspettato e in poco spazio ci si trova a velocità prossime ai 100 km/h. Non c’è trucco, non c’è inganno: le due valvoline frullano all’impazzata e i giri salgono velocemente e senza alcuna incertezza. Il propulsore, completamente rinnovato e dotato di iniezione elettronica, ha una lunghissima storia alle spalle e ha dimostrato di essere praticamente indistruttibile. Si può quindi esagerare, tirare tutte e quattro le marce fino a limitatore e dare anche qualche colpo di frizione qua e là: i 10, verissimi, cavalli non vi mollano e il carburante viene centellinato nel corpo farfallato come quasi nessun altro iniettore riesce a fare. Honda dichiara consumi tali che anche i più accaniti ecologisti vi verranno a stringere la mano: dai 40 ai 60 km ogni litro di benzina, a seconda di come vi accanirete sulla manopola destra. Il pieno costa circa 10 Euro (la capacità del serbatoio è di 5,5 litri) e vi permetterà di andare avanti e indietro per un bel pezzo. Difficile pretendere di più. Mono un po’ duro Anche la ciclistica si comporta a dovere: la forcella rovesciata risponde coerentemente a tutte le sollecitazioni e il disco anteriore offre sufficiente potenza e modulabilità. Un po’ troppo duro, invece, il monoammortizzatore: qualche risposta un troppo secca non tarda ad arrivare e la striminzita imbottitura della sella non aiuta certo ad indorare la pillola. I punti a favore sono però nettamente superiori ai difetti: gli ingombri e il peso aiutano a rendere tutto estremamente facile e divertente. C’è tanto sterzo e un’ottima tenuta di strada. Ci sono pneumatici larghi quanto basta per concedersi delle pieghe di tutto rispetto e c’è un equilibrio globale che vi porterà invariabilmente a strafare. Attenzione però: le reazioni sono così veloci ed immediate che andare oltre i limiti strutturali della moto (peraltro molto elevati) è questione di istanti. Le ruote di 12” accelerano di parecchio tutte le reazioni e vi lasciano poco tempo per pensare. Questione di abitudine e di confidenza. Nessuna critica da muovere alle scelte fatte da Honda che ha saputo ricreare un oggetto che merita davvero il suo angolo di garage. Una piccola moto che fa venire immediatamente voglia di un giretto, fosse solo per scoprire l’effetto che fa. L’appello che ci sentiamo di fare alla Casa è quello di pensare ad una lista di accessori infinita e peccaminosa. Perché chi sale su una MSX ha voglia di distinguersi, anche dagli altri possessori, e l’esperienza cinquantennale del modello che l’ha preceduta non lascia spazio a fraintendimenti. hondaMSXguida

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