MV Agusta F3 800

MV Agusta F3 800

Redazione - @InMoto_it

01.08.2013 ( Aggiornata il 01.08.2013 13:08 )

Nell’arte e nell’architettura in ogni tempo si è cercato di armonizzare forme e dimensioni alla ricerca di un rapporto perfetto. Lo stesso ha fatto MV con la nuova F3 800, miscelando i pregi di una media sportiva con quelli di una maxi.     Una volta davanti alla nuova F3 e dopo un veloce colpo d’occhio alla cartella stampa, un interrogativo sorge spontaneo: ma come sono riusciti a fare una 800 con le stesse misure e in pratica con lo stesso peso della 675? Non solo, la posizione del motore è esattamente la stessa, e per chi ha una vaga idea di cosa significa alloggiare tutti i componenti su una moto di dimensioni così ridotte, sembra impossibile che un motore con corsa maggiorata riesca a stare esattamente negli stessi ingombri. In realtà c’è un piccolo segreto: la MV F3, progettualmente parlando, è nata con cilindrata 800 ecco perché gli ingombri sono stati rispettati, è questa la capostipite della famiglia! Ovvio poi che il motore è stato pensato in modo tale da permettere di ottenere con minime modifiche due cilindrate distinte. Ma anche con questa doverosa precisazione rimane il fatto che la F3 risulta essere estremamente compatta un punto di riferimento per la categoria delle medie… con il plus della cilindrata portata a 798 cm3. Quindi, con coppia e potenza da una parte, leggerezza e dimensioni compatte dall’altra, il risultato, condito da una estetica come al solito affascinante, è veramente tutto da gustare. Il prezzo, anche quello a cavallo fra le due categorie, è di 13.990 euro per la versione ERS dotata di sistema di cambiata assistita. DA FERMO Le linee sono le stesse della sorella più piccola di 675 cm3, in effetti non cambia praticamente nulla e non solo nelle forme, anche le dimensioni e la posizione in sella sono le stesse. Insomma un grande lavoro svolto dai tecnici varesini per riuscire a incastonare un motore oversize in una ciclistica straordinariamente compatta. Le rifiniture di tutto quello che conta sono impeccabili, con alcuni dettagli che possono scaturire soltanto da stilisti made in Italy. Grande classe nelle colorazioni, il classico bicolore MV è affiancato da due varianti: una elegantissima livrea nero/bianco perla, e un tinta unita che, in omaggio alle tendenze attuali, è stato realizzato in nero opaco. MVfermo LA GUIDA Salire sulla F3 è una piccola esperienza: accolti da finiture di classe ci si trova “corti” quasi come su una supersport giapponese e “stretti” come su una Ducati. Insomma la moto è piccolissima, permette comunque non solo di trovare spazio per gli arti, ma anche di muoversi sulla sella per assecondarne le reazioni in ogni fase della guida. Appena acceso il tre cilindri canta una musica tutta sua, la rumorosità meccanica è avvertibile ma mai fastidiosa, i tre cilindri scattano rabbiosi alla minima apertura del comando gas, dagli scarichi esce un suono secco che non sembra neanche quello di un “tre”, e sentendola passare in pieno rettilineo non è impossibile confonderla con una 4 cilindri. La titubanza iniziale che può pervadere il pilota  è esclusivamente dovuta a un dubbio: ormai ancorati ai classici canoni “600” o “millona”, non si sa bene come comportarsi alla guida di una moto con potenzialità motoristiche ancora inesplorate. Ebbene fughiamo immediatamente ogni dubbio: la F3 è in tutto e per tutto una supersport e come tale va guidata. Difatti dobbiamo immaginare di essere sopra alla più piccola F3 675: le medesime quote ciclistiche e lo stesso peso (solo 1 kg in più dichiarato alla prova della bilancia) invitano ad una guida aggressiva soprattutto nei tratti con curve e controcurve dove si può sfruttare la sua impressionante agilità, ma anche nelle lunghe conduzioni dove va lasciata scorrere il più possibile facendo fede su un assetto decisamente neutro. Nessun problema in frenata dove si possono sfruttare nuove pinze Brembo monoblocco dal rendimento esemplare e la nuova frizione antisaltellamento che ben si comporta anche scalando più marce in sequenza. In accelerazione poi si apprezza l’unica vera grande differenza rispetto alla 675, il nuovo motore offre valori di coppia e potenza ben più elevati, ma la coppia alla ruota, o meglio la spinta alla ruota, non aumenta a dismisura per via della rapportatura molto più lunga. Una media “dopata” Non bisogna aspettarsi quindi una moto che impenna ad ogni uscita di curva: come detto va considerata una media supersportiva eccezionalmente dopata, con il plus di una risposta del motore ai medi regimi piacevolmente piena. Insomma non solo è stata raggiunta un potenza più alta, ma tanto lavoro è stato svolto per rendere il motore più godibile, tanto più godibile per via anche di una elettronica che gestisce ride by wire e traction control, veramente a punto. Inoltre, la centralina è suscettibile di ulteriori affinamenti futuri tramite un semplice e gratuito aggiornamento software. In definitiva la F3 800 è una moto fantastica da guidare in pista perché proprio come una 600 si lascia condurre senza impegnare eccessivamente il fisico, ma in più non richiede un frenetico uso del cambio per tenere il motore nel ristretto range di giri all’interno del quale offre i massimi valori di coppia. Proprio a proposito del cambio dispiace dover evidenziare una non perfetta manovrabilità soprattutto a riguardo del passaggio dal terzo al quarto rapporto. Un vero peccato anche pensando che l’attuatore è dotato di quickshifter che permette normalmente cambiate rapidissime ed a breve verrà implementato con una strategia elettronica che permetterà le scalate senza utilizzare la frizione, proprio come avviene sulla sorella maggiore F4. MVmovimento

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