Aprilia RSV4 Factory APRC ABS

Aprilia RSV4 Factory APRC ABS

Redazione - @InMoto_it

01.03.2013 ( Aggiornata il 01.03.2013 17:06 )

C’è molto di più di un sofisticato sistema ABS sull’ultima nata Aprilia, che è la supersportiva tecnologicamente più avanzata mai uscita dai capannoni di Noale     Andiamo subito al punto: oltre all’avanzato sistema di antibloccaggio delle ruote, studiato e sviluppato per garantire non solo la massima sicurezza su strada, ma anche la migliore performance in pista, questa quattro cilindri a V è diventata più intelligente. Grazie all’inserimento di un nuovo parametro nella gestione del traction control (la velocità), ora la centralina Magneti Marelli è diventata più  precisa, e ora è in grado di capire se stiamo affrontando un tornantino o un curvone ad alta velocità, e quindi intervenire con i tagli di potenza più mirati. E questa non è certo una cosa da poco, visto che sulle concorrenti quando il traction control è correttamente settato per i curvoni, diventa tremendamente invasivo nei tornanti. Insomma, questa RSV4 è quanto di meglio si possa chiedere a una supersportiva in quanto a tecnologia. E il merito è dell’esperienza maturata nelle corse. Soprattutto nell’ultima stagione, dove la moto si è laureata campione del mondo con Biaggi. Con l’arrivo dell’ABS, il sistema APRC, che significa Aprilia performance ride control, si completa, confermandosi il pacchetto più completo ed evoluto sul mercato. Basta pensare che mixando tra di loro gli 8 livelli di traction contron (ATC), i 3 di anti-wheelie (AWC), i 3 di ABS e le 3 mappe motore, si arriva ad avere 216 combinazioni differenti. Ma non è finita qui, visto che questa quattro cilindri a V è dotata anche di Launch Control (ALC) e di Quick Shift (AQS). Troppo? Può darsi. Ma in questo modo per l’utente è davvero possibile cucirsi addosso una moto che non solo è primatista in elettronica (la RSV4 è l’unica moto stradale ad avere tutte le mappe omologate per l’uso stradale), ma anche nella ciclistica, visto che è l’unica del mercato ad avere un telaio completamente regolabile come sulle moto da corsa. Ma non è finita, visto che quest’ultima versione della RSV4 ha anche 4 CV in più, per un totale di 184 (dichiarati). Tutto questo ben di Dio però si fa pagare. E non poco: 22.390 Euro f.c. DA FERMO Peccato che non sia cambiata la colorazione. Una moto come questa avrebbe meritato qualcosina di più di una differente finitura superficiale sui bordi dei fanali anteriori. Perché così sembra davvero una “normale” RSV4 Factory. Ed invece si tratta della 4 cilindri a V più evoluta mai uscita da Noale. Se la guardi da vicino però ti rendi conto che il serbatoio è differente. Sembra quasi più racing con quella parte superiore più bombata. Anche la sezione che si congiunge alla sella è differente, ora è più verticale. Ma per notarlo serve un occhio molto attento. Differente è anche lo scarico, che non ha più i rivetti nella parte finale, dotata anche di un foro più grande, ma stiamo parlando davvero di dettagli che passano quasi inosservati. Perché questa RSV4 ABS continua a mantenere il nero lucido come base e i cupolino, codino e fregi sulla carena in rosso acceso. Le ruote rimangono color oro e i particolari in fibra di carbonio non mancano, anche se è possibile arricchirli con numerosi accessori disponibile nel catalogo Aprilia. Bella e cattivissima ma, forse, qualche tocco differente di colore non avrebbe guastato. ap2 IN SELLA Chi guida regolarmente una RSV4, salendo sulla versione ABS, noterà subito che il serbatoio è diverso, soprattutto nella parte posteriore, che è più “ingombrante” nella parte superiore e che la sella è leggermente più bassa. Ma a parte queste modifiche, l’ultima nata della Casa di Noale non cambia rispetto al modello precedente. Ciò che cambia davvero e che si apprezza maggiormente è la superiore precisione della gestione elettronica del motore e una erogazione più piena a tutti i regimi, rispetto al modello Factory precedente. Nei pochi giri nei quali abbiamo avuto modo di provare quest’Aprilia sul tecnico e difficilissimo tracciato di Aragon, la RTSV4 si conferma la moto più facile della sua categoria. L’erogazione del quattro cilindri a V è molto fluida, con la potenza spalmata bene in un arco di regime molto ampio. Quando si guida una RSV4 si ha l’impressione che il propulsore sia meno potente di quanto in realtà è. Gran parte del merito va al sistema ride by wire che garantisce un feeling incredibile. Non ci sono mai ritardi sia nell’apertura sia nella chiusura del gas e anche quando i sistemi elettronici di controllo entrano in funzione non disturbano mai la guida. Nemmeno l’ABS, visto che non dà il classico e fastidioso ritorno sulla leva del freno quando entra in funzione. Tutto su questa Aprilia è stato studiato per dare il massimo in pista. E l’obiettivo è stato centrato a pieno. Giusto per dare dei numeri, i tecnici della Casa di Noale dichiarano che sulla stessa pista, e con lo stesso pilota e le stesse gomme, questa RSV4 è più veloce di mezzo secondo rispetto al modello precedente. Incredibile poi il lavoro del Traction Control, che adesso è in grado di capire in che tipo di curva si trova la moto in base alla velocità di percorrenza. Sono spariti i fastidiosi tagli di potenza in uscita dai tornantini, grazie alle migliorie apportate al sistema elettronico. Prima, per avere i giusti “tagli” sia nei curvoni sia nelle curve da prima marcia, era indispensabile modificare manualmente il settaggio del sistema. Cosa tra l’altro fattibile nel corso del giro con la RSV4, ma che distraeva non poco la guida. Nemmeno in uscita dal lentissimo tornantino del tracciato Superbike di Aragon, anche con l’ATC settato su 6 non ci sono mai stati bruschi interventi dell’elettronica. Siamo vicini alla perfezione. La cosa positiva di questa moto è che tutta l’elettronica non disturba affatto la guida. Anzi, permette di ripetere i propri migliori passaggi, giro dopo giro. E anche in staccata il funzionamento dell’ABS è impeccabile. Quando settato su 1, ovvero su Track, è possibile giocare col posteriore della moto in staccata (che rimane sempre ballerino sulla moto di Noale) e godersi lunghi traversi  senza il benché minimo fastidioso “taglio”. La transizione tra frenata e inizio curva è rapidissima, con la RSV4 ci si inserisce bene fino alla corda, con la gestione della frenata che risulta sempre impeccabile. Il lavoro di sviluppo dell’ABS è stato fatto in buona parte in pista ed è per questo che funziona così bene. In uscita dalle curve invece l’anti-wheelie è qualcosa di eccelso. Spalanchi il gas, la RSV4 alza leggermente la ruota anteriore e la tiene lì, a pochi centimetri dall’asfalto senza bruschi tagli di potenza. La moto fa strada, senza che si abbia l’impressione che l’elettronica entri in funzione. Anche in questo frangente si percepisce il diretto legame che a Noale c’è con le corse. E il merito è tutto del pacchetto APRC, può contare su una piattaforma inerziale, con due girometri e due accelerometri che permettono alla centralina di ricostruire le condizioni dinamiche della moto e intervenire di conseguenza sul controllo motore. Ciò nonostante il vero punto di forza della RSV4 è l’equilibrio ciclistico. Il telaio è stato studiato grazie all’esperienza maturata nel mondiale 250. Si capisce subito che questa moto è nata per andare forte in circuito ed infatti è oggettivamente difficile dire quanto l’elettronica aiuti la ciclistica o viceversa, perché su una pista impegnativa come quella di Aragon, con tantissime curve cieche dove è difficile capire in pochi giri i corretti punti di apertura del gas, la RSV4 rimane sempre precisa e stabile, anche quando non si è proprio garbati sui comandi. Bastano poche curve per trovare subito il giusto feeling con questa Aprilia, tanto che sembra di averla sempre avuta nel proprio garage. apr3  

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