Triumph Street Triple RS: #SottoEsame

Triumph Street Triple RS: #SottoEsame#sottoesame

Triumph mette mano alla sua naked di media cilindrata nella versione più sportiva, la RS, per rispondere alle richieste della normativa Euro5, in vigore dal 2020. L’abbiamo provata, in strada e in pista.

Redazione - @InMoto_it

09.10.2019 19:50

Con l’Euro5 alle porte, anche per la Street Triple si era reso necessario e inevitabile un adeguamento tecnico per rientrare nei nuovi limiti. Triumph è partita dalla più sportiva versione RS e, forte anche dell’esperienza in Moto2, è riuscita a mantenere intatta quella magica alchimia tra equilibrio e prestazioni, da sempre tratto distintivo della sua naked di media cilindrata. L’abbiamo provata, in strada e in pista: ve la raccontiamo in questo #SottoEsame.

DESIGN – L’abito della nuova Street Triple RS è molto simile al passato. È tuttavia ancora più aderente alla meccanica per via dei nuovi fianchetti, decisamente minimalisti, ma va detto che il cambiamento più significativo sono i nuovi fari a led, due occhioni indispettiti. La piccola sella sulla coda però è più alta che in passato: così il passeggero ha più spazio per le gambe. VOTO 7,5

CONTENUTI E DOTAZIONE – Chi si aspettava grandi rivoluzioni rimarrà deluso. Il motore è naturalmente a tre cilindri, 765 cc, 123 CV a 11.750 giri (come in passato), ma grazie a interventi mirati (nuovo asse a camme, albero motore alleggerito…) ha meno inerzia e sviluppa 79 Nm (prima 77). È assistito da ABS e controllo di trazione, tutti regolabili su diversi livelli attraverso quattro Riding Mode pre-impostati: Road, Rain, Sport, Track e Rider (customizzabile). Anche la strumentazione è inedita ma manca all’appello la piattaforma inerziale. Il motore è avvolto da un telaio perimetrale in alluminio, rimasto in buona sostanza identico, mentre ora è offerto di serie il quickshifter up&down. Confermato il comparto sospensioni, rivisto nelle tarature: forcella Showa BPF, mono Ohlins. Sulla bilancia la Street fa miracoli: 166 kg a secco. VOTO 7,5

POSIZIONE DI GUIDA E COMFORT - Il pilota può godere della stessa, indovinata ergonomia di una volta: significa una sella non alta da terra (825 mm), pedane ben centrate, manubrio largo e caricato quanto basta verso l’avantreno. Le gambe sono leggermente rannicchiate, ma non si soffre. VOTO 9

PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE – Che siate a 10 cm dal cordolo di una pista o su una statale aggrovigliata, la solfa non cambia: la Street RS è tra le più efficaci, divertenti ed emozionanti moto che possiate desiderare. Mescola piacere e facilità di guida in maniera talmente naturale da farlo apparire scontato (cosa che, ovviamente, non è). In strada colpisce il motore, per la sua dolcezza di erogazione e la coppia sempre disponibile. Leggera e agile, non mette mai in crisi il pilota. Solamente le sospensioni, tarate piuttosto rigide, su asfalti rovinati non assorbono con efficacia, ma d’altra parte si chiama RS. Motivo per il quale in pista diverte senza riserve. A fronte di un impegno modesto, la Street RS offre una precisione di guida esemplare, che non fa rimpiangere le sportive con i semimanubri. Anche la frenata è eccellente, sia per modulabilità sia per potenza. VOTO 8,5

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO – Prima di svilupparla, in Triumph hanno compiuto un’attenta analisi di mercato, chiedendo direttamente ai clienti che cosa avrebbero cambiato e cosa invece no. Il risultato è che, a fronte di novità tecniche importanti (in primis il quickshifter bidirezionale, offerto di serie), il prezzo non è cambiato: 11.900 euro. Decisamente pochi, se si considerano tutti i contenuti. VOTO 9

CONCLUSIONI – È difficile trovare un difetto in un pacchetto così ben confezionato. Anche la mancanza della piattaforma inerziale non è un grande problema: con una meccanica così ben accordata, il pilota ha sempre tutto sotto controllo. A chi cerca una moto efficace, divertente e relativamente semplice da utilizzare, Triumph risponde con un gioiello di moto. Le concorrenti sono avvisate. VOTO MEDIO 8,3

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