Prova BMW R 1250 GS Adventure: orizzonti di gloria

Prova BMW R 1250 GS Adventure: orizzonti di gloria#sottoesame

Sulle strade della Liguria abbiamo provato la nuova maxi enduro da viaggio della BMW, la R 1250 GS Adventure. Proposta in tre versioni – base, Exclusive e HP – è spinta dal nuovo Boxer a fasatura variabile da 1.254 cc, un passo in avanti epocale. Il prezo? 19.650 euro, chiavi in mano.

06.12.2018 10:28

Dopo la presentazione statica ai saloni autunnali della R 1250 GS e della gemella da viaggio R 1250 GS Adventure, è arrivato il momento di mettere le mani sul nuovo motore boxer a fasatura variabile di 1.254 cc. Abbiamo provato la versione più imponente della nuova maxi enduro tedesca sulle bellissime strade panoramiche tra La Spezia e Sestri Levante, in Liguria, riscoprendo una moto che – senza modifica alcuna alla ciclistica – ha cambiato decisamente faccia rispetto al passato. Senza timore di essere smentiti possiamo infatti affermare che il nuovo motore tedesco (passato da 1.170 cc a 1.254 cc) è non uno, ma due passi avanti rispetto a quello installato sulla vecchia R 1200 GS, base o Adventure che sia. Il prezzo è di 19.650 euro c.i.m, comprensivi anche di primo tagliando.

BMW R 1250 GS Adventure - LE FOTO

BMW R 1250 GS Adventure - LE FOTO

L'estetica non cambia se non in qualche dettaglio del frontale, così come la ciclistica, immutata rispetto alla vecchia. Ma il boxer a fasatura variabile è tutto un altro mondo. Ecco la nuova R 1250 GS Adventure, la maxi enduro da viaggio per antonomasia.

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Immutata la ciclistica - Come si può evincere dalle immagini, da un punto di vista estetico le modifiche sono di dettaglio: sono inediti i convogliatori che nascondono i radiatori del liquido di raffreddamento e la struttura in tubi che protegge lateralmente il propulsore. Lievi differenze anche in prossimità del becco anteriore, dove spiccano inedite bocche di aspirazione. Per il resto tutto identico, al pari della ciclistica: il telaio è invariato così come le sospensioni che possono essere equipaggiate di Dynamic Esa “Next generation” che, oltre ai freni idraulici, permette di regolare il precarico in modo continuo e automatico. Come in passato, sono forniti di serie due riding mode (Rain e Road); gli altri (Dynamic, Dynamic Pro, Enduro ed Enduro Pro) sono compresi nel pacchetto optional “Pro” insieme al controllo di trazione DTC (la dotazione standard prevede solo il controllo di stabilità). Da segnalare nell’allestimento anche il faro full led e la strumentazione TFT da 6,5”. Tre le versioni della R 1250 GS Adventure: base, Exclusive (sella sdoppiata da 890/910 mm e colorazione Kalamata) e HP (livrea motorsport, parabrezza basso, sella corta monolitica con altezza di 880 mm).

Tanta coppia e fluidità super - Da un punto di vista dell’handling e della stabilità, la nuova R 1250 GS Adventure ripropone le stesse caratteristiche del modello precedente: Telelever e Paralever garantiscono un assetto irreprensibile in ogni situazione e in ogni condizione di carico. La stabilità è massima anche alle inclinazioni maggiori e i trasferimenti di carico sono praticamente nulli anche quando si esagera con i freni o con l’acceleratore in uscita di curva. La  spettacolare distribuzione dei pesi garantita dalla struttura del Boxer e il posizionamento longitudinale di tutti gli organi in rotazione fanno il resto: anche nella versione Adventure, la R 1250 GS si guida come una bicicletta e nel misto richiede davvero un minimo sforzo per cambiare direzione. Ciò che colpisce di più nella nuova 1250 è senza dubbio il motore (nella gallery tutte le caratteristiche strutturali): rispetto alla versione precedente siamo su un altro pianeta. E non serve ricordare che già col 1.170 di birra ai bassi regimi ce n’era in quantità… L’erogazione che la nuova unità mette in campo rasenta la perfezione: in sesta marcia si può scendere addirittura sotto ai 2.000 giri e poi riprendere in mano il gas con decisione grazie all’arrivo, di li a qualche attimo, di una botta di kgm solo vagamente riconducibile al boxer precedente. Già qualche centinaio di giri dopo, infatti, anche con le marce più lunghe la spinta è corposissima e spesso, nella guida, si va istintivamente a cercare il rapporto successivo, rendendosi conto che si è già in sesta solo quando il comando del cambio non asseconda il desiderio del pilota. Guidare così è pura goduria: e il bello è che tutto è fluido. Addirittura è venuta meno quella ruvidità di erogazione che si registrava precedentemente a cavallo tra i 4.500 giri e i 5.500 giri, rendendo la spinta omogenea e fluida fino al limitatore. E il bello e che nella guida il passaggio dalle camme di aspirazione meno spinte a quelle full power (e viceversa) non si avverte minimamente: merito di un’elettronica spaziale che – regolando anticipo e posizione delle valvole a farfalla - compensa quello che sulla carta doveva avvertirsi come uno “scalino” nell’incremento della coppia. Tutto ciò si traduce in una guida fluida e rilassante: il nuovo Boxer permette di risparmiare al pilota un bel po’ di cambiare anche nel misto più tortuoso o in caso si guidi con moto a pieno carico. Il resto lo fanno i controlli attivi: ma qui, nulla di nuovo. La qualità e la taratura di ogni sistema è quella già apprezzata in passato.

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