Moto Guzzi V7 III: la famiglia si allarga con 3 nuove versioni

Moto Guzzi V7 III: la famiglia si allarga con 3 nuove versioni#sottoesame

Si chiamano Rough, Milano e Carbon, le tre nuove versioni che vanno ad affiancare le esistenti Racer, Special e Stone, ampliando così la gamma della V7 di 3ª generazione

Max Carani

La V7 III è il modello più venduto in Casa Moto Guzzi e la richiesta di una personalizzazione sempre più spinta da parte dei clienti ha fatto da sprone per queste 3 nuove versioni che, grazie a pregiate parti speciali, variano per lo più sotto il profilo estetico.

Moto Guzzi V7 III, Rough, Milano e Carbon - LE FOTO

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Le tre nuove versioni che vanno ad affiancare le esistenti Racer, Special e Stone, ampliano la gamma della V7 di 3ª generazione

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LA ROUGH ha un’indole che a Mandello definiscono “country cittadina” perché è l’unica che può permettersi di affrontare anche qualche (facile) sterrato: lo testimoniano gli pneumatici tassellati, tubeless, montati su cerchi a raggi, i soffietti a protezione degli steli forcella e il traversino di rinforzo al manubrio, mutuato dall’enduro. La verniciatura del serbatoio è opaca, o se volete “ruvida” (per tradurre il nome della versione); colpita dai raggi del sole crea un gioco di luci davvero suggestivo. Sono invece in alluminio grezzo i parafanghi, mentre le fiancatine, nello stesso materiale, sono verniciate con quel nero opaco che caratterizza il propulsore e i doppi scarichi.

LA MILANO è la più “civettuola” e già il suo nome evoca apertivi sui navigli e sfilate nella capitale della moda europea. Qui la verniciatura del serbatoio è lucida e fa il paio con lo scintillio delle cromature che troviamo sul maniglione del passeggero sugli scarichi. I fianchetti sono in alluminio spazzolato.

LA CARBON strizza l’occhio a chi apprezza sportività e tecnologia ed è certamente la versione più ricercata, realizzata in tiratura limitata a soli 1921 esemplari, a ricordare la data di nascita del marchio. Parafanghi e fianchetti sono in carbonio, ma a dominare è il nero opaco su cui poi spiccano i dettagli rossi: l’aquila sul serbatoio, la pinza freno e soprattutto le teste dei cilindri. Di grande effetto anche la sella in Alcantara con impunture rosse.

DAL PUNTO DI VISTA TECNICO LE TRE VERSIONI SONO IDENTICHE: telaio, sospensioni e motore. Qust’ultimo è il bicilindrico longitudinale “sette e mezzo” che è l’anima e il cuore di questa moto, il cui impianto generale, seppure “modernizzato”, resta fedele alla 1° V7, del 1967, a dimostrare quanto quel progetto fosse rivoluzionario.

NE CONSEGUE CHE IL COMPORTAMENTO SU STRADA È SOVRAPPONIBILE e si può parlare tranquillamente al “singolare”. Si tratta di una moto facile, il cui motore, docile, comporta reazioni alla portata di tutti. La frenata è assistita da un ABS impercettibile e non manca il controllo di trazione, che ha una funzione di sicurezza più che di “briglie” alle prestazioni. Perfetta per danzare tra le curve, purché non si abbia il desiderio di strafare, piuttosto quello di guidare divertendosi. Una moto che si rivela adatta ai neofiti oppure a quei motociclisti più smaliziati, che vogliano mettere in garage un moderno e autentico pezzo di storia del motociclismo.

SE VOLETE SAPERNE DI PIÙ non perdete il prossimo numero di IN MOTO in edicola con tutti gli approfondimenti. Intanto i prezzi di queste nuove versioni: Moto Guzzi V7 III Carbon – 9.990 Euro, Moto Guzzi V7 III Milano – 9.040 Euro, Moto Guzzi V7 III Rough – 8.990 Euro.

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