Prova BMW F 850 GS e F 750 GS: primo contatto

NOTEVOLE IL LAVORO DI RIPROGETTAZIONE DELLA F 850 GS (e della gemella F 750 GS) anche a livello ciclistico. Il telaio riprende uno schema a doppio trave diagonale: è realizzato saldando insieme elementi imbutiti in lamiera di acciaio che vanno a sostituire la precedente struttura in tubi. Secondo quanto dichiarato, la rigidità complessiva è maggiore. In acciaio anche il telaietto reggisella, imbullonato al corpo principale. Modifiche importanti anche alle quote fondamentali: l’inclinazione del cannotto di sterzo passa da 64° a 62°, l’avancorsa da 117 a 126 mm, con un aumento dell’interasse di ben 20 mm. Rinnovato anche l’impianto frenante con dischi da 305 mm.

IL MOTORE DELLA F 850 GS (e della F 750 GS, strutturalmente identico) rimane un bicilindrico in linea ma è stato completamente ridisegnato: la cilindrata sale a 853 cc (contro i precedenti 798 cc) così come aumentano coppia e potenza. L’albero a gomiti ha il manovellismo sfalsato di 90° e gli intervalli di accensione sono a 270°/450° (precedentemente a 0° e accensione a 360°). Per l’equilibratura arrivano invece due contralberi che sostituiscono la terza biella vincolata a un contrappeso del vecchio motore. La lubrificazione è a carter secco. Novità anche per il cambio con l’introduzione del sistema Elettro Assistito Pro (optional) che permette di passare al rapporto successivo o di scalare marcia evitando il ricorso alla frizione.

LA DIFFERENZA PRINCIPALE tra le F 850 GS e la F 750 GS (offerta a un prezzo di 9.950 euro) è rappresentata dalla ruota anteriore: la prima adotta un cerchio da 21”, la seconda da 19”. Cambiano anche le sospensioni e la loro escursione, l’inclinazione del cannotto di sterzo (62° contro 63°), l’avancorsa (126 mm contro 104,5 mm) e l’interasse (1.593 mm contro 1.559 mm). A dispetto della sigla identificativa, la cilindrata è la stessa: la riduzione della potenza è stata ottenuta modificando solamente la mappatura elettronica del bicilindrico.