Casco LS2 Pioneer: l’enduro racing a portata di tutti

Casco LS2 Pioneer: l’enduro racing a portata di tutti

Abbiamo messo alla prova il nuovo Pioneer MX436 di LS2, sviluppato per l’enduro racing, l’enduro-turismo e buono anche per il motocross

Max carani

06.09.2017 10:53

Leggerezza, aerazione efficiente e possibilità di impiego racing, caratterizzano questo casco dalla forma e dalla grafica molto attraenti. Il nome in codice è MX436 ma non è un’arma letale di 007, bensì la sigla di progetto del casco Pioneer, prodotto da LS2, dalle linee molto accattivanti, enfatizzate dalla grafica Quarterback, che abbiamo provato per voi.

SUPERPOLIVALENTE - L’azienda dice di aver sviluppato il Pioneer per l’impiego turistico, per l’enduro racing e perfino per il motocross. Per questo, oltre al mio commento, troverete quello del collega ed amico Gianclaudio Aiossa, che lo ha utilizzato nella Gibraltar Race, la maratona di oltre 8.000 Km che attraversa l’Europa e che per lui si traducono nel doppio, dato che è solito partire e rientrare a casa in moto, muovendo dalla sua bella Reggio Calabria; insomma un giudizio rilevante accompagnato da foto suggestive.

Prova Casco LS2 Pioneer

Prova Casco LS2 Pioneer

Abbiamo provato questo eclettico casco dedicato all'utilizzo su moto tassellate, in diverse condizioni, compresa l'impegnativa Gibraltar Race

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COME È - Iniziamo col dire che si tratta di un casco in policarbonato, ma la particolare formulazione del polimero, denominata KPA, ne determina un peso contenuto: in effetti sulla nostra bilancia abbiamo registrato 1.438 gr, che considerando la sua dotazione appaiono realmente pochi, e più in linea con quello di più costosi caschi in fibra, sebbene leggermente superiore al dichiarato.

NON PASSA INOSSERVATO - A prima vista è la forma aggressiva della calotta esterna (realizzata in ben 3 misure) a catturare l’attenzione e la grafica “quarterback” ci mette del suo. La verniciatura è ben fatta e al tatto tutto appare liscio e ben rifinito. Il frontino e la mentoniera hanno linee a dir poco “feroci”. In quest’ultima è ricavata una grossa presa d’aria. Sempre in tema di aerazione ci sono 2 prese d’aria laterali, alla base della mentoniera e 2 nella zona occipitale, che sfogano su altrettanti estrattori posteriori, dopo aver raffrescato la calotta interna in polistirolo, che ricordiamo essere realizzata in diverse densità.

POSSIBILITA' DI INSERIRE IL PINLOCK - Semplice, ma efficace, il sistema per smontare la visiera, che fa anche da fulcro per il suo azionamento oltre ad essere uno degli agganci dell’aggressivo frontino. Serve un cacciaviti per svitare il perno, ma non è un dramma trovarne uno a portata di mano. Generosa la protezione in gomma che fa da tenuta all’intero contorno della visiera. Quest’ultima è predisposta per l’applicazione del Pinlock anti-appannamento ed è integrata dallo schermo parasole a scomparsa (VPS). La piccola borchia, normalmente impiegata per fissare alla calotta il cinturino sottogola, qui assurge ad elemento di design, ampliandosi in un triangolo cromato che abbellisce e soprattutto serve da rinforzo.

DOTAZIONE COMPLETA - Passando agli interni, integralmente removibili e lavabili, il che è fondamentale in ottica di un possibile impiego “off”, diciamo che sono gradevoli al tatto ma forse un po’ troppo vistosi per la livrea arancione che potrebbe non essere gradita a tutti. Da notare comunque la predisposizione per l’utilizzo degli occhiali e soprattutto, il sistema di estrazione che permette al personale di emergenza di rimuovere i guanciali agevolmente. Insomma ci è piaciuto parecchio questo casco sul piano estetico e ora vediamo come si comporta “sul campo”.

COME VA - Il Pioneer si indossa agevolmente grazie alla forma ovale della apertura della calotta e la calzata corrisponde alla misura indicata, nel mio caso una M. In movimento colpisce immediatamente la silenziosità: sarà l’abbondante guarnizione, sarà che nella zona delle orecchie non è presente il meccanismo di apertura della visiera, che qui è “nascosto” sotto al frontino, fatto sta che a bordo della maxienduro con cui l’ho testato non ho riscontrato fruscii fastidiosi (ricordo comunque sempre che si tratta di un dato fortemente soggettivo e dipendente da fattori come altezza pilota ed estensione carene/parabrezza).

AERODINAMICA CURATA - Più importante segnalare che l’esteso frontino non offre resistenza all’aria quindi non affatica stando a lungo in moto. Buona la qualità ottica della visiera, che dà qualche distorsione solo nella zona che va ad appoggiarsi sulla guarnizione, pertanto nessun problema quando totalmente chiusa. Anche il VPS, lo schermo parasole retrattile, offre una buona visione e solo nella combinazione dei due schermi si perde qualcosa. Il grosso cursore scorrevole che lo aziona si trova esattamente dove lo si vorrebbe, cioè sul bordo inferiore sinistro dove si individua sempre facilmente anche con grossi guanti.

PICCOLO NEO, MA SI RISOLVE... - Buona anche la funzionalità del sistema di aerazione, nonostante il caldo torrido in cui si è svolto il nostro test (e anche quello del nostro long rider) sebbene mi aspettassi decisamente più aria dalla apertura sulla mentoniera che è regolabile con un cursore dall’interno. La trovo una soluzione interessante, dato che impedisce azionamenti involontari soprattutto in ottica impiego racing. Unico piccolo difetto riscontrato è che l’imbottitura dei guanciali mi comprimeva un po’ troppo nella zona guance, ma devo dire che nel commento che segue di Gianclaudio, che lo ha usato decisamente più a lungo, troverete la soluzione a questo piccolo neo.

LA PAROLA DEL PILOTA GIANCLAUDIO AIOSSA - “Ho usato, per il secondo anno consecutivo, il Pioneer per affrontare la Gibraltar Race. Convertirlo per l’uso sportivo è stato molto semplice, basta agire infatti sulle 2 viti per rimuovere la visiera principale, ed usare ogni tipo di mascherina da enduro. Se non si dispone di un cacciaviti, si può intervenire agevolmente impiegando una monetina. Ho trovato questo casco molto ben bilanciato ed il frontino parasole sulla calotta non crea il fastidioso “effetto vela” che tende a tirarti la testa indietro, alle alte velocità".

"L’aria scorre libera, e tradotto in parole povere, a fine giornata i muscoli del collo non sono doloranti, il che in gara è importante. Altra comodità è la predisposizione del Pioneer a poter inserire gli occhiali da vista/sole senza sentire le astine che comprimono la testa. Molti enduristi usano le lenti da vista dietro la mascherina. I guanciali all’inizio sono un po’ costrittivi, ma poi si assestano: per me è un pregio poiché riguardano la sicurezza e assicurano la buona calzata del casco. Ultima chicca del Pioneer è il design inferiore della calotta esterna: è progettato infatti per l’uso del neck-brace, il collare protettivo per ridurre i traumi cervicali conseguenti ad una caduta, normalmente impiegato da tutti i piloti off road

VALUE FOR MONEY - Il Pioneer nella diverse varianti grafiche, tra cui il nostro Quarteback è proposto a 160 € (che diventano 149 € nelle versioni monocolore) e, considerando le dotazioni e le sue caratteristiche intrinseche possiamo affermare che ha un eccellente rapporto qualità/prezzo. Potete vedere l’intera gamma sul sito, dove vi suggerisco di guardare con attenzione l’interessantissima sezione “tutorials & tips”, in cui è spiegato come prendersi cura del casco e di come procedere, ad esempio allo smontaggio del frontino o della visiera.

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