Norton Commando “JPN” by Motocicli Speciali: nata per Truxton

Norton Commando “JPN” by Motocicli Speciali: nata per Truxton

Il celebrato circuito inglese di Truxton ha tutte le curve a sinistra e questa moto, originariamente pensata per combattere su quel circuito, non poteva che avere entrambi gli scarichi a destra

Giorgio Scialino

06.06.2017 15:03

Quella che avete sotto gli occhi è una special  dal carattere bellicoso che incarna in modo efficace la moto sportiva anni '70 nella più pura declinazione british. Non una Cafe Racer vestita di alluminio, ma di una vera moto concepita per girare tra i cordoli di Truxton, il conosciuto circuito inglese con tutte le curve a sinistra, per questo la Commando “marchiata John Player Norton” ha entrambi gli scarichi dislocati sulla destra.
Il motore, solo leggermente ritoccato, è stato accuratamente bilanciato e messo a punto con cura certosina. Si tratta di un bicilindrico frontemarcia con i cilindri in ghisa fusi in blocco e inclinati in avanti di 20°. La distribuzione è ad aste e bilancieri con l’albero a camme nella parte anteriore del basamento. Le bielle sono posizionate per un ordine di scoppio a 360° e la configurazione del motore è a corsa lunga (73 x 89 x 2) con una cilindrata effettiva di 745 cm³. Oltre agli scarichi Dunstall, dal rombo inimitabile, monta dei cornetti liberi sui carburatori Amal da 30 mm e un’accensione elettronica Boyer-Bransden. Il cambio è separato, a quattro velocità, con il comando sulla destra, la trasmissione primaria è a catena Triplex e la frizione a disco elastico è in bagno d’olio. Il telaio è quello standard del Norton Commando, in tubi con doppia culla chiusa, quindi dotato del sistema Isolastic che non trasmette le vibrazioni del motore al pilota. 

Norton Commando “JPN” by Motocicli Speciali: foto

Norton Commando “JPN” by Motocicli Speciali: foto

Il celebrato circuito inglese di Truxton ha tutte le curve a sinistra e questa moto, originariamente pensata per combattere su quel circuito, non poteva che avere entrambi gli scarichi a destra

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MEZZI MANUBRI INCLINATI - Pochi i ritocchi: si nota una diversa dislocazione delle bobine d’accensione per consentire il montaggio di un serbatoio dell’olio di dimensioni maggiorate e una stampella laterale al posto del cavalletto centrale, ma soprattutto due vistose piastre in alluminio atte a riposizionare i comandi in posizione arretrata e rialzata, con quella sul lato destro che fa anche da supporto all’impianto di scarico.
La ciclistica prevede la forcella anteriore teleidraulica già presente anche sul Commando PR destinato alle gare di serie, con pinza freno a doppio pistoncino contrapposto marchiata AP Racing, che serve l’unico freno a disco, montata anteriormente al fodero sul lato destro. Il freno sviluppato in collaborazione tra Norton e Lockeed prevede un accoppiamento a dentatura che nelle intenzioni dei costruttori dovrebbe consentire un minimo spostamento assiale a favore di un autocentramento ( in pratica una prima versione di disco flottante).
Il ponte di comando conta su due mezzi manubri fortemente inclinati e montati in posizione lievemente abbassata, con i due strumenti originali che segnalano giri e velocità montati bene in vista. Più in basso, sotto la piastra inferiore, è stato montato un ammortizzatore di sterzo, molto utile per irrigidire l’avantreno. 

CERCHI A NERVATURA ALTA - La sospensione posteriore è affidata a due ammortizzatori regolabili della Ikon, mentre il freno posteriore a tamburo è a cartella laterale, con delle feritoie di raffreddamento e comandato dal pedale sulla destra mediante cavo d’acciaio.
I pneumatici sono i classici Dunlop Roadmaster TT nella misura 4.10 – 19, sia davanti che dietro, montato su dei bellissimi cerchi in alluminio a nervatura alta. Le sovrastrutture sono tutte in vetroresina, con il cupolino e il gruppo sella codino che si rifà alle forme del Commando PR. Simile anche il parafango anteriore, diverso quello posteriore  che sul PR è in metallo. 
Diverso il discorso perle fattezze del serbatoio di dimensioni maggiorate, il disegno è stato sviluppato in funzione di una maggiore autonomia, necessaria nelle gare in circuito.
Concludiamo segnalando il ridotto impatto frontale della moto ed il peso contenuto ben al di sotto dei 180 kg a secco.

 

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