Sturgis Rally, la passione a stelle e strisce

Sturgis Rally, la passione a stelle e strisce

Dieci giorni di musica, motori e birra all’edizione numero 79 di uno dei raduni motociclistici più grande del mondo, andato in scena nel Sud Dakota dal 2 all’11 agosto

Fiammetta La Guidara

16.08.2019 20:17

Di Fiammetta La Guidara

Archiviata con successo anche l’edizione numero 79 dello Sturgis Motorcycle Rally, che da venerdì 2 a domenica 11 agosto ha stravolto la vita della cittadina del Sud Dakota, con migliaia e migliaia di moto provenienti da tutto il mondo.

Lo Sturgis Motorcycle Rally è infatti uno dei raduni più grandi al mondo, capace di catalizzare mediamente la presenza di circa 500.000 motociclisti, con un picco di 700.000 nel 2015. Festeggiare tutti insieme a suon di motori e musica, con la birra che scorre a fiumi, rende più facile fare amicizia, e il tempo vola. C’è chi aspetta il raduno di Sturgis tutto l’anno e arriva persino dall’Australia godere appieno dell’atmosfera unica di questo evento, che trasforma una cittadina in un grande contenitore di eventi, tra gare e concerti (questi ultimi sono stati ben 250 in 10 giorni).

Senza dimenticare il contesto: siamo nel Sud Dakota, la terra dell’epopea indiana, dei western e dei bisonti. Un fascino innegabile e unico, al quale difficilmente chi può resiste.

LA STORIA - La prima edizione risale al 14 agosto del 1938, su iniziativa un gruppo di motociclisti possessori di Indian e originariamente si teneva per ospitare acrobazie e gare. Il club Jackpine Gypsies che realizzò l’evento – denominato ‘Black Hills Classic’ – si occupa tuttora della gestione delle piste dove si svolgono le gare. Il club è entrato nella Motorcycle Hall of Fame nel 1997 e l’anno dopo vi è stato fatto rientrare anche il suo fondatore, Clarence "Pappy" Hoel, che nel 1938 scelse Sturgis per gareggiare insieme ad altri suoi 8 amici davanti ad un piccolo gruppo di spettatori.

Da allora, con l’eccezione di una pausa durante la Seconda Guerra Mondiale, il raduno di Sturgis si è sempre disputato e ha attratto un numero sempre maggiori di entusiasti delle due ruote motorizzate, crescendo anche quanto a spettacolarità, con l’introduzione di altre gare e concerti.

IN MOTO MA NON SOLO - A Sturgis si arriva in moto ma un buon 50% dei partecipanti – secondo quanto dichiarato dal direttore del raduno alcuni anni fa – arriva trasportando la moto con il camper oppure percorrendo su due ruote solo gli ultimi chilometri, dopo aver imbarcato la propria fida due ruote.

Da qualche anno a questa parte la durata del Rally è stata estesa a dieci giorni e nel 2016 il Consiglio comunale di Sturgis ha approvato una risoluzione per far iniziare la manifestazione il primo venerdì di agosto di ogni anno. L'evento genera circa $ 800 milioni di entrate nel Sud Dakota e il 95% delle entrate annuali della città di Sturgis

LA MINACCIA DEL TERRORISMO - Quest’anno si è vissuto qualche momento di paura allo Sturgis Rally, per via della minaccia di un attacco del terrorismo. La polizia di Sturgis, infatti, ha ricevuto un messaggio via Facebook, che indicava il raduno come possibile bersaglio. L’FBI è stata subito allertata: non è riuscita a risalire all’origine del post sul social network (per via delle molteplici condivisioni), ma ha escluso la seria possibilità di minaccia per il raduno.

INCIDENTI E DROGHE – Ci sono stati, invece, diversi incidenti, dei quali due mortali: il primo ha coinvolto un ragazzo di 29 anni, che ha perso il controllo della moto mentre procedeva da solo ed era privo del casco; il secondo, il penultimo giorno, è costato la vita ad una motociclista di 59 anni del Nebraska, che è andata contromano e ha impattato contro un’altra moto. E’ morta sul colpo nonostante avesse il casco. Da registrare anche l’infortunio ad un ufficiale della Polizia, dopo una caduta durante l’inseguimento di un’altra moto.

E se, per fortuna, gli incidenti mortali sono in calo (lo scorso anno erano stati quattro), ad aumentare sono gli arresti per droghe: la Polizia del Sud Dakota ha effettuato un totale di 171 arresti, contro i 149 dello scorso anno. Sono state elevate, inoltre, 1.336 contravvenzioni, quasi 350 in più rispetto al 2018.

 

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