Bangladesh, in moto per i diritti delle donne

Bangladesh, in moto per i diritti delle donne

È l’avventura della dottoressa Sakia Haque e delle sue compagne, che su due ruote stanno girando tutto il Paese per informare le ragazze e sostenere le loro rivendicazioni

Redazione - @InMoto_it

24.04.2019 ( Aggiornata il 24.04.2019 10:21 )

Ribadire i diritti delle donne in una società fortemente ancorata alla figura patriarcale: è l’intento di Sakia Haque, dottoressa del Medical College and Hospital di Dacca, che insieme ad altre ragazze sta girando in moto tutti i 64 distretti del Bangladesh per dare una mano e sostenere le giovani ragazze del Paese asiatico.

In Bangladesh, infatti, la figura femminile stenta ancora a rivendicare il proprio ruolo: Sakia e le sue compagne d’avventura sono così salite in sella alle loro due ruote, tenendo aggiornati i loro oltre 16mila follower tramite la pagina Facebook Travelettes of Bangladesh, in cui postano foto e video.

UN AIUTO CONCRETO - La compagnia di Sakia offre alle ragazze bangladesi consulenza su temi quali la pubertà, la salvaguardia della salute e informazioni sanitarie, il tutto anche tramite Messenger, l’applicazione chat di Facebook, dove le "biker" rispondono a tutte le domande.

LA MOTO COME METAFORA - Anche il mezzo non è stato scelto a caso. La moto, infatti, viene utilizzata anche come metafora di libertà ed emancipazione. "Ho visitato alcuni Paesi stranieri e ho visto ragazze e donne andare in scooter, per studiare o lavorare - ha raccontato Sakia al blog internazionale Global Voices - Ma nel nostro Paese, anche una ragazza in sella è vista in modo diverso. Così ho deciso che avrei fatto il mio viaggio su una moto".

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