A Roma in 400.000 su due ruote... tra buche e tombini

A Roma in 400.000 su due ruote... tra buche e tombini
Fatto 100 il parco complessivo moto e scooter, un mezzo su due non è in regola con la revisione. Oltre il 24% dei motociclisti intervistati usa lo smartphone alla guida

FLG

17.01.2019 ( Aggiornata il 17.01.2019 15:29 )

Alla sede dell’Automobil Club Roma è stato presentato un interessante studio che riguarda le due ruote, realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI. E’ emerso che Roma, oltre ad esserer la capitale d’Italia, è anche capitale delle due ruote! Sono, infatti, 393.144 (il 17% del totale) i veicoli a due ruote che percorrono ogni giorno le strade di un sistema viario fra i più antichi del mondo, caratterizzato da una rete di 5.500 km, tre volte più grande di quello della Centralità di Parigi (1.880 km), che congiunge un territorio di 1.285 kmq, equivalente a quello ottenuto sommando l’area dei comuni di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Catania e Palermo.

L’INCIDENTALITA’ - Dal 2010 gli incidenti che hanno coinvolto moto e motorini a Roma in ambito urbano sono diminuiti del 38%, i morti del 40% e i feriti del 38%. Sulle strade della Capitale, però, si contano oltre 5.000 sinistri l’anno con un veicolo a due ruote: 14 al giorno. Ottobre è il mese con più incidenti (10% del totale su due ruote), mentre a maggio si verificano più decessi (1 su 4). Durante il rientro serale casa-lavoro (17:00-21:00) si concentra il 31% degli scontri per moto e scooter, ma è nelle ore notturne (22:00-6:00) che si contano più morti su due ruote (34% del totale). 

I RISCHI  - Nonostante il miglioramento dei dati sull’incidentalità, emergono criticità da fronteggiare con urgenza: il 98% dei motociclisti intervistati indica le buche come primo fattore di rischio. Seguono lo stato dei tombini (81% delle risposte) e il comportamento indisciplinato degli automobilisti (64%). Quasi la metà di chi si muove in moto e scooter lungo i 5.500 chilometri di strade romane include tra i pericoli anche pedoni e ciclisti. 

FUORI LEGGE - Lo studio evidenzia pure i vizi dei rider romani: il 50% dei 393.144 veicoli a due ruote circolanti a Roma non è in regola con la revisione (secondo il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture) e il 24% dei motociclisti dichiara di usare lo smartphone mentre guida. Quattro su dieci ammettono di superare i limiti di velocità, oltrepassare la linea continua e passare con semaforo giallo, ma più del 60% dichiara di zigzagare nel traffico.

Tali comportamenti non trovano sempre adeguato contrasto nelle sanzioni: gli intervistati dalla Fondazione Caracciolo confermano di aver ricevuto verbali per le infrazioni commesse, ma più per divieto di sosta (44% delle risposte) e violazione delle corsie riservate ai mezzi pubblici (35%). Solo il 19% delle multe confessate puniscono l’eccesso di velocità e appena il 9% il mancato rispetto del semaforo.

L’ABBIGLIAMENTO - Lo studio rileva anche la scarsa consapevolezza degli utenti: il casco jet “aperto” è preferito da 67 utenti su 100, ma solo il 28% degli intervistati dichiara di sostituirlo in caso di incidente. In merito all’equipaggiamento, i guanti sono utilizzati da 1 su 4, la giacca tecnica da 1 su 10 e i pantaloni con protezioni da 1 su 100. Il fabbisogno di formazione è sottolineato in primis dagli stessi motociclisti: il 76% ritiene necessario introdurre prove pratiche in circuito per il conseguimento della patente e il 90% chiede più test su strada.

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