Rossi e Marquez, la staccata secondo Brembo

Rossi e Marquez, la staccata secondo Brembo

Brembo fa un confronto fra i due campioni, spiega i freni e lo stile di frenata dei due rivali nati sotto il "segno di Brembo"

FLG

19.02.2018 11:37

Valentino Rossi e Marc Marquez sono nati sotto il segno dell’acquario, il primo il 16 febbraio 1979 e quest’anno ha compiuto 39 anni. Il secondo è nato il 17 febbraio 1993 e di anni ne ha compiuti 25. Da quando è nata la MotoGP, nel 2002, due piloti si sono distinti più di tutti gli altri: Valentino Rossi con sei titoli iridati nella massima cilindrata e Marc Marquez con quattro. Complessivamente quindi si sono aggiudicati il 62,5 per cento dei mondiali assegnati in questa categoria.

Sia Rossi che Marquez hanno conquistato tutti i loro mondiali, inclusi quelli delle classi inferiori (125, 250 e Moto2, oltre alla 500), sempre usando i componenti frenanti (e spesso anche le pompe frizioni) Brembo. Insieme, hanno collezionato 15 titoli iridati: 9 per Valentino, 6 per Marc. Proprio perché sono i due piloti più vincenti, Brembo ha voluto mettere a confronto il loro modo di frenata. Ecco cosa ne è risultato.

LE DIFFERENZE TECNICHE - Valentino Rossi appartiene alla “vecchia scuola” e preferisce ancora oggi usare il freno anteriore tirando la leva posta sulla parte destra del manubrio con 3 dita, l’indice, il medio e l’anulare. Così come faceva Casey Stoner, invece, Marc Marquez è solito frenare con un solo dito, l’indice. Maverick Viñales e Jorge Lorenzo adottano una soluzione intermedia: tirano la leva con l’indice e il medio.

Nessuna di queste soluzioni è a priori migliore delle altre, ma discende dalle abitudini di ciascun pilota in termini di presa sul manubrio, nonché dagli eventuali infortuni patiti in precedenza agli arti superiori.

D’altra parte, c’erano piloti come Scott Russell e Kenny Roberts Jr che spesso utilizzavano un solo dito ma nelle curve più dure passavano al controllo con le due dita.
Le immagini tv mostrano raramente la Yamaha di Valentino con la ruota posteriore sollevata in frenata: segno che pur agendo sui freni con le 3 dita riesce a modulare perfettamente il freno anteriore, senza arrivare al punto di perdere aderenza al posteriore. Merito di una sensibilità affinata nella sua lunghissima carriera: questa è la sua 23esima stagione nel Mondiale, tutte usando moto con freni Brembo.

Marquez, così come Dani Pedrosa, invece è spesso immortalato con il pneumatico posteriore staccato da terra: l’effetto di un utilizzo esagerato del freno anteriore, quanto meno rispetto al valore che sarebbe necessario in quel dato frangente.
Venendo meno in quegli istanti il rotolamento della ruota posteriore, il pilota non può agire sulla inclinazione della moto che è attaccata a terra solo con la ruota anteriore.

IL FRENO POSTERIORE - Anche l’utilizzo del freno posteriore vede Valentino Rossi e Marc Marquez ai due estremi delle possibilità: l’italiano presenta uno stile più pulito e pur iniziando spesso la frenata qualche metro dopo i rivali solo raramente fa “spazzolare” la ruota posteriore.

Lo spagnolo invece ama mettere di traverso la sua Honda in frenata, spingendo a fondo sul pedale fino appunto a far derapare la ruota posteriore.

L’EVOLUZIONE DEI LORO IMPIANTI FRENANTI - Valentino Rossi ha vinto il suo primo GP il 18 agosto 1996: in sella alla Aprilia RS 125 della Scuderia AGV Aprilia conquistò il GP della Repubblica Ceca a Brno, battendo Jorge Martinez per soli 245 millesimi. La sua moto pesava appena 71 kg ed era spinta da un motore monocilindrico 2 tempi da 124,8 cmc che assicurava 47 Cv di potenza.
L’impianto frenante anteriore era composto da una pinza in due pezzi ad attacco assiale con 4 pistoncini e da un disco in carbonio con diametro di 273 mm a fascia frenante standard, entrambi prodotti da Brembo.

Marc Marquez ha vinto il suo primo GP il 6 giugno 2010: in sella alla Derbi RSA 125 della Red Bull Ajo Motorsport conquistò il GP d’Italia al Mugello, beffando in volata per soli 39 millesimi Nicolas Terol.

La sua moto pesava, pilota incluso, 136 kg ed era spinta da un motore monocilindrico 2 tempi da 124,8 cmc che assicurava una cinquantina di cavalli di potenza.
L’impianto frenante anteriore era composto da due pinze monoblocco ad attacco radiale con 2 pistoncini ciascuna e da due dischi in acciaio con diametro di 218 mm a fascia frenante standard, entrambi prodotti da Brembo. ?

LE PINZE AD ATTACCO RADIALE - Passato in 250 a fine 1997, Valentino Rossi è stato uno dei primi a testare le pinze ad attacco radiale che Brembo aveva realizzato su input dell’Aprilia: la Casa di Noale era alla continua ricerca di soluzioni tecniche che la potessero avvantaggiare rispetto agli avversari.

Il successo delle pinze radiali (Loris Capirossi campione del mondo della 250 nel 1998) ha portato alla sua adozione anche in 500 dove Rossi è sbarcato nel 2000, dopo aver vinto il Mondiale.
Conoscendole dai tempi dell’Aprilia, Valentino non ha fatto alcuna fatica ad adattarsi e dopo pochi mesi ha iniziato a dominare.
Marc Marquez ha iniziato fin da subito ad usare le pinze radiali, almeno all’anteriore, perché in 125 e Moto2 le pinze posteriori erano assiali.
In tema di pinze anteriori, invece, Marquez ha vinto in MotoGP sia con le pinze in alluminio-litio, usate fino al 2015, sia con quelle in solo alluminio obbligatorie di recente.

I DISCHI IN CARBONIO - Marquez è però stato il primo pilota ad aver vinto un GP della 500-MotoGP usando i dischi in carbonio sul bagnato: lo spagnolo ha realizzato l’impresa al GP di San Marino del 10 settembre 2017, precedendo sul traguardo le Ducati di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci che hanno usato dischi in acciaio. I dischi in carbonio erano di Brembo.

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