Bici elettriche al 118 per il primo soccorso

Bici elettriche al 118 per il primo soccorso

Parte da Bologna un interessante progetto pilota: bici elettriche perfettamente attrezzate per il soccorso durante manifestazioni ed eventi

Davide Calzolari

29.09.2017 14:57

La visita del Santo Padre a Bologna sarà il banco di prova per un progetto pilota che prevede, per la prima volta, l’utilizzo di due bici sanitarie a pedalata assistita in dotazione al 118. I mezzi, equipaggiati con zaino di soccorso e defibrillatore, saranno utilizzati nel centro storico. Questo progetto parte dal Gruppo Referenti Manifestazioni della Centrale Operativa 118 di Bologna, che da anni studia tutte le problematiche sanitarie che possono manifestarsi durante eventi, visite di autorità, concerti e manifestazioni.

L’IDEA, nello specifico, è di due infermieri, Andrea Finelli e Armando Santostefano (con la supervisione di Dell’Arciprete Oscar, coordinatore 118) e si è incontrata con la passione e la sensibilità di un ingegnere meccanico, Massimo Corea, amministratore delegato dell’Ekletta, che ha immediatamente sposato la causa con una fornitura e un’accurata gestione di due bici elettriche appositamente attrezzate.

Le Bici elettriche del 118 di Bologna

Le Bici elettriche del 118 di Bologna

Al via nel capoluogo emiliano un interessante progetto pilota: bici elettriche perfettamente attrezzate per il soccorso durante manifestazioni ed eventi. Ve le mostriamo in qusti scatti...

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IL TEAM DI LAVORO HA SCELTO IL MODELLO NAKED per le caratteristiche di robustezza e agilità; qualità che si rivelano indispensabili in ambito cittadino. Questa idea, inserita nel progetto Bologna Cardioprotetta, si pone come obiettivo quello di aumentare la possibilità di sopravvivenza di persone colpite da gravi problemi sanitari, che richiedono un intervento rapido e immediato di un’equipe sanitaria.

LA BICI SANITARIA A PEDALATA ASSISTITA si integra perfettamente in un ambito urbano grazie alla capacità di arrivare ovunque in tempi brevi, oltre allo scopo sanitario essendo un mezzo a zero emissioni il valore ecologico non è da sottovalutare. Abbiamo intervistato Massimo Corea Amministratore delegato Ekletta.

Massimo, partiamo da una cosa che stuzzica la curiosità dei motociclisti: perché il nome Naked?

Il prodotto Naked nasce su una libera interpretazione di bici elettrica legata al mondo moto, sono stato il responsabile prodotto della linea Monster in Ducati, dove ho lavorato per sette anni e sono il creatore assieme a Daniele Casolari del modello S4R. Essendo la Monster il modello che ha di fatto creato, il segmento delle Naked abbiamo seguito la filosofia di creare un prodotto di moda, per distinguersi, infatti, l’Ekletta Naked con un design fuori dagli schemi tradizionali stuzzica molto la curiosità del passante come ha fatto il Monster.

A chi è dedicata questa tipologia di ebike?

La Naked è un prodotto dedicato più a un utente commuter/urban che non al ciclista standard, questa bici ti deve permettere di muoverti in agilità, velocemente in centro per lavoro, per accompagnare i figli a scuola e per lo svago in generale con feeling di guida notevole. Gli stessi spostamenti che si fanno con uno scooter o moto, si possono fare in ambito urbano con una bici elettrica con dei vantaggi a livello economico, niente bollo o assicurazione e un bassissimo costo al km grazie all’alimentazione elettrica affiancata dalla pedalata manuale.

Il legame con il mondo moto si percepisce subito soprattutto per le caratteristiche tecniche...

Siamo i primi a utilizzare una forcella da Downhill su un prodotto da strada, 37 mm di diametro con un’escursione da 180 mm sono anche eccessivi per un utilizzo cittadino ma offrono sensazioni di guida e sicurezza molto simili a quelli che si presentano alla guida di uno scooter o moto, e il doppio disco idraulico di grande diametro incrementa questa sensazione.

Oltre l’esclusività cosa vi contraddistingue nella galassia di altri produttori di Ebike?

Siamo l’unica azienda italiana che ti richiama ogni sei mesi a fare un tagliando, i nostri prodotti sono in vendita nei saloni di auto o di moto perché devono avere un’officina dove eseguire la manutenzione, che ha anche un costo contenuto, si va da 25 a 50 euro al massimo ma serve per mantenere tutto il mezzo in perfetta efficienza e in garanzia.

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