La quarta puntata di In Moto Lab è dedicata alla fase creativa e alla realizzazione del pezzo tramite stampa 3D. La moto prende forma...
Sulla scorsa puntata (la terza) di In Moto Lab eravamo rimasti alla nuvola di punti, una “massa digitale” composta da centinaia di migliaia di poligoni. È da questo file tridimensionale che comincia la seconda fase della modellazione, questa volta dentro al computer. Usando come riferimento la nuvola di punti si producono a mano dei poligoni che descrivono le forme in maniera strutturale e pulita: uso il termine pulita perché la precisione con cui il laser acquisisce le forme è tale che, zoomando, si possono vedere anche le impronte digitali impresse dalle dita sulla plastilina. Quando tutti i poligoni strutturali sono stati posizionati il modello appare tutto a spigoli vivi.
In Moto Lab, la nostra special (pt. 4): dal monitor alla realtà
La quarta puntata di In Moto Lab è dedicata alla fase creativa e alla realizzazione del pezzo tramite stampa 3D. La moto prende forma...
Guarda la galleryLA FASE CREATIVA - La fase successiva è forse la più creativa, infatti oltre a parametri numerici che definiscono i raggi di raccordo fra i poligoni, è possibile anche intervenire con vere e proprie deformazioni vettoriali. Se con “deformazioni vettoriali” ho perso la vostra attenzione non dovete preoccuparvi, anche io al liceo facevo fatica con le equazioni. Per fortuna i software di oggi non fanno compiti in classe e sebbene non siano facili da usare, tutto quello che riguarda gli aspetti matematici viene gestito automaticamente dal computer: diciamo che “pigiando e tirando lineette” sul monitor si modificano le forme e si arrotondano gli spigoli. Queste azioni sono effettuate con uno specifico “3D mouse”, che assomiglia molto ad un volume dello stereo circondato da tasti, con cui diventa facile ruotare l’immagine a monitor e selezionare le funzioni. Anche la struttura del telaio viene inserita nel file della moto, in questo modo i punti di ancoraggio vengono posizionati correttamente.
LA REALIZZAZIONE DEL PEZZO - Approvata la forma a monitor si passa alla realizzazione del pezzo. La stampa 3D è certamente una delle più incredibili rivoluzioni tecnologiche in atto. Quando guardo una moderna stampante ad estrusore penso alla mia prima Epson in bianco e nero a 8 aghi e a quanto tempo serviva per stampare un foglio A4 (ronzio incluso): sono certo che fra 10 anni la stampa 3D sarà in ogni casa e produrrà la maggior parte dei nostri oggetti. Frequentando in questi giorni Juno Design ho avuto modo di scoprire cosa ha in serbo il futuro della stampa 3D: ho visto delle lavorazioni in metallo così minute e dettagliate da esaltarmi, ad esempio una turbina a 100 pale non più grande di 1,5 cm di diametro, pale più sottili di una lama da rasoio!
STAMPA 3D - Per realizzare i pezzi della nostra special abbiamo usato sia delle Makerbot sdm (a filo), sia la più avanzata Objet Connex3 con tecnologia polyjet, una specie di stampante a getto di inchiostro che lavora a strati e permette di creare oggetti dai colori brillanti con densità ed elasticità variabile, rigidi, flessibili, trasparenti e durevoli. Quello che succede dopo ha dell’incredibile, nel giro di qualche giorno le macchine producono i pezzi che possono essere montati con i dadi e i bulloni in metallo e svelano le forme simmetriche e perfettamente raccordate della carenatura e del telaio ausiliario. Dopo questo salto nel futuro, sul prossimo numero torneremo sulla terra per ricominciare a parlare di componenti e meccanica.
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