Defend Life: primo bilancio

Defend Life: primo bilancio

La campagna per la sicurezza di Federmoto con il Corpo Forestale dello Stato ha portato a 556 controlli e 84 sanzioni nel fuoristrada

Redazione - @InMoto_it

02.09.2016 14:11

L'iniziativa Defend Life, nata nel 2009 in collaborazione tra FMI e CFS per dare una risposta all'incremento dell’incidentalità sulle strade dei passi montani della provincia di Arezzo, nel 2013 è stata estesa a tutta la regione Toscana. L'obiettivo è quello di reprimere le condotte di guida pericolose tenute dai motociclisti per favorire il corretto esercizio delle attività motoristiche e diffondere la cultura della prudenza. In occasione dei controlli non si sono registrati incidenti a motociclisti lungo le strade dei passi interessati.

Nei giorni scorsi a Firenze Corpo Forestale dello Stato e la Federmoto hanno valutato il risultato della campagna: nel corso del 2016 sono stati allestiti 17 cantieri di controllo ad Arezzo (passi dello Spino, Viamaggio, Calla e Croce ai Mori), Firenze (Muraglione, Futa, Giogo), Grosseto e Siena (Monte Amiata), eseguite 180 verifiche, rilevate 52 irregolarità.

All'incontro erano presenti Giuseppe Vadalà (Comandante Regionale Toscana del CFS), Claudio D'Amico (Comandante Provinciale di Arezzo del CFS e responsabile della campagna Defend Life) e Tony Mori (responsabile dei Rapporti Istituzionali FMI).

Particolarmente intensa anche l'attività di controllo sui tracciati fuoristrada del territorio regionale. Oltre a rilevare due manifestazioni irregolari perché organizzate in difetto di autorizzazione, sono stati eseguiti 556 controlli che hanno interessato 199 persone: 84 gli illeciti accertati a carico di 82 persone.

Le principali infrazioni riscontrate riguardano comportamenti di guida troppo disinvolti per imprudenza o velocità eccessiva, e mancata conformità dei mezzi rispetto alle caratteristiche di omologazione riportate sulla carta di circolazione.

"Un binomio vincente quello tra CFS e FMI", afferma Tony Mori, "che hanno avuto il coraggio di costruire un progetto di informazione, educazione e sensibilizzazione che garantisca l'utilizzo del territorio nel pieno rispetto delle regole, che permetta il diritto alla pratica sportiva con la piena e totale condivisione, non solo dei diritti ma anche e soprattutto con l'assunzione della responsabilità che impone il dovere del rispetto dei territori".

"Controllare la circolazione sulle strade montane e rurali a difesa della regolare circolazione negli interessi della vita delle persone altrui e della stessa vita dei motociclisti", spiega Giuseppe Vadalà, "è l'importante obiettivo di questa campagna di verifiche su strada e fuoristrada, a conferma del ruolo centrale che il Corpo Forestale dello Stato per la tutela dell'ambiente montano".

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