KTM 1290 GT: il nostro test

KTM 1290 GT: il nostro test
Nasce da una costola della SuperDuke ma la nuova 1290 GT è pensata per il turismo. Turismo velocissimo!

Redazione - @InMoto_it

07.03.2016 ( Aggiornata il 07.03.2016 22:11 )

Cavalli ed elettronica per la GT austriaca: è comoda, divertente ed incredibilmente veloce!

173 cavalli, basta questo dato a far tremare le vene nei polsi. Eppure è solo un numero, per altissimo che sia, solo uno dei punti salienti della KTM 1290 GT. La belva austriaca nasce da una costola della SuperDuke R, la hipernaked di Casa. Con questa moto condivide telaio e buona parte della meccanica ma la nuova bombardona KTM nasce per fare turismo, mettere insieme chilometri e per questa ragione la dotazione è enormemente più ricca: sospensioni semiattive comandate dalla SCU (Suspension Control Unit), MSC, ABS di tipo cornering così come le luci a led, cruise control, manopole riscaldate, controllo di trazione, Riding Modes... Insomma tutto quello che serve per andare veloci (velocissimi) e sereni. Mostruosa: difficile trovare un altro aggettivo per descrivere le sensazioni che regala questa "GT". E non pensate sia solo una questione di cavalli e di chilogrammi. Sulla 1290 GT tutto è pensato per godere della strada. Le sospensioni semiattive si adattano alle istantanee esigenze in un centesimo di secondo offrendo sempre il giusto e necessario sostegno. Al pilota non basta che scegliere la condizione di carico e le modalità di risposta: "Street", "Comfort" o "Sport". Lo stesso vale per il propulsore: che tipo di carattere volete? Rabbioso, normale o "calmo"?Anche qui i Riding Modes vi danno la possibilità di plasmare la moto a vostro piacimento. A tutto il resto pensa il sistema MSC che, dialogando con il controllo di trazione, con l'ABS e con la centralina delle sospensioni, tiene sotto controllo tutte le reazioni della moto. Non pensiate però che la nuova KTM 1290 GT sia una sorta di "computer ambulante", freddo e bizzoso. No, affatto. L'elettronica si limita ad aiutare chi è alla guida garantendo la massima sicurezza di marcia e il massimo divertimento. Le emozioni non mancano certo: basta ruotare a fondo la manopola del gas per capire quanto si possa essere spacconi con 173 cavalli sotto al sedere... Il fatto vero è che su questa moto tutto funziona alla grande, dalle sospensioni ai freni. Certo, c'è anche qualche difettuccio: il riparo aerodinamico non è eccezionale, le vibrazioni sono presenti e la sella è un po' squadrata. C'è poi la linea del frontale, che proprio non riesce a mettere d'accordo l'intera platea. Per il resto è quasi tutta gioia. Sul prossimo numero di InMoto troverete il test completo Federico Garbin [gallery ids="30162,30161,30160,30154,30151,30149"]

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