Dal
12 al 14 settembre appuntamento a Porcia, a pochi chilometri da Pordenone, per l’
Hayabusa Italian Meeting, quarta edizione del raduno dedicato alla maxi-sportiva Suzuki.
Anche quest’anno sarà lo scenario di
Villa Dolfin a Porcia ad ospitare l’evento, accogliendo tra le sue mura settecentesche gli appassionati della Suzuki
Hayabusa per una “tre giorni” all’insegna della passione.
Il nome Hayabusa non è solo quello di una moto con prestazioni da record:
un motore da 1340 cc capace di 197,2 cavalli che racchiude l’essenza della velocità e dell’esuberanza: il nome Hayabusa in giapponese significa “falco pellegrino”, e con questo rapace la maxi-sportiva Suzuki vuol condividere la capacità di fendere l’aria con agilità e potenza, combinando accelerazione con la manovrabilità. Un modello che ha saputo distinguersi fin dalla sua presentazione nel lontano 1999, evolvendosi negli anni fino al modello attuale, con sistema antibloccaggio in frenata di serie, proposto anche nella versione “Z” in veste cromatica rosso/nero e con numerosi accenti stilistici.
Alla scorsa edizione hanno partecipato oltre 60 moto con partecipanti provenienti da
6 Paesi Europei, confermandosi come il Raduno Suzuki Hayabusa più importante del Vecchio Continente.
Programma Hayabusa Italian Meeting 2014
Venerdì 12
Ore 9.00: apertura iscrizioni
Ore 17.00: visita guidata nei luoghi più caratteristici di Porcia e degustazione di vini presso la cantina del Castello dei Principi di Porcia
Ore 20.30: Cena con piatti locali tipici presso Villa Dolfin e dopo cena "Music & Drink" a "Il Baretto"
Sabato 13
ore 9.00: apertura iscrizioni
Ore 12.00: pranzo presso Villa Dolfin
Ore 13.30: Partenza Tour di circa 300 km divisi in tre tappe, da Porcia condurrà a Sella Chianzutan per poi salire sulla Carnia, fino a oltre 1700 metri del Colle Zoncolan, e infine rientrare a Porcia.
Ore 21.00: cena presso Villa Dolfin, con le premiazioni del Meeting e il dopocena “Music & Drink” a “Il Baretto”
Domenica 14
Ore 9.00 ritrovo a Villa Dolfin
Ore 12.30: Pranzo presso Villa Dolfin e saluti di chiusura