Cinquantini vintage a ruota bassa: piccoli e incontenibili

Cinquantini vintage a ruota bassa: piccoli e incontenibili

Compatti e di aspetto simpatico, in realtà non erano proprio così docili. Ecco una carrellata di “zanzare” in formato ridotto che non passavano certo inosservate

Redazione - @InMoto_it

28.02.2018 13:57

Dalla seconda metà degli anni ’60, in maniera abbastanza rapida, appaiono in catalogo dei nuovi ciclomotori con le ruote piccole, spesso equipaggiati con gli agguerriti propulsori in versione “Export” dalle brillanti prestazioni. La loro sarà una stagione relativamente breve, ma ricca di modelli.

Cinquantini vintage a ruota bassa - LE FOTO

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Compatti e di aspetto simpatico, in realtà non erano proprio così docili. Ecco una carrellata di “zanzare” in formato ridotto che non passavano certo inosservate

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LA MODA DELLE MOTO IN VERSIONE MIGNON è stata importata dagli States, dove mezzi di questo genere vengono inizialmente visti nei padock, per gli spostamenti all’interno dei circuiti. Uno dei modelli più diffusi, pensato per svolgere al meglio il proprio compito senza eccessi, ed estremamente parco nei consumi, è sicuramente stato il Minibike della Benelli. Nello stesso periodo molti altri modelli - generalmente definiti mini - apparvero sul mercato, perlopiù motorizzati con propulsori a quattro marce, ma in seguito anche con cinque.

OVVIAMENTE furono proposte anche molte versioni meno estreme, sovente in conformazione monomarcia, che oltre ad avere un aspetto simpatico erano anche stati sviluppati con precisi obbiettivi, come l’essere trasportabili nel baule di un’auto. Tra i più famosi c’è sicuramente l’Italjet Kit-Kat, o il Pak 2, quest’ultimo esposto anche al museo d’arte moderna di New York.

IL MINIBAT DELLA GARELLI, si può sicuramente definire un ottimo prodotto, seppure a livello di linea apparisse meno moderno rispetto a molti esemplari della concorrenza. Il Moto Guzzi Magnum era un piccolo “tubone” a ruote basse con motore a cinque marce e termica radiale. Il Mini Competizione di Malanca, invece, disponeva di una linea molto aggressiva, con ruote da 12”, carburatore da 20 mm e marmitta a camera di espansione.

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