Per chi corre in salita

Per chi corre in salita
Una vita per il lavoro, un lavoro che è una passione

Redazione - @InMoto_it

14.03.2014 ( Aggiornata il 14.03.2014 16:29 )

Dopo 38 anni chino sui motori, il mio amico Giuseppe, Pino per tutti, chiude la sua officina. Non perché sia diventato vecchio (quando si gioca con i motori per una vita è difficilissimo invecchiare, piuttosto si accumula molta esperienza), chiude perché ama mettere le mani sui motori e motori su cui mettere la mani non ce ne sono più. Lui un propulsore che non gira bene lo sente ad orecchio ed è lo stesso orecchio, perfettamente collegato al cervello, che gli suggerisce dove andare a guardare. Chiude perché non si può lavorare per sola passione, come diceva il buon vecchio De Andrè nella canzone “un medico”: “la scienza non puoi regalarla alla gente”, e gente disposta a pagare per un lavoro svolto come Dio comanda ce n'è sempre meno, purtroppo. Sono andato a trovarlo pochi giorni fa, stava dividendo in cartoni quasi 40 anni della sua vita. Sorrideva. Chi ha lottato per una vita contro qualcosa che non funziona, non si ferma davanti ad una serranda abbassata, non si ferma davanti a nulla. Chi ha amato incondizionatamente il suo lavoro se lo porta dentro anche quando la saracinesca si chiude, per un giorno o per sempre. Sono sicuro che ora che ha tempo per sé e le sue moto, la sua Ducati 450 filerà come non mai fra le balle di paglia, i muretti a secco e tutti gli ostacoli che si sfiorano quando si corre come ha sempre fatto lui, in salita. Federico Garbin

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