Sospensioni, istruzioni per l'uso (2° parte)

Sospensioni, istruzioni per l'uso (2° parte)

Prosegue il nostro viaggio nel mondo delle sospensioni, un universo tutto da scoprire sempre in grande fermento

Francesco Gulinelli

06.12.2017 11:53

IPOTIZZIAMO ORA DI AVERE SULL’ANTERIORE UNA SOSPENSIONE, una forcella tipo quella di una moto da cross con 240mm di corsa di cui 100 già impegnati di negativo (come ipotizzato nella puntata precedente) ed ancora 140mm di corsa utile. Affrontiamo l’ostacolo alla stessa velocità. La ruota subirà la stessa accelerazione di prima pari a 9g ma la cosa interessante avviene subito più in alto. Nota bene: quanto segue è forzatamente un’approssimazione ma serve per spiegare al meglio il concetto.

LA RUOTA VA A FORZARE SULLA FORCELLA, la quale, sotto la spinta, si accorcia esattamente dell’altezza del dossetto (quindi altri 100mm) e lo fa sempre in 3 centesimi di secondo. A questo punto, le molle spingono verso l’alto la massa che grava sull’anteriore della moto (avevamo detto 100 kg) con una forza doppia rispetto al punto di equilibrio (hanno raddoppiato la loro corsa). Quindi l’anteriore della moto dovrà comunque alzarsi di 10cm per ritrovare una condizione di equilibrio, ma lo farà sotto una spinta di 1000 N, mettendoci molto più tempo e con sollecitazioni minori; e quindi, sempre per la solita formuletta, la moto verrà accelerata di 1g e non di 9 come nel caso precedente. A questo punto, il dossetto può essere affrontato anche a 50km/h senza dover per forza andare a disturbare meccanico e dentista.

DA QUI DUE NUOVI INSEGNAMENTI: primo, se vogliamo affrontare ostacoli durante la marcia, senza rallentare e senza rischio di spaccare tutto, abbiamo bisogno di una sospensione con una grande riserva di corsa, almeno pari all’ostacolo che vogliamo affrontare; secondo, più la sospensione sarà morbida, ovvero avrà costante elastica bassa, minore sarà la sollecitazione trasmessa dalla ruota alla moto ed al pilota.

ED ECCO UN ULTERIORE PUNTO DI RIFLESSIONE: la costante elastica della molla (rapporto tra forza applicata e corsa delle molla) è molto importante: per avere confort il cosiddetto “k” deve essere il più possibile basso; se non cambiamo la costante elastica la percezione di comfort non cambia. Affrontare un ostacolo a forma di dosso con più o meno precarico sulla stessa molla non cambia assolutamente niente. Bisogna proprio avere una molla più morbida e tanta corsa utile.

ATTENZIONE PERÒ: una molla troppo morbida ha a sua volta tante controindicazioni, lo vedremo fra qualche puntata, nella prossima ci occuperemo di cosa succede dopo avere superato l’ostacolo, ovvero quando la sospensione torna nella posizione di equilibrio precedente all’impatto. Un movimento molto critico, su cui interviene la famosa “frenatura idraulica”.

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