Biocarburanti, la benzina del futuro

Biocarburanti, la benzina del futuro

Cosa sono le benzine “ecologiche” che iniziano ad apparire nei distributori

 

Francesco Gulinelli

22.02.2017 ( Aggiornata il 22.02.2017 16:09 )

Recentemente sulle pistole di alcune stazioni di servizio e su alcuni serbatoi iniziano ad apparire delle strane sigle “E5” oppure “E10”, cosa vogliono dire? Si tratta della messa in pratica di una direttiva CE del 2009 che parla della “introduzione di un meccanismo inteso a controllare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra...”

Biocarburanti, la benzina del futuro

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Cosa sono le benzine “ecologiche” che iniziano ad apparire nei distributori

 

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GAS SERRA - Quando al giorno d’oggi si parla di inquinamento infatti non ci si riferisce solo all’emissione di inquinanti nell’atmosfera, emissioni che con l’introduzione dell’Euro6 nelle auto e delle’Euro4 nelle moto sono veramente ridotte, ma anche dell’emissione di gas serra e in particolare, nel caso dei motori a combustione, di emissione di anidride carbonica. Il contenimento delle emissioni di C02 è quindi un obbligo che interessa tutti e può essere perseguito in diversi modi, dalla riduzione dei consumi all’utilizzo di carburanti che una volta combusti emettano minori quantità di anidride carbonica. I biocarburanti sono proprio questo: contengono benzina ed alcool etilico, quest’ultimo è sempre un idrocarburo, ma il rapporto fra idrogeno e carbonio nelle sue molecole è più favorevole: ce n’è di più del primo e meno del secondo.  In più questo etanolo non si ricava dal petrolio ma può essere “coltivato” o meglio distillato dopo aver fatto fermentare la canna da zucchero, sulla carta quindi potrebbe rivelarsi una valida alternativa al caro carburanti ed un modo di affrancarsi dalle turbolente relazioni con i paesi medio orientali. Investimenti e incentivi hanno portato in tanti paesi nei quali l’agricoltura estensiva è una fetta importante del PIL a convertire campi alla coltivazione della canna da zucchero, pardon della canna da alcool. E così benzine arricchite di etanolo al 5%, al 10%, al 20%, al 95% sono una realtà, in Brasile ed Argentina addirittura è commerciato anche etanolo puro, ed i veicoli che lo utilizzano hanno una piccola riserva di additivo che serve per facilitare le accensioni a freddo abbastanza difficoltose sotto i 15 °C. 

RINCORSA - In Europa ci siamo mossi con più prudenza, ma un poco alla volta si iniziano a trovare biocarburanti, principalmente come E10, ovvero  una miscela di benzina con un  10% di etanolo, un valore che da un lato garantisce un vantaggio ecologico e dall’altro assicura la compatibilità con gli impianti di alimentazione tradizionali. L’etanolo ha in fatti un problema, in gergo si dice che è un carburante secco, e se utilizzato in percentuali elevate su veicoli non di ultima generazione (prodotti prima del 2011) può provocare spiacevoli fessurazioni su elastomeri (tubazioni e serbatoi in plastica) non espressamente compatibili. Quindi prima di rifornirci ad una pompa E10 o SP95-E10 se siamo alla guida di un veicolo ante 2011 sarebbe il caso di dare un’occhiata al sito http://www.dsa.minambiente.it/direttivacarburanti per essere sicuri che la nostra moto possa digerire l’etanolo. Una volta fatto il pieno, non aspettatevi di vedere chissà che risparmio, il prezzo più o meno rimane quello, le prestazioni non cambieranno (di sicuro non si va più forte) ma  ci si potrà sentire un po' più rispettosi dell'ambiente.

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