KTM GS 125: l'elemento "Kappa"

KTM GS 125: l'elemento "Kappa"

Per i sedicenni che si avvicinavano alle moto “tassellate” all’inizio degli anni ’70, KTM era già sinonimo di alte prestazioni

Giorgio Scialino

31.07.2017 16:33

Nel 1971 se si aveva la passione del fuoristrada ci volevano 510.000 Lire per sedersi in cima al mondo. Tanto costava la GS 125 della Ktm, che all’epoca era veramente in grado di far toccare il cielo con un dito.

La linea aggressiva ed arrogante quanto l’ottima ed intuitiva  posizione di guida che concedeva una totale padronanza del mezzo, erano supportate da una potenza ed una coppia entusiasmante, bastava farci un giro per esserne subito innamorati.

Per i suoi GS 100 e 125, Ktm si affidò al motore Sachs a 6 rapporti (precedentemente c’erano un 100, un 125 e un 175 a 5 rapporti), mentre successivamente si passerà ad un motore sviluppato in proprio. 

Anche sui motori Sachs c’era comunque lo zampino di Ktm che interveniva sulle luci di aspirazione, di scarico e di travaso, oltre che montando un carburatore maggiorato e un impianto di scarico realizzato ad hoc. 

La cura vitaminizzante offriva una potenza massima di 18,5 CV e, soprattutto, una coppia ed un tiro che - grazie anche ad una adeguata spaziatura dei rapporti - rendeva la guida  esaltante e sottolineata da un rumore di scarico inconfondibile.

Il telaio, robusto e leggero, è realizzato in tubi al cromo molibdeno, ha una conformazione a doppia culla chiusa e  ed ottimamente rinforzato con traverse e fazzoletti in lamiera stampata nei punti di maggiore sollecitazione.

La componentistica era anch’essa di alto livello: la forcella teleidraulica con steli da 32 mm era marchiata Ceriani, mentre gli ammortizzatori posteriori, teleidraulici e regolabili, potevano essere Ceriani o Gilrling.  

I mozzi dei freni in alluminio avevano un diametro di 130 mm sia all’anteriore, sia al posteriore, ed entrambi montavano un piatto portaceppi in electron. I cerchi erano in acciaio, con misure da 21” all’anteriore e 18” al posteriore. Serbatoio e fianchetti erano in fibra di vetro (un materiale che all’epoca rappresentava il moderno), mentre i parafanghi erano in lega di alluminio.

Oltre a queste doti innate il “K” offriva la possibilità di spostarsi agilmente sulla strada con la ragazza a tergo, e di essere in grado di sfiorare i 120 km/h, una velocità di tutto rispetto per una 125 da fuoristrada. Non c’è di che stupirsi se questo modello sia tutt’ora nel cuore di molti appassionati che con lui hanno diviso la gioventù.

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